Indonesia fai da te 2

In vacanza tra Bali, Flores e Yogyakarta
Scritto da: GiuliB26
indonesia fai da te 2
Partenza il: 23/06/2018
Ritorno il: 09/07/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Dopo aver usufruito abbondantemente dei diari di viaggio altrui, riporto la nostra esperienza a Bali, Flores e ultimi 2 giorni a Yogyakarta.

Itinerario

7 giorni a Bali

7 giorni a Flores

2 giorni a Yogyakarta

Voli: volo intercontinentale con Emirates (Andata Roma – Denpasar e Ritorno Jakarta – Bologna), prenotato 2 mesi prima a 800 € a testa circa.

Voli interni (Danpasar – Ende; Bajawa – Labuanbajo; Labuanbajo – Yogyakarta con scalo a Denpasar; Yogyakarta – Jakarta) spesa complessiva circa 300€ a testa. Li ho prenotati tramite il sito Tiket.com con minimo sovrapprezzo in quanto il sito Garuda Airlines non accettava la mia carta di credito. Mi sono arrivati immediatamente le conferme con i biglietti elettronici. Voli abbastanza puntuali, massimo un’ora di ritardo. Garuda accetta fino a 20 kg di bagaglio in stiva. Il volo Bajawa – Labuanbajo era con Wings air, prenotato online tramite Nusatrip.com. Bagaglio in stiva solo 10 kg (abbiamo sovraccaricato enormi bagagli a mano, arrivando a circa 13 kg di bagaglio da stiva, che e’ poi l’unico che viene pesato. Nessun sovrapprezzo all’imbarco 🙂

Hotel: prenotati quasi tutti in anticipo su Booking. Quello di Riung prenotato la sera prima telefonicamente. Spesa circa 20-30 € a notte in due con colazione.

Visto: non serve il visto per soggiorni inferiori a 30 giorni.

Monete: siamo partiti dall’Italia con euro, cambiati di volta in volta nei money Chargers autorizzati con cambio variabile (da 1 € = 16.200 Rp a Labuanbajo, al migliore 16.700 a Yogyakarta). Attenzione che a Flores in posti come Ende – Moni – Riung non ci sono uffici di cambio. L’ATM per prelevare cash e’ solo a Ende (accettava la mia carta di credito Visa italiana).

BALI, 1° GIORNO

Arrivo a Denpasar ore 20.30. Cambiamo subito un po’ di € (non troppi, fuori dall’aeroporto il cambio e’ più favorevole). Trasferimento immediato a Ubud, con un taxi ufficiale trovato al momento subito all’uscita dall’aeroporto, inizialmente richiesti 650.000, abbiamo ottenuto 300.000 (che avevo letto essere la cifra più o meno chiesta da tutti). In un’ora e mezza siamo a Ubud. Alloggio: BUCU GUEST HOUSE molto carina, pulita, ottimo Wi-Fi, buona colazione anche se poca varietà, totale in 2 per 6 notti 3.300.000 Rp (circa 200€).

Bali, 2° GIORNO

Su indicazione di una coppia di italiani del nostro hotel noleggiamo un motorino (pur non avendo la patente internazionale; non avevamo intenzione di spostarci in motorino, avevo letto robe allucinanti circa il traffico e il rischio di incidenti). Ebbene, cambio di programma: 5 giorni di motorino (300.000 Rp, circa 19€), un pieno al giorno (20.000 Rp, meno di 2€). Nei dintorni di Ubud non abbiamo mai incontrato la polizia o almeno non siamo mai stati fermati (ci è’ successo invece a Kuta, vedi dopo). Il traffico è caotico vicino Ubud, ma uscendo dal centro è assolutamente tranquillo e alla portata di tutti. Nel complesso un’esperienza ottima, anche per esplorare meglio la zona.

Per spostarsi mappe offline di Google Maps, scaricate la mattina stessa. 1)tappa: risaie Jetiluwith (piove, il panorama un po’ ne risente..) ingresso 40.000 Rp a testa. 2)tappa: Pura Batukaru, piove ancora, ma come primo tempio.

Visitato ci lascia un’ottima impressione, soprattutto per l’atmosfera raccolta. Ingresso 20.000 Rp, sarong noleggiato compreso.

3) tappa: Pura Taman Ayun, tempio con giardini molto curati, pieno di turisti, ci ha impressionato molto meno.. (ingresso 20.000 Rp a testa).

Bali, 3° GIORNO (ancora cielo grigio e pioggia a tratti)

1) tappa: risaie Tegalalang. A nostro parere molto sceniche, nonostante la pioggia, ci affascinano più di Jatiluwih (parere personale), forse perché più raccolte e sviluppate in verticale Siamo entrati da uno dei tanti locali sulla strada (in verità siamo stati rapiti da un simpatico gestore), che per 10.000 Rp totali e 2.000 di parcheggio ci ha condotti attraverso una fitta vegetazione di piante di caffè, cacao e ci ha mostrato il famoso Luwak (l’animale che “digerisce” le bacche di caffè da cui si ottiene l’omonimo caffè.. che comunque non ci siamo sentiti di provare, guardando questi animaletti in gabbia..). A un certo punto lo salutiamo e proseguiamo giù per una discesa e relativa lunga risalita nelle risaie. Attenzione al terreno estremamente fangoso e scivoloso, consigliate scarpe da tennis e vestiti “infangabili”.

2) tappa: Gunung Kawi, davvero molto bello (ingresso 15.000 Rp)

3) tappa: Tirta Empul (ingresso 15.000 Rp) da vedere ma abbastanza caotico.

Al ritorno a Ubud proviamo la nostra prima SPA (Lily SPA, 2 massaggi di un’ora 160.000 Rp totale). A cena Warung Laba Laba, ci siamo tornati ben 3 sere, economico, cibo molto buono, veramente consigliato. Ho adorato il rice pudding!

Bali, 4° GIORNO (il più faticoso): viaggio verso Bali est

1) tappa: Pura Lempuyang. Meraviglioso tempio soprattutto per la vista panoramica sul Gunung Agung (purtroppo coperto da foschia), poco conosciuto. Attenzione che sono 7 templi, collegati da lunghi trekking e scalinate ma con accessi e parcheggi separati. Il tempio principale (quello più scenico e fotografato) ha un parcheggio davanti e molti taxisti. Noi, seguendo le indicazioni (occhio che ci sono mille stradine tortuose su questa montagna, tutte uguali, molte con indicazioni per Pura Lempuyang, peccato che siano 7 templi distinti) ci siamo persi più volte con Google Maps e siamo arrivati per sbaglio al 4^ tempio (bello per il panorama), ma non fondamentale. Da lì partono sia il trekking sia per il tempio principale (circa 45 min abbastanza in discesa, al ritorno ci siamo fatti dare un passaggio in motorino per la salita più dura per 15.000 a testa) sia la diramazione per Pura Lempuyang Luhur, 1400 gradini che conducono al tempio più alto (che non abbiamo visitato anche per la fitta foschia). Ingresso con sarong (noleggiato per 20.000rp in loco). Insomma, bellissimo ma impegnativo: col senno di poi avrei pianificato meglio il percorso e soprattutto identificato prima il tempio principale.

2) tappa (veramente easy dopo Lempuyang) Tirta Gangga, altro tempio collegato all’acqua (ingresso 30.000 a testa), estremamente turistico, ma da visitare se siete in zona. Rientro a Ubud con meritatissimo massaggio al Bali SPA Ubud.

5° GIORNO

Giretto soft a Ubud, visita al mattino al Goa Gajah (15.000 a testa), sito carino ma non fondamentale secondo noi. Visita alla Monkey Forest (50.000 a testa).

Pacchetto massaggio/scrub/bagno nei fiori presso la famosa Bali Botanica SPA (480.0000 in due, per 2 ore e mezzo). Location curata, pulita, vista sulla foresta, ma il massaggio nella media (rispetto alle altre provate). Prenotato la mattina stessa. La sera abbiamo cenato al Bintang Bali, ottimo warung in mezzo alle risaie con musica dal vivo che mi sento di raccomandare per la carne (costine alla griglia e pollo fritto ottimi). Unico neo: 3 km fuori da Ubud, ma comodamente raggiungibile in motorino.

6 GIORNO

Tappa di “montagna”. Partendo da Ubud siamo andati nella zona nord dei laghi.

1) tappa cascate Banyumala (circa 2 h di motorino da Ubud, ingresso 15.000 a testa), non ben segnalate sulla strada anche perché ci sono molte cascate in zona, ma chiedendo le abbiamo individuate con facilità. Lasciata la strada principale saranno altri 2-3 km di una stradina di campagna, molto stretta, con saliscendi, fattibile solo in motorino o a piedi, sicuramente non in macchina. Dal parcheggio poi circa 15 min a piedi. Necessarie scarpe chiuse o da trekking (e io sono scivolata lo stesso). La cascata è’ veramente spettacolare, si può fare anche il bagno. Non ho visto altre cascate a Bali, quindi non posso fare paragoni con Sekumpul o altre più famose, però abbiamo apprezzato molto il fatto di essere in tutto 4/5 persone li’, senza guide assillanti o venditori.

2) tappa: Pura Danau Bratan (50.000 a testa ingresso), il famoso tempio sul lago… e qui siamo stati davvero fortunati perché era in corso una cerimonia con danzatori balinesi nel contesto dell’Art Festival. Davvero suggestivo, anche se molto caotico.

7 GIORNO

Lasciamo Ubud in taxi per andare a Kuta, in previsione di avere un assaggio del sud di Bali e soprattutto del nostro aereo il giorno seguente per Flores.

Transfer in taxi Ubud-Kuta 350.000 (credo sia forse un po’ alta come cifra, ma non siamo riusciti a ottenere di meglio), 2 ore allucinanti nel traffico. Anche a Kuta abbiamo noleggiato il motorino (75.000 per la giornata). Destinazione Pura Uluwatu (da non perdere), Uluwatu beach lì vicino (ingresso scenografico della spiaggia attraverso le rocce), Padang Padang Beach (in realtà carina ma non eccezionale e soprattutto frequentata da macachi molto aggressivi; abbiamo assistito a vari furti di oggetti di ignari bagnanti).

Per il tramonto siamo andati a Jimbaran beach, enorme distesa di sabbia chiara gremita di locali sulla spiaggia in cui cenare. Noi siamo stati al Lia Cafè seguendo le recensioni su TA, 440.000 totali (poco meno di 14 € a testa) per una ottima cena fronte mare con calamari fritti e gamberi alla griglia (ordinati a peso) e 2 birre grandi. Ricordatevi di chiedere la cottura “natural” con salse a parte, altrimenti cuociono il pesce ricoperto di spezie/salse. Al termine cocomero offerto. Ci tornerei subito! Problema della giornata: mentre andavamo da Padang beach a Jimbaran in un traffico davvero allucinante (ma in una zona molto più turistica rispetto ai nostri precedenti spostamenti) siamo stati fermati dalla polizia. Il mio ragazzo guidava senza casco e senza patente internazionale (peggio di così non si poteva), per cui la polizia ci ha prima rimproverato e poi chiesto 300.000 Rp (18€). Anche altri turisti con il casco sono stati fermati e “multati” (i soldi li intasca il poliziotto) con cifra analoga. Abbiamo poi incontrato ragazzi spagnoli successivamente a Flores, che ci hanno raccontato di essere stati “multati” con 250.000 Rp a Bali per aver parcheggiato il motorino nel posto sbagliato.. morale: noi abbiamo sicuramente sbagliato, ma probabilmente saremmo stati lo stesso “multati” per qualcos’altro pur avendo casco e patente.

FLORES, 1° GIORNO

Arriviamo a Ende a metà mattina con volo da Denpasar, previa tappa a Labuanbajo. In aeroporto ci offrono taxi per Moni a 500.000, così chiediamo di essere accompagnati alla stazione dei bus. Durante il tragitto il nostro taxista si offre di portarci a destinazione e chiudiamo per 300.000. In poco più di due ore siamo a Moni (un’ora fermi per strada per verosimili lavori in corso). Alloggiamo da Mahoni Guesthouse, ottima sistemazione, spartana ma abbastanza pulita e con buona colazione. Purtroppo niente Wi-Fi in tutta Moni, ne’ possibilità di cambiare soldi ne’ acquistare una sim dati (Che poi forse meglio così, ci serviva solo per pianificare i giorni successivi). Comunque il proprietario della guesthouse ci ha offerto l’hotspot con il suo telefono. Ci ha inoltre accompagnato in motorino (non economico, 140.000 Rp a testa A/R) sul Kelimutu (ingresso 310.000 in 2). Siamo andati nel pomeriggio e devo dire che è stata un’ottima scelta (anche per non pagare il doppio il giorno successivo, domenica): pochissima gente, clima freschino ma solo da felpa. Quando siamo arrivati su c’era una fitta nebbia che non consentiva di vedere i laghi, nonostante fossimo partiti con il sole pieno, ma non bisogna mai scoraggiarsi. Le nuvole infatti si muovono molto rapidamente e nel giro di qualche minuto sono apparsi i laghi in tutto il loro splendore.

Ritornati a Moni cerchiamo di organizzare i due giorni successivi: siamo indecisi tra Bajawa e Riung, avendo poi il volo dal Bajawa airport a Labuanbajo. Il ragazzo dell’ufficio del turismo parla un buon inglese e risponde a tutte le nostre perplessità: ci organizza per il giorno seguente un transfer con taxista per Riung a 1.200.000 Rp (davvero caro, ma tant’è). Per fortuna conosciamo 2 spagnoli con cui dividere la prima tratta del viaggio fino a Ende.

La sera ceniamo da Mopi’s, credo sia il principale locale, in cui incontriamo tutti (i pochi) turisti presenti in loco. Attenzione ai driver: gli spagnoli ci raccontano di aver versato metà quota per il transfer Moni/Kelimutu ma la mattina all’alba nessuno si e’ presentato ad accompagnarli. Per il nostro taxista del giorno successivo abbiamo anticipato una piccola quota ma almeno avevamo i recapiti e nel caso potevamo rivolgerci all’ufficio del turismo che aveva organizzato per noi.

flores, 2° GIORNO

Giornata in macchina con il nostro taxista Gregory, che parla un buon inglese ed è molto prudente alla guida. Ci accompagna a prelevare (no money Change neanche a Ende) e a cercare la sim dati, senza esito. A pranzo ci fermiamo alla Blu Stone Beach di Ende: la spiaggia non e’ niente di che, anche abbastanza sporca, ma pranzare con del pesce fritto sul mare ha comunque il suo fascino. Nel pomeriggio arriviamo a Riung. Alloggio al Nirvana Bungalows prenotato telefonicamente la sera prima grazie al proprietario del Mahoni (400.000 Rp per notte).

Riung è un posto affascinante per il suo isolamento: non c’è il Wi-Fi, non ci sono negozi, ci sono un paio di spartani ristoranti tra cui il noto Del Mar Cafe’ (che io mi aspettavo essere sul mare, ma invece no). Non c’è nemmeno la spiaggia, essendo una costa paludosa con mangrovie. C’è solo un pontile con le barche ormeggiate. Gli abitanti sono tutti estremamente gioiosi e ad ogni casa cui passiamo davanti ci salutano.

Flores, 3° GIORNO

Gita in barca al Seventeen Islands National Park, partenza alle 8.30. Organizzato direttamente con il proprietario del Nirvana Bungalow per 400.000 Rp a testa, incluso pranzo di pesce sulla spiaggia e tassa di ingresso (100.000 a testa) con barca condivisa con altri ospiti (siamo in 5 in tutto). In partenza ci avevano sparato 1.500.000 Rp, che sarebbe il prezzo per la barca “riservata” per 2 persone.

Splendida gita, ci siamo fermati all’isola con i pipistrelli giganti, poi 2 siti per lo snorkeling splendidi con coralli colorati, stelle marine, moltissimi pesci. Pranzo con pesce alla griglia sulla spiaggia, davanti a un mare stupendo (nulla da invidiare a Caraibi e Sardegna per fare paragoni). Niente bevande incluse, perciò portarsi l’acqua. Nel pomeriggio ulteriore sosta per lo snorkeling e a seguire altra sosta in un’altra splendida spiaggia.

Tra l’altro avevo letto del problema della plastica, invece in mare nessun rifiuto, in spiaggia pochissimo rispetto a quello che temevo (la spiaggia di Ende era molto più sporca). Non so se abbiano ripulito o se fosse un caso legato alle correnti. La sera di nuovo cena al Del Mar Café, ottimo pesce. Entrambe le cene 200.000 Rp in 2, birra compresa.

Flores, 4° GIORNO

Alzataccia con partenza alle 6 per raggiungere il Bajawa airport e volare a LabuanBajo. Taxi condiviso organizzatoci dal simpaticissimo proprietario del Nirvana Bungalows (solo 100.000 Rp a testa). 3 ore di strada disastrata. Anche il bus parte alle 6 del mattino, ma non credo possa deviare verso l’aeroporto di Bajawa (bivio 20 km prima di Bajawa e poi 3 km fuori dalla strada principale). Alle 12.30 siamo a Labuanbajo. Alloggiamo al Danke Lodge, fuori dal “centro” ma con il gentilissimo proprietario Jimmy che ci fa da taxista quando vogliamo. Pranzo alla Cucina con buona pizza vista porto. A Labuanbajo non c’è molto da fare, anche fare una passeggiata risulta difficile visti i lavori in corso ovunque. Non ci sono spiagge a quanto ci dicono, quindi e’ difficile passare la giornata qui. Alle 17 appuntamento al Paradise Bar per vedere lo splendido tramonto: purtroppo è’ un po’ nuvolo.

flores, 5° GIORNO

Ritrovo alle 7.30 e partenza per Rinca- Khelor Island e un altro punto per fare snorkeling (300.000 Rp a testa). Organizzata il giorno prima in una delle tante agenzie sul posto, offrono tutte più o meno lo stesso programma. Rinca ci delude abbastanza: ci sono 3/4 varani vicino all’ingresso del parco (e alle cucine); con un trekking medio riusciamo a vederne solo un altro in solitudine e basta. Non altri animali, panorama carino. L’ingresso al parco costa 250.000 a testa.

Alle 13 ripartiamo per andare a fare snorkeling: bello ma sinceramente mi è’ piaciuto di più il 17 Islands. Pranzo al sacco preparato da loro (riso e piccolo pezzo di cibo fritto non meglio identificato).

Nel pomeriggio sosta a Kelhor island: bellissima spiaggia, un po’ affollata con barche e turisti.

Alle 16.30 siamo di ritorno. Onestamente gita carina ma mi aspettavo di più. Passiamo il pomeriggio a cercare di organizzare la giornata seguente: tutti i tour in giornata prevedono Padar island/Komodo/Pink beach e Manta Point, quest’ultima non garantita da nessuno per via delle forti correnti e delle onde. Il problema è che non vogliamo fare un altro trek a Komodo, avendo già visto Rinca e vorremmo evitare soprattutto di dover pagare un’altra volta l’ingresso al parco. Tutti dicono di andare al molo e chiedere direttamente ai proprietari di barche e contrattare: credo sia più facile per raggiungere posti vicini che non per Padar o Pink beach. Quindi non riusciamo a trovare nulla.. Ceniamo poi al mercato del pesce (che hanno spostato per il lavori in corso), ottimo pesce e anche economico.

flores, 6° GIORNO

Sveglia alle 5 per andare con il nostro proprietario del Danke Lodge a cercare la “private boat”. Dopo mezz’ora di contrattazioni e proposte per Rinca, nessuno ci vuole portare a Pink beach/Manta Point per via delle correnti (però se paghiamo 2 milioni e mezzo di rupie si può fare). La sensazione netta è di essere presi in giro: un momento ti dicono che nessuno va a Komodo per le condizioni del mare, il momento dopo ci si può andare, basta pagare. Morale per 2.000.000 Rp (123€) affittiamo una barca con annesso capitano e figli per andare a Padar Island e Kanawa. Mentre però andiamo a Padar il capitano ci dice che il mare è troppo mosso per proseguire, per cui siamo obbligati a rientrare verso Kanawa nonostante fossimo oltre metà strada per Padar. Da notare che poi parlando con altri turisti scopriamo che altre barche sono andate a Padar (ma non a Komodo, tutti dirottati a Rinca per via delle condizioni del mare). Kanawa è stupenda, spiaggia e mare da sogno, snorkeling anche: abbiamo visto anche una tartaruga marina, calamari, uno squalo e una razza. Consiglio di aggirare l’isola (trek un po’ impegnativo sugli scogli, ma fatto comunque in infradito) per arrivare ad una bella spiaggetta isolata e sostare da soli tutto il giorno.

Comunque 2 milioni per andare a Kanawa sono 3 volte il costo usuale (che va dai 500.000 agli 800.000 Rp), per cui vorremmo riaverli indietro (poveri illusi). Ovviamente al ritorno il mediatore, amico del nostro Jimmy, a cui avevamo dato i soldi era già sparito. La mattina dopo, in seguito a una litigata per riavere i soldi, l’unica condizione possibile è stato ottenere un altro viaggio per Kanawa (e solo grazie alla mediazione di Jimmy, altrimenti non avremmo neanche mai ritrovato l’uomo). Consiglio: per evitare di essere fregati come è successo a noi, scegliete una compagnia seria a cui affidarvi, meglio se con la barca veloce (Alba cruise) per essere sicuri di arrivare a destinazione anche con mare mosso. Oppure anche l’opzione 2 giorni in barca per evitare lo stress di dover organizzare le diverse gite giornaliere. Molti ci avevano detto di contrattare direttamente al porto, ma spesso i proprietari delle barche non parlano bene inglese, per cui si e’ costretti a trattare con questi “agenti mediatori” che raddoppiano il prezzo. Altro consiglio: NON pagate mai per intero la somma richiesta in anticipo, se avessimo pagato metà prima e metà dopo sarebbe stato molto più semplice! Purtroppo Labuanbajo è diventata estremamente e rapidamente popolare, per cui l’obiettivo generale è quello di “spennare” i turisti. E questo toglie un po’ di fascino a questo paradiso naturale.. abbiamo conosciuto altri turisti che hanno preferito andarsene prima o recarsi a visitare le cascate, piuttosto che avere a che fare con le agenzie dei tour in barca.

Flores, 7° GIORNO

Come anticipato gita di nuovo a Kanawa (potrei starci una settimana intera, peccato per i bungalow fatiscenti). Al pomeriggio purtroppo volo.

Conclusioni: a noi Flores è piaciuta davvero molto, peccato solo non aver visitato appieno l’arcipelago di Komodo e neanche Bajawa per il poco tempo. Non fatevi scoraggiare dalle difficoltà organizzative/logistiche perche’ merita tanto! Arrivederci Flores!

YOGYAKARTA

Voliamo gli ultimi 2 giorni a Yogyakarta solo perché poi avremmo avuto il volo di rientro da Jakarta. Visita a Borobudur e Prambanan, ingresso combinato acquistato alla biglietteria di Borobudur per 560.000 Rp a testa. Non abbiamo fatto ingressi Alba/tramonto e posso dire che Borobudur nel pomeriggio offre comunque una splendida vista, peccato per le orde di visitatori, soprattutto locali che ci hanno assediato per fare foto con noi occidentali (almeno 50), alla lunga pesante. Ci siamo spostati con motorino noleggiato in hotel a Yogyakarta (Tiga Lima homestay) per 65.000 Rp/die.

Il secondo giorno tariffa minore (5.000 Rp a ora). Molto comodo, anche se il traffico infernale di Yogyakarta è molo peggio di Ubud e dintorni a Bali. Attenzione anche per brevi spostamenti, ci si può impiegare un’ora per fare 2-3 km. A Yogyakarta abbiamo visitato anche il Kraton del sultano (non eccezionale) e il mercato locale.

Che dire, splendido viaggio, completamente fai dai te e alla portata di tutti.

Buon viaggio!

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Bali, Flores e Yogyakarta

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