India, un sogno che si realizza

Un fantastico percorso di 3500 km del rajasthan partendo da Delhi e arrivando fino al deserto del thar
Scritto da: silvia.B
india, un sogno che si realizza
Partenza il: 08/08/2011
Ritorno il: 21/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
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Tante, tante volte ho sognato l’India e quest’estate ho deciso che era arrivato il momento di partire, di vedere con i miei occhi questa splendida terra. L’8 agosto io, il mio fidanzato Giuseppe e i miei genitori siamo partiti dall’areoporto di Firenze con scalo a Francoforte. Il volo era in ritardo di circa 1 ora rispetto all’orario programmato. Il timore di perdere la coincidenza per Delhi era grande. Arrivati a Francoforte ci dirigiamo di corsa al gate e fortunatamente anche quest’aultimo era in ritardo di 30 minuti. Facciamo il volo diurno e arriviamo all’areoporto di Delhi circa all’una di notte ora locale. Fuori ci stanno aspettando la nostra guida e il nostro autista che ci accompagnano in hotel e che ci accompagneranno per tutto il nostro viaggio. Per le strade, notiamo subito l’ammucchiarsi di persone che dormono sui marciapiedi della città aspettando l’arrivo del nuovo giorno.

Delhi e Agra

Il primo giorno lo dedichiamo alla visita della città di Delhi. Visitiamo i palazzi governativi, l’arco di trionfo, che come ci spiega la guida è identico a quello di Parigi in Francia, e il Qutub Minar, un complesso di antichi monumenti. La torre in pietra che si innalza davanti a noi, è una struttura classificata come la più alta torre dell’india. Purtroppo di Delhi ci rimangono ancora tante cose da vedere che sicuramente non mancheranno nel nostro prossimo viaggio in questo paese. Nel pomeriggio ci trasferiamo ad agra. C’è da notare che in India le strade non sono molto buone e la distanza da un luogo ad un altro può diventare veramente enorme. Durante il trasferimento (circa 4 ore) notiamo che la maggior parte delle persone non hanno casa e vivono per le strade. Il secondo giorno la sveglia è alle 4. La nostra guida vuole portarci a vedere il Taj Mahal all’alba perchè come ci dice è uno dei momenti (insieme al tramonto) più suggestivi per vederlo. Dobbiamo dire che aveva ragione! Passata la porta principale, davanti ai nostri occhi svetta il Taj Mahal. Rimaniamo tutti senza parole e quello che vediamo supera di gran lunga le nostre aspettative. Con il trascorrere del tempo il mausoleo cambia leggermente colore. Un solo aggettivo: mafgnifico! Entusiasti per quello che abbiamo visto, ci dirigiamo al Forte Rosso; antica residenza dell’imperatore Moghul Akbar dove venne imprigionato dal figlio. L’imperatore poteva dal Forte Rosso, ammirare in lontananza il Taj Mahal, luogo in cui risiedeva la sua amata moglie. Visitiamo infine il mausoleo di Etimad ud Daula capolavoro di arte persiana. Si tratta di un piccolo Taj Mahal e merita sicuramente una visita. Nel giardino che circonda il piccolo mausoleo risiedono decine e decine di scimmie che ci hanno quasi attaccato circondandoci e cominciando a saltare e urlare da una parte all’altra. Non so come abbiamo fatto ad uscire da quella situazione, ma ce l’abbiamo fatta!

Jaipur “città rosa”

Prima di arrivare a Jaipur ci facciamo condurre da un tuk tuk a Fathepur Sikri, città abbandonata costruita dal più grande imperatore della dinastia Moghul: Akbar. Nel pomeriggio arriviamo a Jaipur la città rosa e visitiamo il palazzo di città e il museo con l’osservatorio astronomico. E’ una giornata intensa e molto molto calda, ma ricca di emozioni. Rimaniamo in questa favolosa città anche il giorno seguente dove vediamo il palazzo dei venti, e dove facciamo un’escursione al forte di Amber, suggestivo esempio di architettura rajput. Montiamo a dorso degli elefanti riccamente decorati e bardati secondo la tradizione. La vista davanti a noi è fantastica; una grande montagna costeggiata da mura, e dietro il palazzo del maraja. La vista da lassù è molto bella, percorriamo a piedi tutto il palazzo e davanti a noi, distese di giardini di zafferano. In quel luogo i miei occhi non avevano pace. Passiamo poi nella zona dedicata alle donne, con pareti e soffitti completamente costruiti in madreperla e specchi. Uno spettacolo mai visto prima. Nel pomeriggio decidiamo di andare a fare un pò di shopping nel centro di Jaipur. Lì il traffico è qualcosa di incredibile: per la strada carretti, risciò, persone, macchine, maiali, muche, scimmie. Tutti che si intrecciano e ne escono miracolosamente indenni. I venditori sono assillanti, ti inseguono per le strade anche per centinaia di metri. Ci sono però degli ottimi negozietti di stoffe e seta dai colori più sfavillanti. Lungo le strade troviamo incantatori di serpenti e bambini scalzi che ti chiamano e ti chiedono cibo. Le donne ti sorridono nei loro abiti tradizionali. E’ un mondo di colore e vivacità nonostante la miseria.

Puskhar ” città santa” e Udaipur “città dell’aurora”

Ci trasferiamo a Puskhar che ospita l’unico tempio dedicato al dio Brahma di tutta l’india. Nel fiume della città santa sono sparse alcune delle ceneri di Gandhi, viene così considerato un fiume sacro e le persone ci fanno il bagno. Facciamo una passeggiata per la città e quello che vediamo ci colpisce: persone malate, storpi, è un’India troppo forte e rimaniamo sconvolti, ma questa è la vera india. Il giorno dopo partiamo per Udaipur e visitiamo l’imponente palazzo di città con la sua miriade di edifici, sale e cortili finemente decorati che ospitano un’interessante museo di oggetti d’epoca e pregiate miniature. Veniamo colpiti dal palazzo situato in mezzo al lago che ha le forme di una grande barca. La guida ci dice che lì è stato girato un film di 007.

Jodhpur “città blu”

Partiamo per Ranakpur e visitiamo i templi jainisti, capolavoro di intarsio nel marmo bianco. Per pranzo ci aspetta un delizioso pranzo tradizionale rajastano. Proseguiamo per Jodhpur; visitiamo il forte di Merengarh e dei cenotafi della famiglia reale. Dall’alto Jodhpur gode di una veduta bellissima, le sue case blu contrastano con il cielo. Facciamo una passeggiata nella città in basso, tra le case colorate. I bambini ci guardano e ci sorridono con le loro divise da scuola. Le donne portano grossi orecchini al naso e tanti bracciali e cavigliere che suonano ad ogni loro movimento. Arriviamo alla torre dell’orologio costeggiata da strade coperte di fango a causa della pioggia caduta giorni prima e anche qui tanti bambini ti chiamano, ti toccano. Rimontiamo in pullman e trascorriamo diverse ore in attesa di arrivare a Jaisalmer.

Jaisalmer “città d’oro”

Visitiamo la città fortificata interamente scolpita nell’arenaria gialla che le dà il nome di “città d’oro”. Passeggiamo attraverso il suo dedalo di vicoli antichi e e visitiamo gli splendidi templi jainisti. Pranziamo in hotel e dopo pranzo decidiamo di fare un’escursione nel deserto del thar. Prenotiamo una jeep che ci porta per un’ora di strada in mezzo al niente. Arriviamo ad un piccolo villaggio dove le case sono costruite con lo sterco di vacca e poi pitturate. Lì il più piccolo della famiglia, un bambino seminudo ci guarda un pò timoroso. Continuiamo il nostro percorso con la jeep fino al deserto, a 50 km dal Pakistan. Dune dorate incontrano il cielo. Mi tolgo le scarpe, affondo i piedi nella sabbia tiepida e corro, corro per il deserto. Sono felice, è uno dei viaggi più belli. Prima di tornare in hotel aspettiamo il tramonto.

Bikaner e Mandawa

Ci trasferiamo con il pullman a Bikaner, nel pomeriggio visitiamo il forte di Junagarh e il suo museo. Bikaner non mi ha colpito particolarmente come città, forse anche perchè il tempo trascorso lì è stato veramente poco. Il giorno seguente andiamo a Mandawa, visitiamo le antiche haveli. Il pomeriggio Giuseppe ha la febbre alta e decido di rimanere a riposarmi in hotel con lui mentre i miei genitori vanno a visitare Fathepur. Questo è stato un viaggio non di riposo ,le distanze erano molto lunghe con strade non buone e la mattina ci svegliavamo molto presto, e anche il fisico ne ha risentito considerando il fatto che anche il cibo non aiutava. unica nota negativa del viaggio.

ritorno a casa

In mattinata con il pullman ci trasferiamo a Delhi, fortunatamente Giuseppe non ha più la febbre. Ci aspetta un viaggio di 6 ore che si rivelerà invece più lungo. Durante il tragitto il motore del pullman ha qualche problema e perde gasolio. Perdiamo qualche ora fermi cercando una soluzione. Riusciamo temporaneamente a sistemare il guasto e rimaniamo imbottigliati per delle ore in autostrada (sempre se così la possiamo definire) dove attraversano persone e dove comodamente le mucche sostano a riposarsi. Questo è stato il motivo del traffico. Arriviamo in serata stremati a Delhi. Facciamo una doccia veloce in una camera che ci era stata gentilmente riservata per qualche ora. Ceniamo e ci dirigiamo all’areoporto che con il volo notturno ci riporterà in Italia.

Inutile dire la sofferenza al momento di separarsi da questo luogo magico che, però, ci ha regalato tante emozioni. Inutile aggiungere che ci torneremo presto.

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