Indimenticabile, commuovente, complicato Myanmar
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Come sempre, abbiamo viaggiato in solitaria, senza guide od autisti, organizzando tutto da casa tramite internet e con l’aiuto della Lonely Planet, Tripadvisor e TPC. Abbiamo ottenuto il visto senza intoppi, nell’arco di due settimane, presso l’ambasciata di Roma, inviando i nostri documenti tramite corriere. Dall’Italia abbiamo potuto prenotare solo gli hotel di Yangon e Kinpun, tutti gli altri sono stati preselezionati, ma non prenotati a causa dei problemi di connessione ad internet e alle linee telefoniche in loco. Ci siamo spostati solo con mezzi pubblici per non perderci nulla del paesaggio e della vita quotidiana del paese. Abbiamo viaggiato in autobus, battello, taxi, trishaw, bici, scooter, moto, camion, pick-up, calesse e canoa.
Una nota la meritano gli autobus: viaggiare in autobus è divertente, economico e molto interessante. Si entra facilmente in contatto con la popolazione che on vede l’ora di comunicare con i turisti e far loro assaggiare prodotti locali, scattare foto insieme etc. Gli autobus che viaggiano durante il giorno sono privi di aria condizionata e circolano con finestrini aperti, anche per permettere ai passeggeri di sputare betel etc. all’esterno… Ad ogni fermata i venditori ambulanti corrono sotto i finestrini offrendo frutta, snack vari e bibite. I biglietti si possono comprare direttamente alla fermata. Gli autobus che viaggiano di notte sono un po’ più eleganti. I finestrini non si possono aprire e l’aria condizionata è al massimo, vi consiglio quindi di prevedere felpa e calze! Non potendo aprire i finestrini, di fronte ad ogni sedile troverete una bottiglietta d’acqua per reidratarvi causa aria condizionata ed un sacchetto di plastica per sputare… Solitamente si fermano per una mezz’ora circa verso le 20:00 per permettere ai passeggeri di scendere e cenare. I biglietti si comprano in anticipo, meglio se il giorno prima. In entrambi i casi lo schermo centrale trasmette video clip musicali, karaoke e serie tv locali durante tutto il viaggio. I biglietti si pagano sempre per la tratta intera percorsa dall’autobus, indipendentemente da dove si sale e/o scende. Non descriverò i vari siti, pagode etc. dato che una qualsiasi guida sarà più accurata nel farlo. Indicherò però tutti i prezzi per aggiornare il costo della vita, molto aumentato rispetto a quello indicato sulle guide in vendita ad oggi.
15/01 Partenza da Milano Volo Emirates in orario. Aereo pulito e sedili confortevoli e spaziosi. Ottima scelta di film, musica etc. Buon pasto, con vere posate. Scalo rapido a Dubai e volo per Bangkok puntuale.
16/01 Bangkok Notte al Cottage Suvarnabhuni, che abbiamo contrattato al bancone prenotazioni dell’aeroporto perché situato a soli dieci minuti. Navetta gratuita, hotel carino e buona cena sulla terrazza all’aperto, per godere del bel caldo umido locale e sentirsi arrivati a destinazione… (1225 Baht)
17/01 Bangkok-Yangon
Sveglia alle 4:30 per andare in aeroporto. Lunga coda al check-in e poi all’immigrazione. Colazione mediocre e cara allo stand centrale e volo rapido con Air Asia. Coda interminabile al controllo passaporti di Yangon. L’autista ci aspettava con il nostro nome stampato sul cartellino di benvenuto dell’hotel. Dall’auto abbiamo percepito il caos cittadino e la povertà e sporcizia. Il primo impatto, poi confermato, ci ha fatto pensare a Phnom Penh, ma anche a Nairobi. Il Classique Inn rimane in periferia, nella zona chic della Green Valley Road. Una bella villetta decorata con mobili e pavimenti in teak e qualche bell’oggetto d’artigianato. Ottima la cucina e di grande aiuto Kayla alla reception. 65$ a notte e altri 35$ per la cena ed il servizio navetta dall’aeroporto. Siamo usciti subito dopo per andare all’ufficio di cambio (1$ = 815Kyat al cambio ufficiale e 830kyat al mercato nero), dove 300$ sono stati rifiutati perché leggermente macchiati… Primo momento di stress… Uscendo dal cambio abbiamo camminato un bel po’ per entrare in contatto con la città, che non ci ha colpiti positivamente però… Abbiamo visitato il Sule Paya, dove un giovane monaco ci ha avvicinati per chiacchierare. Insieme a lui abbiamo lavato il Buddha ed il segno corrispondenti ai nostri giorni di nascita rispettivi, abbiamo dorato il Buddha principale del paya e poi siamo andati a visitare il suo monastero. Il tragitto sull’autobus (camioncino con anche improvvisate su cui si sale e da cui si scende senza che questo si fermi) è stato divertente e fortunatamente non troppo lungo data la microtaglia del sedile su cui mi sono ritrovata. Il Chaukhtatgyi Paya è sede del Bouddha dormiente, mentre il monastero difronte, Ngahtatgyi Paya, dove abbiamo provato a fare un po’ di meditazione si è miracolosamente salvato dal ciclone del 2008, ma i danni sono evidenti. Il nostro momento in compagnia del monaco si è concluso con il dono di due fili per la meditazione e la richiesta di 50$ per acquistare delle medicine… Da lì abbiamo ripreso un taxi (contate 3000K dall’hotel al centro e circa 1500K per gli spostamenti in centro) per la riva del fiume per visitare il Botataung Paya. Fine pomeriggio relax in albergo e cena in giardino.
18/01 Yangon-Kinpun
Mattinata tranquilla in giardino prima di recarci nuovamente all’ufficio di cambio per cambiare altri soldi per il viaggio e quindi alla stazione degli autobus fuori città (corsa da 5000K per circa 1 ora). L’autobus per Kinpun impiega circa 4 ore e costa 7000K. Partendo con l’autobus delle 15:30 siamo arrivati a Kinpun con il buio, ma fortunatamente due signori ci hanno caricati in auto e depositati al Golden Sunrise, subito fuori dal paese. L’hotel è molto carino, spazioso e pulito. Ottima la cucina e gentilissimi i ragazzi che lo gestiscono. La terrazza del ristorante tutta in bambù è molto suggestiva. Consiglio tappi per le orecchie per dormire. 40$ a notte e 43000K di extra tra cene e birre.
19-20/01 Kyaiktiyo
Mattinate di relax in albergo prima della scalata… Alla fermata dei camion (1500K a tratta) abbiamo dovuto aspettare un po’ prima che il nostro si riempisse per poter partire (è pieno quando ogni panca ospita sei persone ed il cassone sul retro è pieno). Consiglio i posti laterali dove è più facile tenersi… Arrivati a destinazione si deve ancora salire a piedi per tre quarti d’ora circa. La salita è molto ripida ed i venditori d’anguria una manna dal cielo! Molti turisti pagano i portatori per arrivare in cima… Strano spettacolo… Il sito in se non mi ha colpita né emozionata, sono invece rimasta incantata difronte al paesaggio circostante.
21/01 Kinpun-Mawlemine
Quattro ore circa in autobus, per 7000K. Bellissimo ed interessante il paesaggio attraversato. Arrivati alla stazione degli autobus siamo stati assaliti dagli autisti di tuk tuk. Abbiamo contrattato 2000K con quello meno aggressivo per portarci alla guesthouse che avevamo chiamato in mattinata. Si tratta della Breeze Rest House (20$ a notte) che sconsiglio vivamente a tutti (!), ma nella quale abbiamo dovuto passare la notte non trovando nulla di disponibile altrove. Nel pomeriggio abbiamo visitato la Mahamuni Paya, da cui si gode un bellissimo panorama sulla città, la Kyaikthanlan Paya ed il Sendon Mibaya Kyaung. Passeggiando in centro siamo arrivati all’Attran Hotel lungo il fiume e vi abbiamo cenato (media di 4000K a testa per pasto con piatto principale, dessert e birra), sulla bella e tranquilla terrazza, e prenotato un bungalow (35$) per la notte seguente. Dopo cena siamo dovuto tornare in cella… Già, perché le stanze del Breeze sono cellette piastrellate con mobili di recupero, senza finestre e con bocchette d’areazione che danno sul corridoio, dove si trovano i bagni in comune aperti… fortunatamente avevamo i nostri sacchi di seta, asciugamani da piscina, tappi per le orecchie e ipod! Una nottata orribile, che sono sicura mi farà però ridere tra qualche tempo…
22/01 Mawlemine
Giornata tranquilla passata a leggere tra il giardino e la veranda dell’Attran e a spasso tra il centro e Shampoo Island (1500K per la traversata in barca). L’isola è tranquillissima e pittoresca. La visita del monastero mostra a che punto filosofia, religione, credenze popolari e tradizioni delle varie etnie che popolano questo porto di mare abbiano influenzato e modellato il buddismo e l’iconografia locali. A cena, sempre sulla terrazza dell’hotel, siamo stati avvicinati da un ragazzo di origine cinese che si è allontanato dal suo gruppo di amici per venirci ad augurare buon anno. Abbiamo chiaccherato un po’ e a fatica, anche perché aveva sicuramente iniziato a festeggiare il nuovo anno già da qualche ora… e poi è tornato al suo tavolo. Al momento di pagare il cameriere ci ha informati che il nostro conto era già stato pagato dal ragazzo… Questo riassume lo spirito delle persone incontrate in Myanmar…
23/01 Mawlemine-Hpa An-Taungoo
Sveglia presto per prendere il secondo autobus per Hpa-An alle 9:00. L’autobus non è altro che un vecchio autobus di linea cittadino cinese che invece della rottamazione ha conosciuto la riconversione in autobus rurale birmano… Il viaggio (1050K a testa) inizia dal mercato di Mawlemine e dura due ore e mezzo circa, attraversando una bella campagna coltivata. Arrivati a Hpa-An abbiamo contrattato un tuk-tuk (2000K) fino al Parami Motel (35$) che sconsiglio, per sporcizia etc. Abbiamo comunque preso la camera e lasciato gli zaini. Siamo usciti a fare due passi in centro, molto carino e attivo commercialmente, cercando il ristorante San Ma Tau, consigliato dalla Lonely Planet per i suoi curry. Non c’è menù, ma la cuoca fa scegliere il proprio piatto tra una trentina di pentoloni posti su di un lungo tavolo all’entrata. Non so se fosse buono, perché la sporcizia della sala, del tavolo e delle posato mi ha chiuso lo stomaco… (6000K). Ne ho quindi approfittato per controllare la posta elettronica su uno dei computer a disposizione (500K/ora). Uscendo dal locale abbiamo chiacchierato qualche minuto con un signore che non vedeva l’ora di parlare inglese con qualcuno e che si è rivelato simpaticissimo e che ci ha consigliato alcune visite nei dintorni. Abbiamo quindi contrattato un tuk-tuk (8000K+2000K di mancia per la simpatia) per il pomeriggio. Abbiamo visitato il Kyauk Kalap, molto rilassante ed il Thamanyat Kyaung, dove un simpatico monaco missionario mi ha dato qualche dritta sulla meditazione e promesso di continuare a farlo via e-mail nei prossimi mesi. Rientrando in centro il nostro autista ce ne ha presentato un altro (2000K), fantastico, per rispondere alle nostre domande circa il trasporto per Taungoo. Alla fine ci ha fatto cambiare programma e abbiamo deciso di partire subito con l’autobus notturno (9100K a testa) delle 18:00. Recuperati gli zaini in albergo, abbiamo comprato del pollo arrosto ed una birra (7500K) che abbiamo condiviso con un cane randagio che non poteva credere al magico momento… Il viaggio si è rivelato glaciale per la temperatura polare a bordo e per i continui controlli di polizia lungo il percorso. Siamo arrivati a destinazione verso le 2:00, congelati, raffreddati, ma molto felici di scendere e trovare subito due moto-taxi (2000K l’uno) per il Myanmar Beauty Guesthouse (30$ a notte) dove i ragazzi sono stati gentilissimi data la levataccia forzata per accoglierci… Ci hanno dato una bellissima stanza con veranda in teak al secondo piano. Letto a baldacchino, mobili ed accessori tradizionali, bellissima vista sulla campagna ed acqua calda… Tutto perfetto. Ottima cucina (il pasto) e servizio lavanderia.
24/01 Taungoo
Sveglia in tarda mattinata, colazione da nababbi nella sala al pianoterra, in compagnia di “Luis Mariano”, con cui abbiamo chiacchierato a lungo di sport, cultura locale, frutta, artigianato e anche un po’ di politica attuale. Abbiamo trascorso la giornata sulla nostra bellissima veranda a leggere, giocare a carte e rilassarci sorseggiando della buona e ghiacciata Myanmar… e a curarci dal raffreddore e mal di gola presi in autobus…
25/01 Taungoo-Inle Lake
Un’altra bella giornata rilassante. Dopo la colazione-banchetto e dopo aver prenotato i biglietti per l’autobus (17000K a testa) e cercato invano di telefonare ad alcuni hotel in zona Inle per prenotare, abbiamo preso in prestito delle bici in albergo e ci siamo avventurati per la campagna. La cittadina e la sua periferia sono molto tranquilli e la gente disponibilissima. Alla Shwesandan Paya ci siamo imbattuti in alcuni artigiani che stavano intagliando dei bassorilievi per decorare una nuova pagoda. Siamo rimasti incantati. Rientrando per depositare le bici ci hanno accolti con frutta fresca e birra, ci siamo quindi fermati un po’ al tavolo con i ragazzi e, dopo una partitina a carte, abbiamo attraversato i campi antistanti l’hotel per andare a bere un “bicchiere” di “sky beer”, ovvero birra di palma, con i due vecchietti che la producono. La signora ci ha anche offerto del pesce essiccato come snack…, non il mio massimo ma non potevo rifiutare… Una volta alla guesthouse, abbiamo salutato e ringraziato i ragazzi, che nel frattempo avevano già provveduto a cercarci due trishaw per la fermata dell’autobus, che dista circa tre chilometri e tantissima polvere (1500K a trishaw)… Il termine più idoneo per descrivere il nostro autobus è senza dubbio alcuno carico. Il vano portabagagli era zeppo di sacchi di cemento ed altro materiale da costruzione, poi scaricati. Nei pressi di Kalaw verso le 2:00 (con i passeggeri a terra) e le valige ed altri cartoni, pacchi etc. occupavo le ultime tre file di sedili, da pavimento a soffitto. La strada è in terra battuta, a volte nemmeno tanto, ed è costellata da tornanti in ripida salita fino a Kalaw. Contrariamente a quanto annunciato siamo arrivati all’incrocio con Shwenyaung per le 4:30 e non alle 7:00. Abbiamo subito trovato un accordo con un ragazzo che per 8000K ci ha portati fino a Nyaungshwe con la sua auto (la temperatura esterna notturna in zona Inle Lake coincide con quella degli autobus e non ce la sentivamo di prendere un tuk tuk o peggio ancora una motocicletta per fare oltre 10km) e ci ha aiutati a trovare una sistemazione.
26-27/01 Inle Lake
Dopo qualche tentativo, alle 5:15 abbiamo trovato una camera alla Teakwood Guesthouse. A dire il vero, dapprima abbiamo passato qualche ora gratuitamente in una camera da 100$ a notte che si era liberata alle 4:00 e che era già stata ripulita, ma che però non era disponibile per la notte. Ne abbiamo approfittato per fare una doccia bollente e riposarci fino verso le 10:00, quando la nostra camera (50$ a notte e a mio parere più accogliente) si è liberata. La bella guesthouse è gestita magistralmente da madre e figlia, con cui abbiamo rapidamente organizzato una notte extra (40$), alcune escursioni in barca, un taxi condiviso per Mandalay (30000K a testa) ed una gita mattutina in bici (1500K la bici). La gita in bici si è rivelata rapida, anche perché la pausa pranzo è stata molto lunga… Abbiamo mangiato benissimo al Mai Li, ristorante dell’hotel Amazing, ad un tavolo apparecchiato sulla passerella (19000K per una birra e due piatti a testa). Dopo pranzo siamo partiti per un tre ore circa in canoa lungo i canali che costeggiano la cittadina (15000K). È stato un bellissimo pomeriggio, reso molto interessante dalla lunghissima conversazione con il coltissimo e commovente monaco U Kon Dala del monastero Ywa Thit. Abbiamo anche comprato un centinaio di sigarette tradizionali (2000K) direttamente alle signore che le “arrotolano”. Al rientro in camera, massaggio tradizionale (500K l’ora), aperitivo e cena, mediocre, in albergo (7100K). La giornata in barca (10000K a testa) è stata molto bella. Abbiamo condiviso la barca con una ragazza di Taiwan che si è rivelata estremamente simpatica e fortunatamente interessata alle stesse cose. Siamo riusciti a visitare tutti i siti e villaggi consigliati dalla Lonely Planet e dal Guide du Routard e abbiamo acquistato alcuni souvenir in mercato mattutino (due pipe da oppio per la mia collezione, kit tradizionale per tatuaggio in bambù, anfora bronzo per inchiostro, scatola porta gioie in bambù e due pochette di seta e loto a 80000K circa). Vi consiglio di vestirvi a strati per compensare la grande escursione termica durante la giornata e di portare con voi la protezione solare per poter reiterare durante la giornata. Al rientro siamo tornati a cena al Mai Li e poi siamo crollati in camera!
28/01 Inle Lake-Mandalay
Il viaggio è stato duro… la strada è dissestata lungo tutto il percorso ed impolveratissima, ma la sofferenza a livello lombare è largamente compensata dal bel paesaggio offerto dalla coloratissima campagna birmana, costellata da stupa bianchi e oro. Partendo alle 9:00 siamo arrivati a Mandalay per le 16:15. Ci siamo fatti depositare al Silver Star, ma dopo aver visto le squallidissime stanze matrimoniali a 38$ a notte, abbiamo ripreso due moto (1500K a testa) e ci siamo fatti portare al Mandalay View Inn, dove la stanza a 42$, prima colazione inclusa è nettamente meglio. Incluso nel prezzo c’è anche l’utilizzo di palestra, piscina ed internet al Red Canal, a circa 15 minuti a piedi. Dopo una rapida doccia ristoratrice siamo usciti per cenare al Green Elephant (34000K). Il servizio e la cucina sono di ottimo livello ed i tavoli in giardino molto accoglienti.
29-30/01 Mandalay
Abbiamo passato la prima giornata in giro per il centro, visitando i monumenti principali e spostandoci a piedi. Solo per salire a Mandalay Hill abbiamo preso una motocicletta (1000K a testa) e per scendere un pick-up (1000K a testa). Da non perdere il palazzo reale, anche se sconsigliato dalla Lonley Planet, così come le pagode ed i monasteri inclusi del biglietto da 10$. Verso sera siamo andati al Red Canal per usufruire di piscina e wifi ed uscendo abbiamo incontrato Mao Mao, un conduttore di trishaw basato all’angolo tra la strada 63 e la 27. Si è rivelato talmente simpatico ed interessante che siamo andati a cena con lui, al Marie Min, ottimo ristorante vegetariano (9000K in tre) ed abbiamo passato una bellissima serata. Il giorno seguente abbiamo concordato per un taxi a 40000K per visitare Sagaing, Inwa e Amarapura, con partenza alle 8:00 e rientro dopo il tramonto. Particolrmente suggestivo il bellissimo monastero in teak di Inwa, dove abbiamo assistito ad una lezione tenuta ai giovani monaci nell’aula laterale ed il Paya, passato il ponte in teak. All’uscita, ci siamo fatti leggere la mano (5000K a testa)… Terzani oblige…
31/01 Mandalay-Bagan
Alle 7:00 abbiamo preso un taxi (8000K) per arrivare in anticipo al molo e scegliere un buon posto sul ponte. Il battello per (40$ a testa) salpa alle 8:00 e nell’attesa abbiamo potuto osservare la vita di quanti abitano sulle sponde del fiume. Donne che fanno il bucato tra le barche, gente che viene a lavarsi, tutti che utilizzano il fiume come discarica… Il viaggio dura otto ore circa e passato Sagaing il paesaggio si appiattisce molto… Non abbiamo assaggiato i piatti proposti a bordo, ma i panini sono ottimi… Arrivati a Bagan, prima di lasciare il molo, abbiamo pagato la tassa di 10$ a testa dovuta dagli stranieri per accedere alla regione. Il taxi (7000K) per il Nan Eain Thu hotel, situato a New Bagan, ha impiegato circa 40 per arrivare. L’hotel (27$ a notte), che sconsiglio per mancanza di pulizia e posizione, si trova non lontano dal Green Elephant, praticamente l’unico ristorante di New Bagan…
01-05/02 Bagan
Dopo colazione, ci siamo fatti venire a prendere dal pick-up del Kaday Aung Hotel, dove abbiamo prenotato cinque notti in un bungalow superior (35$a notte). L’hotel è veramente molto bello e abbiamo passato la prima giornata a rilassarci al bordo della piscina, ripetendo l’esperienza a giorni alterni… Unica pecca della struttura, il ristorante… tutto molto sporco (posate, coperto etc) e la cucina pessima e cara. Fortunatamente, a pochi passi dall’entrata c’è il San Carlo, un mini ristorantino pulito ed economico (circa 3000K a testa per pasto completo). I piatti cinesi e birmani sono ottimi. Come sempre in viaggio, non abbiamo provato i piatti occidentali… Per visitare i vari siti abbiamo affittato delle bici in albergo (3000K al giorno) e ci siamo affidati alla Lonely Planet e al Guide du Routard. Che dire di Bagan, stupa a perdita d’occhio… estremamente suggestivo.
06/02 Bagan-Yangon
Avendo comprato i biglietti in albergo, un pick-up è venuto a prenderci verso le 16:30 per portarci alla stazione degli autobus a Nyaung-U. L’autobus (15000K a testa) è partito verso le 17:30 e, dopo le solite pause per andare in bagno e cenare, siamo arrivati a Yangon verso le 3:15. La temperatura a bordo è stata come sempre gelida! Arrivati a Yangon abbiamo preso un taxi, che cadeva a pezzi, che per 700K ci ha portati al Kaday Aung vicino al lago. L’hotel non è assolutamente come l’omonimo a Bagan! La nostra stanza (25$ a notte) non era altro che uno sgabuzzino al pianoterra, senza finestre e molto sporco… Un incubo… Abbiamo passato la notte stesi sul nostri lenzuoli di seta aspettando con ansia il levar del sole per cambiare hotel.
07/02 Yangon
Appena aperta la reception siamo andati a fare il check-out per lasciare l’albergo, non senza aver discusso con le ragazze che volevano farci rimanere a tutti i costi non capendo il problema… In taxi (200K) ci siamo fatti portare al Tamada, selezionato durante la notte insonne, che era però completo. Da lì ci siamo qui di incamminati verso la Sule Paya alla ricerca di una sistemazione per la notte. Abbiamo chiesto al lussuoso Central Park Hotel (151$) che però era completo e a pochi passi da lì siamo entrati al Traders Hotel (198$) dove abbiamo deciso di regalarci un’ultima notte di sfarzo e comodità, in una stanza al 20esimo piano con vista sul fiume ed enorme bagno con vasca… Che dire della struttura, un cinque stelle di lusso… inutile dire che siamo stati benissimo. Pulizia e servizio impeccabili, bellissimo e fornitissimo bar, ottima cena (21$). Dopo un po’ di meritato riposo, ci siamo incamminati verso la Shwedagon Paya che avevamo lasciato come ultima tappa del viaggio in Myanmar. Essendo notte di luna piena, abbiamo approfittato delle celebrazioni particolari che si tengono in quest’occasione. Al tramonto hanno iniziato a disporre migliaia di candele tutto attorno alla stupa, gruppi di meditazione e preghiera si sono disposti in circolo ed i monaci hanno iniziato ad intonare mantra a più voci. E stato molto emozionante ed interessante.
08/02 Yangon-Bangkok
Dopo una deliziosa e gargantuesca colazione in camera, siamo partiti per l’aeroporto su di un taxi estremamente sgangherato. Espletate le ultime formalità ed pagata la tassa per lasciare il paese, ci siamo disfatti degli ultimi kyat comprando qualche braccialetto al chiosco nella sala d’attesa e abbiamo lasciato questo paese straordinario ed indimenticabile, in bene ed in male (!). Se avete l’occasione, inserite il Myanmar nei vostri progetti, come viaggio e non come vacanza però. Dal punto di vista vacanziero potrebbe essere deludente, mentre come viaggio vi regalerà vere emozioni. Data l’esperienza, non posso che consigliarvi di viaggiare con i mezzi trasporto pubblici utilizzati dai birmani e di chiacchierare con loro. Non avrete bisogno di una guida, dato che ci sono sempre monaci o studenti o anziani che non vedono l’ora di illustrarvi le bellezze del luogo e darvi consigli, tutte persone che difficilmente avvicinano i turisti scortati da guide ed autisti.
Infine, qualche consiglio pratico su oggetti non scontati da mettere in valigia, che probabilmente avrete già intuito leggendo il diario…
– lenzuolo di seta ed asciugamano da viaggio
– kleenex, salviette, gel disinfettante – infradito da usare in camera
– pile (quelle acquistate in loco durano pochissimo)
– qualche piccolo oggetto tipico della vostra città o regione o dell’Italia, da scambiare con altri oggetti locali o come semplice regalo da offrire per ringraziare dell’ospitalità e gentilezza, di cui sicuramente beneficerete (almeno che non frequentiate solo strutture internazionali, sicuramente comode ed immacolate, ma meno personali ed autentiche).
08/02 Yangon-Bangkok-Chiang Rai
Dopo tre settimane in Myanmar, si torna all’epoca contemporanea… Rapido scalo a Bangkok e rapidissimo volo per Chiang Rai. Arrivati a destinazione abbiamo rapidamente contrattato un taxi per il Naga Hill, fremendo lungo il tragitto per la fretta di ritrovare “la nostra seconda casa”! Tri ci ha accolti con il suo fantastico sorriso e il nostro bungalow con il suo fascino spartano ed un po’ magico.
09-12/02 Chiang Rai
Giornate tranquille tra la piscina, i massaggi sulla veranda, il giardino, il nostro bungalow, i nostri soliti bar e ristoranti in centro ed una immancabile capatina alla walking street del sabato sera, dove abbiamo assaggiato di tutto, passato una fantastica ora nelle mani di massaggiatori provetti e dove ho comprato le poche cose che non avevo ancora … 😉
13/02 Chiang Rai-Bangkok
Mattinata un po’ triste, consolandoci al pensiero di tornare il prossimo inverno. Arrivati nella capitale siamo passati rapidamente al Focal Local, ottimo e piccolo b&b in centro città, gestito alla perfezione dal proprietario Karan (1200 Thb). La caldissima giornata a Bangkok è passata velocemente, tra una tappa al gigantesco Siam Paragon, che non avevamo mai visto, due passi nel quartiere del B&B, un delizioso ed ultra economico pranzo in una botteghina consigliata da Karan ed una meno economica, ma appagante cena al Princess Terrace.
14/02 Bangkok-Koh Lanta
Ancora qualche giornata all’insegna del relax al Last Beach Resort, dove non vedevamo l’ora di tornare! Abbiamo affittato un bungalow sulla spiaggia (1500 Thb a notte), accanto alla capanna del nostro amico Bao, il fantastico tatuatore tradizionale. Unica escursione quella a Koh Phi Phi e Bamboo Island.
19/02 Koh Lanta-Bangkok-Milano via Dubai
Abbiamo vissuto l’ultima giornata in spiaggia molto intensamente, restando in acqua fino all’ultimo e mangiando i nostri piatti preferiti di cui sentiremo la mancanza durante i prossimi mesi.
Il rientro è andato molto bene, depressione a parte…