Inizio di anno a Berlino
Partiamo il 01/01/2009 dall’aeroporto di Bergamo con appena 15 minuti di ritardo. Arriviamo a Schonefeld a sud di Berlino alle 21 e 30 circa. Il nostro appartamento affittato si trova nella zona di Postadmer Platz. Prendiamo quindi dall’aeroporto l’S-Bahn n. 9 e, dopo aver fatto un cambio a Warschauer Strasse con la U-Bahn n. 1, arriviamo nella zona dell’appartamento alle 22 e 45 dove ci aspettava infreddolito Kadir, il povero indiano che doveva fornirci le chiavi dell’appartamento.
Dopo una breve sosta nell’appartamento, decidiamo di andare a cenare in un vicino bistrot, nel quale ci cibiamo con due menu a base di tagliata di manzo e spatzle io e maiale, lesso e crauti (a mezzanotte!!!!) la mia dolce compagna. Andiamo quindi a dormire.
Il mattino del 2 ci svegliamo sotto un cielo abbastanza nebbioso (un vero peccato visto che l’appartamento si trovava al 14 piano ed aveva una vista stupenda su tutta la città). Facciamo colazione nello stesso bistrot della sera precedente a base di uova e aranciata, quindi partiamo a piedi verso Postdamer Platz. Si stenta a credere che questa piazza fino a pochi anni prima era assolutamente desolata e sporca. Ora si presentava a noi come un insieme di palazzi ultra moderni e grattacieli. In particolar modo il Sony Center con la bellissima cupola a vetri e con la piazzetta centrale ancora addobbata in tema natalizio che presentava un enorme Babbo Natale in Lego, un bell’albero di Natale e le fontane adornate da stelle e angeli. Del complesso fa parte anche un centro commerciale e la BahnTower, il grattacielo che accoglie la sede della società di trasporti. In prossimità troviamo per la prima volta dal nostro arrivo alcuni blocchi del Muro con foto che ricordavano quella che fino a 20 anni fa era una piazza divisa in due. Proseguiamo quindi a piedi fino ad arrivare alla porta di Brandeburgo. Subito prima però giungiamo al monumento in ricordo delle vittime ebree dell’Olocausto, un’enorme distesa di blocchi di cemento di uguale grandezza ma di altezze differenti. Sta a rappresentare una sorta di cimitero ed è molto suggestivo passare in mezzo come se si fosse in un enorme labirinto. Arrivati alla porta di Brandeburgo con la statua della dea della Vittoria a sovrastarla ed espletata la prassi rituale delle foto con lo sfondo della porta ci incamminiamo verso Unter den linden, il viale principale di Berlino. Questo è un viale molto grande, dove si trovano vari edifici di rilievo.
Subito sulla destra troviamo l’Hotel Adlon che affianca la pomposa ambasciata russa. Camminando sulla sinistra troviamo la Staatsbibliothek con un meraviglioso cortile di ingresso adornato di edera. Proseguendo si può ammirare l’Università di Humboldt fronteggiata da una bella statua equestre di Federico il Grande. Dall’altro lato della piazza si trova il teatro dell’Altes Palais in ristrutturazione che dà su una piazza carina, la Bebelplatz, dove si può anche ammirare la chiesa cattolica di Sant’Edwige provvista di una meravigliosa cupola ma un po’ spoglia nel suo interno. Nella piazza si trova anche una piccola botola al cui interno sono poste delle librerie vuote. Questo è un monumento creato a memoria del falò nazista, che in quella piazza venne fatto, di tutti i testi anti regime contenuti nella vicina biblioteca. Accanto all’Università si trova il Neue Wache, piccolo tempietto divenuto simbolo delle vittime nazista in guerra. Nel tempio vuoto è presente nel centro una statua di una mamma che piange il figlio morto in guerra. Infine dopo lo Shinkelmuseum e attraversato il fiume Spree si arriva allo splendido Berliner Dom, la cattedrale della città, molto bella dentro e fuori. All’interno si può arrivare a visitare la cupola e nei sotterranei sono contenuti tutti i feretri della famiglia reale.
Dopo una buona visita al duomo, ci dirigiamo verso Alexanderplatz. Arriviamo già stanchi, diamo un’occhiata veloce alla piazza dove si trova l’orologio del mondo e la fontana dell’amicizia dei popoli. Sarà la stanchezza ma non ci sembra che la piazza sia eccezionale. Decidiamo di tornarci un altro giorno con la luce e quindi andiamo via dopo aver comprato una pagnotta di segale di piu di un chilo, buonissima a solo 1 euro e 30. Cena a casa e poi due passi in Postdamer Platz.
Il 03 ci svegliamo e Berlino si presenta dal nostro appartamento in tutta la sua bellezza. C’è infatti una stupenda giornata di sole ma anche un freddo cane. Dopo colazione decidiamo di andare a vedere un museo, in modo da ripararci in un luogo caldo e per iniziare la giornata in modo acculturato. Decidiamo tra i tanti bei musei della città (la maggior parte dei quali raccolti nella Museuminsel) di visitare il Pergamom Musem. L’ingresso è di soli 10 euro (guida audio compresa) ma se avessimo voluto fare un giro per tutti i musei il costo sarebbe stato solo di 14. Questo museo contiene nel suo interno lo splendido altare di Pergamo (per l’appunto) e una porta di una città araba riproposte in dimensioni reali. Ci sono anche altri resti babilonesi e una bella sezione dedicata alla civiltà islamica. Lo consiglio. E’ un museo interessante davvero.
Terminata la visita ci dirigiamo appena dietro la zona dei musei per visitare il quartiere ebraico. Questo si trova nella zona della stazione di Hackesche Markt ed è un quartiere pieno di negozi, bar e ristoranti. Di rilevante troviamo la Neue Synagoge (oggi nota come Centrum Judaicum), una delle principali sinagoghe della città, salvata da un incendio durante la Notte dei cristalli e poi parzialmente distrutta dai bombardamenti della guerra. Oggi ospita un museo ed è sorvegliatissima dalla polizia. Ci dirigiamo quindi nuovamente verso la zona di Alexanderplatz e vediamo con maggiore attenzione la Fernsehturm, torre della televisione del regime comunista alta più di 200 metri completata da una curiosa sfera girevole nella quale è contenuto anche un caffè. Appena sotto è possibile ammirare la Marienkirche, chiesa gotica a dire il vero un po’ triste. Qui troviamo riparo dal grande freddo per poi dirigerci verso il municipio della città, il Rotes Rathaus, curioso per la sua struttura rossa. Prima di arrivare là vediamo (solo da lontano a causa di lavori nella piazza) una bella fontana del Nettuno. Concludiamo la giornata all’Acqualife, un acquario carino ma non eccezionale che ha la vera particolarità in un ascensore che si eleva in un cilindro pieno di pesci. Il costo è di 18 euro e a mio avviso non ne vale la pena. Cena al ristorante in Postdamer Platz (non ce la siamo sentiti di allontanarci da casa visto il freddo) a base di zuppe e carne. Domenica 4 è una giornata uggiosa con un misto neve/pioggia. Il nostro tour parte praticamente sotto casa dalla Topografia del terrore, una mostra fotografica all’aperto posta su una lunga porzione del Muro, dove sono presenti immagini e documenti a testimonianza di quel terribile periodo. Il tutto è molto toccante e suggestivo. Noto che tutti i visitatori, noi compresi, seguiamo la mostra nel più assoluto silenzio. Proprio al di sopra di questa mostra si trova un grande palazzone ben rifinito, che scopro essere la orrenda sede della GESTAPO. Leggo che in quel palazzo si consumarono tante delle torture tipiche del regime naziste. Proseguiamo quindi per la Niederkirchnerstrasse sino ad arrivare al celebre Checkpoint Charlie, allora punto di passaggio per andare da una parte all’altra della città. Qui si trova l’omonimo museo contenente molte curiosità sui metodi più strambi utilizzati per varcare il confine in modo segreto. Dopo aver espletato le rituali foto sotto il cartello di passaggio, ci dirigiamo seguendo la Friedrichstrasse verso Gendarmenmarkt, una bella piazza dove si trovano due chiese gemelle, una francese a memoria dei tanti ugonotti presenti e morti a Berlino e l’altra tedesca creata a riproduzione della prima. Tra le due chiese è presente invece l’Hugenottenmuseum, dove si trova una mostra sulle persecuzioni dei francesi in Germania e del ruolo avuto a Berlino. Qua vicino si trova anche il Friedrichstadtpassag, un passaggio che collega tre isolati costruiti da architetti europei (Quartieri 205 – 206 – 207) contenenti al loro interno tanti negozi di alta qualità, tra cui la Galleria Lafayette. “Per fortuna” è domenica ed i negozi sono chiusi. Abbiamo quindi la possibilità di andare a vedere un’ultima attrazione: il Reichstag. Per raggiungerlo ci dirigiamo sino alla Porta di Brandeburgo, nelle cui vicinanze si trova questo bel palazzo, ora adibito a sede del Parlamento Nazionale. L’ingresso è gratuito e ci tocca fare un’ora di fila al freddo. Riusciamo ad entrare ma dobbiamo sottoporci al controllo del metal detector. La guardia, un omone tedesco immenso e antipatico, mi dice qualcosa in tedesco, poi in un inglese incomprensibile arrabbiandosi. In quel momento mi verrebbe da dirgli le mitiche parole:”Pirlo..Pirlo…Ancora Pirlo…Dentro per Grosso…Tiro…GOOOOL…Andiamo a Berlino Beppe…Andiamo a Berlino”. Mi trattengo e salgo sull’ascensore che ci conduce a quella che è la vera particolarità di questo palazzo e cioè la cupola in vetro. Al centro di questa cupola è presente un imbuto in vetro che lascia intravedere i lavori che si svolgono nelle aule dei deputati. E’ come se i parlamentari tedeschi fossero sempre controllati dall’alto. Chissà forse ce ne sarebbe bisogno anche in Italia! Torniamo a casa per una tranquilla cenetta casalinga e poi andiamo a prendere una birra nella solita Postdamerplatz.
Dopo tanta pioggia, il 5 è invece una splendida giornata di sole senza una nuvola ma con tanto freddo. Decidiamo incautamente di vedere la East side Gallery, il più lungo e continuo tratto di Muro presente, lungo più di 1 Km e costeggiante il fiume Spree. Faceva freddo ma ci siamo goduti i murales presenti anche se, a dire il vero, ormai molti erano abbastanza rovinati. Tornando indietro verso la U-Bahn cogliamo la particolarità di quello che è forse il ponte più bello di Berlino, l’Oberbaumbruke. Ci dirigiamo quindi verso il Treptower Park. Prima però prendiamo una cioccolata ristoratrice, il freddo era davvero intenso (strano ma in tutta Berlino non si trova alcun termometro per strada ed è quindi difficile sapere la temperatura). Arrivati nel parco, tutto ancora innevato troviamo il Sowjetisches Ehrenmal, un monumento sovietico eretto per celebrare le vittime e la vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale contro i nazisti. Si compone di una statua di donna rappresentante la madre patria sovietica piangente, due archi che aprono su un giardino che altro non è che una tomba enorme dove sono stati sepolti tanti uomini morti in guerra. Ai lati troviamo delle grandi pietre con incise scene di guerra e alla fine una tomba rialzata dove si trova una statua in bronzo alta 11 metri rappresentante un soldato russo che schiaccia la svastica e porta in salvo un fanciullo. Torniamo quindi alla stazione della U-Bahn infreddoliti costeggiando lo Spree per prendere il treno che ci condurrà nel famoso Kadewe, uno dei più grandi centri commerciali al mondo. All’interno solo grandi firme, molto costose. L’impressione è che comunque un pari negozio, come la Rinascente di Milano, sia notevolmente superiore. Di rilievo al sesto piano il reparto alimentare, vastissimo e ricchissimo, dove abbiamo trovato persone che gustavano ostriche e champagne alle 4 del pomeriggio (!!!). Noi ci siamo limitati ad un cappuccino ed un ottimo apfelstrudel. Visto che ci eravamo ripromessi con Silvia per un pomeriggio di shopping, ci dirigiamo verso la Kurfurstendamm, una strada piena di negozi di vario genere. Raggiungiamo però una piazza degna di nota. E’ la Breitscheidplatz al cui interno si trova la Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, una chiesa con un bel campanile parzialmente distrutto dai bombardamenti e lasciato in quello stato. All’interno di questo che viene chiamato il “dente cariato” si trovano dei mosaici di rilievo e una piccola mostra sugli ebrei. Accanto alla vecchia sorge la nuova chiesa molto avveniristica in aperto contrasto con la prima e nello stesso stile una torre con una strana forma esagonale, ribattezzata a ragione il Rossetto. Torniamo a casa per poi cenare in un vicino ristorante, in apparenza spagnolo, ma che poi scopriamo essere argentino gestito da turchi/tedeschi. Siamo gli unici clienti, tutto lascia presagire il peggio invece si mangia discretamente e la ragazza che ci serve è anche simpatica.
L’ultimo giorno è come il precedente. Soleggiato e freddo. Ci dirigiamo con la metro verso Alexanderplatz per fare gli ultimi acquisti nei negozi. Particolari sono i gadget che riprendono Ampelmann, l’omino con il cappello che si trova sui semafori per pedoni e che indica quando attraversare. Caratteristico della parte est della città, è stato conservato ed introdotto anche nella parte ovest. Visitiamo quindi la zona di Nicolaiviertel e scopriamo una zona davvero carina, riprodotta in stile primi anni del secolo ma che invece è recentissima. Prendiamo quindi il bus n.100 che ci conduce in giro per il centro ed in particolare dentro Tiergarten, il più vasto parco della città. Arrivati nuovamente nella zona del Ku’damm, visitiamo il centro commerciale dell’Europa Center, povero ma con dentro uno strano orologio ad acqua. Infine giungiamo nella mitica stazione del Giardino zoologico. Mancavano 4 ore alla partenza e decidiamo di fare un giro nel giardino. Molto belli gli animali, in particolare il famoso orsetto Knut. Peccato che in inverno la maggior parte degli animali staal chiuso. Sicuramente in estate all’aperto sarebbe stato tutto più bello. Torniamo quindi a casa e ci dirigiamo in aeroporto. Berlino è una bella città ma amio avviso quel che più colpisce è la sua storia recente. Il pensiero di come era e come è. Voto 7.
L’aereo tarda due ore, l’aeroporto non offre granché, arriviamo nella neve di Bergamo e ancora peggio a Brescia alle 3 di notte. Alle 8 si torna al lavoro e si pensa al prossimo viaggio…