Inghilterra tra storia, miti e cattedrali imperdibili

Tour della parte meridionale dell’isola, con tappa finale a Londra, per scoprire luoghi suggestivi e capolavori imperdibili: itinerario, dritte e consigli di viaggio
Scritto da: luplay
inghilterra tra storia, miti e cattedrali imperdibili
Partenza il: 26/07/2016
Ritorno il: 03/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Un viaggio per scoprire l’Inghilterra del sud, molte miglia percorse in strade strette e con la guida a destra, decisamente costoso, ma ripagato con la visione di capolavori imperdibili.

Complice la Brexit e il deprezzamento della sterlina sull’euro ho deciso di fare questo viaggio che programmavo da tempo nel sud dell’Inghilterra. Nonostante il deprezzamento è un viaggio costoso in particolare per le sistemazioni alberghiere non proprio a buon mercato in special modo se inserirete anche Londra nell’itinerario. Il viaggio risulta dispendioso anche perché quasi tutte le attrazioni sono a pagamento e a cifre decisamente care.

COME ARRIVARE

Volando con la Ryanair il punto di arrivo è Stansted. Non avendo prenotato con notevole anticipo, per trovare un volo veramente low cost, mi sono dovuto spostare per la partenza fino a Bergamo (non proprio a due passi dalle mie Marche). La scelta di Bergamo (Orio al Serio) oltre per il costo (il triplo negli altri scali), è stata anche influenzata dagli orari dei voli che negli altri aeroporti più vicini erano improponibili. Come sanno tutti quelli che viaggiano il problema si pone principalmente nell’orario del volo di rientro che, se collocato troppo presto al mattino, ti costringe a dormire nei pressi di Stansted o addirittura in aerostazione.

Nel programmare il volo di rientro va infatti tenuto conto che a Stansted i controlli di sicurezza sono particolarmente puntigliosi (di fatto il metal detector suona sempre e quindi quasi tutti sono costretti a togliere le scarpe ed a fare una sorta di lastra a cui segue una perquisizione personale). Sono stato già 4 volte a Stansted ed è sempre stato così. La conseguenza è che, per evitare spiacevoli sorprese, sarebbe opportuno arrivare in aeroporto un paio di ore prima rispetto all’operativo del volo.

Da Bergamo ho trovato orari da volo di linea, partenza alle 14.25 e rientro da Londra alle ore 16. In questo modo si ha anche a disposizione la mattinata del giorno del rientro.

SPOSTAMENTI

Per l’itinerario che avevo scelto era necessario avere un mezzo proprio a disposizione per cui ho noleggiato un auto. Ho trovato delle buone condizioni prenotando sul sito della Ryanair una Ford Focus con Firefly (di fatto la Hertz). Ho deciso di aggiungere l’assicurazione integrativa che copriva la franchigia (considerando la guida al contrario e le conseguenti difficoltà che si potevano trovare nel percorrere circa 1.200 km su strade con pochi tratti autostradali). Normalmente gli autonoleggi chiedono una quota aggiuntiva per il navigatore (decisamente cara), però programmando il noleggio di un’autovettura di classe media è quasi sicuro che tale equipaggiamento sia già in dotazione alla macchina.

Conviene però portare con sé un ulteriore navigatore su cui preimpostare da casa tutte le tappe: i siti turistici, gli hotel, i parcheggi migliori. Organizzandosi da casa con l’ausilio della rete oltre ad avere una sicurezza quasi matematica di raggiungere l’effettivo punto di interesse. Aggiungendo le tappe tra i preferiti si risparmia, inoltre, un tempo notevolissimo nell’impostare il navigatore durante il viaggio. Di fatto, se non avessi preimpostato il navigatore non credo che sarei riuscito a fare tutto il giro che ho fatto ottimizzando al massimo i tempi.

Mi hanno dato una macchina a benzina, ma in realtà non è un gran problema dato che in Inghilterra il costo del gasolio è superiore o pari a quello della benzina. La Focus poi consuma relativamente poco e facendo attenzione a scegliere i distributori più economici il costo del carburante non sarà particolarmente significativo nel budget del viaggio (circa 90 euro nel mio caso).

Per la guida al contrario dopo un po’ ci si fa l’abitudine, ma comunque non potrete avere la stessa padronanza del mezzo che avete in tutto il resto d’Europa ed un po’ di difficoltà la troverete nelle rotonde (tantissime), negli stop, nel cambiare con la sinistra e nel determinare immediatamente l’ingombro dell’auto. Ovviamente l’auto l’ho utilizzata per tutti gli spostamenti nel sud dell’Inghilterra mentre a Londra sono andato con i mezzi pubblici, dopo aver riconsegnato l’auto al noleggio di Stansted.

Per il trasferimento da Stansted a Londra ci sono diverse soluzioni. Il treno non è particolarmente economico e alla fine ho optato per il collegamento con pullman dall’aeroporto a King’s Cross St. Pancras gestito dalla Terravision in collaborazione con Stansted Citylink (tempo di percorrenza dichiarato 75 minuti, effettivo nel mio caso 70 minuti con un “parente di Hamilton” alla guida). Il costo on line è di 15 sterline andata e ritorno. Prenotando on line si deve specificare anche l’orario, comunque nel mio caso sono arrivato prima del previsto e non ho avuto alcuna difficoltà ad anticipare la partenza rispetto a quella indicata sul foglio di prenotazione. Nel pullman funziona un servizio wifi gratuito ed il link per la prenotazione è www.terravision.eu/italiano/airport_transfer/bus-aeroporto-di-stansted-londra.

Nel tempo ho provato tutti i mezzi dall’aeroporto a Londra (treno, taxi, pullman) e questo secondo me è il migliore per rapporto qualità prezzo. Poi arrivando a King’s Cross St. Pancras di fatto con la metro si può proseguire per ogni parte della città. A Stansted il Pullman si prende al piano sottostante dove partono tutti gli autobus per il centro. Quelli della Terravision normalmente partono dai gate 11 e 12. Comunque ci sono numerosi addetti che danno indicazioni e molti di loro sono italiani (almeno quando sono andato io). A Londra la fermata è in Midland Road, la strada che costeggia la stazione di St. Pancras. Di fatto è il capolinea quindi dallo stesso punto partono ed arrivano gli autobus circa ogni 20 minuti.

VIABILITà

La viabilità non è il punto forte dell’Inghilterra. I tratti autostradali sono pochi (almeno nel mio itinerario) e se è pur vero che sono gratis è lo stesso vero che il limite di velocità è di 70 miglia (circa 110 km all’ora). Al di là di pochi tratti realmente autostradali, per il resto parlerei di superstrade nelle quali esistono pochissimi cavalcavia e quindi inevitabili rallentamenti nelle numerose rotonde presenti. Per percorrere nel modo migliore la rotonda è opportuno posizionarsi nella corsia con indicato (scritto sull’asfalto) il numero della strada da imboccare. Al di là delle autostrade e delle superstrade le altre strade sono decisamente strette ed a volte strettissime. Ho percorso molti km su strade che dalle nostre parti collegherebbero due frazioni. La carreggiata è particolarmente stretta ed ha ai lati delle siepi di altezza incredibile (di fatto dei muraglioni) che limitano molto la visibilità. Poi nei piccoli centri abitati che attraverserete molto spesso si trovano auto parcheggiate sulla carreggiata. Da noi tale modo di fare provocherebbe uno strombazzamento micidiale, mentre lì è la norma, per cui, con una strada a due corsie, di cui una impegnata dalle auto in sosta, il transito delle auto viene notevolmente rallentato, potendo transitare solo quando è libera anche quella opposta.

I limiti di velocità sono posti con particolare evidenza e viene segnalata spessissimo la presenza di autovelox. Dire se fossero attivi o no risulta arduo, però ho cercato di non superare i limiti imposti e devo dire che in realtà ero uno dei pochi che lo facevo.

Quindi tenendo conto dei limiti, delle strade strettissime, delle auto parcheggiate sulla carreggiata i tempi di percorrenza si allungano decisamente rispetto a quello che potrebbe apparire in base ai km da percorrere.

CLIMA

Anche il clima non è il punto forte dell’Inghilterra. La settimana prima del mio viaggio c’era stata un’allerta meteo per il caldo e questo strideva non poco con il clima apertamente autunnale trovato nei dieci giorni della mia visita. Un solo giorno senza pioggia e condizioni climatiche che variano nel giro di pochissime ore, unite ad una temperatura oscillante tra il caldo estivo ed il freddo del nostro mese di novembre.

Questo ha ripercussioni sull’abbigliamento e gli accessori da mettere in valigia. Ci si veste a cipolla con un continuo togliere ed indossare felpe e kway per la pioggia. In valigia va messo anche un ombrello, rigorosamente antivento, altrimenti dopo un’ora sarete già costretti a buttarlo.

RIEPILOGO ITINERARIO

Il mio giro è stato il seguente:

STANSTED, OXFORD, GLOUCESTER, BATH, WELLS, GLASTONBURY, STONEHENGE, SALISBURY, WINCHESTER, BATTLE, ASHFORD, CANTERBURY, DOVER, DEAL, SAFFRON WALDEN, STANSTED. Poi lasciata l’auto A Stansted ho speso gli ultimi due giorni a LONDRA.

Di fatto, eccezion fatta per la penisola sud ovest che comprende la Cornovaglia ed il Devon, le principali mete dell’Inghilterra del Sud sono state oggetto del viaggio.

DOVE ALLOGGIARE

Nell’esperienza precedente in Scozia avevo privilegiato i Bed and Breakfast. Questa volta ho scelto diversi tipi di alloggio in base alla disponibilità e al costo. La prima sistemazione era ad Oxford. Ovviamente, essendo in una città universitaria per eccellenza, non potevo cercare né un albergo, né un bed and breakfast, ma volevo dormire in un college storico. Per orientarmi nella scelta ho consultato il sito sotto specificato dal quale ho fatto anche la prenotazione: http://www.universityrooms.com/it/city/oxford/book/rooms/local. La scelta è caduta sul Keble College Oxford OX1 3PG United Kingdom. In Inghilterra l’indirizzo viene spesso indicato con un codice simile a quello prima riportato (OX1 3PG), per noi è più facile dire che l’ingresso si trova su Parks road nel tratto di strada che va da Keble road a Museum road. Dalla via principale la strada più breve, proprio di fronte al ristorante Browns, passa per un piccolo giardino di una chiesa con delle lapidi funerarie.

Inizialmente volevo andare al Christ Church College per fare la colazione nel salone utilizzato nel film di Harry Potter poi, vedendo che avevano solo singole, ho optato per il Keble College, con un’analoga hall per la colazione e con una struttura imponente e scenografica. Il problema dei college è che non hanno disponibilità di parcheggio (almeno i due citati) per gli ospiti. Per cui o si parcheggia per strada con i parchimetri a cifre abbastanza alte o si utilizzano i Park and Ride (dei parcheggi di scambio molto frequenti in Inghilterra) dove lasciare l’auto e proseguire con i mezzi pubblici dedicati. Io ho optato per la seconda opzione e non so ancora se è stata una scelta indovinata. I park and ride sono in zona periferica, sono all’aperto ed all’inizio danno un’idea di scarsa custodia della macchina. Sinceramente non volevo lasciare l’auto poi mi sono tranquillizzato chiedendo ad alcuni utenti che mi hanno tranquillizzato sulla sicurezza del sito anche per la presenza di numerose telecamere.

Ci sono diversi Park and Ride ad Oxford io ho scelto il Pear Tree che consente di lasciare l’auto fino a 24 ore al prezzo di due sterline. Il parcheggio si trova nella parte nord della città e sul navigatore potete inserire Woodstock road da cui si dirama una stradina che conduce al parcheggio (in loco ci sono anche le segnalazioni). Si paga con le apposite macchinette, ma è necessario inserire la targa dell’auto (tale situazione l’ho trovata anche da altre parti, il parcometro funziona solo se inserisci la targa o parte di essa, ma prima per capirlo ho dovuto chiedere a dei passanti). A quel punto la ricevuta non va esposta sul cruscotto dell’auto. Dal parcheggio partono frequenti autobus dedicati (fanno la spola tra il park and ride ed il centro). Il bus è il numero 300 di colore verde ed ha la scritta Pear Tree. Il costo di un biglietto di andata e ritorno è di 2,80 sterline e l’autobus negli orari ordinari passa ogni 10 minuti circa.

Parcheggiando in centro costa molto di più e sul sito del municipio avevo letto che funzionava solo per breve sosta, poi non ho approfondito ed ho scelto il park and ride.

Punti di forza del Keble College:

  • Struttura scenografica e molto bella da vedere;
  • Prato inglese del cortile interno che rasenta la perfezione assoluta;
  • Colazione alla Hall stile salone di Harry Potter;
  • Deposito bagagli custodito;
  • Cortesia del personale,
  • Stanza di buon livello e con buone dotazioni;
  • Wifi ben funzionante.
  • Non c’è l’ascensore ed arrivare al secondo piano con i bagagli può essere scomodo;
  • Non c’è il parcheggio per gli ospiti e non viene indicato un park convenzionato;
  • Nei corridoi e nella stanza c’era un forte odore di legno trattato che però non disturbava eccessivamente.
  • La colazione in Inghilterra è di solito più varia, ma comunque era di buona qualità ed in uno scenario unico, da provare almeno una volta.

Seconda sistemazione a Gloucester dove ho scelto un IBIS. Essendo socio della Accor Hotel da molti anni ho approfittato di un’offerta dedicata per la mezza pensione a 149,40 complessive per due persone.

Ho soggiornato all’IBIS GLOUCESTER Sawmills End Corinium Ave A417 Gloucestershire GL4 3DG – GLOUCESTERUNITED KINGDOM Tel :(+44)1452623650 GPS: N 51° 51′ 51.88” W 2° 12′ 38.34”. L’hotel è in zona periferica per cui è comodo per chi viaggia in auto (anche per l’ampio parcheggio gratuito per gli ospiti) mentre è più scomodo per chi viaggia con i mezzi pubblici.

Punti di forza dell’IBIS Gloucester:

  • Ampio parcheggio gratuito davanti alla struttura;
  • Cortesia del personale appena arrivati
  • Superbo dessert per la cena.
  • Stanza pulita

Cose da migliorare:

  • Un unico asciugamano medio a persona non è accettabile in una struttura del genere;
  • Esasperante attesa per la cena, sia per poter fare le ordinazioni sia per l’arrivo dei piatti. Alla fine se non ci alzavamo dal tavolo per andare a lamentarci alla reception restavamo senza cena (era pur vero che erano presenti due comitive, ma un po’ di organizzazione è necessaria);
  • Qualità non eccelsa del piatto principale della cena (di contro il dessert era superbo);
  • Poca professionalità del personale presente all’ora di cena;
  • Colazione non eccellente per qualità;
  • Mancanza di una hall. Di fatto la hall è la sala ristorante per cui non c’è uno spazio dove sedersi a far conversazione.

In definitiva prezzo buono, ma da un IBIS mi aspettavo qualcosa di meglio.

Terza sistemazione nelle vicinanze di Glastonbury. Premetto che avevo scelto la città per la visita della Glastonbury Abbey con la tomba di Re Artu (ingresso per due persone 15.20 sterline) e le varie leggende connesse. Però la città non è particolarmente attraente per cui cercherei più vicino a Wells che mi è sembrata decisamente più carina. Tra l’altro cercando un bed and breakfast l’unico disponibile di discreta qualità era a Wedmore a pochi km da Glastonbury.

La scelta è caduta Poplar Farm Bed and Breakfast Poplar Farm, West Stoughton Wedmore, Cheddar, BS28 4PP. Per la doppia con colazione ho pagato 75 sterline.

Essendo una farm è in aperta campagna e non è facile da raggiungere anche con il navigatore.

Punti di forza della farm:

  • Si fa un’esperienza in una farm inglese;
  • I proprietari sono cortesi e disponibili
  • Ottima dotazione interna
  • La colazione è buona
  • C’è il parcheggio davanti alla struttura
  • La stanza è pulita
  • C’è una cagnetta molto affettuosa e giocherellona

Cose da migliorare:

  • Si alloggia in una casettina in legno esterna all’abitazione principale ed in bagno c’è un sistema per l’acqua calda un po’ accroccato e di non semplice utilizzo;
  • Il wifi non funziona;
  • Essendo in legno ogni tanto si avvertono degli scricchiolii

Quarta sistemazione a Salisbury. Abbiamo scelto il Websters Bed & Breakfast 11 Hartington Road, Salisbury, Wiltshire, SP2 7LG +44 (0)1722 339779 www.websters-bed-breakfast.com/bedrooms.html. Abbiamo pagato per una note con colazione 114 euro.

Si tratta di un bed and breakfast in posizione semi centrale di elevato standard.

Punti di forza della struttura:

  • Bed and breakfast di elevato livello come finiture interne (non a caso ha 4 stelle);
  • Camera a piano terra molto ampia e con dotazioni complete;
  • I proprietari sono cortesi ed eccezionalmente disponibili
  • La colazione è superba
  • C’è il parcheggio davanti alla struttura anche se in spazi stretti visto che ci sono diverse stanze nel bed and breakfast
  • La stanza è pulita

Punti negativi non ce ne stanno, forse unicamente la stradina di accesso un po’ troppo stretta e senza sbocco che non ha una buona visibilità quando si deve ritornare sulla strada principale per il centro. Anche il parcheggio è abbastanza risicato quando sono occupate tutte le stanza. Per chi viaggia senza auto può essere un po’ scomodo non essendo in pieno centro ed essendo quindi decisamente più comodo per chi viaggia con mezzo proprio.

Quinta sistemazione ad Ashford, scelta non per la città in se stessa (abbastanza insignificante in realtà), ma perché baricentrica rispetto ad altri punti di interesse.

Ho trascorso due notti all’Ashford International Hotel – Simone Weil Avenue, Ashford, TN24 8UX, Phone: +441233218412. Per due notti per una stanza doppia con colazione ho pagato 166.40 sterline

L’hotel è strategico per chi viaggia in zona, posizionato in una zona molto comoda per raggiungere le altre mete. Lo stesso è anche vicino ad un grosso centro commerciale con una pompa di benzina a buon prezzo.

Punti di forza della struttura:

  • Grandissimo parcheggio gratuito interno;
  • Presenza di una SPA che non ho utilizzato;
  • Stanze comode, pulite e con eccellenti dotazioni.
  • Colazione superba per qualità e quantità
  • Ottimo wifi gratuito

Anche in questo caso punti negativi non ce ne stanno, forse unicamente le porte antincendio abbastanza antiquate e pesanti che risultano scomode da aprire con le valigie al seguito.

Sesta sistemazione a Londra. Ho soggiornato diverse volte in citta ed avevo sempre scelto zone semicentrali servite dalla metro. Questa volta ho voluto scegliere il centro del centro a anche perché avevo solo poco tempo per visitare la città.

La scelta è caduta sul Premier Inn London Leicester Square 1 Leicester Place, Leicester Square, Westminster Borough, London, WC2H 7BP, Regno Unito Telefono: +443333219254. Il costo di due giorni in camera doppia con colazione è stato di circa 430 euro.

Di certo in altre zone semi centrali avrei pagato di meno, ma con appena due giorni a disposizione, questa volta ho scelto il centro.

Penso che questo Hotel sia collocato in una delle migliori posizioni in assoluto per visitare la città: Leicester Square. Di fatto alcune delle principali attrazioni della città sono raggiungibili a piedi: Piccadilly Circus pochi passi, National Gallery meno di 5 minuti, Covent Garden 8 minuti, Old Bond e New bond Street (le vie dello shopping di lusso) a 10 minuti British Museum 15 minuti, Buckingham Palace 20 minuti.

Poi la stessa piazza Leicester è sicuramente una delle zone più animata dell’intera città, con molti artisti di strada e pienissima di gente e vicinissima a China Town con i suoi localini sempre affollati.

A due passi dall’hotel c’è la fermata della metro da cui passano due linee, la Piccadilly e la Northern. In particolare la Piccadilly è quella che tocca parecchie attrazioni turistiche della città: aeroporto di Heatrow; South Kensington Station con la Royal Albert Hall, lo Science Museum ed il Natural History Museum; Knightsbridge Station nei pressi di Harrods; Hyde Park Corner con il Wellington Arch e l’Hard Rock Cafe per i giovani; Green Park Station da cui si può raggiungere Buckingham Palace; Piccadilly Circus Tube Station per la quale non servono spiegazioni; Covent Garden animatissimo a qualunque ora; Holborn da cui si può arrivare al British Museum e King’s Cross importante stazione ferroviaria e punto di arrivo di un autobus della Terravision da Stansted.

Per trovare l’hotel basta far riferimento al lato della piazza dove c’è il grande negozio delle “m & m’s world”. Continuando sullo stesso lato c’è il CASINO IMAX e poi un ristorante della catena Angus Steakhouse. A fianco al ristorante c’è una via che dopo 10 metri porta all’ingresso del ristorante

Punti di forza della struttura:

  • Posizione al top del top;
  • Personale cortese e giovane;
  • Hotel molto ben insonorizzato pur essendo in una zona decisamente caotica.

Da migliorare:

  • L’hotel è davvero essenziale, sia per spazi che per dotazioni, però siete a Londra e in albergo ci si sta il minimo indispensabile;
  • La reception è al secondo piano e a me questa cosa non piace;
  • Il wifi non funziona bene (va a scatti). Ovviamente mi riferisco a ciò che avveniva nella mia stanza
  • Se non fosse per la posizione sarebbe eccessivamente costoso

DOVE MANGIARE

La cucina inglese non è certo rinomata nel mondo, ma sapendo cercare si possono avere delle belle sorprese come mi è capitato a Salisbury.

OXFORD: Ristorante “Browns” 5-11 Woodstock Road, Oxford, Oxfordshire, OX2 6HA, scelto perchè a due passi dal Keble College e perchè consigliato dallo staff del college.

Locale carino, tipico pub inglese con cucina, piatto principale buono, ma non memorabile, servizio decisamente lento. Caraffa d’acqua di rubinetto con un accentuato odore di cloro. Prezzi nella media: 40,44 euro per un piatto principale ed una birra per due persone.

GLOUCESTER: ho cenato nell’hotel IBIS. Grande disorganizzazione nel personale di servizio. Seduti ad un tavolo abbiamo aspettato più di mezzora che qualcuno venisse a prendere le ordinazioni, poi ci siamo alzati noi ed abbiamo ordinato alla reception. Piatto principale scarso per qualità e quantità, dessert superbo per presentazione e bontà.

WEDMORE: abbiamo cenato al “The George Inn” Church Street Wedmore Somerset BS28 4AB www.thegeorgewedmore.co.uk/george-inn-wedmore-contact/.

Locale carino vicino alla Chiesa del piccolo borgo di Wedmore. Piatto principale di buona qualità. Prezzi medi.

WELLS: l’unico pranzo fatto in un ristorante al “The Greek Taverna at the Sun in Union Street nr. 20 a due passi dal parcheggio sotto specificato in Chamberlain Street. Abbiamo preso l’offerta del giorno per il lunch e con 10 sterline a testa abbiamo mangiato prodotti greci buoni e sufficienti per rifocillarsi a pranzo.

SALISBURY: abbiamo cenato al Charter 1227 Restaurant 6/7 Ox Row, The Market Place, Salisbury, Wiltshire SP1 1EU. Avevo prenotato in precedenza sul sito www.charter1227.co.uk. Il ristorante si trova sulla piazza del mercato ed è al secondo piano e per questo abbiamo penato un po’ a trovarlo. Ci sono quei ristoranti che ti offrono esperienze sensoriali particolari ed il charter è uno di essi. Cucina di livello superiore la migliore in assoluto che ho trovato nel mio viaggio. Alla qualità della cucina va associato un servizio impeccabile ed un’ottima presentazione dei piatti. Abbiamo preso un piatto con l’oca ed uno con l’agnello (entrambi superbi) e due calici di vino (un entree viene offerto dal locale) ed abbiamo pagato 51.90 per due persone. Prezzo decisamente buono in relazione alla qualità del cibo, del locale e del servizio e comunque un ristorante da consigliare vivamente senza se e senza ma.

ASHFORD: la prima sera attratti dalle recensioni in rete abbiamo cenato al The Tickled Trout 2 Bridge Street, Wye, Kent, TN25 5EB Tel: 01233 812227 www.thetickledtrout.co.uk/contact. Ho scelto il ristorante non per la qualità del cibo, ma per la location. Un posto romantico in un giardino degradante su un fiume con un bel ponte. Posto davvero carino per mangiare all’aperto. Cibo nella media, prezzi onesti. Ci sono tornato il giorno dopo, ma essendo domenica la cucina era chiusa e servivano solo da bere. Per cui mi sono diretto in centro città andando a casaccio e non è neanche stato facile trovare un pub che facesse anche ristorazione. Alla fine nel viale centrale ho trovato posto al ristorante del “The County Hotel”. Il fatto che in Inghilterra non usino le tovaglie è una costante, però il tavolino dovrebbe essere pulito ogni tanto ed in questo locale ho avuto la sensazione di un’igiene non perfetta. Abbiamo ordinato due grigliate miste, una normale ed una “large”. Qualità del piatto appena sufficiente, la carne non era di ottima qualità (il manzo in particolare). Certo il prezzo è stato economicissimo 21.58 sterline in due con due birre.

LONDRA: ho scelto due ristoranti vicino a Leicester Square. Nelle mie visite precedenti andavo sempre dal ristorante Gaucho a Swallow Street nei pressi di Piccadilly. E’ un ristorante argentino con carne di qualità. Ora il locale è stato ristrutturato ed i prezzi non sono più quelli di una volta.

In questa occasione la prima sera sono stato in un tipico pub inglese dove abbiamo trovato una ragazza italiana che serviva (situazione molto frequente a Londra). Il pub si chiama Round Table 26-27 St. Martin’s Court | Leicester Square, Londra. Cibo di qualità media a prezzi non altissimi. Come in quasi tutti i pub inglesi la maggior parte degli avventori entra per bere (e la birra era buona), ma per quanto riguarda il mangiare darei un giudizio medio (sicuramente una cena non memorabile).

Il giorno dopo abbiamo scelto BISTRO1 un ristorante greco in 27 Frith St, Soho, London W1D 5LE Email: b1@bistro1.co.uk – http://bistro1.co.uk. Il ristorante si trova nella movida di Chinatown ed è da consigliare per l’eccellente rapporto qualità prezzo. Innanzitutto nell’attesa portano del pane (cosa rara in Inghilterra) e delle olive molto appetitose. Per la cena hanno un’offerta per cui due piatti (a scelta tra un antipasto, il piatto principale ed il dessert) costano 14.90 sterline, mentre la cena completa con tre piatti 16.90. Molta scelta tra gli antipasti ed i piatti principali. Qualità eccellente, una nota di menzione per la Moussakà, dato che così buona l’avevo mangiata solo alle Meteore. Ovviamente a pranzo fanno la stessa offerta a prezzi ancora più economici (9,90 per due piatti ed 11,90 per tre). Anche in questo locale c’era una cameriera italiana e questo aiuta un po’ al momento delle ordinazioni. Locale che consiglierei sicuramente.

COSA VEDERE

Fare questo giro in circa dieci giorni è abbastanza impegnativo. Di fatto sono 1200 km in strade solo in minima parte a scorrimento veloce. Il giro però è fattibile con l’unica accortezza di partire con un navigatore su cui sono state memorizzate tutte le destinazioni: hotel, parcheggi, attrazioni, ecc.. In questo modo si risparmia molto tempo e si arriva nelle destinazioni parcheggiando nella zona migliore e più comoda. Così, come nei precedenti viaggi, più che fare una descrizione analitica di quello che ho visto, spendo più spazio a fornire notizie pratiche che nelle guide di viaggio di solito non trovate.

OXFORD

Prima tappa del giro dove arrivo nel pomeriggio inoltrato. E’ piacevole passeggiare per il centro (in buona parte pedonale) sempre affollato da una miriade di giovani provenienti da tutto il mondo. Molto frequenti le comitive di studenti italiani sempre in gruppo con i loro accompagnatori, ovviamente ognuno fa come gli pare, ma penso che in questo modo, parlando essenzialmente nella nostra lingua con gli amici, al ritorno la conoscenza dell’inglese non sarà molto diversa di quella della partenza.

Ho visitato molto dall’esterno in quanto in qualsiasi sito: college, biblioteca o altro si paga ed anche profumatamente.

La mattina successiva l’ho dedicata alla visita del Christ Church College, molto affollato di turisti dato che la hall e lo scalone sono stati utilizzati nei film di Harry Potter.

Dal Keble college sono circa 15 minuti a piedi sia continuando su Parks road o sulla parallela in direzione del centro città. Venendo dal centro pedonale ed imboccando la via St. Aldate’s,

Prima si trova l’ingresso in prossimità del cortile del college, da lì non è possibile accedere per i visitatori ed occorre proseguire un centinaio di metri per trovare il varco utilizzabile.

Sapendo dell’affollamento in anticipo mi sono presentato all’ingresso una decina di minuti prima delle 10 (orario di ingresso ed ho fatto una fila limitatissima entrando praticamente tra i primi.

Costo dell’ingresso 9 sterline a persona, informazioni ulteriori sul sito www.chch.ox.ac.uk/plan-your-visit/practical-information. All’interno la visita è interessante e si articola in alcune attrattive principali: la cattedrale e la hall. In effetti è un po’ particolare che la cattedrale di Oxford, chiesa madre per la Diocesi della città, sia all’interno di un college. La visita della cattedrale è stata particolarmente interessante anche perché fatta con una guida italiana. All’ingresso della cattedrale ci è stato proposto di fare la visita guidata in italiano ed abbiamo subito accettato scoprendo con piacere alla fine che la stessa era gratuita. La nostra guida era una ragazza milanese che fa parte di un’organizzazione internazionale che si occupa proprio di promuovere la cultura illustrando siti in diverse parti di Europa. E’ stata una piacevole scoperta ed alla fine, visto che era stata particolarmente brava, si è meritata una generosa offerta. Visitare un sito con una guida è sicuramente più piacevole ed interessante, si riescono a percepire i particolari, si ha un inquadramento dei fatti storici che hanno interessato la cattedrale e si possono anche soddisfare delle curiosità. Tra queste sono riuscito a scoprire il perché nella città nei negozi di souvenir ci fosse spesso un riferimento ad Alice nel paese delle meraviglie.

Presso il college aveva lavorato come insegnante Charles Lutwidge Dodgson, più noto con lo pseudonimo di Lewis Carroll. Lo stesso è stato uno scrittore, un matematico, un fotografo ed un logico britannico. In effetti la notorietà a Lewis Carroll giunse dopo la pubblicazione di Alice nel paese delle meraviglie che ebbe subito un gran successo. E’ controversa l’ispirazione dell’opera. Sicuramente un ruolo fondamentale lo ebbe l’arrivo al college di un nuovo rettore, Henry Liddell. Il professor Dodgson divenne un amico di famiglia del rettore e soprattutto delle tre figlie di cui una si chiamava Alice. E’ controverso se sia stata proprio Alice ad ispirare il professore, ma è certo che la stessa Alice suggerì a Dodgson di mettere per iscritto l’avventura fantastica che aveva inventato per divertire le tre bambine. Così, dopo alcuni ripensamenti sul titolo, nacque Alice nel paese delle meraviglie e fu subito un successo. Il luogo dove si dice che ebbe le maggiori ispirazioni era il giardino e la porticina che è ancora visibile. Dodgson era comunque un genio ed anche un inventore. Tra le sue invenzioni si inserisce anche un gioco enigmistico che ancora si usa nel nostro paese: partendo da una parola base la successiva si deve ottenere aggiungendo, togliendo o cambiando una lettera o facendo l’anagramma del testo, ottenendo ogni volta un termine di senso compiuto.

Oltre alla cattedrale si visita lo scalone e la Hall entrambi resi famosi perché vi sono state girate alcune scene dei film di Harry Potter. In effetti entrambi sono decisamente scenografici e la visita è davvero piacevole. 9 sterline spese decisamente bene con una note di menzione per i giardini con il prato curato alla perfezione e le aiuole fiorite.

GLOUCESTER

Dopo una breve sosta in hotel per lasciare i bagagli si prosegue per il parcheggio in centro. Ho scelto il Kings Walk Multi-Storey Car Park, di fatto il parcheggio collegato al grande centro commerciale kings walk. Per arrivare la via di riferimento è Market parade e le indicazioni sono 51°51’54.9″N 2°14’31.2″W. A fattor comune esistono due tipi di parcheggio in ogni città: quelli per la sosta breve (in centro) e per la lunga sosta (normalmente in periferia). Tranne ad Oxford ho optato per quelli a sosta breve nel centro del centro, sicuramente sono più costosi, ma molto, molto più comodi. In questo caso per quattro ore ho pagato 4 sterline (per i parcheggi avere soldi in moneta è decisamente più comodo). Per i parcheggi di sosta breve occorre tener conto che spesso c’è un tempo massimo di sosta consentita e che hanno un orario di chiusura. In questo caso la chiusura era alle ore 17. Al terzo piano del parcheggio c’è un corridoio di passaggio con il centro commerciale, percorso questo tratto si trova un ascensore che vi porta in pieno centro dello shopping cittadino. L’altro parcheggio che avevo selezionato era all’aperto in Ladybbellegate street – Blackfriars come accesso. Si tratta di un parcheggio vicino alla cattedrale ed al porto storico. In pochi passi dal parcheggio Kings Walk si arriva comunque alla cattedrale. Sfiga ha voluto che nel giorno della mia visita c’era un festival con la diretta della BBC dall’interno della cattedrale. Per cui la stessa non era visitabile. Era comunque visitabile il chiostro (che era il motivo principale della visita) molto scenografico e non a caso utilizzato nei film di Harry Potter. Il chiostro è in effetti spettacoloso.

Dalla cattedrale in meno di 10 minuti a piedi si arriva al Glucester Historic Docks. Così ho scoperto come mai a Glocester, che non è proprio una cittadina sul mare, ci fossero un numero così alto di gabbiani tanto che nei tavolini all’aperto di bar e ristoranti si viene avvertiti dal fastidio che possono creare questi uccelli. Si tratta di un porto rimesso a nuovo che collega con una serie di chiuse al fiume ed al mare. Nel sito dei magazzini di tarda epoca vittoriana sono stati ristrutturati e destinati ad altri usi. Ci sono anche ristoranti e bar ed alla fine è piacevole passarci qualche minuto. Eccezion fatta per la cattedrale e per i docks a Gloucester non c’è molto altro da vedere, ma è comunque piacevole passeggiare nelle vie dello shopping nella zona intorno al parcheggio.

BATH

Partenza presto al mattino da Gloucester dato che in questa giornata sono previste tre tappe. La prima è a Bath dove si visitano l’abbazia e le terme romane. Ovviamente il primo obiettivo è cercare un parcheggio comodo. Il migliore a mio parere anche se decisamente caro è il Podium, in Walcot street adiacente all’Hotel Hilton (le coordinate dell’adiacente centro commerciale Podium sono 51.383671, -2.358889). E’ un parcheggio di sosta breve, max 4 ore (anche perché di più ci vorrebbe un mutuo), il tempo giusto per visitare la città. Si paga cash al ritorno ed i prezzi variano dalle 2,5 sterline per un’ora alle 6,5 per 4 ore. Usciti dal parcheggio a poche centinaia di metri ci sono sia l’abbazia e, sulle stessa piazza, le terme romane. Bath Abbey (Chiesa abbaziale di San Pietro e San Paolo) storicamente fu un monastero benedettino della città. E’ un classico esempio di chiesa in stile gotico con pianta a croce latina, davvero imponente. La visita, ovviamente a pagamento con la formula subdola della donazione è comunque consigliata. Le visita alle terme romane non è proprio economica: 15,50 sterline a persona. Però bisogna dare atto agli inglesi che hanno pochi siti di interesse turistico (in confronto ai nostri), ma quelli che hanno li sanno sfruttare bene e li valorizzano al meglio. Nel prezzo di ingresso è compreso l’utilizzo di un audioguida in italiano che aiuta molto il visitatore. Inoltre tutto il sito, compreso il museo, è zeppo di strumenti multimediali che forniscono spiegazioni, che ricostruiscono la vita alle terme all’epoca dei romani e che forniscono indicazioni sulle tecniche di lavorazione e su una miriade di altri particolari. Così la visita scorre in modo interessante e piacevole ed è quindi consigliabile ed istruttiva anche per una famiglia con ragazzi adolescenti. Le terme furono costruite ai tempi dell’imperatore Vespasiano e la città a quei tempi era chiamata Aquae Sulis. Fu costruita su una sorgente d’acqua che sgorgava ad alte temperature dal sottosuolo. i Celti edificarono un santuario per onorare la dea Sulis (la Minerva dei Romani). La visita si snoda sia all’interno del museo con numerose vestigia romane e nei locali utilizzati per i bagni termali con le spiegazioni del loro utilizzo: dalla vasca principale al calidarium, al tepidarium ed al frigidarium. Il numero dei visitatori è particolarmente elevato nei mesi estivi per cui il sito è decisamente affollato se si programma una visita in luglio ed agosto. Per informazioni si rimanda al sito www.romanbaths.co.uk/visit.

WELLS

A Wells si va per vedere la stupenda cattedrale, forse la più bella di tutto il viaggio. Si parte però dal parcheggio con accesso da Chamberlain Street (coordinate geografiche 51.209670, -2.649673). E’ un parcheggio abbastanza ampio e scoperto del tipo pay on display. In direzione di Union Street ed andando verso destra andiamo sul corso principale (poche centinaia di metri) ed in pochissimi minuti siamo alla cattedrale. La cattedrale ovviamente è a pagamento (donazione pari a sei sterline a testa), ma nel biglietto è compreso il tour guidato che viene fatto ad orari predeterminati in lingua inglese. Con la visita guidata si apprezzano in modo completo le bellezze del sito anche per la professionalità della signora che ci accompagnava. Cattedrale di Wells è stata segnalata come “la più poetica delle cattedrali inglesi” e non posso dare torto a chi ha dato questa definizione. E’ la prima cattedrale inglese ad essere costruita in stile gotico e ne rappresenta un esempio mirabile. All’interno l’orologio astronomico, la sala del capitolo ed alcune ardite soluzioni architettoniche come gli archi contrapposti. Per maggiori informazioni www.wellscathedral.org.uk/visit/

GLASTONBURY

La visita di Glastonbury l’avevo aggiunta come terza tappa del giorno visto che la Glastonbury Abbey ha un orario di chiusura molto (ore 20 in estate) più tardo rispetto alle altre cattedrali. Questa volta il parcheggio è adiacente all’ingresso dell’abbazia in Magdalene Street ( le coordinate geografiche dell’abbazia sono Sessagesimali 51° 8′ 44″ N, 2° 42′ 52″ W Decimali 51.145556°, -2.714444°). L’abbazia di Glastonbury pur essendo un complesso monastico in rovina è famosa per le leggende che sono collegate a questo sito.

Innanzitutto nell’abbazia sarebbero sepolti sia re Artù che la moglie Ginevra e questa è considerata la mitica Avalon. In questo posto si trova anche il mitico “biancospino di Glastonbury”, che fiorisce sia a maggio che a Natale (un po’ rachitico durante la mia visita) che sarebbe spuntato dal bastone di Giuseppe d’Arimatea considerato dalla leggenda il fondatore dell’abbazia. Un ramo del biancospino sarebbe ogni anno a Natale portato in dono alla regina. Il complesso è molto ampio e ci sono molte aree verdi ben curate ed è piacevole passeggiare nei pressi del laghetto e riposarsi sull’erba dopo una giornata intensa. Anche questo sito è a pagamento: 18,12 euro per due persone. Per informazioni più dettagliate dell’abbazia si rimanda al sito sotto specificato: http://www.glastonburyabbey.com/index.php?sid=0bd57e2384f8c2dd59174673cf0a1148.

STONEHENGE

Si tratta sicuramente del sito preistorico più famoso al mondo e per questo è sempre affollato da una miriade di visitatori. Per raggiungere il sito è abbastanza facile si trova nei pressi della cittadina di Amesbury ed è indicatissimo e segnalato in ogni navigatore. Ad ogni buon conto le coordinate geografiche sono: Sessagesimali 51° 10′ 44″ N, 1° 49′ 35″ W Decimali 51.178889°, -1.826389°

Sono arrivato in prossimità dell’orario di apertura (poco prima delle 10 ed il sito apre alle 9) e il parcheggio era già bello pieno di macchine. In questo sito ho iniziato a sperimentare la convenienza dell’Heritage Pass (di cui parlo a parte) che fa risparmiare sia i soldi del parcheggio, che quelli di ingresso al sito. Ed ancor meglio fa superare tutta la coda, dato che per i possessori dell’Heritage Pass c’è un ingresso dedicato a destra rispetto alla coda. L’ingresso costa 15,50 sterline a cranio e quindi cominciamo a scalare questi soldini dal costo della Heritage pari a 63,50 euro per due persone per nove giorni. All’ingresso vi viene consegnata un’audioguida e poi si prende la navetta (si può anche andare a piedi ma sono circa 20 minuti di scarpinata) che conduce in prossimità del sito. Spiegazioni dettagliate sulle origini del sito, sulle tecniche di costruzione e sui dettagli. Fino a qualche anno fa ci si poteva avvicinare, ora il sito è stato protetto sia per ragioni di sicurezza dei visitatori, sia per preservare ed evitare i temibili graffiti. Oggettivamente è uno spettacolo e se avrete fortuna di visitarlo in una giornata di sole è ancora meglio. Ritornati all’ingresso si visita il museo abbastanza interessante.

SALISBURY

Per Salisbury avevo selezionato due parcheggi:

· Il primo attaccato alla cattedrale su Choristers Square alla fine di High Street. Decisamente costoso (6 sterline), con pochi posti auto;

· Il secondo il garage multipiano associato all’Old George Mall Shopping Centre su New Street con 548 posti auto con chiusura alle 18

Alla fine volendo stare oltre le 18 ho parcheggiato lungo strada nei pressi dell’Old George utilizzando i parchimetri.

Se Stonehenge è il sito preistorico più famoso al mondo la vicina Salisbury ospita una cattedrale che ha molti primati. Innanzitutto ha la guglia visitabile più alta del Regno Unito con i suoi 123 metri (404 piedi). Custodisce una delle quattro copie originali della Magna Carta (1215) ed anche quella meglio conservata. Ha il più antico orologio d’Europa. Poi è stata costruita in soli 38 anni, dal 1220 al 1258 e senza i macchinari attuali è un tempo decisamente breve considerando l’imponenza della struttura. E’ un esempio mirabile del gotico inglese. Infatti mentre in altri paesi europei (Germania) il gotico rimane quello tipico francese, in Inghilterra fu reinterpetrato generando uno stile autonomo. Le cattedrali francesi della stessa epoca (Amiens) sono sicuramente più alte, mentre quelle inglesi sono più lunghe e riccamente decorate. Nel gotico inglese mancano i contrafforti rampanti visibili all’esterno anche perché in Gran Bretagna utilizzavano mura più spesse di origine normanna che riducevano la necessità degli archi. L’ingresso è ovviamente a pagamento (17.87 euro) e consente la visita alla cattedrale, alla sala capitolare ed al chiostro. Nella sala capitolare è conservata la copia della magna carta ed è necessaria un po’ di fila per vederla dato che si entra a piccoli gruppi. Una passeggiata per la città e piacevole da farsi e soprattutto una sosta nell’ampio giardino prospicente la cattedrale è un ottimo toccasana per ritemprarsi dopo una giornata di scarpinate varie.

WINCHESTER

Per il parcheggio ho selezionato uno molto centrale in Colebrook Street (coordinate 51.060956, -1.311532). Il parcheggio è molto vicino alla cattedrale. La cattedrale la conoscevo anche in virtu’ di una canzone molto orecchiabile che aveva scalato le classifiche internazionali alla fine degli anni 60 e poi riproposta da Frank Sinatra. La cattedrale di Winchester, una delle più grandi d’Inghilterra (vanta la lunghezza complessiva maggiore di tutte le cattedrali d’Europa), è un magnifico capolavoro di architettura gotica ed è di fatto similare alle altre già visitate. Il segno distintivo per gli appassionati di letteratura inglese è che la stessa è anche il luogo di sepoltura della famosa scrittrice Jane Austen. Abbiamo anche beccato un matrimonio che se da un lato ci ha consentito di vedere il cerimoniale del tutto particolare che viene praticato, dall’altro ci ha limitato la visita del coro in quanto riservato alla cerimonia (www.winchester-cathedral.org.uk). Ovviamente anche questa è a pagamento e per due persone ci sono voluti 18,90 euro. Una passeggiata per la città, ma se proprio devo fare una valutazione direi che non mi ha entusiasmato.

BATTLE

Dopo una serie di cattedrali avevo desiderio di poter visitare qualche sito storico del sud dell’Inghilterra. L’occasione me la ha fornita ancora l’Heritage Pass con la visita della Battle Abbey. L’abbazia non è famosa per la struttura monastica (tra l’altro in parte in rovina), ma perché la stessa fu edificata sul luogo della famosa battaglia di Hasting in cui si affrontarono nell’XI secolo due eserciti: quello sassone composto essenzialmente da fanteria pesante molto efficace nel corpo a corpo, ma vulnerabile in campo aperto; quello normanno formato essenzialmente dalla cavalleria. L’esercito normanno, agli ordini di Guglielmo, sbarcò sul suolo inglese e trovò quello sassone posizionato in modo eccellente in cima ad una collina. In queste posizioni l’esercito normanno non avrebbe mai potuto sconfiggere quello sassone.

Guglielmo fece alcuni tentativi tutti andati a vuoto e notò che i sassoni ad ogni scontro vittorioso tendevano ad inseguire i nemici per annientarli. Così simulò un attacco ed una ritirata e quando i sassoni scesero dall’altura per inseguirli i cavalieri si voltarono e contrattaccarono di fatto vincendo la battaglia su campo aperto.

Per mia fortuna durante la visita erano in corso delle rievocazioni storiche così ho potuto apprezzare doppiamente il sito.

Devo dire che la scelta di visitare il sito è stata in gran parte determinata dal possesso dell’Heritage Pass con il conseguente risparmio delle 20.20 sterline di ingresso per due persone. Però a me l’abbazia è piaciuta sia per l’aspetto storico, sia per quanto comunque è visitabile del complesso monastico. Tenete però conto che per arrivare occorre fare una deviazione e percorrere diversi km su una di quelle strette stradine di cui ho parlato in precedenza. L’indirizzo dell’abbazia è High St, Butter Cross, Battle TN33 0AD, Regno Unito, coordinate 50.914888, 0.487483. il parcheggio dedicato è su una stradina sulla destra dell’ingresso principale a pochi passi dallo stesso. L’Heritage Pass fa risparmiare altri bei soldini per il parcheggio (con il pass costa solo una sterlina) però è necessario che alle casse dell’ingresso chiediate di pagare il park mostrando la tessera. Solo così potete avvalervi della tariffa agevolata in quanto pagando al posteggiatore dovete sborsare 3,5 sterline.

CANTERBURY

Canterbury è sicuramente una delle cittadine più carine di tutto il giro e non solo per la cattedrale. E’ piacevole passeggiare per il centro e per questo avevo individuato un parcheggio scoperto all’inizio della North Lane (Canterbury CT2 7EB, Regno Unito –coordinate 51.281897, 1.075861) proprio a fianco della Westgate Towers Museum.

Attraversata la torre inizia la via dello struscio sempre affollata, piena di negozi, bar e ristoranti. Dalla via dello struscio una deviazione a sinistra porta alla famosa cattedrale di Canterbury. La cattedrale di Canterbury, è un Sito Patrimonio dell’Umanità ed è stata storicamente meta di pellegrinaggi da molti secoli non solo da cittadini inglesi. Non a caso, Geoffrey Chaucer, nei Canterbury Tales descrive i pellegrini in viaggio verso la cattedrale per onorare san Thomas Becket. San Thomas Becket era arvivescovo di Canterbury e primate di Inghilterra che non si era voluto piegare ai voleri di Enrico II. Si dice che proprio dei fedelissimi del sovrano giustiziarono in questo luogo Becket che poco dopo venne proclamato santo. Il mito di Becket presto si propagò e molti pellegrini partivano non solo dall’Inghilterra per omaggiarlo. Nel luogo presunto della sepoltura ora arde un cero. La visita è interessante ed anche questa volta l’ingresso al coro era precluso (alla fine ci hanno fatto entrare pochi minuti) per la prova della corale. Particolarmente caro il biglietto di ingresso: 12 sterline a persona. All’esterno non è così affascinante come quella di Wells o Salisbury in quanto soffocata dalle case circostanti non offre un bel colpo d’occhio. Avevo previsto di andare anche alla St Augustine’s Abbey, altra attrazione compresa nella Heritage Pass (ingresso 5.80 sterline a persona), ma era tardi per cui ho preferito fare un bel giretto a piedi per il centro storico percorrendo il cosiddetto “The King’s Mile”. In questa strada ci sono diversi scorci degni di nota e la cosa più particolare è una libreria, conosciuta come Crooked House, con le vetrine completamente storte. Si dice che durante i lavori di ristrutturazione la struttura abbia ceduto e abbia assunto la forma attuale (poi assicurata da un telaio in acciaio).

DOVER

Quando ho detto al proprietario del Bed and Breakfast di Salisbury che saremmo andati a Dover, con l’umorismo tutto inglese, ha osservato che in quella città saremmo andati a vedere gli imbarchi. In realtà Dover è una cittadina molto attrattiva sotto il profilo turistico sia per il castello che per le bianche scogliere.

La strada per i due siti di fatto è la stessa dato che le bianche scogliere iniziano quasi sotto al castello.

Per arrivare ad entrambi i siti la strada da percorrere è quindi la Upper road. Percorrendo tale strada sia un primo accesso al castello normalmente riservato solo al parcheggio delle auto dei portatori di handicap. Non so se nei periodi di minor afflusso facciano o meno utilizzare questo accesso a tutti. Comunque proseguendo dopo il parcheggio dei pullman, sulla destra si trova l’ingresso ad un campo sterrato dove c’è il parcheggio. Il primo accesso è riservato esclusivamente alla navetta che fa la spola, mentre il secondo all’ingresso delle auto. Quando piove abbondantemente non so come facciano. Ho comunque la sensazione che il parcheggio sterrato sia stato aperto in relazione al rilevante afflusso previsto in occasione delle rievocazioni storiche che erano in programma in quei giorni. Per cui le indicazioni che fornisco possono non essere valide in altri periodi. Continuando oltre sulla destra c’è una deviazione ben segnalata che porta alle scogliere. Le scogliere sono un sito della National Trust per cui con l’Heritage occorre pagare il biglietto per il parcheggio che costa 3,5 sterline. Il parcheggio funziona in maniera strana, c’è un primo spazio con gli stalli, poi proseguendo c’è uno riservato ai diversamente abili e poi si sale verso gli altri parcheggi per tutti. Però prima di salire, proprio in prossimità del cancello di ingresso al sito ci sono 7-8 stalli che sarebbe stato più logico riservare ai portatori di handicap. Comunque parliamo di non più di duecento metri da percorrere. Superato il cancello c’è da fare una bella passeggiata con deviazione ad alcuni punti panoramici. Tra passeggiata, soste, foto e riposino calcolate un paio di ore. Visita minimale almeno 30 minuti, ma del livello toccata e fuga. Sarebbe opportuno arrivare fino al faro, ma comunque occorre arrivare almeno al secondo punto panoramico per godere in pieno lo spettacolo.

Al ritorno il panorama è sul porto per cui lo spettacolo è sicuramente peggiore. Il castello di Dover è un’attrazione decisamente da consigliare, molto cara per chi non ha l’Heritage Pass. Noi con l’Heritage, saltiamo la fila e risparmiamo 18.30 sterline a testa. Il castello è imponente ed è infatti il più grande dell’Inghilterra. Per la posizione strategica è una potente fortificazione risalente al Medioevo. Sono visitabili all’interno numerosi tunnel sotterranei risalenti al secondo conflitto mondiale. La visita è interessante, il castello, analogamente ad altri siti turistici inglesi è ben valorizzato con la presenza di molti strumenti multimediali per rendere più affascinante il percorso. Durante la mia visita ho avuto la fortuna di assistere ad alcune rievocazioni storiche. Molto interessante quella che illustrava le tecniche di attacco dei Romani e le formazioni difensive.

DEAL

A pochi chilometri da Dover proseguendo lungo la costa si arriva a Deal dove ho programmato la visita ad altri due castelli compresi nell’Heritage Pass:

Il primo è Deal Castle (6 Deal Castle Road, Deal CT14 7BB, Regno Unito (51.220123, 1.403647) il cui parcheggio gratuito si trova adiacente alla struttura. Più che un castello è una fortificazione difensiva, funzionante fino a pochi anni fa, molto bella da vedere dall’alto, ma per nulla interessante all’interno. Per cui se avete l’Heritage una visita si può fare, altrimenti è meglio risparmiare le 5.80 sterline a testa dell’ingresso. Maggiori informazioni ed una bella foto aerea della struttura la potete trovare sul sito: www.english-heritage.org.uk/visit/places/deal-castle.

Discorso completamente diverso per il Walmer Castle and Gardens che si trova tornando indietro dal Deal Castle verso Dover. Qui le 10.10 sterline a testa dell’ingresso sono ben spese, comunque con l’Heritage è gratis. Il parcheggio si trova adiacente alla struttura imboccando la stessa stradina che conduce all’ingresso del castello. Rispetto al Deal Castle completamente spoglio, il Walmer è riccamente arredato ed ha dei giardini stupendi. Walmer Castle è inizialmente stato edificato da Enrico VIII con scopi difensivi, come sistema di protezione da una eventuale invasione francese. Nel tempo ha perso la sua origine funzione diventando una residenza privata. La residenza ha ospitato il duca di Wellington e all’interno la visita si snoda tra primo e secondo piano entrambi interessanti. La parte più stupefacente è il giardino (bellissimo) tra cui la parte dedicata alla Regina Madre realizzato nel 1997. Il castello si raggiunge imboccando una deviazione verso l’interno della strada litoranea Kingsdown road (coordinate 51.200760, 1.401996). Il parcheggio, come detto, è a fianco al castello.

LONDRA

Londra e dintorni l’ho già girata in lungo ed in largo nelle precedenti occasioni. Però torno sempre con piacere perché è una città con un fascino tutto particolare. Ogni volta che torno non manco mai una visita alla National Gallery ed al British Museum. E’ fuori dubbio che gli inglesi siano strani, ogni attrazione costa carissima, ma i due posti più belli sono gratis. La gratuità di questi due musei unici al mondo comporta non poche difficoltà nella visita per l’inevitabile ressa nelle stanze con i più noti capolavori. Però, al di là della ressa, sono visite da fare anche più volte nello stesso viaggio. Non mi soffermo nel descrivere i capolavori che si trovano all’interno dei due musei dato che non mi voglio sostituire ad una guida (Touring o altre) comunque necessaria per visitare la città. Rispetto alle precedenti visite questa volta sono riuscito anche a visitare Buckingham Palace. Scordatevi di arrivare alla biglietteria e di entrare se non avete già prenotato la visita. Io alla biglietteria ho acquistato i biglietti per il giorno successivo all’orario di apertura, quando c’è una fila accettabile. Come si può prevedere l’ingresso non è a buon mercato (21,5 sterline a testa con audioguida compresa), ma comunque il girare per le stanze dove vengono ricevuti gli ospiti della regina è davvero piacevole ed interessante. Simpatica anche la mostra temporanea dei vestiti indossati dalla regina allestita in occasione dei 90 anni di Queen Elizabeth II.

Ovviamente oltre all’interesse architettonico della visita si aggiunge la possibilità di ammirare i capolavori esposti nella Galleria dei Dipinti, con opere di Raffaello, Tiziano, Van Dyck, Rembrandt e Rubens.

Tra i punti di sicuro interesse si segnalano le stanze di rappresentanza: la Sala delle Guardie, il Salotto Verde, dove gli ospiti attendono prima di entrare nella sala del Trono. Durante il giro si visitano anche la Sala da pranzo di Stato, il Salotto Blu, il Salotto Bianco in cui vengono ricevuti gli ambasciatori stranieri e la Sala da ballo utilizzata per ricevimenti ufficiali e cene di Stato. Dentro non si possono assolutamente fare delle fotografie e non pensate di poter utilizzare uno dei 78 bagni del palazzo reale, i wc sono all’esterno in un anonimo container. Il tempo inclemente non ci ha consentito di gustare in pieno i parchi cittadini anche se un giretto ad Hyde Park lo ho comunque fatto. In realtà ad Hyde Park ero andato per vedere il museo di Wellington che è ospitata nella Apsley House vicinissima alla fermata della metro. Il museo ha questo nome perché nel palazzo ha vissuto il duca di Wellington, il famoso vincitore della battaglia di Waterloo, contro Napoleone osannato dagli inglesi. Al museo, oltre che per la storia inglese, si va per vedere capolavori di: Antonio Canova, Diego Velázquez, Rubens ecc.

Un’altra tappa interessante scoperta grazie all’Heritage (gratuito l’accesso ai possessori della carta) trovata però chiusa nel giorno della mia visita. Per il resto a Londra abbiamo girato a piedi perché solo passeggiando lentamente si gode in pieno la bellezza della città.

HERITAGE PASS SI O NO?

La prima domanda che ci si pone quando si acquista un pass o una card è: conviene o no? Il pass per 9 giorni per due adulti costa 52 sterline (che diventano 62 per una durata di 16 giorni) ed è acquistabile sul sito VisitBritain al seguente link: www.visitbritainshop.com/world/english-heritage-overseas-visitor-pass. Sinceramente il sito non è di così immediata lettura per capire se ci sia convenienza o meno ad acquistare la card. Tra i siti rilevanti visitabili ne vengono elencati pochi e se si va al complessivo si trovano una miriade di posti per i quali ipotizzare un effettivo interesse turistico appare alquanto ardito. Nel mio giro ho selezionato alcuni siti tralasciandone altri, molto interessanti, ma che avrebbero determinato una modifica sostanziale dell’itinerario.

Tra i siti selezionati:

· Stonehenge (imperdibile) costo a persona 15,50 sterline ( a cui andrebbero aggiunti l’audioguida 3 sterline ed il parcheggio 5 sterline);

· 1066 Battle of Hastings Abbey and Battlefield (interessante) 10,10 sterline a testa (a cui andrebbe aggiunta la differenza nel costo del parcheggio tra possessori della card ed altri turisti pari a 2,5 sterline);

· Dover Castle (molto interessante, imperdibile nel corso delle rievocazioni storiche) 18,30 sterline a testa;

· Deal castle (poco interessante) 5,80 sterline a testa;

· Walmer Castle and gardens (molto interessante) 10,10 sterline a testa;

· Audley End House and Gardens (molto interessante) 16,60 sterline a testa;

Nella considerazione che è la somma che fa il totale, l’accesso a questi siti senza card costerebbe 70,6 sterline a testa (senza considerare i parcheggi e le altre spese), mentre il costo della card è di 52 sterline per due persone. Conseguentemente il risparmio complessivo nel mio caso è di 89,2 sterline.

E’ pur vero che senza il pass in certi posti non ci sarei mai andato (Deal Castle) è altrettanto vero che l’Heritage Pass mi ha fatto superare tutte le file (l’ingresso per i possessori è a parte) e mi ha fatto scoprire capolavori sconosciuti ai più come Walmer Castle and gardens ed Audley End House and Gardens. Comunque già visitando Stonehenge e Audley House (vicinissima a Stansted e altamente consigliabile) il costo della carta è ampiamente ripagato.

Con la carta è poi possibile visitare lo scenografico Tintagel Castle sul mare in Cornovaglia (7,90 sterline), Apsley House (il museo di Wellington a 8,80 sterline);Osborne House sull’isola di Wight (15 sterline) ed una miriade di altri siti nell’Inghilterra del Centro Nord, si può capire come la card sia davvero conveniente.

In conclusione la card per me conviene sia perché ti fa risparmiare denaro, sia perché eviti le file, sia perché scopri dei capolavori nascosti.

SHOPPING

Per lo shopping a Londra c’è l’imbarazzo della scelta, basta avere tempo e quattrini. Si trova dallo shopping di lusso in Old Bond e New bond Street, ai grandi magazzini dove anche se non si compra è opportuno fare un giro o quanto meno ammirare le vetrine (da Harrods a Harvey Nichols, e da Liberty a Selfridges), a Londra troverete una serie di celebri grandi magazzini ad i negozi nei quali spendere poco come Lillywhites a Piccadilly Circus con l’abbigliamento sportivo a prezzi di saldo.

Un’altra catena che se si estendesse dalle nostre parti non mi dispiacerebbe è Poundland, dove viene venduto tutto a 1 pound. Dalle nostre parti catene simili vendono solo cianfrusaglie, mentre a Poundland si vendono anche prodotti di marche e oggetti di indubbia utilità ad un pound. Basti pensare che da Poundland ho acquistato gli occhiali da lettura (identici a quelli che da noi si pagano 9,90 euro), il cavetto dell’IPAD (perfettamente funzionante), alcuni medicinali, un diario per la scuola, ecc. In pratica quando in giro per le città del sud vedevo un Poundland entravo sempre se non altro per prendere l’acqua minerale dato che in un bar con un pound non compravi nemmeno una bottiglietta, mentre nella catena te ne portavi via 6.



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