Il fascino della ‘infinita’ Marrakech. Viaggio tra tradizione e modernità

Rapita dai mille colori e profumi. Una città che entra nel cuore
Scritto da: Supermaggi
il fascino della 'infinita' marrakech. viaggio tra tradizione e modernità

Eccomi qui. Primo diario da scrivere. Come ogni volta, qualche giorno libero e si parteeee! Direzione Marrakech. Volo Ryanair da Roma, addirittura in orario sia all’andata che al ritorno. Ci siamo affidati alla bravura e alla preparazione nonchè alla simpatia di Laura di In Marocco con Laura. È una garanzia. Scoperta proprio leggendo uno dei diari di viaggio sul sito. Contattata appena presi i biglietti, abbiamo concordato insieme il nostro soggorno a Marrakesh, 4 giorni e 3 notti. Vi consiglio di rimanere qualche giorno in più, ne vale veramente la pena. È stata una sopresa. Partire senza neanche aver effettuato pagamenti di prenotazioni, beh, un minimo di dubbio lo ho avuto, non ve lo nego! E invece?

Diario di viaggio a Marrakech

Primo giorno

Arrivati all’aeroporto, l’autista ci ha portato in uno dei Riad di Marrakech, un paesaggio spettacolare tant’è che è stato inserito nei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Centralissimo, a 100 metri dalla piazza Jamaa el Fna. Incontriamo Laura, ci da alcune dritte e ci dirigiamo verso i Giardini Majorelle. Con lo spirito della trasmissione Pechino Express, tutto a piedi, una foto qua e la, cerchiamo di chiedere info stradali e, finalmente, arriviamo in quelli che sono stati giardini di proprietà di Yves Saint Laurent. Spettacolari. I colori ti avvolgono. Da non perdere. La fila non è neanche eccessiva. Dopo aver degustato tè marocchino con dolci tipici al bar dei giardini, ci dirigiamo di nuovo al Riad con un taxi. Ricordatevi di contrattare il prezzo prima di salire. Cena in piazza Jamaa el Fna. Posto carinissimo, ottimo cibo a prezzi bassissimi. Ci siamo ritornati altre 2 volte, tra pranzo e cena. 

Secondo giorno

Si parte alla scoperta di Marrakesh e le sue religioni. Laura è una guida attenta e precisa. Iniziamo dal quartiere ebraico con i suoi palazzi Bedie e Bahia; poi a bordo di un touk touk, tipico mezzo della Medina, arriviamo nel quartiere degli artigiani. Veniamo catapultati in una realtà incredibile: tante botteghe con milioni di cose appese appena realizzate: stoffe, scarpe, borse, pelli e legno, e tanta gente locale che lavora quotidianamente. Un vociare assordante e le moto anni ’80 che passano tra i pedoni. Sicuramente da vivere. Da non perdere l’erboristeria berbera. Curioso vedere come si trasforma la noce di argan in olio. Un pò turistico ma nel giro ci sta! Finito il tour, di corsa ci dirigiamo verso la Palmerie. Ebbene si, anche in Marocco siamo riusciti a fare la cammellata! Uno scenario unico. Figuratevi una distesa di deserto e palme, poco fuori la città. Suggestiva passeggiata al tramonto sulla groppa di un cammello. E per non farci mancare nulla, freschi come non mai, tappa volante al Riad e via per una cena tipica marocchina con spettacoli annessi. Una volta da fare, ma solo una volta. Grande chiasso, i ballerini cercano di coinvolgerti mentre sei al tavolo. Cibo accettabile, costi elevati per quello che è lo standard marocchino, ma sicuramente divertente vivere le loro tradizioni.

Terzo giorno

Cascate di Ouzoud, che scoperta. Ve le consiglio. Non troppo vicine: circa 2 ore di bus, ma molto molto carine. Si fa un percorso battuto, accessibile anche ai non esperti, si attraversa un villaggetto berbero e si arriva ai piedi della cascata più grande. Si prende una piccola imbarcazione per arrivare proprio sotto l’acqua. Ci si bagna, molto, ma ci si diverte assai. Si risale la montagna (circa 800 gradini) per avere un incontro inaspettato: le scimmie. Sono libere, abituate alla presenza degli umani. Accettano noccioline e prendono subito confidenza saltandoti sulla testa e sulle spalle. Fantastiche. Si rientra in città, cena al nostro ristorante preferito e ci si perde tra le bancarelle e la gente locale in piazza Jamaa el Fna, la sera illuminata da tipiche lanterne che ovviamente vendono. E noi le abbiamo comprate.

Quarto giorno

Il transfer ci riporta in aeroporto. Purtroppo si riparte ma il cuore è pieno di emozioni e le persone conosciute hanno fatto da cornice al nostro viaggio. Marrakesh, una grandissima sorpresa. Alla prossima.

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marrakech

Foto di Esteban Palacios Blanco su Unsplash



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