Indimenticabile Cinderella, El Quseir e dintorni
un plauso particolare alle ottime e varie verdure, che potete consumare cotte e crude, in quanto l’acqua dolce è in realtà acxqua marina dissalata e non la beve nè la utilizza per cucinare nemmeno la gente del luogo.
Il servizio, controllato e coordinato con bruschi modi militareschi da un marcantonio stile Wrestling, rivelatosi gentilissimo e multilingue, è forse un pò lento, ma con un euro si velocizza! Un particolare: tutto il personale ama scherzare coi clienti: chiedi una birra e strabuzzano gli occhi, ti fregano il piatto se ti distrai, fingono di scacciare chissà quale insettaccio dalla tua spalla e altri scherzetti da prima elementare, comunque sinceri e simpatici.
La pulizia e l’ordine delle camere è molto curata: come avere la scrivania sempre in ordine! L’animazione fortunatamente quasi non esiste, e per chi come noi, voleva farsi i fatti propri è stato un pregio.
Molto bella è stata l’unica serata animata, con danza del ventre, dei 7 veli, dei “sottanoni” e del cavallo umano.
Accesso diretto dalla porta posteriore di tutte le camere a due spiagge sabbiose, una delle quali con a abbastanza acqua per immergersi prima della barriera. C’è un servizio massaggi molto discreto: dopo tre rifiuti non ce l’hanno più proposto, continuando però a chiacchierare con noi amichevolmente.
Passiamo ai lati negativi, che sono solo tre: non c’è il pontile e la barriera di coralli vivi diventerà presto una brughiera di coralli morti. Manca la macchina per il caffè espresso.
il vino bianco e quello rosè sono a dir poco vomitevoli Passiamo al paesaggio.
Il primo giorno in spiaggia si gelava col maglione(????) ma già dalla mattina dopo un bel caldo, mitigato dal vento sempre presente: siam tornati abbrustoliti! Non essendo sub, ci siamo dati alla scoperta del deserto roccioso e della vicina(27km)cittadina di El Quseir, tramite le accettabili proposte di Karambola.
Partiamo alle 14 di martedi con 4 Toyota Land Cruiser nuove fiammanti alla volta del villaggio beduino, circa 30km all’interno del deserto.
Dopo un oretta di salti, derapate eaffini(sul tetto di un 4×4 c’era, legato alla meglio, un poveraccio che ci riprendeva con una vecchissima telecamera VHS) ci fermiamo in una piana immensa, dominata da una collinetta su per la quale ci inerpichiamo: panorama sudatissimo ma stupendo.
Ripartiamo e dopo una mezzora di stretti e tortuosi passaggi stile imboscata western tra sabbia e enormi roccioni arriviamo all’agognato villaggio beduino, che si è subito rivelato un sito acchiappaturisti.
Mentre il gruppo, 21 persone, seguiva e ascoltava in un ottimo italiano la guida che mostrava come i beduini fanno il pane(esattamente come noi) io e Paola ci avventuravamo alla volta di una capanna posta sulla sommità della collina ai bordi del campo. Dopo un quarto d’ora di torcicollo dovuto alle continue occhiate per non perdere di vista il campo stesso arriviamoo in cima: vi giuro che ho pianto dall’emozione, il panorama era davvero mozzafiato. Peccato che tutto il gruppo sia salito poco dopo per vedere il tramonto.
Verso le 18.30 dopo tentativi di vendita di artigianato beduino made in China e un giretto di 2 minuti a dorso di dromedario(i cammelli in africa non esistono) abbiamo fatto una grigliata e assistito, alla sola luce di una torcia, ad un veloce ballo locale: non male.
Ce ne siamo poi andati appena in tempo per non imbatterci in un gruppone di turisti maragli, a bordo di puzzolenti smarmittati e assolutamente fuori luogo quad.
Le escursioni in quad sono gettonatissime, peccato che fratture e contusioni dovute ai quotidiani cappottamenti siano all’ordine del giorno e non coperte da assicurazione.
Ci siamo poi fermati in una radura e seduti in circolo in religioso silenzio, per vedere il bellissimo cielo stellato.
Un quarto di luna permetteva di vedere agevolmente a 50mt. Pensate con la luna piena!!! il ritorno è stato più veloce e i 4 Toyota si sono scatenati per beccarsi la mancia del primo arrivato.
Il giorno dopo, relax assoluto in spiaggia e piscina con muscolatura mooolto dolorante! La mattina dopo escursione alla spiaggia di Abu Dabab per fotografare il Dugongo, ma il simpatico animalone non si è fatto vedere.
Nel pomeriggio alle 16 partiamo con la navetta dei Resort per una visita di un paio d’ore a El Quseir, unica città “vera” il suo porto risale al 1600, abitata da egiziani veri, nel raggio di 50km.
Alla faccia delle subitanee e multiple lamentele della quasi totalità del gruppo, tipo: “ma che razza di posto è? Mamma mia che tristezza! Che schifo io non tocco niente!” Abbiamo subito capito che ci sarebbe voluto almeno mezza giornata per girare e gustare una fetta di Egitto vero, perla rara nella giungla dei Resort.
Infatti ci siamo tornati con un taxi subito dopo pranzo al venerdì.
El Quseir, che vanta un vecchissimo quartiere italiano, ora attraversato dalla pittoresca, disastrata ma affascinante main street, è posta ai bordi di una lunghissima baia dove il turismo non è ancora arrivato. La gente ti guarda un pò di sbieco fingendo di ignorarti(turisti a quell’ora non se ne vedono)ma se cerchi il loro sguardo e sorridi, ti salutano e “tentano” di conversare con te senza secondi fini.
Tenete presente che El Quseir è la penultima città vera prima del Sudan e di conseguenza è conservatrice ed arretrata: non pensate di trovare una Luxor in miniatura, qui le donne anziane col niqab nero sono onnipresenti ma non abbiamo visto alcun burqa e alcune giovani hanno addirittura il capo scoperto.
Gli uomini, negozianti a parte, vestono egiziano.
Impieghiamo circa due ore percorrendo l’intero lungomare che sale un poco fino ad una vecchia roccaforte militare inglese dalla quale si dirama l’unica via centrale. Se sai dove è il mare non c’è possibilità di perdersi! Alle 18 circa, dopo la preghiera del Muezzin, arrivano i pullman dai Resort e i gentili negozianti della lunga via centrale si trasformano in assillanti e non certo desistenti sanguisughe pronte a succhiar euri ai malcapitati e sorpresi turisti.
Un simpatico ragazzone, nel cui negozio un paio d’ore prima abbiamo fatto acquisti e conversato amabilmente sorseggiando karkadè, era quasi irriconoscibile…Ma fa parte del gioco ed è comunque convenientissimo acquistare qualsiasi cosa, l’importante è non pagare assolutamente più del 40% del prezzo richiesto.
Una nota davvero dolente sono i piccolissimi bambini che ti tirano da tutte le parti per avere un euro: calcolando che al loro padre va grassa se ne guadagna 5 al giorno…Fate un pò i conti: se glie ne date uno contribuirete probabilmente a creare un futuro disoccupato disadattato.
Alle 20, non appena l’orda barbarica torna alla parvente civiltà nei rispettivi albergoni, la cittadina torna esattamente quella di poche ore prima.
Da vedere comunque.
Tirando le somme, il viaggio è andato benone e se non fate immersioni, se per voi la Jacuzzi e la banda larga in camera non sono tutto, il Cinderella ve lo consiglio davvero! Costi a persona: Soggiorno 7 notti All Inclusive: circa 650 euro.
Due escursioni: circa 110 euro.
Navetta per El Quseir: 5 euro Taxi per El Quseir: 10 euro Mance: circa 25 euro Extra in albergo: assolutamente nulla, anche i superalcolici gli hanno inseriti nell All Inclusive! Voto totale della vacanza: 9(10 non si da mai per scaramnzia) Un salutone da Loris e Paola e se avete qualcosa dachiedere scrivete pure a loriss@email.It