Inimitabile Venezuela

Ciao a tutti, mi chiamo Marco ed anch’io ho deciso, come molti di voi, di scrivere in merito al mio viaggio nella Rep. Bolivariana del Venezuela, di modo che chiunque possa trarne spunto e avere buone e valide informazioni in merito (almeno spero!). Ho deciso di non raccontare il viaggio a mo’ di storiella, ma lo farò per argomenti con...
Scritto da: Tanguero
inimitabile venezuela
Partenza il: 10/04/2009
Ritorno il: 01/05/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Ciao a tutti, mi chiamo Marco ed anch’io ho deciso, come molti di voi, di scrivere in merito al mio viaggio nella Rep. Bolivariana del Venezuela, di modo che chiunque possa trarne spunto e avere buone e valide informazioni in merito (almeno spero!).

Ho deciso di non raccontare il viaggio a mo’ di storiella, ma lo farò per argomenti con relativi costi sostenuti, per focalizzare meglio i vari “step” di un viaggio con i problemi che potrebbero sorgere e le eventuali soluzioni. Il viaggio l’ho affrontato da solo.

Viaggio: partenza il 10/04 e rientro il 01/05, volo Iberia (poco più di 700€ con scalo a Madrid).

Un primo consiglio è quello di evitare, ove possibile, di viaggiare nei giorni di festa o comunque a cavallo di festività importanti. All’arrivo a Caracas il giorno 10/04 (venerdì Santo) mi viene comunicato che i vari bus-cama sono esauriti, a meno che non fossi già stato in possesso di un biglietto acquistato nei giorni precedenti (in Italia praticamente).

Per raggiungere Ciudad Bolivar (base di partenza per vari tour in tutto il sud del Venezuela) ho dovuto ripiegare forzatamente su un volo interno con la compagnia Rutaca, ma non per C.Bolivar bensì per Puerto Ordaz (la distanza tra le due città è di circa 80km.) Dì lì poi ho sfruttato un passaggio con due connazionali romani che avevano perso l’unico volo per C.Bolivar.

Il primo di Maggio viaggiare per o dal Venezuela non è il massimo. Il mio volo partiva alle 16.25 ed è stato utile uscire dall’albergo in centro città alle 09.45 circa. All’aeroporto sono arrivato alle 14.00 in abbondante anticipo ma comunque bisogna tener presente che i km dal centro (il riferimento è la stazione metro “Altamira”) non sono moltissimi (all’incirca una trentina abbondante), il fatto è che la strada che porta all’ aeroporto conduce anche alle spiagge cittadine, con il risultato che si fanno 20 metri ogni 5minuti e così via! In merito allo spostamento da e per l’aeroporto di Maiquetia non utilizzate taxi a meno che non partiate o arriviate in orari notturni. Il motivo è semplice: vi costa caro.

All’aeroporto, dal terminal nazionale, partono vari autobus per la città, chiedete se si fermano alla fermata della metro “Gato Negro”. Da lì, con la metro in circa 20 minuti sarete in centro e senza dover cambiare linea in quanto viaggerete già sulla principale, il tutto al costo di circa 15 B.F. A fronte dei circa 100 che spendereste con un taxi (il primo maggio visto che era un festivo chiedevano più di 100 B.F.) Per chi arriva in autobus da altre città del paese e se la destinazione è il terminal “La Bandera” (vi è un secondo terminal che si chiama “Oriente” dall’altra parte della città), il consiglio è sempre lo stesso: chiedete della fermata della metro “La Bandera” che si trova a circa 300 mt a piedi dal terminal degli autobus; da lì con la metro si raggiunge la fermata di “plaza Venezuela” dove dovrete cambiare per raggiungere il centro, il tutto al costo di un solo B.F.

Il mio viaggio in sintesi per tappe è stato: Ciudad Bolivar – S.Elena de Uairen (16km dal Brasile) ove ho fatto l’escursione al Tepui Roraima (6gg e 5notti) – Ciudad Bolivar – Los Llanos – Merida – Coro – Choronì (Puerto Colombia) e Caracas.

Denaro: da circa due anni è in vigore il Bolivar Fuerte, in biglietti da 2,5,10,20,50 e 100. Il cambio ad oggi (Maggio 2009) oscilla tra i 2,5 e i 2,7 B.F. Per ogni €. Questo è quello che vi cambiano alle case di cambio (di solito si chiamano Italcambio). La prima cosa che vi verrà chiesta uscendo, dopo aver ritirato i bagagli all’aeroporto di Caracas, sarà quella di cambiare i soldi, ed i primi saranno o guardie aeroportuali o addirittura poliziotti.. Si tratta del cambio nero. In pratica per ogni euro che vorrete cambiare vi verrà data una somma maggiore di quella ottenuta nelle case di cambio. Almeno il doppio, infatti la media del cambio oscilla intorno ai 5 B.F. Per ogni € cambiato.

Chiedete sempre a quanto ve lo cambiano, e se fanno meno di 5 cercate di portarlo a quella cifra dicendo al “cambista” di turno, che tutti gli italiani che sono stati in Venezuela vi hanno detto che avreste avuto il cambio a 5. Attenzione però: attenzione al fatto di fidarsi o meno, questo dovete vederlo a tatto. Posso dirvi che in aeroporto è abbastanza sicuro e non dovrebbero tirarvi dei pacchi (soldi falsi); in centro a Caracas non cambiate, troverete altri modi. Naturalmente troverete anche “cambisti” che cambiano a cifre superiori di 5, per esempio (in base a quanto successo a me) si va a 5,5 – 5,6 – 6,5 – 6,8 – 7,0 – 7,5!!! Anche qui attenzione, perché cambi troppo elevati sono fonte di fregature. Vi posso però garantire che almeno fino a 7 (o 7.000 come dicono ancora molti venezuelani facendo riferimento al rapporto di cambio con i vecchi bolivares) non ci sono problemi.

Il cambio a 7 me lo hanno fatto a Caracas, a 30 mt dall’hotel dove alloggiavo, in un negozio che funge da servizio posta ed ha anche postazioni per internet e per telefonare. Ho espresso le mie perplessità alla signora che mi avrebbe poi cambiato i soldi e lei per tranquillizzarmi ha passato ogni biglietto (!) nella macchinetta che rileva l’essere o meno falsi. Il cambio non dovete quasi mai cercalo da voi, sono i “cambisti” che arrivano a cercare voi. Ad ogni modo non si sa bene per quanto tempo possa ancora durare questa “manna” perché il governo sta lottando contro il cambio nero, infatti troverete città dove potrete solo cambiare alle case di cambio. Voi provate a chiedere agli avventori quando passerete da un terminal all’altro degli autobus, ma è provato che vi diranno di andare in centro dove si può cambiare in maniera solo ufficiale. Un’ultimo consiglio in fatto di denaro: non portate troppi dollari, portate solo o comunque un 70/80% di €. Li cambiano quasi dappertutto, o almeno per i luoghi da me visitati. Non pagate con carte di credito. Vaccinazioni: informatevi circa 3 mesi prima della partenza presso le U.S.S.L. Locali. Sicuramente dovrete avere la copertura per antitetanica e antitifica. Per la profilassi antimalarica ho scoperto che le uniche zone a rischio sono le aree dove scorre l’Orinoco (quindi se farete la classica escursione “navigazione Delta Orinoco”) in parte i Llanos e sicuramente nello stato di Amazonas. La profilassi non copre in ogni caso dal rischio di punture, quindi dotatevi di “autan killer”.

Vi verrà comunque consigliato di fare anche la vaccinazione per la febbre gialla (puntura di altra zanzara non meglio specificata) che ha copertura decennale e vi viene rilasciato un librettino giallo con l’attestazione dell’avvenuta vaccinazione. E’ indispensabile per chi transita in Venezuela e proviene da paesi affetti da tale febbre (se non erro Equador e Bolivia) Io ho fatto anche la vaccinazione per l’epatite A, che è comunque consigliato fare anche se uno non si muove dall’Italia ma frequenta spesso i ristoranti.

Sicurezza: io ho viaggiato da solo, con tutti i rischi che può comportare una decisione del genere. (comunque vale sempre il detto meglio soli che…) ad ogni modo avrete possibilità di incontrare altri viaggiatori con cui scambiare opinioni o fare le escursioni in compagnia. Fate tesoro di un consiglio che m’ha dato uno spagnolo alla partenza: due occhi davanti e uno di dietro Concludendo, l’unico posto veramente pericoloso è Caracas, ma solo se andate a cercarvele. Come ha già scritto qualcuno qui in questo blog, ogni città del Venezuela diventa pericolosa dopo l’imbrunire (Merida compresa).

La metro di Caracas è sicura, e frequentata da parecchia gente. Utilizzate, per quanto possibile, sempre taxi ufficiali (almeno a Caracas). All’uscita dall’aeroporto troverete una schiera di “taxi” neri (Ford Explorer) che sono sicuri Io ho viaggiato per tutti gli spostamenti interni con i “famosi” bus-cama (bus-letto) e altri normali bus. I bus sono sicuri da tutti i punti di vista. I conducenti sono un po’ spericolati e incuranti del fatto che a bordo si dovrebbe comunque dormire, in quanto (per chi non lo sapesse) i bus-cama sono stati studiati per viaggiare di notte col vantaggio di spostarsi senza perdere delle giornate intere che possono essere invece utilizzate per escursioni/visite. Solitamente fanno anche delle soste lungo il tragitto, volontarie (spuntini e rifornimento al mezzo) o forzate (postazioni della Guardia Nazionale) la quale, quest’ultima, sale a bordo per il controllo dei documenti, quindi abbiate cura di portare con voi sempre e solo l’originale del vostro passaporto. I terminal sono luoghi sicuri e a volte anche piacevoli dove trascorrere l’attesa della partenza. Ricordatevi che dovrete sempre presentarvi almeno un’ora prima della partenza per l’assegnazione del posto.

Alloggiamenti e vitto: a Ciudad Bolivar vi consiglio vivamente al posada “Don Carlos” in centro città,nella parte coloniale. Ha camere con condizionatore, ventilatore oppure semplici amache all’aperto. Camera con ventilatore: 115 B.F. Possibilità di utilizzare internet gratis, la colazione è a parte e saltuariamente organizzano cene collettive (tipo grigliata) Qui potete acquistare escursioni per quasi tutte le destinazioni del Venezuela, io ho acquistato sia il “trek Roraima” sia la sistemazione ai Llanos; comunque chiedete anche per Canaima, Delta Orinco e il 4×4 Per pranzare e/o cenare a C.Bolivar vi consiglio di dirigervi verso “paseo Orinoco” dove potrete trovare vari ristoranti con cucina locale. A Merida vi è una via (calle 24) dove si trovano molte posade ed la via che porta alla piazza dove parte il famoso teleferico. La posada dove ho alloggiato si chiama Chama Chia, costo 80 B.F. Con bagni in comune ed acqua calda solo in alcune ore della giornata. Per pranzare/cenare vi è l’imbarazzo della scelta, il consiglio è di andare ove fanno menù esecutivi, per esempio il “Laguna Vieja” (calle 25 entre Av. 3y4 C.C. Ayacucho) a pranzo per 13 B.F., più mancia alla cameriera, di turno vi porta una zuppa e poi a scelta pollo fritto o bistecca crolla o chuleta ahumada o pasta compreso il contorno.

A Coro ho alloggiato alla posada “El Gallo”, gestita da un francese, molto carina con camere con ventilatore, bagni in comune e possibilità di cucinare in compagnia. Costo 50 B.F. A notte. Qui la scelta di ristoranti è varia. Le cose cambiano nelle località di mare, i prezzi salgono sia per le posade (a Puerto Colombia camera con ventilatore e Tv satellitare B.F. 120, se con il condizionatore 150 B.F.) sia per i pranzi (40 B.F. Un piatto unico con bibita).

A Caracas vi consiglio l’hotel “la Floresta” a 200 mt dalla fermata della metro Altamira. E’un tre stelle con personale cordiale. Qui per una singola con aria condizionata, prima colazione, tasse ed intenet gratis spenderete circa 230/250 B.F. Per mangiare in città non avrete problemi, dai ristoranti italiani ai messicani, dai francesi ai greci; oppure per spuntini veloci ci sono tantissimi carretti- mobili che vi cucinano ogni tipo di panino o le più famosi e locali arepas e/o emapanadas. Per quanto riguarda le bibite il consiglio è di evitare quelle gasate in particolar modo la “colita”, che non ha niente a che vedere con la Coca Cola e ricorda il gusto di un medicinale. Vi consiglio invece i succhi o le batidas (meno liquide) di ogni genere di frutta: melone, guayaba, banana, lechada, fragola etc. Sono buonissimi e dissetanti, e potrete anche berli pranzando o cenando. La birra piace molto ai venezuelani che ne bevono a go-go. La nazionale si chiama Polar. Non dimenticate (per gli amanti) il ron venezuelano.

Altre info: i venezuelani sono gente simpatica e disponibile. Ho rischiato di perdere due volte un cappello a cui sono affezionato e me l’ho hanno recuperato e consegnato. Fate attenzione a chi è troppo disponibile (soprattutto in aeroporto) in quanto potrebbero poi chiedervi la “propina” (mancia) per i loro servigi a voi prestati.

Info tour/escursioni: l’escursione principe che ho fatto, e che è il sogno di ogni amante della natura è il “Roraima trek”; 6 giorni e 5 notti immersi nella natura assoluta, voi e soltanto voi, non una strada asfaltata, non un’auto, niente televisione, niente schiamazzi etc.. Pace assoluta.

Il “Roraima trek” è un’escursione che ha come obiettivo il raggiungimento di questa grande montagna sacra alle popolazioni indigene del luogo. Tutte le agenzie organizzate effettuano quest’escursione in 6gg e 5 notti. Quello che differisce da un’agenzia ad un’altra sono i prezzi e le guide, nel senso che si può arrivare anche a spendere più 1.000€ per questa esperienza e le guide non sono tutte uguali, c’è chi vi spiegherà nel dettaglio ogni 5 minuti ciò che la natura vi propone in quell’istante mentre altre guide spiegano solo quando è necessario. Io il tour come detto più sopra l’ho acquistato direttamente in posada, per € 260 (la signora mi ha sempre cambiato col rapporto 1 a 6). Mi sono recato a mie spese da C.Bolivar a Santa Elena de Uairen (40B.F. Circa) e qui alloggiato direttamente presso la posada/agenzia della “Backpacker tours” (www.Backpacker-tours.Com) dove nella giornata di domenica abbiamo acquistato il necessario per l’escursione, ci siamo riposati e prima di cena siamo stati convocati per un “briefing” espositivo di ciò che avremmo fatto la settimana seguente. In totale eravamo 17 persone. Il programma del primo giorno inizia con il trasferimento in fuoristrada da S.Elena fino al campo base (1 ora circa) di qui con le guide si parte. I primi due giorni si cammina, con il Roraima lì davanti voi in bella mostra. Il terzo giorno è quello della scalata: 2,5 Km con pendenze che arrivano al 45% percorsi in circa 5 ore, e si arriva a 2.700mt sul livello del mare circa. Il quarto giorno è quello dedicato all’esplorazione di ciò che è il tepui. Qui, in base al tour preso c’è la possibilità di fare cose differenti. Noi abbiamo visitato varie zone, camminando parecchio tra momenti di pioggia (praticamente le nuvole vi nascono in braccio) intervallati dal sole. L’escursione più ambita è il punto triple (noi non l’abbiamo fatta, in quanto occorrono 8 ore di camminata totale) che sarebbe il punto in cui la montagna si trova sul confine di tre stati: Venezuela, Guyana e Brasile. Il quarto giorno è pesantissimo, in quanto si cammina (scendendo) per almeno 8 ore. L’ultimo si conclude dopo circa 5 ore di camminata, quindi per il pranzo.

Premesse: per chi ama le montagna ed è allenato, forse è uno sforzo mediamente pesante. Io pur non amando la montagna, ma essendo rimasto stupefatto dalle fotografie del tepui raccolte su internet mi sono intavolato in una mezza impresa, che comunque credo sia fattibile da ogni persona sana fisicamente. Vi faranno firmare un foglio prima di iniziare il trek nel quale vi assumete ogni tipo di responsabilità.

Il vitto è scarno ma vario, dai panini con prosciutto e formaggio per arrivare alla pasta detta “la calabresa”. Si beve l’acqua che il tepui dona naturalmente, niente birra o altro. Sono garantiti tre pasti al giorno. Le tende le forniscono loro, ma chi viaggia con la propria può utilizzarla.

Oltre il normale occorrente per l’escursione (potete trovare l’elenco prima di partire dall’Italia su internet su qualsiasi motore di ricerca) ricordatevi di non dimenticare assolutamente un classico coltello svizzero, dei sandali robusti, della corda (magari due pezzi non troppo lunghi), shampoo e bagno schiuma biodegradabili (labiobottega.Com). Nonostante tutte queste non comodità, dopo quest’esperienza vi sentirete veramente appagati, è un’emozione unica, tanto quanto non viene pubblicizzato un sito naturalistico come questo.

L’altra escursione effettuata è stata la 2 giorni e 3 notti nei Llanos. Sono vaste pianure non coltivabili a causa delle frequenti piogge, popolate da animali selvatici e dai llaneros (cowboy venezuelani) che allevano cavalli e vacche allo stato brado.

Anche qui il programma, occhio e croce, è similare per qualsiasi agenzia lo organizzi. Escursioni a cavallo, pesca del pesce piranha, safari con lancia per ammirare caimani, delfini rosa, uccelli di varie specie, capibara, anaconda etc. Un consiglio: 2 giorni e 3 notti sono sufficienti, al massimo 3 giorni. Dove ho alloggiato io (naturalmente vi erano anche altri turisti) è un accampamento molto spartano che si trova ad un’ora d’auto da Mantecal (sud-ovest del paese). E’ gestito da una famiglia dove alloggiano anche le guide che, nel nostro caso, avevano base a Merida. Portatevi una zanzariera da campeggio che vi tornerà utile. Docce e servizi in comune, si pranza tutti insieme (qui le razioni sono abbastanza abbondanti) e nel mentre potrete ammirare i caimani appena sotto di voi che si gettano in un grande stagno. Qui la spesa è stata (sempre con cambio 6 a 1) di 120€.

Io mi sono poi diretto a Merida con l’intenzione di utilizzare il teleferico (il più alto e lungo del mondo) ma purtroppo a tutt’oggi (maggio 2009) è in fase di sistemazione e non funziona. Ho approfittato per visitare la citta, che non è niente di speciale ma sono parecchie le cose da vedere. Per chi non si vuole fermare le varie agenzie di viaggio organizzano ogni tipo d’escursione nei paraggi della città, o spostandosi anche fuori dalla stessa ove ci sono paesini che ricordano i nostri paesi di alta montagna (per raggiungere Merida da Barinas si arriva a superare i 3.000mt s.L.D.M. Per poi arrivare a Merida che si trova a circa 1.300).

Ho poi raggiunto Coro, stato Falcon. La cittadina è piccola e merita la visita il centro in stile coloniale ed almeno un paio di musei che si trovano nello stesso. Uscendo dalla città (chiedete informazioni dove alloggiate o dove riuscite) raggiungete con un bus il “monumento alla Madre”. Qui inizia il parco nazionale “Medanos de Coro”; dopo aver percorso circa 1km a piedi arriverete ad una rotonda dove ci sono due chioschi e dove troverete l’entrata ai Medanos, cioè ad un deserto di dune simile al Sahara: sì avete capito bene, un deserto appena fuori città, che si estende per poco più di 80 km/q. Potrete sognare di essere in una scena di un film di Sergio Leone o semplicemente saggiare ciò che in proporzioni diverse è il Sahara.

Dopo Coro mi sono goduto due giorni di mare, destinazione Puerto Colombia. Il luogo è tranquillissimo e non vi è la solita massa di turisti. Ovvio, chi ama solo spiagge come Los Roques è meglio non raggiunga tale destinazione, per chi ama stare un po’ in relax senza grandi pretese è il luogo ideale. Per raggiungerlo in ogni caso dovete arrivare fino a Maracay. Da qui partono dei minibus che in due ore circa raggiungono la località. I prezzi sono elevati rispetto alle zone visitate precedentemente ma potrete trovare quasi di tutto. Ci sono vari locali gestiti da italiani che vivono lì da molti anni. Ci sono tre spiagge di cui due raggiungibili solamente con le lance, quindi sarete vincolati dal fatto di utilizzarla con altra gente per abbattere i costi del tragitto. La spiaggia accessibile a piedi è dotata di sdrai ed ombrelloni (per chi lo desidera) e costano 35B.F. Al giorno (fino alle 16:00, dopodiché ritirano tutto); lungo il percorso per raggiungere la stessa troverete vari ristorantini che cucinano il pesce in tutti i modi ed ognuno espone i propri prezzi-offerta.

Terminati i due giorni di mare ho ripreso il viaggio destinazione Caracas, Districto Federal. Da Puerto Colombia informatevi bene prima degli orari di partenza degli autobus per Maracay, il fatto è che a differenza delle città più grandi il servizio lì è più blando e quindi capita di trovare autobus a distanza di tre ore l’uno dall’altro. Arrivato comunque a Maracay con un “porpuesto”, ho preso una coincidenza per Caracas che è partita solamente quando il bus era pieno (comunque non dovrete mai attendere parecchio). Il viaggio dura almeno due ore. Come menzionato nella più sopra, a Caracas arriverete al terminal “la Bandera” (se provenite da Maracay) che è molto comodo in quanto da lì, con la metro, potrete raggiungere il centro nel giro di mezz’ora al massimo. Se provenite da altra direzione del paese e il vostro bus ferma all’altro terminal cittadino chiamato “Oriente” come sempre informatevi, bus che portano in città e taxi non mancano sicuramente.

A Caracas il consiglio è quello di non fermarvi un tempo eccessivo, nel senso che le cose da vedere possono anche essere tante, ma quelle veramente interessanti si possono visitare anche in un solo giorno, o massimo un giorno e mezzo. Tutti i musei, case-musei etc sono praticamente gratis, (e non solo a Caracas). Da visitare la casa natale di Simon Bolivar, e adiacente ad essa il museo bolivariano; il Panteon dove sono sepolti i grandi personaggi della storia venezuelana, il museo d’arte nazionale (qui attenzione agli orari perché chiudono presto la sera); plaza Bolivar, la Cattedrale, Iglesia S.Francisco, la Casa Amarilla, il palazzo municipale, il capitolio (un complesso che raggruppa il palazzo legislativo e quello federale). Per quanto riguarda “Palacio Miraflores” residenza privata del presidente, non mi è stato nemmeno permesso di fotografarlo. Voi comunque recatevi sul posto, perché io non ho insistito a chiedere tale motivazione ma può essere che essendo vigilia del primo maggio ci fosse troppa tensione..

Per divertimenti e shopping fatevi dare una guida nell’albergo dove alloggerete, i centri commerciali in stile nordamericano sono comunque adiacenti alla via principale nella quale troverete una miriade di negozi che vendono ogni sorta di prodotto, panaderie, bar, parafarmacie, ferramente etc.

Concludendo, se state pensando di organizzare un viaggio in Sudamerica ed è la prima volta che ci andate, puntate dritto sul Venezuela perché è (non a caso) la vera porta d’ingresso di questo meraviglioso continente e sicuramente l’unico dei paesi che lo compongono che possiede una biodiversità straordinaria e tutelata dal governo.

Buon viaggio a tutti e non esitate a contattarmi.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche