Info utili per MEX & GUATEMALA

Quello che segue, nelle intenzioni, vuole essere un vademecum più che un diario di viaggio vero e proprio, per cui troverete molte indicazioni pratiche e poche descrizioni dei luoghi visti. Venerdì 11 Febbraio partenza alle 11.15 da Fiumicino con US Airways, costo del biglietto 660 Euro, scalo a Philadelphia ed atterraggio a Cancun in anticipo...
Scritto da: Alex Bianchi
info utili per mex & guatemala
Partenza il: 11/02/2005
Ritorno il: 25/02/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Quello che segue, nelle intenzioni, vuole essere un vademecum più che un diario di viaggio vero e proprio, per cui troverete molte indicazioni pratiche e poche descrizioni dei luoghi visti.

Venerdì 11 Febbraio partenza alle 11.15 da Fiumicino con US Airways, costo del biglietto 660 Euro, scalo a Philadelphia ed atterraggio a Cancun in anticipo di un’ora circa.

Prendiamo un albergo per la notte a Cancun Downtown (così viene pomposamente chiamato il Pueblo) Hotel Dos Palmas (300 P), da dimenticare, ma per dormire 5-6 ore va bene lo stesso.

A differenza di quanto dicono le guide andare dall’aeroporto alla città è facilissimo ed economico, arrivati all’aeroporto, dribblate i taxisti, ed andate a destra (100 mt circa) percorrete tutto il marciapiede dello scalo fino ad arrivare ai pulmann della ADO (15 P/P) si può pagare anche in dollari o euro. Lo spostamento dura circa 25 min. E vi lasciano in pieno centro alla stazione ADO.

Sabato 12: Ore 07.35 volo per Tuxtla Gutierrez (143 Euro comprato in Italia), 3,5 h con 2 SCALI!!!! Il 737 dell’Aerocaribe rimbalza prima su Merida poi su Villahermosa poi ci deposita a Tuxtla.

Fortunelli, sull’aereo adottiamo una Lonely Planet del Messico in inglese che qualche turista sbadato ha scordato sul sedile. Arrivati a Tuxtla dividiamo, con Andrea, un simpatico torinese di 52 anni che sverna in Centro America, un taxi (90 P) per arrivare in città . Mollati i bagagli in un deposito davanti al terminal dei Pulmann per pochi pesos, prendiamo un collectivo che ci porta a Chiapa de Corzo, qui prendiamo una lancia sulla quale visitiamo il Canyon del Sumidero (2h 90 P/P), bello ed imponente, avvistiamo 4 coccodrilli dai 30 cm ai 5 metri di lunghezza, molti aironi, avvoltoi, un iguana e pennuti vari.

Tornati a Tuxtla recuperiamo gli zaini (uno dei quali superava la tonnellata essendo stato preparato in fretta la sera prima della partenza in preda a delirio mistico) e prendiamo un minivan che ci porta a San Cristobal (35P/P), il minivan ci ha fatto risparmiare mezz’ora rispetto al Pulmann di linea e dopo 2 ore circa di strada di montagna (molto montagna) arriviamo a San Cristobal de Las Casas, finalmente il Chiapas quello vero del subcomandante Marcos degli Indios etc.

Lasciamo gli zaini al deposito del terminal dei Pulmann e cerchiamo l’hotel, abbiamo già qualche idea su dove andare, ma giriamo lo stesso a lungo per cercare una sistemazione ottimale, la scelta cade sull’Hotel San Cristobal prezzo 360 P, la camera enorme (3 letti matrimoniali), molto colorata e ben arredata con mobili coloniali . La posizione è ottimale, siamo sulla Insurgentes a 30 mt dallo Zocalo, unico neo un po freddo di notte. Ci siamo fermati a San Cristobal per 3 notti, abbiamo visitato i villaggi Indios di San Juan Chamula (andate di domenica c’è il mercato) e Zinacantan senza guida, ma credo che valga la pena di andare con la mitica Mercedes (una guida Indio che trovate ogni giorno in piazza alle nove del mattino, per riconoscerla cercate il suo ombrellino colorato). San Cristobal è molto carina piena di locali e ristoranti uno su tutti Emiliano’s Mustache molto amato dai locali, siamo stati anche al Tuluc (mangiato bene) ed al Gato Gordo (meno bene, ma le crepes meritano), spesa media 150-200 P ; una sera abbiamo mangiato benino (buona la zuppa azteca) al nostro hotel (Ristorante Kukulcan) in uno splendido patio colorato “allietatati” dai suonatori di marimba, mentre nella Taqueria accanto un gruppo di Mariachi imperversava. Per la colazione il consiglio cade su Madre Tierra (av. Insurgentes) colazione messicana buona ed abbondante a 40P circa.

Comprate i vostri souvenir qui in quanto costano meno che nel resto del Messico, al mercato sotto la cattedrale troverete tessuti e regalini vari a buon mercato fatti dagli Indios. Da visitare assolutamente il loro mercato (poco più avanti) coloratissimo e vero (se superate il metro e ottanta dovrete abbassarvi per passare sotto i teloni che proteggono alcune bancarelle dal sole), qui trovate solo prodotti alimentari di consumo locale (fotografie suggestive), ricordate sempre di chiedere il permesso prima di fotografare gli Indios, alcuni non gradiscono affatto (credano che la foto gli rubi l’anima e, comunque, essere trattato da fenomeno da baraccone non piace a nessuno). Compriamo l’escursione per Agua Azul Misol Ha e Palenque (320 P/P spostamenti ed entrate incluse) da una agenzia lungo la via principale superato lo zocalo in direzione del mercato, della quale non ricordo il nome, MA CHE SCONSIGLIO VIVAMENTE!!, infatti tutte le altre agenzie ci hannochiesto 300 P/P, questa però ci ha assicurato che a Palenque (dove ci saremmo fermati per la notte) ci avrebbero accompagnati in Hotel dopo la visita alle rovine…Indovinate un pò come è andata? (fra l’altro ci hanno staccato 70 P, dopo 1 ora di contrattazione, per prenotare un hotel a Palenque ed uno a Tikal in Guatemala), consigliamo invece l’agenzia ZAPATA (sopra al Madre Tierra) preparati e cordiali.

Martedì 15, partenza alle 06.30, la strada per Palenque è brutta, ma più che altro per le Topes (dossi) che costringono a rallentare ogni 200 mt, perdo l’uso della gamba destra causa ultimo posto libero nel minivan in corrispondenza del passaruota, il viaggio fila via tranquillo, grazie ad una simpatica famigliola di psicopatici romani (padre, madre e 3 figli dai 14 ai 25 anni), che discorrono di empatia e declinazioni latine, mentre il figlio “mezzano” tortura la madre con effusioni da wrestler (a metà strada il loro cellulare ha squillato, era lo psicologo da Roma che voleva sapere come stava vivendo l’esperienza il “mezzano”, 10 minuti buoni di intercontinentale…), visita ad Agua Azul (1,5 h ed era veramente Azul) con relativo bagno (fatelo in alto verso la fine della camminata), al ritorno becchiamo il cazziatone del simpatico bastardo autista per 7 minuti di ritardo!!. Visitiamo Misol Ha, molto bella, la classica cascata tropicale nella jungla, modello Tarzan e Jane, ci si può fare il bagno , ma abbiamo solo mezz’ora a disposizione; alla fine arriviamo a Palenque un po’ tardi (15 circa) il sito chiude alle 17, e qui il dramma… La famigliola ci propone di dividere con loro una guida (400P 7 persone), Bea, in preda a sindrome da “volemose bene che semo italiani” risponde di sì. Detto fatto la nostra simpatica guida ha circa 75 anni, parla 16 lingue ed…È PAZZO!!! Dopo averci fatto una buona mezz’ora di lezione di botanica, illustrando tutte le piante possibili, ci sciorina la storia dei Maya di Palenque SECONDO LUI, che può essere riassunta in tre punti: 1) La storia ufficiale è tutta sbagliata; 2) La cultura Maya erano un intruglio di simboli Cinesi, Egiziani, Babilonesi e Cristiani!!!! 3) I Maya erano alti 2.15 mt (anche se le tombe sono lunghe 1.70 mt al massimo).

Distrutti da cotante rivelazioni e dal figlio psicopatico che cercava ripetutamente di tirare giù dalle varie piramidi il fratello minore, ci siamo diretti alla stazione dei bus di Palenque, dove il simpatico e ripeto simpatico autista messicano ha lasciato parte dei passeggeri come concordato, ed anche noi!!! Nonostante un “civilissimo” scontro verbale (IN SPAGNOLO con accento Umbro), ci ritroviamo con gli zaini per terra.

A detta sua l’agenzia non era altro che un tramite e lui se ne fregava se c’era scritto espressamente che dovevamo essere accompagnati all’hotel. Salutiamo con affetto questo simpatico signorte, ovunque sia, speriamo dal dentista per una lunga dolorosa e costosa estrazione dentale.

Preso al volo un taxi (15 P) percorriamo i 300 mt (di tanto si trattava!!!) che ci separano dalla Posada El Tucan (180 P con ventilatore, 220 con aria condizionata) pulito e a 20 mt dalla piazza principale, ceniamo con una Pizza (ebbene sì lo abbiamo fatto…) al Palenque Pizza mangianda in maniera accettabile (150 P).

Compriamo un pacchetto di due giorni presso una agenzia lungo Avenida Juarez (Na Chin Kin mi pare), che si rivelerà essere seria. Il pacchetto (830 P/P) comprende la visita dei siti di Bonampak, Yaxchilan, il pernottamento presso un villaggio Lacandone ed il trasferimento a Flores in Guatemala, spostamenti (tanti) e pasti compresi.

Mercoledì 16, Partenza ore 06.00, colazione lungo la strada (compresa nel prezzo) in un posto molto carino in mezzo alla foresta mangianda bene a buffet. Arriviamo a Frontera Corozal al confine Messico -Guatemala, saliamo su una lancia che risale l’Usumacinta ed in 45 minuti ci porta a Yaxchilan, il sito non delude le nostre aspettative, avvolto com’è dalla vegetazione, unica delusione nessuna traccia delle scimmie urlatrici, forse è troppo tardi. Consiglio spassionato, dopo aver visiatato i templi principali, non seguite il consiglio (della Lonely Planet in questo caso) di vedere il “favoloso panorama dalla cima del tempio…” perché il panorama NON C’E’ e le rovine suddette non meritano la ascesa pirenaica in mezzo alla Jungla per arrivarci. Torniamo al pulmino e, dopo un pranzo a base di coscia di pollo e patatine in un comedor frontaliero a dir poco folkloristico, ci dirigiamo a Bonampak, qui cambiamo il mezzo, in quanto siamo in piena riserva Lacandona, e solo gli abitanti del luogo possono scarrozzarvi al sito (percorrendo il polveroso sterrato nella selva a 130 km/h di media). Carina Bonampak (basta mezz’ora per vederla, è l’unico sito in cui vedrete degli affreschi ben conservati e con i colori originali). Sono le 17 circa e, ci portano al campo “Vicente Panagua”, ossia una specie di accampamento in mezzo alla foresta, costituito da un paio di case, un ruscello, 4 galline ed i padroni di casa, I LACANDONI, dei tipi di poche parole che indossano una tunica di cotone bianco e portano i capelli lunghi sulla schiena (con la frangetta!!!). Noi pernottiamo in una sorta di bungalow con una parete in muratura e le altre in legno, con il tetto in comproprietà con altri 2 appartamenti, nei quali simpatici bimbi spagnoli cercano di sgozzarsi. Il nostro bungalow ha il bagno in camera, ed è costato 160 P in più (rispetto ai 750 P/P originari del pacchetto) , stavolta ci abbiamo visto giusto, almeno a giudicare dallo sguardo affranto di una ragazza cilena che aveva scelto la sistemazione base (la cuccia del cane era meglio…).

Cena alle 19, il signor Lacandone si raccomanda di essere puntuali, alle 19.30 non si vede nessuno, poi la cena viene servita, coscia di pollo (se non è ruspante qua…)e patatine innaffiati da boccione di Coca Cola, chiacchieriamo con i nostri compagni occasionali, 2 svizzere che credevamo mute, la cilena il suo (inutile) ragazzo tedesco, ed un americano di 65 anni che gira da solo.

La serata volge rapidamente al termine ed andiamo a nanna, dopo aver attaccato il Vape ed esserci cosparsi di Autan in ogni dove (inutile perché non c’era neanche una zanza).

Giovedì 17, Colazione alle 8 (uova e tea), partenza alle 9, salutiamo la famigliola lacandona e relativo orto di Nonna Papera e ci dirigiamo di nuovo al fiume dove ci imbarchiamo su una lancia per Bethel (Guatemala). Il Lanchero ci frega 10P a testa per una fantomatica tassa ed arriviamo in Guatemala, il confine è il nulla, c’è solo un pulmann troppo scassato per essere vero che ci aspetta, con l’autista sotto che ci da dentro di chiave inglese…Dopo aver aspettato che si riempisse il bus partiamo, ci fermiamo 1 km dopo all’immigrazione per le formalità (pagando 50 P/P) , l’autista mette su la cassetta di Rocky 4 a palla, ed accende il suo ventilatore che troneggia sul cruscotto accanto ad una vaso di fiori finti…

Tre ore di strada sterrata, 150 guatemaltechi caricati lungo la strada, polvere a go-go ed arriviamo a Santa Elena alle porte di Flores. Verso la fine del trasferimento il tipo della San Juan (l’agenzia guatemalteca che copre la parte finale del tragitto) proverà a vendervi ogni tipo di escursione, compreso il trasferimento verso il Messico, resistetegli e comprate ciò che vi serve a Flores dove lo pagherete meno.

Scendiamo dal pulmann e ci dirigiamo al terminal della Linea Dorada (concorrente della San Juan) che sappiamo essere più confortevole, vogliamo, infatti andare direttamente a Tikal, per pernottare li e vedere l’alba dal famoso tempio IV; purtroppo l’informazione (della Routard) che vi era un pulmanna lle 14.30 era infondata. In compenso ci si attacca dietro un tizio poco raccomandabile che si offre di aiutarci in ogni modo, non riesco a disfarmene neanche dopo propina di 5Q e sfanculata e, dopo avere comprato il biglietto per tornare in Messico due giorni dopo (170 Q/P), lascio mia moglie nel terminal con tanto di guardia armata di fucile a pompa…E tallonato dal rompic…Mi dirigo verso i taxi, dove contrattando atrocemente la spunto per 20 dollari e 40 Q, mentre il rompic..Mi offre il taxi del suo amico (che non è un taxista) a 15 dollari, carico i bagagli strappandoli quasi dalle mani del volenteroso rompic… e partiamo per Tikal.

Il taxista ci conferma che il tipo era un balordo pericoloso e si congratula per lo scampato pericolo.

Arriviamo a Tikal dove pernotteremo al Jaguar Inn (53 USD + 100 P circa di telefonate varie per confermare la prenotazione, manco il Ritz…). L’entrata a Tikal costa 50 Q e, se entrate dopo le 15 vale anche per il giorno successivo, facciamo un giretto veloce nel sito e …Facciamo tardi e quando usciamo dal sito è gia scuro. Cena al ristorante dell’Hotel (150 Q), contrattiamo con una guida per 15 USD la visita al sito con entrata alle 4.45 (da soli non si può entrare prima delle 6) e nanna. Venerdì 18 Sveglia alle 4.15, e corsa nella Jungla al buio fino al Tempio IV (introvabile al buio e da soli), è impossibile descrivere la bellezza dell’alba dalla cima del tempio, la jungla si rivela pian piano e con essa si svegliano gli animali in un concerto improvvisato, nel quale le scimmie urlatrici spiccanoo con tutta la loro potenza sonora. Visitiamo Tikal con calma (la guida si rivela poco utile, a causa del suo inglese duro e leccato nei termini, che spesso non mi da il tempo di tradurre in simultanea a Bea) , la bellezza di Tikal non è nemmeno paragonabile agli altri siti. Alle 12.30 prendiamo un pulmino per Flores (risparmiamo qualcosa infilando qualche quetzal nel taschino dell’autista che si lascia corrompere felice da un improbabile “es todo para ti, nada por l’agencia”), ci facciamo portare (su consiglio di una coppia di Roma) alla Posada Don Jose, pulita ed economica (ci danno la camera al 2° piano con AC ad 80 Q invece di 150).

Giro per Flores (carina, ma niente di più) dopo aver prelevato un po’ di contante a Santa Elena, consiglio; prelevate all’ATM non appena arrivate in Guatemala, perché il cambio che offrono gli hotel è devastante (53 USD sono diventati 48 Euro invece di 43), cena al LA LUNA dove, pregati dai nostri stomaci chiediamo la pasta, incedibile ma al dente!!! Fatti i complimenti allo chef usciamo contenti dopo aver sorseggiato un buon Rum offerto dalla casa. Sabato 19 Partenza da Flore alle 5.30 con Linea Dorada, alle 8.30 circa siamo al confine Guatemala-Belize e qui succede il fattaccio…Causa aumento sconsiderato della tassa di passaggio i camionisti bloccano il confine mettendo i camion di traverso, scarichiamo i bagagli e attraversiamo a piedi, pagando una mordida di 10Q in uscita dal Guatemala (sapevamo che era una mordida, ma per così poco non ce la siamo sentita di urtare la sensibilità dei frontalieri…), la frontiera è veramente come nei film qualche baracca e molti loschi figuri ; dopo 4 h di attesa insieme ad altri 40 turisti arriva il pulmann che arriva dal Belize, gli autisti si spiegano e veniamo assaltati dai turisti che erano venuti con la San Juan, i quali non vedendo il loro bus all’orizzonte cercano un’alternativa all’abbandono . La situazione rimane bloccata (con noi dentro) finchè il bus dalla San Juan appare all’orizzonte, allentata la stretta dei turisti abbandonati, l’autista cerca di svignarsela alla chetichella spostando il bus, ma obbedendo ciecamente alla Legge di Murphy, urta una macchina posteggiata dietro di lui. Risultato: un sacco di tempo per fare la denuncia, ripartiamo con un solo autista ed accumuliamo ancora ritardo, facciamo tappa a Belize City dove scarichiamo alcuni passeggeri e veniamo abbandonati per mezz’ora dall’autista che nel frattempo si dilegua lasciandoci con le porte aperte, in una viuzza periferica mentre passano macchine piene di faccine perbene (Belize City non è proprio come Chianciano Terme…). Tornato il fantasticone (coperto dagli insulti di Antonio un connazionale compagno di sventura) ripartiamo per Chetumal, dove arriviamo alle 20 circa, non prima di aver lasciato 30 dollari beliziani (15 USD a testa) alla frontiera, solo per essere passati !! A Chetumal veniamo lasciati al terminal ADO, ma non ci sono bus per Tulum prima delle 23 per cui optiamo per un pernotttamento nella vicina Bacalar dove vi è una splendida laguna (detta dei sette colori).

Il Bus per Bacalar (13 P/P) ci lascia davanti all’hotel Laguna, carino e direttamente sul lago (320 P) dove ceniamo (alle 21 il ristorante chiude…)e crolliamo .

Domenica 20 dopo un inutile giro in paese (ATM non funzionante) e tuffo rigenerante dal pontile dell’hotel andiamo a prendere il pulmann ADO (100 P/P circa) per Tulum dove arriveremo nel tardo pomeriggio.

Tutte le Cabanas piene!! Non c’è un buco libero, per cui andiamo a dormire al Pueblo che fa veramente pena (taxi 35 P fissi , con chiamata circa 60 P variabili ) all’hotel Chilan Balam (schifido e senza finestra 350P), pizza in un ristorante italiano (decente 250P) e nanna.

Lunedì 21 di buon ora andiamo alle cabanas sulla spiaggia e troviamo posto facilmente (andate alle 11 quando fanno il check-out), visto che si tratta di un paio di notti optiamo per le cabanas Copal (900 P), prendendo un bel bungalow vista mare con bagno in camera (senza elettricità ) molto pulito con lettone king size, zanzariera, candele e tutte quelle robe che piacciono tantissimo alle donne. Non lo sapevamo, ma la spiaggia è “cothing optional” ossia si può fare nudismo e ce ne accorgiamo dal “penzolare” di arnesi e mammelle stagionati di americani sovrappeso ed anzanotti che felici scorrazzano in spiaggia. La situazione non ci imbarazza, anzi ci diverte e passiamo due giorni di relax sulla spiaggia, andando anche a visitare il vicino sito di Tulum dove facciamo anche un bel bagno (carino ma superaffollato).

Mercoledì 23 che facciamo ? mare o cultura? Bea è un po’ scottata per cui cultura! Autobus per Chichen Itza (86 P/P) molliamo gli zaini alla lockers room (gratis) e visitiamo con calma il sito (88 P/P) stracarico di americani grassi con bermuda improbabili. Prenotiamo il bus ADO dal sito per Cancun (126 P/P). La visita si rivela bella, ma molto faticosa se paragonata agli altri siti a causa del caldo e del fatto che per gran parte del tempo si cammina sotto il sole a picco (chiare fresche dolci jungle del Chiapas…) dello Yucatan.

A Cancun alloggiamo all’hotel El Alux (315 P) con AC pulito e a 30 mt dalla stazione ADO . Andiamo a cena nella zona hotelera (molto americana, ma assolutamente piacevole), vale la pena andarci fosse altro per vedere i 13 km di superhotel che affollano la costa poi a nanna.

Giovedì 24 partenza con mezz’ora di ritardo da Cancun (i famigerati 120 P di tassa di uscita non ce li ha chiesti nessuno) consiglio: comprate tequila, mezcal ed alcolici vari in città perche al duty free costano il doppio, inoltre cambiate i pesos rimasti in città o quantomeno prima di superare il check-in. Venerdì 25 arrivo in Italia con 1.5 ore di ritardo dopo scalo (e corsa folle) a Philadelphia dove nevicava abbondantemente. E i bagagli ? a Philadelphia naturalmente! non solo i nostri , ma tutti quelli dei passeggeri del volo da Cancun… Bilancio della vacanza: 1) Bellissimi i posti visitati e le esperienza fatte, su tutti San Juan Chamula e Tikal; 2) Molto faticoso data l’esiguità del tempo a disposizione; 3) Delusione per la gente che prova sempre e comunque a fregarti (il resto sempre sbagliato, le mordidas etc) e non è così festosa come dicono le guide (gli altri viaggiatori incontrati concordavano con noi, la situazione cambia nei villaggi e nei tour organizzati dove anche la gentilezza è inclusa nel prezzo).

4) Zanzare assenti; 5) Clima molto piacevole (in Chiapas di sera era necessario il pile…); 6) Tempo sempre bello (al massimo qualche nuvola al mattino); 7) Mare di Tulum bello e molto mosso (tira sempre vento occhio alle scottature); 8) Costo totale 1.400 Euro/P circa.

9) Per finire alcune indicazioni pratiche: 1) Portate i dollari che l’euro lo cambiano sfavorevolmente e a volte alla pari col dollaro (se fate scalo negli USA prelevateli con l’ATM che costa meno); 2) Fatevi la Postepay (commissione per il prelievo solo 2,58 contro i 6 della mia banca) che se la perdete o ve la fregano non possono fare grossi danni; 3) In Guatemala state in campana… 4) Tikal è da visitare assolutamente all’alba; 5) Portate un lenzuolo e due federe non sempre la pulizia è ottimale, 6) Non comprate le schede Ladatel (Ladrotel…) ma chiamate dai negozi appositi che sfruttano Intenet (5-6 P/minuto per l’Italia contro i 20P di solo scatto alla risposta della Ladatel…), gli internet point sono numerosissimi; 7) Scordatevi di mangiare carne di spessore superiore ai 3 mm (quando scrivono bistek è la fettina) ; 8) Chiedete sempre il prezzo prima di prendere il taxi e contrattate…Sempre.

Guide utilizzate: Routard Messico, Belize e Guatemala e Lonely Planet Mexico (entrambe attendibili, quasi sempre…) Spero di esservi stato utile buon viaggio.



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