India senza pregiudizi

Chi ama viaggiare dovrebbe, almeno una volta nella vita, conoscere l’India. Per farlo bisogna però avere la capacità di uscire dai nostri schemi occidentali. Chi non ci riesce potrà solo dire di esserci stato.
Scritto da: mimmo valenti
india senza pregiudizi
Partenza il: 30/01/2019
Ritorno il: 20/02/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
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Per molti turisti, alla fine del loro viaggio in India, resta solo il ricordo di tanta povertà e miseria. Anch’io ho visto tante persone povere, ma ricche di dignità e fierezza, con sguardi profondi, mai indifferenti, dentro volti segnati dalle difficoltà della vita. Ho visto anche donne sorridenti, avvolte in bellissimi sari colorati e bimbi curiosi di conoscerci e di sapere di noi.

A Varanasi ho conosciuto Prince, la nostra guida parlante italiano. Al primo incontro, il suo abbigliamento dimesso mi ha lasciato perplesso, ma mi sono subito ricreduto quando ho sentito il suo perfetto italiano, ricco di termini anche complessi, ma sempre appropriati. Con Prince abbiamo iniziato a conoscere la profonda spiritualità di questa gente.

“La natura è così gentile con l’uomo. Se seminiamo un chilo di semi di mango, la natura ci restituisce 100 chili di frutta. Nessuna banca può darci un simile interesse”

“La mia mamma è una clinica in moto, tutte le malattie del mondo abitano nel suo corpo. Dal 2003 non ho sentito la mancanza di una rupia per comprare le sue medicine, perché lei è la mia prima priorità, curare lei è il mio primo dovere …”

Il collante di questo grande paese è l’Induismo che, più di una religione, è un modo di vivere, con alla base l’amore verso tutte le creature, la generosità e l’indifferenza per ciò che è apparenza. Le altre religioni convivono pacificamente, trascinate dai principi induisti.

Ho visto gente comune dare con gioia del cibo agli animali. Ho visto in un tempio Sikh volontari preparare 5000 pasti per la cena, destinati a chiunque ne avesse bisogno.

Chi dà e chi riceve sono sullo stesso piano ed entrambi ne sono gratificati.

Come il saluto “Namasté: la mia essenza spirituale si inchina alla tua”.

L’India spesso è stata fatta conoscere per la violenza, per gli stupri e gli omicidi. Mi sono incuriosito ed ho voluto fare dei confronti. L’India è un paese con oltre 1.300 ML di abitanti ed il dato, fuorviante, che generalmente viene preso in considerazione sul tasso di omicidi è quello assoluto, mentre il valore relativo per 100.000 abitanti è confrontabile con i valori occidentali: Russia 11,3 – Lettonia 5,6 – Lituania 4,9 – USA 4,9 – Ucraina 4,4 – India 3,2 – Belgio 2,0 – Francia 1,4 – Italia 0,7.

Organizzazione

Per l’organizzazione del mio viaggio in India mi sono rivolto ad un tour operator locale (Travel XS) associato ad Evaneos. L’operatore in loco dispone di elevata capacità organizzativa, consente di saltare inutili e costosi passaggi intermedi, consente un viaggio personalizzato. La nostra referente indiana, parlante lingua italiana, ha personalizzato il viaggio secondo i miei indirizzi, mantenendo un buon rapporto qualità prezzo: Rajasthan, Varanasi, tour Kerala e Madurai, in tour privato, 20 gg, 3 partecipanti, auto + autista, guida parlante italiano nelle città storiche, minicrociera Alleppey, 3 voli interni, hotel confortevoli, cene nei piccoli centri, 2250 euro a persona. Voli confortevoli Alitalia Palermo-Roma-Delhi (+2 gg), con un unico comodo ceck in ed un costo dimezzato rispetto ad altre soluzioni (a/r 450 euro). L’itinerario scelto, un equilibrato mix di cultura, tradizioni e natura, e la flessibilità del tour privato, ci hanno permesso di conoscere i principali siti turistici e di vivere i veri e poco turistici ambienti indiani. Sono state numerose le soluzioni estemporanee che hanno dato valore aggiunto al tour: escursioni nelle piantagioni, passeggiate in bici nei villaggi, kayaking, birdwatching, visite nei mercati durante gli spostamenti, visite in risciò.

Purtroppo non è tutto oro ciò che luccica.

La sgradevole sensazione che ho avuto, sia in fase di organizzazione, sia durante il viaggio, è che il turista viene visto in India come un pollo da spennare. Bisogna abituarsi all’idea e sapersi destreggiare. Nelle mie precedenti esperienze in estremo Oriente, i tour operator locali hanno dimostrato molta attenzione verso il cliente, rispettando puntualmente le condizioni contrattuali del tour. Ho capito che in India spesso non c’è questa attenzione; il mio operatore turistico è stato più volte venale, specie dopo avere avuto la certezza del nostro tour (biglietti aerei emessi) e le inadempienze sono state, spesso, programmate. Nonostante gli accordi, in alcune città le guide non parlavano italiano. Inoltre, nelle giornate di visita spesso l’assistenza della guida è stata parziale. Le inadempienze sono state giustificate, banalmente, con un malessere della guida o con un errore in agenzia. Il consiglio che voglio lasciare, a chi volesse organizzare un viaggio in India, è quello di fare molta attenzione alla composizione del programma ed alle clausole contrattuali, impegnando i voli ed il contratto solo dopo avere concluso tutta la trattativa. Bisogna comunque mettere in preventivo sgradite sorprese finali. Le guide e gli autisti inseriscono nei “loro” programmi la visita di laboratori di artigianato locale, sempre finalizzate alla vendita di souvenirs. Abbiamo perso diverse ore inutilmente, nonostante avessimo manifestato chiaramente il nostro disinteresse all’acquisto. La mancia è sempre pretesa, spesso con fare indisponente.

Clima

In fase organizzativa è il primo fattore da prendere in considerazione. L’India è un subcontinente che si estende in latitudine per 2700 km, con fasce climatiche che vanno dal sub-tropicale del nord, al tropicale umido del sud. Febbraio è il mese con pioggia quasi assente, con temperature a nord 10-22°, sud 22-32° (http://www.quandoandare.info/articoli/destinazioni/quando-andare-in-india/). Durante il nostro tour niente pioggia e temperature in linea con le previsioni.

Visto

Il visto turistico si richiede online sul sito ufficiale del Governo Indiano:

Https://indianvisaonline.gov.in/visa/index.html

Al costo di 76 euro. E’ sconsigliato avvalersi di altri siti non ufficiali.

Vaccinazioni

Le vaccinazioni consigliate dal Dipartimento Prevenzione della ASP sono state: Epatite A, Tifo e Tetano. E’ stata inoltre consigliata la profilassi per la Malaria.

Vitto

Le spezie fanno parte della cucina indiana e non si può farne a meno. Tendenzialmente la cucina del nord dell’India abbonda di peperoncino e usa meno le spezie, mentre quella del sud è meno piccante e più speziata. Chiedete espressamente al cameriere “not spicy” per avere portate meno piccanti. Dopo qualche giorno di dieta indiana, il nostro intestino occidentale può cominciare a protestare. Ovviamente bisogna consumare sempre acqua imbottigliata, anche per la pulizia dei denti.

Altro

Fuso orario + 4 ½ ore. Attenzione al cambio valuta. I cambi in aeroporto hanno tassi elevati, ma per avere le prime rupie vanno bene. Per il prelievo bancomat (ATM) accertatevi che la vostra carta di debito sia abilitata nei circuiti internazionali (tipo Maestro). In questo caso potrete cambiare direttamente in aeroporto.

Diario di viaggio

Indico, per ciascun sito visitato, il mio giudizio sintetico:

(*) banale

(**) interessante

(***) molto interessante

1 Palermo Roma Delhi

Confortevole ed economica combinazione di voli Alitalia Palermo Roma Delhi (450 € a/r). Il volo AZ770 parte da Roma alle 14,30.

2 Arrivo Delhi, Agra

Arrivo all’aeroporto di Delhi alle 2,30 notturne. Siamo usciti dall’aeroporto, dopo i controlli di frontiera, alle 4,00. Transfer con il nostro operatore turistico e mini pernottamento in Hotel a Delhi. Alle 9,30 partenza per Agra, arrivo alle 13,30 e ceck in in hotel.

Nel pomeriggio visita del Taj Mahal (***), una delle sette meraviglie del Mondo moderno ed apice dell’architettura sepolcrale islamica. Non appena abbiamo varcato la soglia del Portale Principale il Taj Mahal, la lacrima sul volto dell’eternità, ci ha lasciato a bocca aperta per la sua elegante perfezione. Ci siamo avvicinati meravigliati all’entrata del mausoleo, assaporando la bellezza dei marmi e delle pietre preziose, fatte arrivare da tutto il mondo per ricordare in eterno l’amore che legava il principe Khurram, alla bellissima Ariumand, l’eletta del palazzo. Ci siamo intrattenuti piacevolmente all’esterno del mausoleo, guardandone i preziosi particolari e passeggiando nei curatissimi giardini. La giornata si è conclusa con la visita di un laboratorio per la produzione di mosaici floreali in marmo (*), realizzati con la stessa tecnica dei mosaici del Taj Mahal.

3 Agra

In mattinata visita del Forte Rosso (**), grandiosa cittadella fortezza in arenaria rossa costruita nel 16° secolo, quando Agra fu per un breve periodo capitale del regno Moghul. A seguire visita del mercato Kinari Bazar (**) e della vicina Moschea Jama (**). Nel pomeriggio visita del mausoleo Itmad-ud-Daula, denominato piccolo Taj (***). Abbiamo concluso la giornata assistendo al suggestivo tramonto sul Taj Mahal dal parco Mehtab Bagh (***), situato sul fiume Yamuna.

4 Jaipur

Nel tragitto da Agra a Jaipur, abbiamo fatto due importanti tappe, la prima alla cittadella di Fatehpur Sikri (***), seguita dal pozzo a cielo aperto di Chand Baori (***), da fare entrambi possibilmente con guida. Prima dell’arrivo a Jaipur visita del tempio delle scimmie di Galta Ji (**). A Jaipur ci è piaciuta la lezione di cucina indiana presso una famiglia locale (***), dove abbiamo preparato la nostra cena. Eccellente il loro tè: 3 parti di acqua, 2 di latte intero, portare ad ebollizione e mettere in infusione il tè, lo zenzero schiacciato in mortaio ed un pizzico di pepe.

5 Jaipur

La giornata è iniziata con la vista del Palazzo Rosa (*). Si è proseguito con la visita del Fort Amber (***), fortezza situata su una collina ad Amer, a 11 km da Jaipur. Il forte, costruito in arenaria rossa e marmo, è noto per i suoi artistici elementi in stile indù. Nel pomeriggio abbiamo visitato il City Palace (**), residenza regale di Jaipur. Abbiamo proseguito con la visita del Jantar Mantar (**), un complesso di architetture con funzione di strumenti astronomici costruito dal maharaja Jai Singh II tra 1727 e 1734.

6 Varanasi

Il tour è stato organizzato per consentire un comodo e sicuro spostamento in aereo a Varanasi da Jaipur. L’alternativa sarebbe stato un “avventuroso” trasferimento in treno Agra->Varanasi e Varanasi->Jaipur. La nostra visita di Varanasi è iniziata nel pomeriggio con il giro del centro storico e dei suoi mercati (***), in una concentrazione, per noi inusuale, di fedeli Indù. Dal centro storico ci siamo quindi diretti verso il Dasaswamedh Ghat sul Gange, dove abbiamo assistito al suggestivo Ganga Aarti (***) ed al bagno dei fedeli (***). Non esito a definire Varanasi la meta di maggiore interesse del nostro viaggio in India.

La nostra guida Prince, una persona colta e profonda, è riuscita a farci cogliere la sacralità di questa città. Secondo l’induismo l’unico posto della terra in cui gli dei permettono agli uomini di sfuggire al Samsara, cioè all’eterno ciclo di morte e rinascita, è la riva occidentale del Gange a Varanasi. Ogni Induista, almeno una volta nella sua vita, deve essersi recato a Varanasi per immergersi nel sacro fiume Gange. Ogni giorno, a partire dall’alba, gli Indù iniziano a compiere le proprie abluzioni dai ghats (scalinate che portano verso il fiume), offrendo al fiume sacro le diyas, lampade galleggianti guarnite da fiori, a rappresentazione dei propri sogni. L’induismo è una religione fatta di rituali complessi e simbolici, che includono giochi di luce, colore e movimenti del corpo. Un rituale particolarmente mistico e coinvolgente è il Ganga Aarti, che si svolge in alcuni ghats del Gange: ogni giorno all’alba ed al tramonto, decine di migliaia di fedeli partecipano alla cerimonia dedicata alla Dea Madre Ganga, la Dea del più sacro fiume indiano, cerimonia che ha come componente essenziale il fuoco.

Ero convinto che questa cerimonia avesse una finalità turistica. Mi sono ricreduto, turisti tanti, forse qualche centinaio, ma ben poca cosa rispetto a diverse decina di migliaia di fedeli induisti. E’ sempre a Varanasi, nel Gange, che ogni Induista desidera che vengano sparse le proprie ceneri. Le spoglie dei defunti arrivano a Varanasi da tutta l’India e le tradizionali pire per la cremazione ed i moderni forni crematori, ardono 24 ore su 24. Quello che ci ha sorpreso è che in questa città, dove la gente viene a morire ed i cortei funebri avanzano a passo di marcia, si respira un atmosfera di grande spiritualità e speranza. In serata, nel nostro hotel, ci siamo associati ad una calorosa e chiassosa cerimonia di matrimonio (***). Lo sposo, con atteggiamenti da maharaja, è stato sempre al centro dei festeggiamenti; il ruolo della sposa, comparsa a metà dei festeggiamenti, è stato marginale.

7 Varanasi

Alle 5,00 appuntamento con la guida, per assistere alle abluzioni dei fedeli all’alba, in barca dal Gange (***). Nonostante l’ora e la fredda temperatura mattutina (14°), abbiamo visto tanti fedeli intenti nelle abluzioni. La gioia di purificarsi nel fiume sacro era così intensa, che sembrava non avvertissero la fredda temperatura dell’acqua. Al termine del pellegrinaggio, è consuetudine dei fedeli fare un giro in barca sul Gange. Anche noi, alle prime luci dell’alba, siamo stati in barca ad assistere ai rituali sui ghats, tra centinaia di barche colme di fedeli. E’ stato uno dei momenti più suggestivi del viaggio.

La giornata è proseguita con la visita di alcuni quartieri del centro storico di Varanasi (**) e con la visita del santuario buddista di Sarnath (**).

8 Cochin

Giornata dedicata allo spostamento aereo Varanasi -> Mumbay -> Cochin.

9 Cochin

Il tour del Kerala è iniziato con una piacevole passeggiata in bici a Fort Kochi (**). Abbiamo apprezzato la visita delle reti cinesi e del lavatoio comunale (***). Non ci hanno entusiasmato le chiese ed i monumenti coloniali (*).

10 Thattekad

Nella nostra permanenza a Thattekad, siamo stati ospiti del villaggio di tende cottage Hornbill Camp: ottima struttura e ricettività, con tanta natura durante il kayaking sul Periyar (***) ed ottimo birdwatching all’alba nelle lagune prospicenti il campeggio (***). Nel pomeriggio, abbiamo fatto birdwatching (**) nel Santuario degli Uccelli di Thattekad , immerso nella foresta di pianura sempreverde sul fiume Periyar. Le condizioni ottimali per l’osservazione sono però alle prime ore del mattino.

11 Munnar Suryanelli

Munnar è un piccolo centro, molto turistico, tra immense piantagioni di tè e cardamomo, situato a 1.600 metri sul livello del mare; questa stazione di collina era una volta la residenza estiva del governo inglese durante il colonialismo britannico. E’ stata interessante la visita del museo/fattoria del tè di Munnar (**). Sconsiglio la visita nelle piantagioni di Munnar, destinate al turismo di massa, se la tappa successiva è la tranquilla e solitaria Suryanelli. A Suryanelli abbiamo conosciuto l’ambiente delle piantagioni di tè e cardamomo di alta quota (1750 mt slm). Nei rilievi della Western Ghats, la più importante catena montuosa dell’India meridionale (UNESCO per la sua flora e fauna), per effetto dell’altitudine si forma un microclima particolarmente umido, che rende rigogliose le piantagioni e consente di ottenere le migliori qualità del raccolto. Il Tè, il Cardamomo ed il Lemon Grass caratterizzano il paesaggio: le piantagioni di Tè ammantano i rilievi, quelle di Cardamomo sono il sottobosco della foresta tropicale, mentre il delicato Lemon Grass forma fitte praterie.

A Suryanelli siamo stati ospiti di un campo di tende cottage (***), con eccellente struttura e ricettività.

12 Suryanelli

L’escursione di 10 km, nelle piantagioni e nei villaggi dei lavoranti, tra paesaggi inusuali e ricchi di fascino, è stata entusiasmante (***). Noi ci siamo intrattenuti a Suryanelli solo una giornata e mezza. Questa tappa merita, per gli appassionati di escursionismo, più giornate di visite.

13 Athoor

Bene la visita del villaggio di Athoor (***), dove siamo entrati in contatto con le abitudini di vita e le tradizioni di una piccola comunità rurale. Abbiamo notato, una signora disegnare per terra, davanti l’uscio di casa, motivi floreali come benvenuto per gli ospiti. Altre signore vendevano per strada, nei loro sari colorati, il raccolto della giornata dei loro uomini. Abbiamo incontrato una scolaresca all’uscita da scuola; noi, unici turisti, siamo stati la loro attrazione. Per strada, insieme alla gente del posto, abbiamo gustato il miglior tè della nostra esperienza indiana. Abbiamo alloggiato in una trascurata casa coloniale olandese. Interessante la passeggiata ed il birdwatching lungo le rive del vicino lago.

14 Madurai

Madurai è la più antica città del sud dell’India e rappresenta la massima espressione della cultura dravidica. La città è famosa per il Tempio di Meenakshi Amman (***), dedicato a Parvati ed al suo consorte Shiva. E’ un complesso induista, massima espressione della architettura dravica, che si estende per circa 6 ettari con le sue caratteristiche gopuram (le torri del tempio) e le 33 milioni di incisioni. Per la sua visita è indispensabile la presenza di una guida preparata.

A seguire, abbiamo esplorato in risciò l’aspetto multicolore di Madurai (***): il mercato delle banane, il mercato tessile del cotone ed il mercato della verdura. Abbiamo quindi visitato il Thirumalai Nayak Palace (**), palazzo reale del 17 °, fusione classica di stili Dravidian e Rajput. La nostra giornata a Madurai si è conclusa con la visita del museo Mahatma Ghandi (***), una tappa d’obbligo per capire i danni causati a questo grande paese dal colonialismo Inglese.

15 Thekkady

La tappa di Theddady è stata dedicata alla visita di una piantagione di spezie (**) (le spezie costano più del doppio rispetto ai negozi di Thekkady) e ad un piacevole giro in barca nel bacino del Periyar (**).

16 Alleppey

Il tour del Kerala si è concluso con il soggiorno, in una comunità familiare, in un’isola della laguna di Alleppey (***). L’ospitante ci ha fatto visitare l’isola e ci ha mostrato la particolare natura della laguna e come l’uomo sia riuscito ad integrarsi con essa.

17 Alleppey Backwater

La nostra esperienza ad Allepey si è conclusa con una giornata di navigazione nei canali della laguna in Backwater (***), un tipo di imbarcazione originariamente impiegata per il trasporto del riso prodotto in laguna. L’uomo è riuscito, nel tempo, a trasformare la natura della laguna a sua misura. Il dedalo di canali portano l’acqua dalle montagne del Kerala verso l’oceano. I canali sono delimitati e protetti da una fascia di vegetazione arborea (cocco), di importanza fondamentale per questo ecosistema, perché consente di regolare il flusso d’acqua nella zona interna ai canali: le paludi, trasformate progressivamente in rigogliose risaie. Nella laguna vivono numerose comunità, dedite alla coltivazione del riso ed alla pesca. È stata anche una giornata di birdwatching itinerante.

18/19/20 Marari

Gli ultimi 3 giorni di soggiorno nel Kerala sono stati dedicati al relax, con passeggiate sulla spiaggia di Marari ed escursioni in bici nei villaggi. Anche in questo sito la natura ci ha offerto spunti di inusuale bellezza. La profonda spiaggia tropicale con la cornice delle palme da cocco, i tramonti, le curiose taccole ed i trampolieri. Nel corso della prima passeggiata pomeridiana sulla spiaggia, abbiamo assistito ad una suggestiva cerimonia Indù (***): cospargere in mare le ceneri di un familiare defunto. Diversi rituali purificatori della fede induista avvengono in alcuni siti, ritenuti sacri, lungo i fiumi e sul mare. In prossimità di un villaggio di pescatori, tra le barche da pesca, si era formato un folto gruppo di persone; guardando con più attenzione si è capito che erano familiari. La loro attenzione era rivolta verso un giovane, vestito di bianco, che teneva in mano un’urna ed un mazzo di fiori. Dopo una preghiera corale, il giovane si è staccato dal gruppo, si è immerso in acqua, donando al mare le ceneri contenute nell’urna insieme al mazzo di fiori. Le donne, dopo la cerimonia, si sono bagnate il viso con l’acqua di mare intrisa dalle ceneri. Anche qui, come sul Gange a Varanasi, abbiamo colto la stessa atmosfera di spiritualità e speranza. Dopo la cerimonia, alcune donne con i loro bimbi, si sono avvicinate a noi e ci hanno chiesto di fotografarci insieme a loro. Per chi dovesse trovarsi in loco, il sito sacro si trova sulla spiaggia di Marari, in prossimità di un villaggio di pescatori, alla fine di Sastri Jn Beach Road (Kerala). Il rito viene effettuato prima del tramonto (17). Il tentativo di bagno in oceano è stato di breve durata, perché l’onda oceanica può creare problemi.

Durante la nostra permanenza a Marari abbiamo fatto due interessanti escursioni in bici (***), che ci hanno permesso di cogliere la cultura e le tradizioni di questi villaggi. La prima dal porticciolo delle Backwaters al resort di Marari, la seconda, domenicale, ad uno stabilimento balneare indiano, ad una Chiesa Cattolica e ad un Tempio Indù, confondendoci, accolti, tra la gente. A Mararikulam siamo entrati in uno stabilimento balneare frequentato dai locali, incuriositi dalle loro abitudini e dal particolare abbigliamento. Abbiamo notato che la domenica, sia la Chiesa Cattolica che il Tempio Indù sono molto frequentati. Le due religioni convivono pacificamente ed hanno diverse analogie. La Chiesa Cattolica ha adottato tradizioni locali induiste: in chiesa uomini e donne sono separati, scarpe fuori dalla chiesa, colori vistosi degli arredi sacri, all’esterno della chiesa ci sono il palo delle bandiere ed i candelieri induisti. Abbiamo notato compostezza della cerimonia cattolica, contro il chiassoso rito induista. Nel tempio induista abbiamo assistito ad una simpatica tradizione locale. Una grande bilancia era dedicata alle offerte: peso dell’offerente = peso dell’offerta in banane.

20 Delhi

In serata volo diretto Cochin Delhi.

21 Delhi

Abbiamo spostato la visita di Delhi alla fine del tour per trovarci in loco il giorno della partenza, evitando che possibili ritardi o annullamento del volo da Cochin potessero pregiudicare il volo di rientro in Italia. Abbiamo concentrato in una giornata piena le principali visite di Delhi. La giovane guida, preparata e parlante un buon italiano, ha saputo mostrarci il cuore della città. Saltata la visita del Forte Rosso, perché abbastanza simile al Forte Rosso di Agra, visitato.

La prima visita della giornata è stata la maestosa moschea Jama Masjid (**). Si trova nel quartiere della vecchia Delhi, vicino al Forte Rosso e al Bazaar di Chandni Chowk. Vi si accede attraverso un’ampia scalinata che immette in un enorme cortile, circondato da gallerie, che può ospitare fino a 25.000 fedeli. E’ stata costruita nel XVII secolo, nel periodo in cui l’architettura moghul raggiunse il massimo splendore. L’ingresso è libero, ma bisogna pagare il consueto obolo del turista (custodia scarpe, ticket macchina fotografica).

All’uscita della moschea, ci siamo avventurati in risciò nei bazar di Chandni Chowk e Khari Baoli (spezie) (***). I bazar sono un vero spaccato di India autentica, con i palazzi fatiscenti, i preoccupanti intrecci di cavi elettrici, il traffico caotico di risciò e ciclomotori, i negozi colorati, gli odori del cibo di strada e tanti sacchi, ma proprio tanti, con quintali di peperoncino. Kaush ci ha portati sui tetti di un antico palazzo da dove abbiamo visto l’altra faccia del mercato: le famiglie che vivono ai primi piani ed i laboratori dove si preparano i prodotti nei piani alti. Abbiamo terminato il nostro giro frastornati ma euforici.

La visita successiva è stata al parco Raj Ghat (*) dove è stato cremato Mahatma Gandhi. Nel pomeriggio, abbiamo visitato la Porta dell’India (**), un monumento che ricorda i soldati indiani “uccisi durante la seconda guerra mondiale al posto dei colonizzatori inglesi”. Nello stesso viale abbiamo visto Il Palazzo Presidenziale e gli immensi Edifici Governativi (**), triste e sfarzosa testimonianza dell’epoca coloniale inglese. Abbiamo concluso la giornata con la visita al tempio Sikh di Gurudwara Bangla Sahib (***), uno dei più importanti luoghi di culto della capitale indiana e una delle tappe da non perdere per chi visita la città. Un luogo da visitare per ammirare la sua imponente architettura, ma anche per immergersi nell’atmosfera di pace e contemplazione dell’India più magica e spirituale. Al di là del pregio dell’edificio, caratterizzato da un’imponente architettura in marmo bianco sovrastata da una splendida cupola dorata, il tempio Sikh di Delhi è il luogo dove chiunque, indipendentemente dalla religione o dalla casta, è invitato a condividere un pasto. Nelle immense cucine volontari preparano ogni giorno 5000 pasti a pranzo e cena. L’ingresso è gratuito, e chiunque può offrirsi volontario per cucinare, aiutare a servire i pasti o pulire l’immenso salone dove si consumano.

22 Volo Delhi Roma Palermo

Anche per il ritorno confortevole ed economica combinazione di voli Alitalia Delhi Roma Palermo. Il volo AZ769 parte da Delhi alle 4,30 locali, con arrivo a Roma alle 8,30 italiane.

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