Indimenticabile tour nel nord dell’India: Delhi, Rajastan Agra e Varanasi
Intrigante, colorata, dai profumi intensi e dalla sua gente calda e accogliente. Vi raccontiamo il nosto viaggio di famiglia. Con mio marito e mia figlia di 18 anni, abbiamo programmato un viaggio di 24 giorni cha da New Delhi ci ha portato prima in Rajasthan poi alla fine ad Agra e Varanasi. Per la prima volta abbiamo deciso di affidarci ad una agenzia indiana con sede a Delhi, Libera Tours India, ed è stata una benedizione. Ditta a conduzione familiare di Ashok e Virender Sharma che consigliamo senza riserve, ha trasformato il nostro viaggio in una indimenticabile esperienza.
Diario di viaggio
Siamo arrivati nella notte a Delhi, dove abbiamo trovato ad accoglierci con un indimenticabile benvenuto Virender Sharma che ci ha condotti e guidati con la sua confortabilissima Toyota per tutto il viaggio. Più di quattromila chilometri accompagnati dalla sua attenzione per i particolari, dalla sua discrezione, guidando in modo sicuro e sempre pronto a coccolarci e ad accogliere particolari esigenze. Per non parlare dei suoi racconti che ci hanno introdotto in modo sapiente alla religione induista, attraverso le storie del Mahabharata e del Ramayana elementi fondanti della cultura indiana. La sua introduzione ai luoghi da visitare ci ha sempre fatto trovare preparati arrivando nelle varie destinazioni prescelte. Avevamo il desiderio di percorrere le strade ed i luoghi lontano dalle rotte turistiche, dalle visite guidate che ti costringono a vedere tutto con il rischio di perdere molto e ci siamo riusciti in pieno essendo molto spesso gli unici occidentali nei luoghi da visitare, nei ristoranti dove provare i sapori veri della cucina indiana e qui vi consigliamo di affidarvi completamente.
Ci si deve lasciar andare, abbandonare la via conosciuta per farsi riempire l’anima dalla magia India e questo risulta facile e naturale, tante sono le chiavi di interpretazione di cui Virender ed il padre Ashok ti riforniscono senza essere invasivi. Il nostro viaggio iniziato a Delhi, è proseguito per Mandawa alla scoperta delle meravigliose Haveli di Mandawa, Jhunjhunu, Nawalgarh e Fatehpur, splendide dimore affrescate appartenute ai mercanti che accomulando ricchezze nel commercio di oppio spezie e tessuti gareggiavano nello splendore delle loro dimore.
Prima di arrivare a Bikaner dabbiamo fatto tappa al Deshnoke Temple, il Tempio dei Topi dedikato a Karni Mata reincarnazione di Durga, migliaia di piccoli ratti adorati dai fedeli che scortano il cammino nel Tempio.
Dopo Bikaner con il suo mastodontico ed inespugnabile forte, caduto nelle mani dei nemici per sole 24 ore e i molti templi jainisti, siamo arrivati a Jaisalmer, la Golden City per il colore delle sue mura, gialle come l’oro, come la pietra estratta dal deserto. Splendido anche il suo lago artificiale creato per il diletto della corte.
Vi consigliamo l’escursione nel deserto con una visita nel villaggio rurale di Khuri per osservare la vita semplice e affascinante di un piccolo villaggio nel deserto. Abbiamo cenato assistito a danze tribali e dormito nel deserto, nel silenzio oscuro di un silenzio illuminato da un irreale panorama di stelle. Tornati per un’altra giornata a Jasailmer, poi siamo partiti alla volta di Jodhpur la città blu per il colore dominante sulla bella cittadina sotto il forte, imperioso che si staglia sopra una collina che ne aumenta il fascino se non bastasse il suo palazzo reale.
Il Marangath Fort di Jodhpur è uno dei più grandi in Rajasthan. Imperdibile la visita ai Cenotafi, tombe commemorative dei Marajah e delle loro consorti per assistere ad un magnifico panorama del forte al tramonto. Da Jodhpur arrivati a Ranakpur per uno stupefacente tempio Jainista che si erge tra 1444 pilastri con ogni centimetro scolpito da abilissimi artigiani. Non vi è un pilastro uguale all’altro e si rimane a bocca aperta ad ogni sguardo.
Arrivati ad Udaipur, adagiata sul lago Pichola deliziati dal City Palace, i Templi Jainisti, il palazzo dei Monsoni, i Pozzi meravigliosi e splendide Haveli abbiamo trascorso momenti straordinari. A Pushkar sui ghat abbiamo assistito ai rituali sulle acque del lago e passeggiato tra le piccole vie cittadine. Nella piccola Bundi tra le Mura di un Forte un po’ malmesso ci siamo trovati in un piccolo palazzo reale con stanze affrascate che mozzano il fiato. Poi tappa a Ranthambore per un safari in Jeep alla ricerca di avvistare la tigre che non abbiamo visto ma che ci ha condotti per tre ore in una foresta spettacolare piena di animali bellissimi che ci hanno ripagato in pieno della scelta.
Jaipur la Città Rosa, con visita alla Vecchia Campitale per ammirare l’Amber Fort, il Palazzo Reale i Templi passeggiare per le viuzze tra i bazar e poi il palazzo dei Venti dedicato alle dame di Corte. Indimenticabile. Nella strada per Agra imperdibile la sosta a Fatephpur Sikri ed il suo Palazzo Reale gioia per lo spirito e per gli occhi ed Abhaneri per ammirare uno straordinario pozzo con oltre tremila gradini incastonati in intorno ad un tempio.
Agra il suo Forte Rosso, un po’ deludente per la verità rispetto a quanto visto fino a qui e poi Sua Maestà il Taj Mahal che nessuno può dire di non conoscere ma che entrati dalla maestosa porta ti sorprende e ti lascia senza fiato. Uno spettacolo incantato. Da Agra abbiamo preso il treno notturno per Varanasi, e fortunatamente abbiamo seguito il consiglio di Libera Tours che ci ha prenotato le cuccette di prima classe dove abbiamo potuto viaggiare con il confort e la privacy di una cuccetta di soli 4 posti. Ad aspettarci ad Agra per seguirci in treno e guidarci per Varanasi c’era Ashok Sharma, il fantastico papà di Virender. Una guida esperta che ci ha accompagnato come un discreto ma preziosissimo compagno di viaggio. Regalandoci una lettura profonda di Varanasi, città magica e profondamente intrisa dello spirito induista. Magnifico il Gange visto dalla barca che Ashok ha organizzato per noi all’alba, le cerimonie sacre, i ghat con le rituali abluzion, la incredibile cerimonia serale sulle rive del Gange e le passeggiate tra i vicoli di Varanasi.
Ashok e Virender che abbiamo poi ritrovato a Delhi dopo il secondo viaggio in treno sono stati una vera fortuna, un dono inaspettato quanto prezioso. Come abbiamo detto loro lasciandoci all’aeroporto, siamo arrivati a Delhi trovando ad aspettarci un’agenzia e siamo ripartiti lasciando degli indimenticabili amici.