Indonesia: Java, Bali, Sulawesi e Hong Kong

Viaggio alla scoperta dell'Indonesia, toccando diverse isole e diverse culture.
Scritto da: saretta33
indonesia: java, bali, sulawesi e hong kong
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 27/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Io e il mio fidanzato siamo partiti per Jakarta da Milano, con Cathay Pacific, scalo ad Hong Kong. (’anno scorso abbiamo utilizzato la Emirates per andare in Thailandia e devo ammettere che ci siamo trovati meglio con questa compagnia.)

7 agosto (JAKARTA-YOGYAKARTA) – Appena arrivati a Jakarta abbiamo preso un volo (già prenotato via internet) con Airasia per Yogyakarta. Abbiamo preferito il volo perché l’alternativa sarebbe stata prendere un treno per tutta la notte… Arrivati a Yogyakarta abbiamo cercato un posto dove dormire nella zona di Jl Malioboro. Il taxi lascia sulla strada, e le viuzze sono un po’ inquietanti inizialmente, ma poi si capisce che è una zona completamente turistica per gli occidentali. Abbiamo pernottato per 120.000 IDR (1€ = 12.0000 IDR) in uno dei tanti “losmen” che si trovano in quella zona. Sono tutti molto basici, doccia con solo acqua fredda, ventilatore e mini lavello, ma per noi basta e avanza.

8 agosto (YOGYAKARTA – BOROBUDUR) – Il primo giorno siamo andati al Borobudur, ma non all’alba come consigliato, abbiamo preso i mezzi pubblici chiamati TransYogya, che sono molto frequenti e il personale alla fermata è molto disponibile a are informazioni. Il costo di ogni tratta è di circa 3.000 IDR a testa. Niente in confronto a quanto ci avrebbe chiesto un taxi. Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro di Jl Malioboro a Yogyakarta. Le bancarelle hanno tantissimi vestiti batik e devo ammettere di essermi pentita di non averne acquistato uno, perché nel resto del viaggio non l’ho più trovati.Siamo anche andati alla stazione a sud per prenotare un bus per la sera successiva per Malang: abbiamo già prenotato una camera in un homestay che ci organizza il viaggio verso il Bromo.

9 agosto (YOGYAKARTA – PRAMBANAN) – Il giorno seguente abbiamo visitato il Kraton e qui un ragazzo stagista ha voluto farci da guida, spiegandoci molte cose. Unica nota negativa, ci ha detto che il Castello dell’acqua (Taman Sari), il mercato degli uccelli e il Prambanan erano chiusi fino alle 14.00 e che quindi potevamo utilizzare il tempo rimanente, circa 2 ore, per andare a vedere come si facevano i veri batik, in una scuola, senza pagare. Ok, ci siamo lasciati convincere ed ovviamente siamo andati in uno dei tanti negozi che vendono batik, non una scuola come promesso. Ci hanno fatto vedere la lavorazione, ma hanno anche insistito molto perché ne comprassimo uno. Si, ci ha preso in giro il ragazzo e noi da bravi polli ci siamo cascati! Per arrivare al palazzo di acqua, ci siamo affidati alla gente del posto, perché devo ammettere che era davvero nascosto fra le case. Un signore, ci ha fatto da guida (non gratis questa volta). Siamo poi andati al mercato degli uccelli, dove, fra stupore e incredulità, abbiamo visto ogni possibile razza di volatile. Siamo poi andati al Prambanan, sempre con i mezzi pubblici. Neanche a farlo apposta siamo arrivati per il tramonto (che lì è alle 17.00 circa). Abbiamo cambiato i soldi e abbiamo pagato l’ingresso (sia questo che quello del Borobudur sono gli ingressi più costosi di tutto il viaggio circa 11€), dopodiché 2 ragazzi stagisti ci si sono avvicinati per farci da guida. Devo ammettere che ce l’hanno messa tutta per spiegare l’hinduismo a noi e tutte le credenze, ma ciò nonostante, abbiamo ancora tanta confusione in testa! Siamo saltati sul treno gratuito che fa il giro dei templi, e abbiamo scattato foto fantastiche.

Siamo tornati a prendere i bagagli e siamo poi andati alla stazione per prendere il bus che partiva per Malang (9 ore). Ci era stato detto che era un bus VIP, con aria condizionata e bagni, non mi aspettavo certo un pullman di lusso, ma neanche ciò che ci è capitato! Mettiamo i bagagli nella stiva, di fianco a dei polli vivi, e saliamo. Un buio pesto, prendiamo la torcia dallo zaino e illuminiamo i nostri posti e lì… SHOCK! Il pullman è completamente infestato di scarafaggi! Tanti, tantissimi scarafaggi che corrono su pareti e pavimento! Scendiamo immediatamente e cerchiamo di risolvere la situazione con il tipo, che dopo 20 minuti va a prendere una bomboletta spray e la spruzza i tutto il bus. Noi non siamo schizzinosi, ma gli scarafaggi proprio no, soprattutto se il viaggio deve durare 9 ore! Alla fine cerco di chiedere se c’è un bus per Malang, ma nessuno parla inglese e noi siamo gli unici occidentali. Ad un tratto mi ricordo che in un commento come quello che sto scrivendo io, una ragazza parlava bene della compagnia Rosalia Indah. Alla la cerca fra gli autobus parcheggiati e in inglese/indonesiano/gesti faccio capire che voglio verificare lo stato del bus prima di acquistare i biglietti. L’uomo mi fa capire che non è giusto che ho pagato l’altro bus e poi non parto con loro. Mi accompagna per richieder il rimborso, ma niente, non ce lo danno. Fa niente. Triamo giù i bagagli dal pullman con gli scarafaggi della compagnia Zena (costo tratta cad. 100.000 IDR) ed aspettiamo pazientemente che arrivi quello della Rosalia Indah (costo tratta cad. 80.00 IDR). In ritardo di 40 minuti, arriva, pulito e confortevole, l’uomo con cui avevo “parlato” insiste perché ci mettiamo nei posti più comodi, E lì inizia la nostra avventura sul “Nottetempo” di Harry Potter. Avete presente, il bus che si stringe e si allarga correndo per le strade di Londra? Ecco, esiste e noi siamo testimoni!!! Per andare a Malang c’è una sola corsia (come in tutta l’Indonesia), quando gli autisti trovano rallentamenti, sorpassano, rientrando nella corsia corretta solo quando dal senso opposto arriva un altro bus. Sembrava di essere sulle montagne russe. A metà viaggio c’è stata una sosta che includeva una cena, già pagata nel costo del biglietto. Il cibo non era male e la cucina e i locali erano molto puliti.

10 agosto (YOGYAKARTA-MALANG) – siamo arrivati a Malang e abbiamo cercato il Jona’s Homestay,

E abbiamo dormito un po’ finalmente! Dopo esserci svegliati abbiamo pagato la notte e l’escursione che sarebbe partita all’1. Abbiamo fatto un giro di Malang, anche qui siamo andati al mercato degli uccelli. Abbiamo mangiato in un ottimo warung non segnato sulla Lonely Planet.

11 agosto (MALANG-BROMO-KETAPANG-GILLIMANUK-DENPASAR-UBUD): Puntualissima, la nostra guida ci attendeva con il suo furgoncino 7 posti extra comodo. La guida parla perfettamente inglese, l’autista un po’ meno…

Mi ha subito chiesto se non avevo con me una giacca a vento ed io gli ho chiesto se faceva così tanto freddo sul Bromo. Lui h sorriso e ha detto, vedrai…

Dopo diverse soste, siamo arrivati ai piedi del Bromo, tutti vendevano guanti e capellini, noi ci siamo un pò spaventati, avevamo addosso 2 felpe, i pantaloni della tuta e l’impermeabile, ma alla fine, il freddo lo sentono più gli Indonesiani che gli Italiani. Loro erano ghiacciati, noi stavamo bene. Abbiamo visto l’alba ed è stata davvero una cosa emozionante, anche se c’erano tante persone a vederla.

Poi ci hanno portati con la jeep (inclusa) nella valle ai piedi del cratere. La valle è coperta dalla cenere che è fuoriuscita verso febbraio-marzo. La nostra tuta nera è diventata immediatamente bianca! Consiglio di portare una mascherina per le polveri sottili a chi fa questa escursione. Noi non ce l’avevamo, io ho messo sulla bocca il mio foulard, che porto sempre con me per ogni occasione, il mio fidanzato Giuseppe ha messo una sua maglietta.

Abbiamo preso un cavallo per arrivare ai gradini che portano sul cratere, perché purtroppo a Ygyakarta mi ero slogata una caviglia. I gradini erano completamente ricoperti di cenere, era difficile salire, ma una volta arrivati sul cratere, una vista incredibile ci è apparsa davanti agli occhi. E’ vero che ci vuole 1 giorno di viaggio per arrivare al Bromo, ma ne vale la pena a mio parere. Io non avevo mai visto un vulcano e devo ammettere che sul cratere ho avuto un bel po’ paura! Dopo aver fatto una ricca colazione (inclusa), siamo ripartiti in direzione Ketapang come deciso. Sulla strada, ci siamo fermati in riva al mare a bere cocco fresco, offerto dalla guida.

Arrivati a Ketapang siamo saliti sul traghetto che ci avrebbe portati a Bali (incluso). Mi sento di raccomandare la mia guida ad altri viaggiatori che volessero andare sul Bromo in quanto parla molto bene inglese ed è molto disponibile (FB Helmy Jonas, e-mail:jonashelmy@yahoo.com, tel. +62 (0) 81235024138 begin_of_the_skype_highlighting +62 (0) 81235024138 end_of_the_skype_highlighting.Prenotanto direttamente con lui i prezzi si riducono notevolmente.

Sul traghetto non c’era neanche un occidentale, ma ormai ci stavamo abituando. Abbiamo conosciuto una coppia di Denpasar, che senza indugi ci ha offerto un passaggio fino lì per poi proseguire con un taxi fino Ubud. Non ci sono mezzi che vanno a Ubud direttamente, tutti fermano a Denpassar. In teoria sono 5 ore dal porto a Denpassar, ma noi abbiamo trovato un incident e ce ne abbiamo messe 10!!! Siamo arrivati a Ubud a mezzanotte, stravolti.

12 agosto (UBUD) – A Ubud ho prenotato un hotel (In da Lodge) dall’Italia perché avevo paura di non trovare posto, ed era un po’ sopra al nostro budget, ma ne è valsa la pena, avevamo bisogno di un pochino di comfort dopo 2 giorni di viaggio. Siamo andati subito a vedere il Sacred Monkey Forest Sanctuary, dove scimmiette dispettose, ci hanno rubato le banane e non solo…! Abbiamo fatto un giro del centro, del mercato e dei negozietti.

Nel pomeriggio ci siamo concessi un massaggio Balinese. Abbiamo accuratamente scelto una SPA che fosse bella, ma non inaccessibile. Non avevamo prenotato, quindi abbiamo dovuto attendere un po’, prima di essere scortati in un vero labirinto di giardini e sale magnifiche! Da fuori sembrava un posto carino, ma la vera meraviglia era dietro! In una sala ci hanno fatto un tipico massaggio Balinese, uno scrub a tutto il corpo, e un impacco allo yogurt. Il tutto seguito da un bagno in una vasca piena di fiori stupendi! Il tutto per circa 20€ a testa!

13 agosto (UBUD e dintorni) – Abbiamo preso un autista per portarci in giro per i dintorni di Ubud. Il giro l’abbiamo deciso noi e dopo un pò di contrattazione, siamo partiti in direzione di Tampaskiring, Goa Gajah, una piantagione di caffè e le famose risaie.

La nostra guida/autista ci ha dato il tempo che ritenevamo necessario, senza affrettarci. Siamo tornati presto in hotel perché Giuseppe non si sentiva bene. I riferimenti del nostro autista: I Gede Suardana. In serata siamo andati a vedere un balletto di danza Balinese al Pura Taman Saraswati. La programmazione dei balletti è disponibile presso l’Ufficio Turistico, dove abbiamo anche prenotato il pullman per Kuta per il giorno successivo. A Ubud ci sono tantissimi ristoranti, con l’imbarazzo della scelta di piatti e specialità. Noi ci siamo trovati bene in un ristorante della catena dei Tropical. Abbiamo fatto una cena di pesce da svenimento! Costo più degli altri ristoranti, ma comunque una cifra accettabilissima per noi.

14 agosto (KUTA) – Il pulmino per Kuta è partito alle 9.00 dall’Ufficio Turistico. Una volta arrivati abbiamo cercato un Homestay dove dormire quella notte ed abbiamo trovato, credo, l’hotel più brutto del mondo: Losmen Rempen. Ci siamo fermati lì più per disperazione e stanchezza che per altro! Tutti gli altri erano pieni e il nostro zaino sulle spalle iniziava a farsi sentire… La camera era sporca, come il bagno e tutto ciò che era quell’hotel. Ma noi dovevamo solo riposare lì poche ore e fare una doccia fredda, quindi andava bene per le nostre esigenze! Abbiamo noleggiato un motorino in hotel e siamo partiti in direzione dell’Ulu Watu. Il ragazzo che ci ha noleggiato il motorino non ci ha neanche controllato la patente (che era Europea e non Internazionale come dovrebbe!), ma ci ha detto di tenere 20.000IDR pronte nel caso ci fossero dei controlli da parte della polizia. Apparentemente gli occidentali vengono fermati con ogni scusa dalla polizia e la cosa migliore è far capire che non si parla inglese e mettergli in mano un po’ di soldi. Ci dice anche di non toglierci il caso e di non fermarci come primi della fila quando il semaforo è rosso. Seguiamo i consigli e fortunatamente la polizia non ci ferma. Siamo rimasti delusi dall’Ulu Watu. Ci aspettavamo un panorama più spettacolare. Il pomeriggio ci buttiamo nelle onde altissime di Kuta. A cena siamo andati a Jimbaran, in compagnia della coppia di Denpassar che ci aveva dato un passaggio. I ristoranti sono tutti sulla spiaggia e servono pesce freschissimo. Una mangiata con i fiocchi anche lì!

15 agosto (KUTA – DENPASSAR – MAKASSAR – MANADO – SILADEN) – Sveglia all’alba! Andiamo in aeroporto per prendere l’aereo di Garuda Indonesia in direzione Manado, con scalo a Makassar! La compagnia Garuda ha nuove flotte ed è abbastanza comoda. L’unica pecca è stata la prenotazione del volo (fatta in Italia): non è stato possibile prenotare on-line perché non vengono accettate carte di credito emesse in Italia (ma in Francia, Germania, Thailandia, Malesya, ecc. SI!). Ho prenotato telefonicamente, ma ciò è stato piuttosto complicato e fino all’ultimo non sai effettivamente se ha funzionato, perché loro non inviano la mail con la prenotazione, ma danno solo il codice della stessa! Il viaggio è stato lunghissimo perché lo scalo a Makassar era di diverse ore. Arrivati a Manado mi sono fiondata nell’Ufficio Turistico dell’aeroporto. Si, volevamo andare in un paradiso non turistico e sapevamo che poteva essere l’isola di Siladen, ma non avevamo prenotato niente perché gli unici 2 resort con il sito costavano un occhio della testa! La ragazza dell’Ufficio Turistico ha chiamato per chiedere la disponibilità dove volevamo andare: il Tante Marta Homestay! Avevo letto di questi bungalow in diversi forum, ma non avevamo trovato dei contatti per chiamare.

Abbiamo preso una barca privata per Siladen, non per scelta, ma perché tutti al porto sono molto vaghi quando si parla di traghetti pubblici, e cercano di indirizzarti a quelle private. Voleva 300.000 IDR ma siamo riusciti ad abbassare a 250.000 IDR, comunque una cifra altissima!! Arrivati sull’isola, abbiamo visto i 4 bungalow di Marta e ci siamo sentiti subiti su un’isola non ancora toccata dal turismo di massa (per fortuna).

16…22 agosto (SILADEN) – I bungalow non hanno acqua corrente e l’elettricità funziona dalle 18:30 alle 22:00. Non ci sono specchi o armadi. Ci sono 2 letti con delle zanzariere un po’ bucherellate e un grande bagno all’aperto con due contenitori dell’acqua (non salmastra). Marta è fantastica, non parla inglese, ma si fa capire! Appena ci vede svegli al mattino ci porta la colazione, con frutta fresca e buonissime brioche ripiene di non so cosa! Il pranzo invece varia di orario, mentre la cena è sempre alle 19:00. Ogni giorno Marta cucina per noi, alternando pesce e polli, verdure e riso, pasta e noodle. Banane e papaia, ecc.

Pensavamo di rimanere solo pochi giorni a Siladen e poi di andare a Bunanken, ma scopriamo che a Bunanken ci sono le mangrovie sulle spiagge. Decidiamo quindi di rimanere sulla nostra isola di 1km2 per 8 notti. Il costo è di 200.000IDR a persona, a notte ed include i 3 pasti.

La barriera corallina è accessibile e meravigliosa. Manca il colore rosso e viola della barriera Egiziana, ma a differenza di lì, i pesci in questa barriera sono tantissimi! Si attraversano banchi enormi di pesci, semplicemente facendo snorkelling. Decidiamo di fare un’immersione, ma a Siladen i Diving sono troppo costosi, per noi che non abbiamo il PADI. Avendo una SIM Indonesiana, chiamiamo qualche hotel a Bunanken e ci mettiamo d’accordo con loro. Ci vengono a prendere, ci fanno fare un Discovery Dive e ci riportano da Martha.

L’ultima sera ci accordiamo con Marta e “un complesso locale” (secondo me la sua famiglia al completo) viene a suonare e cantare per noi sulla spiaggia.

Il numero ti telefono per contattare il Tante Martha Homestay è 0062 (0) 85240097488 begin_of_the_skype_highlighting xxx. Prima di andare a Siladen procuratevi: soldi in contanti (non c’è nessuna banca o sportello bancomat), torcia elettrica, qualche birra!

23 agosto (MANADO – JAKARTA) – Dopo diverse discussioni in Indonesiano/Inglese/Italiano, riusciamo a capire che verso le 8:00 un traghetto pubblico parte da Siladen verso Manado. Costo? 25.000IDR cad., niente in confronto alla barca privata che abbiamo preso all’andata. Arrivati al porto siamo andati all’aeroporto, dove abbiamo preso un volo Batavia Airlines per Jakarta. Nonostante la compagnia aerea non sia nella Black List, l’aeromobile era vecchio e scassato. Si sentivano rumori strani per tutta la durata del volo. Aiuto!!!

A Jakarta avevo prenotato dall’Italia l’hotel Ibis Arcadia. Sull’hotel niente da dire, ma sul personale dell’hotel potrei dire di tutto! Diciamo solo che alla fine per sfinimento gli ho solo chiesto la chiave per andare a sdrairmi sul letto.

24 agosto (JAKARTA – HONG KONG) – tutta la mattina abbiamo fatto dei giri di Jakarta, andando anche in diversi centri commerciali. Jakarta non è particolarmente bella da visitare. E’ arrivata l’ora di partire per Hong Kong! Arrivati in aeroporto a Hong Kong siamo rimasti sorpresi dalla modernità e avanguardia! Un trenino interno al terminal ci ha portati dall’uscita dell’aereo al ritiro bagagli! WOW! Ci siamo però resi conto che l’aria condizionata a Hong Kong è parte integrante della vita… la differenza di temperatura farebbe venire mal di gola ai pinguini!

A Hong Kong ho prenotato un hotel della catena di Bridal Ta House, precisamente quello in Tai Kok.Nonostante l’hotel fosse un 2 stelle, si è rivelato pulito e molto comodo per la sua posizione fra due fermate della MTR: Olimpic e Mong Kok.

25 agosto (HONG KONG) – prendiamo la MTR per Central, da dove poi prendiamo il Peak Tram, tram che con una pendenza pazzesca, risale il punto più alto di Hong Kong, dal quale si ha una vista eccezionale dei grattacieli (se solo non ci fosse sempre la nebbia!). Tornando, ci facciamo assorbire dal ritmo frenetico della metropolitana e dal fascino della cultura cinese. In serata andiamo ad assistere allo spettacolo di luci e suoni che tutti i giorni alle 20.00 incanta i turisti, sulla Tsim Sha Tsui Promenade. Facciamo un giro sullo Star Ferry e ammiriamo lo splendore dei grattacieli di notte!

26 agosto (HONG KONG) – oggi vogliamo andare a visitare il Tian Tan Buddha. Prendiamo la MTR per Tung Chung e poi la cabinovia che passa sul mare, la Ngong Ping Skyrail (quella normale senza fondo in vetro, perché costa meno). Saliamo sul Tian Tan Buddha, con non poco fatica, visto il caldo soffocante e ci godiamo il villaggio di Ngong Ping. Visitiamo poi il Po Lin Monastery. Prendiamo il bus 21 e andiamo al villaggio tradizionale di Tai O, dove vediamo ogni possibile tipo di pesce essiccato. La curiosità di provare ad assaggiare qualcosa è tanta, ma il mio stomaco un po’ scombussolato non me lo permette. Prendiamo l’autobus 1 che ci porta a prendere il traghetto veloce per Central. Visitiamo poi il Mercato di giada e il Night Market.

27 agosto (MILANO) – volo all’1 di notte verso Milano. Il nostro viaggio è finito, ma portiamo con noi i sorrisi di tutte le persone che abbiamo incontrato, tutte le domande che ci hanno fatto incontrandoci, ma soprattutto portiamo con noi la cortesia di un popolo che ancora rispetta il turista e cerca di aiutarlo con il cuore!

Consiglio per chi volesse andare in Indonesia: armatevi di tanta, tanta pazienza e prevedete dei tempi più lunghi di quello che immaginate per gli spostamenti… il bus potrebbe partire alle 21:00, o alle 22:00, o non partire…

Per chi volesse più informazioni: saralamera@hotmail.com



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