Inferno teheran

La vicenda che sto per raccontare è la vicenda che ha vissuto il sottoscritto in tempi recenti in Iran. E’ una storia che tratta di una realtà, quella persiana, nei confronti della quale gli occidentali provano reazioni come repulsione, sdegno, scandalo e incomprensione oppure nella maggior parte dei casi indifferenza, la stessa indifferenza...
Scritto da: Mario Marioni
inferno teheran
Partenza il: 01/04/2003
Ritorno il: 01/07/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
La vicenda che sto per raccontare è la vicenda che ha vissuto il sottoscritto in tempi recenti in Iran. E’ una storia che tratta di una realtà, quella persiana, nei confronti della quale gli occidentali provano reazioni come repulsione, sdegno, scandalo e incomprensione oppure nella maggior parte dei casi indifferenza, la stessa indifferenza che sorge dall’ignoranza di una situazione complessa e a dir poco contraddittoria. Voglio raccontare ciò che mi è successo in quanto chi vuole saperne di più sull’Iran troverà le mie avventure utili per “capire”, voglio raccontare ciò che mi è successo anche perché voglio sputare veleno sul regime brutale, disumano e sanguinario che ora, alla faccia di tutte le sue vittime, ha il coraggio di definirsi riformista.

Mi scuso con tutti i Persiani se del loro paese non descriverò i posti fantastici che ho visto, la gente accogliente e allegra che mi ha accolto e direi adottato, le donne bellissime che ho incontrato, i cibi gustosissimi che ho provato, il soddisfacimento dei sensi che ho provato steso su morbidi tappeti a fumare narghilè aromatizzati alla frutta, mangiare datteri e bere the, i rossi tramonti persiani ammirati all’ombra delle palme dell’isola di Kish in mezzo al golfo persico.

Mi scuso veramente di cuore con tutti i Persiani se del loro paradiso io descriverò l’inferno che hanno creato Khomeini, Rafsanjani, Khamenei e altre teste di c…O che hanno marchiato a fuoco sul paese l’onta del fondamentalismo e dell’intolleranza religiosa. Grazie a questi signori un grande paese bellissimo come l’Iran, pieno di storia, tradizioni, belle donne, cucina sublime e gente estremamente gentile, calda e accogliente viene ricordato SOLO per chador e fondamentalismo. Anche io voglio parlarne e voglio dire cosa ho visto, cercherò in seguito di scrivere sulle bellezze che ho visto e vissuto in Iran ma non prometto niente…Dovrei scrivere un libro di 1000 pagine per dire tutto e non sono un buon scrittore.

Devo premettere anche un’altra cosa: L’Iran non è SEMPRE stato così…Altrimenti non sarebbe attualmente un paese in crisi se le cose che qui di seguito ho scritto fossero appartenute alla tradizione persiana. L’Iran ha cominciato ad essere così con la venuta al potere di Khomeini nel 1979, prima l’Iran era molto “libero” nei modi e nei costumi. Incontrai una volta un persiano che negli anni 60 viveva e lavorava in Italia. La cosa che mi fece stupire è che mi disse che quando da giovane lui stava in Italia aveva una forte mancanza della sua amata Persia perché nella sua terra “si divertiva di più” e l’italia gli sembrava molto “bigotta” Cominciamo dalla cosa che è più in evidenza per gli occidentali ovvero gli obblighi che hanno le donne a vestirsi in maniera “islamica”. Esistono 3 livelli di “copertura” delle grazie femminili: – CHADOR (quel mantello che lascia scoperta solo la faccia), ne esistono di due tipi, uno nero da usare fuori casa e uno colorato o chiaro che viene usato dentro casa per pregare Allah. Il primo, quello nero, è usato dalle donne vecchie che frequentano la moschea, da donne che lavorano (o che sono mogli di uomini che lavorano) in posti particolarmente legati al regime fondamentalista come uffici governativi ecc… e dalle prostitute, che in caso di arresto dalle forze di polizia possono usare tale vestiario come simbolo della loro purezza morale per venire rilasciate. Vi sfido a trovare a Teheran una ragazza giovane che usa il chador perché “è figo”… – MANTò E MAGHNè (è una vestito molto coprente accompagnato da un cappuccio nero per coprire i capelli) usato obbligatoriamente da tutte le donne nei posti di lavoro – Scarpe trendy, jeans, camicia che deve coprire fino all’avambraccio, RUSSARIN (semplice foulard che copre i capelli) questa è la moda delle giovani persiane…Che comunque farebbero volentieri a meno del russarin… dentro casa invece sono completamente libere, niente russarin. Nelle feste potrete osservare molte ragazze in minigonna e in decolté e vi posso assicurare che è uno spettacolo bellissimo.

Una domanda ricorrente dei miei amici, una volta ritornato a casa, era: “cosa succede se loro si vestono in maniera diversa?” dal punto di vista legale non lo so cosa può succedere, non sono andato ad esaminare la legge ma posso dirvi cosa mi è successo: io e la mia ragazza stavamo girando in macchina per le intasate vie di Teheran, traffico intenso ma scorrevole (come si direbbe in termini tecnici), quando a un certo punto il suo Russarin scivola dai suoi capelli di seta e le cade sulle spalle. Stava guidando, aveva le mani occupate quindi normalmente non ha voluto rischiare un incidente per rimettersi a posto il “sacro e vitale” Russarin. In quei dieci secondi però stava passando proprio nei paraggi un simpaticissimo Bassig. I Bassig sono la polizia religiosa volontaria, formata in maggior parte da gente povera che non ha un cavolo da fare o da ragazzini che vogliono avere il motorino, la ricetrasmittente e le manette. Hanno il compito di controllare l’abbigliamento appropriato delle donne, e di sequestrare oppio e pornografia (di cui diventano i più importanti fornitori del mercato nero). Sono vestiti in borghese ma sono riconoscibili in quanto la maggior parte di loro segue la moda “bassig” ovvero pantaloni neri, camicia bianca o nera abbottonata fino all’ultimo bottone sul collo, molti anelli alle mani, barba (alla quale i giovincelli bassig devono rinunciare) e cervello completamente annerito da str..Zate fondamentaliste. Quello che ci beccò era della sottospecie dei ragazzini vogliosi di guidare il motorino, sfoggiare un bel paio di manette e parlare attraverso la ricetrasmittente con il niente più assoluto ma facendo finta che dall’altra parte ci sia un generale importantissimo che gli ha affidato una missione delicata, facendo il tutto davanti a qualche bella ragazza o amici per guadagnare dei bei punti in carisma (col cavolo!). Il nostro piccolo Bassig ha superato la nostra macchina, ha inchiodato davanti a noi costringendoci ad una brusca frenata ed è sceso dal motorino gridando a squarciagola contro la mia ragazza parole per me incomprensibili in cui ogni tanto però riconoscevo la parola “russarin”. Era tutto perfetto per il nostro piccolo Bassig, era come se un compressore di aria gli stesse gonfiando il petto (forse hanno anche quello in dotazione), come se una forza vitale in quel momento lo rendesse estremamente forte bello e carismatico (ovviamente sto ironizzando). La cosa che non aveva calcolato e che non poteva calcolare è che la mia ragazza ha un carattere che in confronto il ferro è un morbido cuscino. Appena il bassig finì di dire la sua ramanzina era il turno della mia ragazza che cominciò una filippica con una voce talmente aggressiva e sprezzante che il nostro piccolo Bassig (ancora psicologicamente forte del successo dell’inseguimento) si sentì in un primo tempo offeso e fece lo sbaglio di rispondere con un insulto. A tale insulto la filippica si trasformò in un violentissimo comizio hitleriano alternato fortunatamente da frasi in italiano rivolte a me “non ti preoccupare…È tutto a posto” che la guardavo stralunato in quanto mi sembrava di avere accanto a me un mix di Mike Tyson, Mussolini-Hitler, Adriano Pappalardo… Il nostro piccolo Bassig guardava basso, giocherellava molto nervosamente con la ricetrasmittente e cercava di entrare tra uno iato e un altro del discorso con parole come “..Lotfan…” (per favore) “…Bebakhshid…” (scusa). Un altro sbaglio fatto dal nostro piccolo Bassig era che nella foga dell’inseguimento una volta riuscito a fermarci aveva già chiamato la centrale dicendo che avrebbe portato il reo (la mia ragazza) in centrale… cavolo! Ormai aveva detto in centrale che avrebbe portato il reo e se si presenta senza? Non è possibile… ma da come stavano andando le cose sembrava più che il nostro piccolo bassig avesse voglia di scomparire nel nulla e ricomparire a casa tra le braccia della propria madre. Era una scena tragicomica, un Bassig, un poliziotto religioso che subisce mille improperi da una ragazza e tra un insulto e un altro chiede cortesemente alla ragazza di venire in centrale perché ormai…Una amica che era con noi però aveva paura che questo bassig ormai disarmato e sulla via della psicoanalisi curante una personalità ormai distrutta, potesse chiamare ulteriori rinforzi ( e a quel punto sarebbero stati cavoli amari anche per noi) quindi decidemmo di farci una bella gitarella in centrale tutti insieme. Sbaglio numero 3 del Bassig è stato che la mia ragazza ha parentele molto importanti che ha subito sparato in faccia agli altri compari bassig alla centrale. Io stavo aspettando in macchina non sapevo cosa stava succedendo dentro, stavo già pensando alle punizioni corporali che avevo sentito dire sull’Iran quando vedo la mia ragazza con 5 – 6 bassig che mi vengono incontro…Abbasso il finestrino (pensando Uh che bello! Le punizioni corporali ora toccano a me!) e prima in un inglese stentatissimo e inconcludente cercano di dirmi qualcosa poi decidono di parlare con la mia ragazza in persiano e lei avrebbe tradotto in italiano: “ci dispiace tantissimo per il fatto avvenuto, ci scusiamo con voi per questo disguido, NOI NON DIAMO MAI NOIA ALLE PERSONE IMPORTANTI”. Ritornammo a casa a ridere e a scherzare sui fatti avvenuti ma la sera stessa mi chiedevo cosa sarebbe successo in caso di un bassig molto più str..Zo e soprattutto in caso di mancanza di parentele importanti. Nei giorni successivi notai che i Bassig sono dappertutto, strade, vicoli, piazze, musei. I posti di blocco sono numerosissimi a Teheran, soprattutto vicino ai parchi pubblici in quanto questi ultimi fanno parte della cerchia veramente ristretta di posti dove i giovani sono relativamente liberi. In Italia mi capita di essere fermato ai posti di blocco da polizia e carabinieri, forse esagerando, 3 volte all’anno; in Iran mi fermavano continuamente, quasi tutti i giorni c’era un posto di blocco o due. Girando all’interno dell’Iran trovi a volte delle vere e proprie dogane che ti fanno pensare che hai sbagliato strada e che sei finito alla frontiera con il Turkmenistan, invece sono semplici posti di blocco fatti perlopiù per rendere la vita molto difficile ai trafficanti di droga. Se ti fermano insieme a una ragazza devi dichiarare che lei è tua moglie, sperando che il simpatico Bassig non voglia indagare, perché uscire con una ragazza e “commettere atti impuri con lei” (come un bacio sulle labbra o solo uscire con lei) può costarti o il matrimonio forzato con lei (poteva essere anche una amica che accompagnavi al lavoro…Mò te la sposi!!!) o se non vuoi impegni 3 giorni di prigione, in cui non puoi fare la classica telefonata per chiedere aiuto o per avvertire i genitori (e come è successo al fratello di una mia amica, i genitori lo cercarono per tre giorni piangendo in tutti gli obitori di Teheran pensando fosse rimasto ucciso in un incidente stradale), in più in omaggio ci sono 60 frustate che ti lasceranno sicuramente piangente e sanguinante nella comodissima brandina della prigione in cui per il dolore ti ci potrai mettere soltanto rivolto a petto in giù…Grazie Khomeini!!! A volte però per il giovane fustigato questa amena pratica può diventare la manna dal cielo, una volta uscito (se è furbo) si farà fotografare le piaghe lasciate dai gentili bassig con il loro gentile frustino e portare le istantanee alle ambasciate occidentali gli potrebbe far guadagnare un permesso di soggiorno ed un biglietto sola andata per andare fuori da Bassiglandia. Se vuoi avere la fidanzatina c’è il “Sighè” ovvero il matrimonio a tempo. Semplice, vai da un AKHUND (prete musulmano) e ti fai sposare decidendo quanto tempo vuoi stare con lei, puoi scegliere dalla mezz’ora a quanto ti pare…Per farti una scop.Ta senza la paura che un Bassig vi sorprenda, fai il “Sighè” per un ora e per un’ora lei sarà come tua moglie (Bello no?…Perché non facciamo così anche in italia?).

La popolazione è controllata capillarmente, oltre ai Bassig c’è il NYRUENTE ISLAMì, il Komitè (altri due corpi di polizia civile-religiosa), la polizia normale (che si dice sia in una posizione di forte contrasto e rivalità con i Bassig) ed altri ancora. Dappertutto vedi persone in divisa, persone con mitra, posti di blocco ecc… c’è più agenti di controllo a Teheran che chicchi di riso. Questo comporta il poter uscire tranquillamente nei parchi la notte (e per una città di 15 milioni di abitanti non è poco…Pensiamo che nelle nostre città italiane di appena 500.000 abitanti i parchi di notte sono territorio di droga e pericolo di aggressioni) ma comporta anche che il pericolo è rappresentato da loro stessi, gli agenti di controllo, che sanno benissimo della loro posizione di forza nella società. Esempio: Una volta giravamo per la città abbiamo posteggiato la macchina vicino a un posto di blocco di Bassig (comunque distanti da loro e in un posto in cui si poteva parcheggiare), è arrivato uno di loro che ci ha detto “questo è il parcheggio dei Bassig” ed ha ritirato la patente alla mia ragazza…Telefonata al parente importante e non vi sto a raccontare il seguito. Come già detto prima i Bassig sono dappertutto, controllano la gente anche nei luna park dove una volta uscimmo strafatti e spettinati dalle “montagne russe”, il russarin della mia ragazza era comprensibilmente un po’ abbassato. Mentre stavamo ridendo e scherzando arriva una ragazza in chador che intima alla mia ragazza di rimettersi subito a posto il russarin…Era una ragazza Bassig!!! Andiamo in un altro gioco parliamo con un signore che mi aveva visto con la faccia da straniero e si era incuriosito. Alla domanda “come ti trovi in Iran?” gli ho risposto che la gente normale è semplicemente fantastica, ma gli uomini del regime non mi stanno troppo simpatici (dopo la ragazza Bassig ne avevo veramente le palle piene!!!). A quel punto si avvicina la moglie e noto che è vestita con il chador. Mi viene un sospetto…Come già detto prima il chador viene usato dalle donne che devono entrare in moschea, dalle donne che lavorano in posti governativi, dalle puttane e dalle mogli di chi lavora per il regime. Ho capito che era la terza opzione, lui ha notato il mio sospetto e mi ha rassicurato che al momento non era in servizio e che quando non sono in servizio anche loro diventano uomini normali, quando invece devono lavorare devono essere “cattivi”. Nei locali frequentati da uomini del regime si deve rispettare ogni minima regola di comportamento islamico. Una volta eravamo un gruppo di ragazzi e ragazze. Entriamo in un ristorante e sedendoci al tavolo viene l’oste con fare un po’ imbarazzato, ammette che il suo locale è frequentato da “simpaticoni” e ci dice di non stare seduti “promiscuamente” confusi uomini e donne ma di mettersi uomini da una parte del tavolo, donne dall’altra. Per fortuna i locali di questo tipo sono pochi e fanno presto anche a chiudere (i giovani Teheraniani giustamente non la vedono proprio bene di fare una cenetta romantica, in un posto pieno di Bassig, con una ragazza appena abbordata). Gli autobus hanno all’interno la parte per gli uomini (davanti) e la parte per le donne (dietro)…Se sei un uomo, davanti è strapieno, dietro c’è posto, fatti coraggio perché ti devi fare mezz’ora di viaggio in uno spazio angusto e affollato in quanto dietro tra le donne non ti puoi proprio sedere…Grazie ancora Khomeini!!! Anche le entrate ad esempio in aeroporto, in moschea, in un concerto sono divise uomini/donne. Negli uffici governativi il fatto dell’abbigliamento femminile diventa una cosa frustrante. Forse sarà un caso, forse io e la mia ragazza siamo sfortunati ma quando chiedevo il rinnovo del visto ed aspettavamo in sala d’attesa passava sempre un militare sessuofobico e misogino che ci rompeva i cosiddetti perché secondo lui la mia ragazza non era vestita in modo appropriato (secondo me invece per l’occasione mi sembrava si fosse vestita da moscone nero come a carnevale) ma intendiamoci non era sempre lo stesso militare, prima uno, poi un altro, poi un altro ancora…Secondo me facevano a turni: “allora oggi a chi tocca rompere i cogl…I alle donne in sala d’attesa? Ad Ahmed? No gli è toccato due giorni fa con quella coppia persiana-italiano…” Forse però non avete ancora capito bene la situazione ci proverò toccando brevemente alcune realtà iraniane: Ogni negozio, ogni ufficio in Iran ha attaccata al muro la foto di Khomeini. Per le strade il governo ha fatto dipingere murales, alcuni inneggiano a Khomeini e al governo, alcuni celebrano la forza militare iraniana, alcuni dichiarano il supporto iraniano ai palestinesi, alcuni sbeffeggiano l’america e Israele (poi nei ristoranti da bere trovi coca cola, fanta, sprite e poche altre bevande). A scuola il regime si fa sentire forte, ci sono moschee dappertutto, posti per pregare sono anche in aeroporto. Nei libri di scuola per bambini ci sono disegni di uomini con la barba e donne in russarin, soldati che combattono e sparano con il sorriso sui denti sotto la bandiera “Allah Uh Akhbar” (Dio è grande), ci sono raffigurazioni di Khomeini con la dicitura “Imam gentile”,vallo a dire alle mamme dei ragazzi impiccati, delle ragazze lapidate, di tutti i persiani frustati e torturati per un opinione politica se l’Imam khomeini è un Imam gentile, rendiamoci conto che la lapidazione vuol dire essere ucciso dalle sassate di una folla rabbiosa e delirante ed ancora nel 2003 in questa parte di mondo chiamata Repubblica Islamica dell’IRAN questa barbarie esiste (soprattutto per i gay)!!!. La televisione è controllata strettamente, 5 canali nazionali che trasmettono, tutti alle 13 e alle 18 il corano e l’Asan. Giornaliste e donne di televisione lavorano obbligatoriamente in chador. Molti a Teheran hanno la televisione satellitare ma anche questa è ovviamente proibita (devi nascondere bene il padellone ricevitore) e se vieni beccato c’è multa, prigione e frustate (ABBIAMO IL TRIS!!!). Internet controllato da Proxy e filtri che decidono quali siti puoi vedere quali no. La stampa è ovviamente controllata, censurata e eterodiretta. Non c’è in Iran libertà di opinione, non puoi parlare di politica senza elogiare il governo, per questo quando i persiani si accorgono di essere in una compagnia sicura sparano a zero contro il governo. Parlare in pubblico male di Khomeini e del regime può costare tortura o morte. Non si può bere alcolici, ma puoi comprare nelle farmacie l’alcool puro 99% venduto sotto forma di ingrediente per la produzione di medicinali, i giovani persiani lo mettono invece nell’aranciata o se lo devono direttamente a botto con il bicchierino…Così si beccano anche gastriti e ulcere che è una bellezza. Le spiagge Iraniane sono divise, spiagge riservate a uomini, spiagge riservate alle donne (solo a Kish c’è una spiaggia mista ma è solo per turisti che vengono da fuori e per accederci devi mostrare il passaporto). Per strada non si può cantare né suonare se non hai l’autorizzazione delle autorità, una volta in un parco c’erano dei ragazzi che suonavano la chitarra. La loro musica aveva radunato un po’ di pubblico che ascoltava piacevolmente le canzoni cantate con grande passione da questi ragazzi. A un certo punto…Indovinate un po’ chi arriva??? Due simpaticoni in motorino, due giovani Bassig che ligi al loro dovere si sono avvicinati ai ragazzi e gli hanno sequestrato (o rubato?) la chitarra. Il seguito è stata una scena surreale, i giovani Bassig rimontano in sella con il bottino seguiti dal proprietario della chitarra che protestava. I due simpaticissimi non sentono storie vogliono proprio partire…Però un pubblico di circa 30-40 persone (quelli che prima stavano a sentire la musica dei ragazzi con la chitarra) gli sbarra la strada. I due ragazzini in sella alla motoretta scurreggetta cercano un varco per andare via (o scappare?) ma questa piccola folla che era paurosamente silenziosa li segue con calma, li osserva sprezzante, si pone come un ostacolo insormontabile fatto di persone con le braccia incrociate. Sì, anche questi bassig volevano fare gli eroi e invece avevano fatto una bella caz…A. Il finale come potrete immaginare è stato che hanno restituito la chitarra ai ragazzi nei modi di un padre che permette al figlio uno strappo alla regola “…Eh va bene! visto che ci tieni così tanto ecco la tua chitarra, ora io e il mio compare ne possiamo uscire vivi da questa situazione? Graaaazie” e sono sfrecciati via con il motorino come scippatori dopo un colpo riuscito male.

Ballare è invece proibito in qualsiasi luogo. Forse ci sono autorizzazioni solo per corpi di ballo che eseguono balli tradizionali accettati dal regime. Le cubiste in Iran non le troverete mai (ed è un vero peccato). Però ho un ricordo anche su questo fatto: una volta siamo andati ad un concerto di musica medio-orientale, veramente molto bello. I concerti in Iran hanno le sedie su cui devi sedere e il massimo che puoi fare è applaudire a tempo (mi sembrava di essere ritornato alle elementari quando la maestra sgridava chi si alzava e chi si sedeva stravaccato dicendogli “devi sederti composto!!!). Ai lati del pubblico ci sono come sempre i controllori (non so se erano Bassig). Una volta entrati nel vivo del concerto è successo che prima un po’ di persone poi ancora di più si sono alzate battendo le mani, saltellando e gridando “Bravi!!”. Al chè sono scattati subito i controllori che con fare nervoso e urgente richiamavano all’ordine (con poco successo) la pericolosa anarchia che si stava verificando. Mi sono immaginato la stessa scena in europa ad un concerto di…Non lo so… Manu chao, ecco questi controllori sarebbero stati sommersi di vaffa, sputi e calci. In Iran invece grazie a Khomeini è proibito ballare, perché ballare è immorale e Allah piange…Impiccare, frustare lapidare giovani invece è perfettamente normale ed Allah è contento (siamo sicuri che l’ormai defunto Khomeini aveva pienamente la facoltà di intendere e volere?).

La musica e i film “occidentali” sono proibiti, ma ovviamente c’è un grosso mercato nero che fornisce tutti i giovani Iraniani di canzoni che vanno da “I’m a barbie girl” degli Aqua a “nothing else matters” dei metallica (che sono amatissimi in Iran) e di film come “Titanic”, “Matrix” ecc… anche la pornografia è uno degli articoli più comprati al mercato nero, però, mi dicevano amici persiani, che rischi molto e capita a volte che metti la cassetta nel registratore e scopri che è vuota. Per questo i migliori venditori di “roba buona” sono i Bassig che la sequestrano alla gente. Ovviamente devi esserne amico e se riesci a diventarlo ti sei guadagnato il migliore fornitore di pornografia e oppio che ci può essere in Iran.

I giornali internazionali sono pochissimi ma ci sono. Ovviamente sono quelli che hanno passato lo stretto controllo del regime che si assicura ad esempio che in quel numero non ci sia scritto niente contro il governo iraniano. Una volta comprai una copia di Newsweek, sfogliavo le pagine e vedevo uno strano colore nero presente in molte foto all’interno, lì sul momento non ci feci caso dopo un po’ mi accorsi che quel “nero” non era una sbaffatura della stampa o un difetto di pubblicazione, era invece l’opera della solerte mano dell’edicolante che per poter vendere la copia al pubblico era stato costretto a cancellare con un pennarellone nero le parti scoperte delle donne raffigurate nelle foto all’interno (e per parti scoperte si intende anche le braccia, non solo decolté e gambe).

Come ben si sa la mia simpatia verso i Bassig è infinita e il fato volle che vicino casa mia ci fosse una bella festa bassig per l’anniversario della morte di Khomeini…Che bello tutta la notte quelle grida “HUSSEIN! HUSSEIN! HUSSEIN!” (che non è Saddam ma è un importante profeta, credo, del corano) e che bello il fatto che per tale anniversario dovevi chiudere l’attività e non lavorare altrimenti sarebbe stato un gesto irrispettoso verso la Buon Anima di Khomeini e i Bassig difensori della giustizia avrebbero avuto ben donde di spaccarti il negozio.

Un giorno incontrai un italiano che si era sposato con una persiana. Mi diceva che aveva passato due mesi di inferno burocratico. Ha dovuto farsi con sua moglie le analisi del sangue perché chi ha l’aids e chi fuma oppio non può sposarsi, ha dovuto firmare un foglio in cui dichiarava di convertirsi alla religione musulmana. Ironizzava che “noi italiani costruiamo moschee e parliamo di togliere i crocifissi dalle aule per rispetto ai non-cristiani e loro ti costringono a rinnegare la tua religione ed abbracciare la loro se vuoi sposare la persona che ami”, si è dovuto scegliere un nome islamico (perché quello italiano non va bene!!!), ha dovuto sostenere un interrogatorio di 4 ore alla polizia per chiedere il permesso di sposarla…Quando mi ha detto questa parte non credevo e non capivo…”proprio così!” diceva lui “era come andare dal padre e chiedere la mano della figlia, io sono dovuto andare non dal padre (che era già d’accordo) ma dalla polizia!!! All’inizio mi dicevano di non preoccuparmi, era solo una misura anti-terrorismo…Sarà! Poi quando ero lì mi hanno fatto domande di ogni tipo e quel cavolo di poliziotto scriveva tutto su un taccuino: POLIZIA : – cosa studi ora? ITALIANO : – studio scienze politiche POLIZIA : – SCIENZE POLITICHE!!! Tu verrai comprato dall’America!!! ITALIANO : – ma io veramente… POLIZIA : – cosa vorrai fare dopo? ITALIANO : – Mah… non lo so mi piace viaggiare quindi mi piacerebbe lavorare nelle ambasciate POLIZIA : – questa cosa non mi piace!!! Se poi nasce una guerra tra il tuo stato e lo stato che ospita l’ambasciata in cui lavori per la tua famiglia può essere molto pericoloso!!!…Ma tu sei sicuro che tra 10 anni sarai ancora innamorato di lei? ITALIANO : – [pensando:ma a te che c…O te ne frega???] CERTO! POLIZIA : – ecco allora ti voglio raccontare una storia del corano c’era una volta…Bla bla bla [racconta questa parabola-mattone di circa 45 minuti]…Alla fine Lui disse “Io sono innamorato solo di Dio!!” ITALIANO : – [ormai stracotto] AAAHhhhh!!! Bello!! bello!! POLIZIA : – hai detto che hai viaggiato molto…Anche in america… quale è stato il paese che più ti è piaciuto? ITALIANO : – [mettendo le mani avanti] L’AMERICA NO!!! Mi piaceva molto la Spagna POLIZIA : – tu! [rivolgendosi alla persiana] Ti metterai il chador quando sarai in Italia? PERSIANA : – CEEEEEEERRTO!!! [col cavolo!!! Pensava] POLIZIA : – l’europa fa schifo! È un covo di peccatori! Non ci sono i chador e sono tutti nudi! La gente fa sesso con chiunque e ci sono le malattie! Tu lo sai che in europa ci sono dei Bassig segreti che controllano le ragazze persiane affinché si coprano adeguatamente? Se non ti vesti come devi, poi quando ritorni qui in iran da mamma e papà noi ti arrestiamo!!! Tu con chi vivevi in Italia? PERSIANA : – con mia sorella e con tizia caia POLIZIA : – scrivendo il nome della compagna di casa su un taccuino chiede ancora: tua sorella cosa studia? PERSIANA : – restauro POLIZIA : – RESTAURO!!! Restauro lo studiano solo i dissidenti politici!!! [dopo 4 ore di interrogatorio] …Mi dispiace ma non posso permettere il matrimonio tra un italiano e una bella persiana…Perché non ti trovi un ragazzo persiano? [MA perché NON VAI AFFANC…O!?? pensavano italiano e persiana]. Mi hanno detto che il problema principale era che lei è bella ed è un peccato che se la becchi un italiano quindi per sposarsi questa povera e dolce coppia ha dovuto accampare conoscenze importanti, pregare AKHUND (preti musulmani) mai conosciuti affinché potessero garantire per loro, telefonare a personaggi di rilievo nelle forze di polizia affinché telefonassero al genio dell’intervista per poter mettere a posto la cosa e alla fine ce l’hanno fatta. Un ultimo particolare il genio dell’intervista è proprio un funzionario di polizia deputato alle interviste degli stranieri che vogliono sposare le persiane e cosa non da poco questo simpatico personaggio non sapeva una parola di inglese né di nessun altra lingua straniera, l’intervista era resa possibile solo dalla traduzione in italiano che faceva la ragazza persiana.

Quando sono stato in Iran ho visto le proteste studentesche di Giugno (e mi sono beccato un bel lacrimogeno a 5 metri), quelle che hanno fatto vedere alla televisione in Italia. E ho visto il pericolo che comporta manifestare contro un regime dittatoriale. Ragazzi scomparsi, ragazzi morti, ragazzi torturati o picchiati. I bassig dopo i primi giorni di proteste, sono entrati nei campus universitari femminili e hanno manganellato tutte le ragazze che trovavano sotto tiro (150 o più ragazze all’ospedale per colpa di questi vigliacchi, alcune anche gravi). Una gioventù, quella persiana che comunque non rinunciava a manifestare…Manifestare contro un governo che vede la tua protesta e dice: “più gente protesta e più forze antisommossa schiereremo”, manifestare contro un regime che fa una ordinanza di coprifuoco per la quale se nelle strade dove si svolgeva la protesta, dopo mezzanotte, si riuniscono più di tre ragazzi, la polizia deve sparargli contro. Sulla televisione satellitare, in un canale persiano schierato fieramente contro il governo (per questo gli studi di trasmissione si trovano in america) hanno fatto vedere le immagini di una ragazzo morto di atroci torture da parte dei bassig. Ho ancora impresse nella mente quelle bruciature sparse per tutto il corpo, quelle ossa rotte che rendevano la carne gonfia di bozzi, quel taglio profondo che aveva nel centro del petto e che scendeva fino all’intestini, quel torace schiacciato in modo innaturale e quella faccia piena di sangue ma che sembrava aver raggiunto il sollievo, la morte.

questa scritto resterà anonimo perché con il regime dittatoriale di teheran non si scherza.

MI SCUSO ANCORA CON I PERSIANI DI AVER RACCONTATO Ciò DI CUI LORO SI VERGOGNANO Più FORTEMENTE. MA SIETE IN TANTI CHE VOLETE CAMBIARE IL VOSTRO PAESE E SO CHE UN GIORNO CI RIUSCIRETE E QUEL GIORNO, AMICI MIEI, VERRò A VIVERE NEL VOSTRO FANTASTICO PAESE PERCHÉ LA PERSIA E’ MAGICA



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