Indonesia per stupirsi

Bali fai da te e Gili Trawangan
Scritto da: serelore
indonesia per stupirsi
Partenza il: 05/08/2010
Ritorno il: 21/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Ciao a tutti. Ringrazio tutti i “Turisti per caso” dell’Indonesia per i preziosi suggerimenti raccolti.

L’unica difficoltà che ho avuto nell’organizzazione del mio viaggio è stata la pianificazione di un itinerario intelligente. Ecco perché riporterò qui di seguito le tappe del mio viaggio di esplorazione di questa fantastica isola.

Il nostro viaggio e iniziato con il volo Malpensa – Jakarta con Emirates, via Dubai (4 ore di scalo).

Guida: Lonely Planet Bali e Lombok + forum e blog vari + turistipercaso

Siamo arrivati a Jakarta alle 15.30. Abbiamo preferito fermarci una notte qui prima di proseguire per Bali per spezzare il viaggio e per paura di perdere la tratta nazionale in caso di eventuali ritardi. L’inzio non è stato dei migliori… Avevo letto qua a là commenti sul controllo passaporti indonesiano e devo dire che è stato terribile! Due ore e mezzo per avere un timbro sul passaporto. Controllano persona per persona, con una media di 3 minuti per persona… Per smaltire la gente di un aereo hanno impiegato più di 3 ore. Tremendo.

Dall’aeroporto siamo andati in centro a Jakarta, dove avevamo riservato un hotel per la notte. Il traffico di Jakarta è assurdo: macchine, motorini, tutti suonano… Abbiamo impiegato 3 ore per arrivare in hotel. L’autista ci ha spiegato che il venerdì del nostro arrivo coincideva con l’inizio del Ramandan, quindi tanti musulmani rientravano nei loro paesi per il mese di preghiera. E’ stato come attraversare il centro di Milano alle 17.30 la vigilia di Natale! Morale: non abbiamo visto Jakarta e abbiamo passato 3 ore di inferno! La mattina dopo avevamo in volo per Denpasar. Con il senno di poi, non ci saremmo fermati a dormire. Meglio fare una tirata unica!

Sabato 7 agosto – Domenica 8 agosto

Arrivo alle ore 13.30. L’aeroporto è vicinissimo alla baia di Kuta, quindi contrattate sul prezzo per farvi portare in città: 300.000/400.000 rupie sono un buon prezzo per farvi portare al vostro alloggio. Abbiamo soggiornato al Green Garden Hotel (Tuban); l’hotel è molto carino, le stanze sono tranquille e pulite. Ha A/C, acqua calda, cassetta di sicurezza. Il ristorante è buono.

Abbiamo trascorso il sabato pomeriggio e la domenica in spiaggia, cercando di recuperare il fuso e aspettando il tramonto. E’ veramente suggestivo vedere come verso le 17 tanti balinesi arrivino in spiaggia con la famiglia e si siedano aspettando il tramonto… Qualcuno fa il bagno (rigorosamente vestito), qualcuno gioca con l’aquilone (stabiliscono un contatto con gli dèi), qualcuno semplicemente si riposa… La spiaggia si popola non solo di turisti, ma di gente locale!

Per il resto Kuta e Legian non mi sono dispiaciute. E’ vero che sono parecchio turistiche, piene di negozi ad hoc di souvenir, magliette, massaggi… Però è caratteristico e piacevole perdersi nelle loro viuzze (pure se ti sfrecciano i motorini a destra e sinistra!!). In definitiva, consiglio di fermarsi un giorno qui anche per riprendersi dal viaggio, per ambientarsi e per farsi un’idea di come muoversi nei giorni successivi.

Abbiamo contattato delle “agenzie” locali per organizzare i giorni successivi, per andare alla scoperta dell’interno dell’isola. Abbiamo chiesto alla Perama, agenzia consigliata da alcuni siti. I prezzi erano decisamente più alti delle altre e le escursioni erano tutte piene… Abbiamo allora trovato un’altra agenzia che si chiama Kuta Center Tour (vicino al Paradiso Hotel, di fronte allo Stadium Cafè) in Kartika Plaza Street, e abbiamo programmato la partenza per il giorno dopo. La nostra idea era quella di arrivare a nord, a Lovina, percorrendo il “percorso alternativo” segnalato dalla Lonely Planet. Ed è stata una scelta azzeccatissima!!

Lunedì 9 agosto

Pick up all’hotel dal nostro driver alle 8.30. Ci siamo fermati a vedere la danza Barong. Forse si poteva sorvolare, ma non volevamo perdere nessuna occasione (se si pianifica di visitare Ubud, si possono vedere tanti spettacoli di danza tradizionale anche lì). Abbiamo poi cominciato la nostra scoperta, fermandoci al Tanah Lot. Erano circa le 11, non c’era tantissimi turisti e ci siamo potuti godere il posto. Dicono di visitarlo al tramonto, ma a noi è apparso stupendo anche durante il giorno. Davvero unico. Abbiamo poi proseguito lungo la strada che passa dal villaggio di Papuan. Abbiamo attraversato paesi non turistici, che vivono la loro vita in modo “normale” perché gli abitanti non sono “a servizio/sfruttamento” del turista. Abbiamo visto ragazzi in motorino che non arrivavano a 10 anni (!), ragazzini in bici, donne che trasportano qualsiasi cosa sulla testa (senza mani!), ragazze che lavano i loro vestiti nei canali a fianco della strada, donne che pregano, donne che vanno al tempio con splendide offerte di frutta, contadini che coltivano riso; abbiamo visto il traffico, il loro modo terribile di guidare (eppure non abbiamo visto un incidente in 9gg!!)… Mio marito ha detto: “stiamo vedendo cose che avrei pensato di vedere solo in un documentario!”.

Siamo arrivati nel punto dove meglio si possono vedere le terrazze di riso, a Bibling. Ci siamo fermati a fare qualche foto e poi via!

Ci siamo fermati in un punto di montagna dove c’è un piccolo tempio vecchissimo, del 300 dc circa (tenuto piuttosto male), ma in cui abbiamo visto per la prima volta.. Le scimmie macaco!! che belle! qui non sono molto abituate al contatto con i turisti, infatti si allontanano velocemente. Ma che emozione.

La nostra guida si è fatta fare la benedizione da un sacerdote hindu che poteva avere 80 anni e io ho seguito l’esempio. Ho chiesto se potevo farlo e mi hanno detto di sì. Ho lasciato la mia offerta in denaro (qualche cent) e mi ha fatto l’aspersione con l’acqua, mi ha messo i fiori dietro all’orecchio e il riso al centro della fronte, proprio come una vera balinese!

Siamo ripartiti e poco più avanti ci siamo fermati a vedere da lontano la Pujungan waterfall, molto carina. La guida poi ci ha portato alle sorgenti termali Air Panas Banjar. Abbiamo fatto il bagno nell’acqua termale bollente per un’oretta, decisamente rigenerante. Il contesto è stupendo: sei in montagna, circondata dalla foresta pluviale fiorita.

Siamo ripartiti e ci siamo fermati all’unico monastero buddista dell’isola.

Infine la guida ci ha portati a Lovina, dove siamo arrivati verso le 18. Abbiamo trovato un hotel molto bello e economico. Ogni hotel organizza l’escursione per andare a vedere i delfini ogni mattina, al costo di circa 5€ a persona. Abbiamo prenotato per la mattina seguente.

Nonostante fossimo stanchi morti per la giornata bellissima, ma impegnativa, siamo andati nel centro di Lovina. E’ molto bello, tranquillo, poco turistico. La spiaggia è abbastanza grande (non paragonabile a quella di Kuta, ma comunque abbastanza ampia). Abbiamo visto il monumento al delfino e poi ci siamo persi in qualche stradina curiosando negozietti e ristoranti. Abbiamo cenato ottimamente con 3€ a testa!

Martedì 10 agosto

Sveglia ore 5.30. Le barchette (ci stanno 4 persone più il guidatore) “salpano” alle 6. Ci siamo avviati con il buio e piano piano abbiamo visto l’alba… Che bella! il nostro pescatore ci ha detto che siamo stati fortunati, che non è facile trovare limpido. Abbiamo poi aspettato che qualche delfino arrivasse, insieme a altre 50 barchette. E finalmente… Eccoli!! Che emozione. Che brividi! io sono rimasta entusiasta. Il mare è calmissimo a nord, praticamente non ci sono onde. Vedere i delfini è facile e trovarteli che nuotano a fianco della tua barca è meraviglioso.

Il nostro barcaiolo si è poi staccato da tutto il gruppo di barche e insieme ad altre 5 ci siamo spostati alla ricerca del flying fish… quando si vede il pesce volante, arrivano i delfini per fare colazione… Ma quanti ne abbiamo visti… Per quasi due ore. Io ho adorato questa escursione.

C’è chi dice che le barche che si avvicinano i delfini rovinano l’atmosfera, “poverini i delfini”… Io credo che loro dicano “who cares delle barche!! Io mangio!” In realtà non sappiamo cosa pensino, ma a me piace pensare che giochino, perchè potrebbero andare benissimo a nuotare in qualsiasi altro luogo se fossero davvero disturbati!

Rientrati in hotel verso le 8, abbiamo fatto colazione e poi la nostra guida ci è venuta a prendere. Ci aspetta un’altra giornata intensa! La nostra guida abitava a Singaraja, a 10 km da Lovina. Ci ha chiesto se ci avrebbe fatto piacere vedere la sua casa. Ovviamente sì! Così siamo arrivati a casa sua… c’erano suo padre, sua madre, la sorella e la figlia di sua sorella. Ci ha offerto caffè e frutta. Se consideriamo che di sicuro lui è uno “messo bene”… le condizioni delle loro case sono scarse. Non c’è rete idrica. Chi è fortunato/ha i soldi si è costruito un pozzo (come la nostra guida) da cui pesca l’acqua per fare da mangiare (con la bombola) e per lavarsi. Comunque è stato davvero piacevole. Sono stati ospitali e gentilissimi, pure se ci siamo spiegati a gesti perché non parlavano inglese. Ripartiti ci siamo fermati alle cascate Git Git. Devi pagare una guida “locale”: è un ragazzo che ti accompagna lungo un percorso di 5 minuti. Vuole circa 4€ per due persone… non credo che sia possibile sfuggire a questa specie di organizzazione turistica “forzata”, ma dopotutto non è stato male. Ci ha spiegato qualche cosa delle piante e di Bali… io volevo carpire più informazioni possibili! Siamo arrivati alle cascate… belle, anche se non esattamente uno spettacolo della natura … ho visto cascate molto più alte anche in provincia di Bergamo! Però ho avuto il coraggio di fare il bagno e questo mi fa onore!

Abbiamo poi iniziato la salita al vulcano Gunung Batur dove ci siamo fermati ad ammirare la vista del lago Bratan (lago vulcanico lungo 6 km). In questo punto panoramico abbiamo visto ancora delle simpatiche scimmiette!

Siamo scesi al bordo del lago dove sorge il tempio Ulun Danu. Ma quanto è bello questo tempio?! Ripartiti siamo andati a vedere una coltivazione di caffè, dove poi ti fanno assaggiare gratuitamente delle loro specialità (e poi ti consigliano caldamente di acquistare delle confezioni). Infine, abbiamo visitato il Royal Temple a Mengwi (molto bello!) e un’esposizione grandissima di dipinti.

Il nostro driver ci ha lasciato come da accordi a Ubud verso le 17, dove avevamo una prenotazione presso l’hotel Puri Garden (non lo consiglio: umidissimo, poco pulito, non esattamente centrale). Abbiamo deciso di restare a Ubud per le successive 4 notti, perché sulla guida e sui vari siti/forum avevo letto che sarebbe stata un’ottima base di partenza per le varie escursioni.

Mercoledì 11 agosto

Siamo partiti per andare alla scoperta di Ubud. Abbiamo visitato prima la Sacred Monkey Forest… Che posto! Ci è sembrato di essere finiti davvero in un film di Indiana Johnes. Inoltre, c’erano delle cerimonie particolari presso i templi definite “once in a lifetime”; quindi abbiamo visto un sacco di fedeli, famiglie con bambini, recarsi al tempio con i loro vestiti migliori per pregare, portando le loro offerte di frutta sulla testa. Da rimanerci incantati.

Ci siamo poi spostati al palazzo reale, al tempio dell’acqua (tutti segnalati sulla Lonely Planet). Nel pomeriggio abbiamo preso un taxi per il Gunung Kawi che Ë a circa mezzora di strada. Mi è piaciuto molto… Armatevi di forza e pazienza… Ci sono un sacco di gradini da fare sotto il sole!! Ritornati a Ubud ci siamo concessi finalmente un massaggio. Costano da 5 ai 10 euro circa all’ora. Molto soddisfacente! Abbiamo poi organizzato un’escursione con una piccola agenzia per il giorno dopo.

Devo dire che Ubud ci ha un po’ delusi. Pensavamo di trovare una cittadina più tranquilla e affascinante, invece il traffico non è molto dissimile da quello di Kuta, i marciapiedi sono tutti sconnessi (e mancano dei pezzi!) e la sera con il buio non è facile camminare! E’ molto umida, ci sono molti negozi e ristoranti, mediamente molto turistici (e più cari). Insomma, non abbiamo capito perché ci si dovrebbe fermare qui anziché fermarsi presso qualche località di mare e organizzare da lì i vari tour giornalieri, avendo però il vantaggio di farsi magari un giro in spiaggia rientrati dall’escursione.

Giovedì 12 agosto

Siamo partiti con un pulmino da 8 persone per il seguente tour: Elephant Cave (Grotta dell’Elefante) Goha Gaja. Carino Holy Spring Temple. Molto bello. Abbiamo anche assistito a una loro cerimonia di preghiera, con tanto di bagno nelle sorgenti sacre. Da vedere! Penelokan (vista del Monte Batur e Lago Batur) Tempio Besakih – Mother Temple: è il tempio più grande di Bali. La guida riportava di difficoltà avute dai turisti per evitare la persecuzione di guide locali che ti vogliono far pagare per accedervi… un po’ spaventati dalla cosa (e dall’autista che ci ha consigliato di andare e rientrare tutti insieme) eravamo pronti per andare in guerra. Invece, è vero che tutti ti dicono che senza di loro non puoi procedere, ma se rifiuti il loro aiuto con decisione, puoi proseguire tranquillamente senza ulteriori intoppi. Per me è stato il tempio più suggestivo che abbia visto. Non credo che si possa andare a Bali e perderselo! È davvero un insieme di costruzioni unico, sulle pendici del vulcano più sacro per i balinesi, che ha resistito a numerose eruzioni. È tutto in pietra vulcanica. Meraviglioso! Bukit Jambul: si ha una delle viste sulle terrazze di riso più belle. Vogliono passarla come patrimonio dell’umanità. Corte di giustizia del regno di Klugkung: interessante.

Siamo rientrati verso sera contenti.

Venerdì 13 agosto

Abbiamo prenotato tramite Suta Tours il clibing al vulcano Batur+2 ore alle hot spring sul lago Batur + 2 ore di spa a Sanur. Pacchetto all inclusive di 50 euro. Piuttosto caro, ma se considerate che il prezzo migliore che abbiamo trovato per il climbing del vulcano è di 35 euro per la sola ascesa, direi che è un ottimo prezzo. Come troverete sulla guida, c’è un’organizzazione che detiene il monopolio della scalate al vulcano e non si può aggirarla. I prezzi sono perciò molto alti rispetto allo standard. Ci sono venuti a prendere in taxi alle 3 del mattino… non vi dico la sveglia! Abbiamo pensato: ma chi ce l’ha fatto fare?! Siamo arrivati ai piedi del vulcano intorno alle 3.30/4 e abbiamo inziato l’ascesa. Faceva freddo, ma noi eravamo attrezzati con kway (anche se li noleggiano pure in loco) e felpe. Ricordarsi di portare la torcia! È fondamentale, soprattutto se è una notte di luna nuova (come la nostra). Ci abbiamo impiegato 1 ora e mezza per salire. La salita è fattibile; noi siamo entrambi allenati, ma non ci vuole un super fisico per farla. Hai una guida personale che ti accompagna per tutto il tragitto e che ti guida nel nulla… non vi dico le stelle che abbiamo visto: mai viste così tante, nemmeno in Polinesia! Meraviglioso. Solo questo merita la fatica. Ci siamo fermati a fare una sosta lungo il percorso e guardando la strada fatta, si vedeva un serpentello di luci di torce che salivano dietro di noi! Allora non eravamo gi unici pazzi ad affrontare questa ascesa! La nostra guida (bravissima!) ci ha detto che mediamente hanno fra le 100 e le 200 persone al giorno. E non sono poche! Arrivati sulla cima, c’è una specie di rifugio in cui sono attrezzati per offrirti dei toast e del the caldo. E poi si aspetta l’alba… che meraviglia quando sorge il sole! La nostra guida ci ha fatto fare un giro molto lungo sul cratere (su nostra richiesta). Abbiamo visto le varie colate laviche delle precedenti eruzioni e alcuni sorgenti di vapore caldissime. Stupendo. Siamo ridiscesi e siamo arrivati al parcheggio verso… le 9! Ci sembrava che fosse già mezzogiorno… Esperienza entusiasmante, la consiglio davvero. Siamo stati poi alle sorgenti termali e in un centro benessere dove ci hanno fatto un massaggio di 1 ora e mezza… insomma, ci siamo fatti coccolare un po’ dopo la faticaccia/levataccia.

Sabato 14 agosto

Siamo partiti per Gili Trawangan dove siamo rimasti 6 giorni. Abbiamo prenotato il traghetto tramite il nostro albergatore a Gili, Nino del Trinacria Village. Ci sono venuti a prendere in hotel alle 6.30 (altra levataccia…) e siamo arrivati al porto di Padang Bai alle 8. La barca veloce è partita puntuale e ha impiegato quasi due ore per la traversata. Capitolo traghetto: io ho avuto una paura folle! Premetto che non ho paura del mare, non soffro di nausee… ma ero proprio terrorizzata! Il mare era evidentemente molto mosso, ma c’erano onde che ci passavano sopra… siamo arrivati completamente lavati e io ho avuto bisogno della mattinata per cancellare la paura… mi vedevo già in acqua con tutti i miei bagagli. Il ritorno è stato migliore… il mare era più calmo. Con il senno di poi forse avrei preso il traghetto (più grande) che pure impiegandoci di più, mi avrebbe fatto evitare di perdere qualche mese di vita.

A Gili abbiamo soggiornato al Trinacria Village. Molto carino, a 20 metri dal mare (non sul mare). Prezzo per camera alta stagione 60 euro. Abbastanza pulito. Nino ci ha ospitato ben tre sere su 5 nella sua spaghetteria, quindi praticamente abbiamo quasi avuto una mezza pensione con quella cifra. Le serate italiane con aneddoti di viaggio sono sempre piacevoli. Se tutto è andato secondo i piani di Nino, non dovreste più trovarlo a Gili, perché sarebbe rientrato definitivamente in Italia. Perciò informatevi su chi gestisce la struttura.

A Gili le giornate trascorrono piacevolmente e in modo rilassato. Non perdetevi un tramonto al Sunset Bar, un giro completo dell’isola (in meno di due ore a piedi si percorre il periplo) e soprattutto lo snorkeling! Ho visto due tartarughe, una bellissima emozione! Come hanno riportato molti, le correnti possono essere molto forti in alcuni giorni. Allora, conviene camminare lungo la spiaggia fino alla parte nord dell’isola e poi lasciarsi trasportare dalla corrente. Si fa poca fatica e soprattutto non si rischia di non riuscire più a tornare.

Venerdì 20 agosto

La nostra vacanza si conclude con una bella sorpresa: upgrade in business sul volo Emirates! Ricordatevi di tenere 30.000 rupie a testa per pagare la tassa di uscita.

Capitolo zanzare: ce ne sono tante quante in Italia. Se vi portate un buon repellente e una piastrina da attaccare alla corrente in camera, non avrete problemi.



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