India on the road 2
7/2/17
Partiti puntuali da MXP con Air India alle 20,00. Cena scarsa e piccante. Colazione fredda e caffè schifoso
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8/2/17
Dormito niente. Autobus per Agra preso vicino alla stazione metropolitana “Botanical Gardens”: anche se prenotato su internet con un’agenzia, trovato uno che partiva prima e abbiamo preso quello. L’autobus era tipico indiano, niente a che fare con i bus per stranieri che si prendono in altre parti dell’Asia. Prima di arrivare ad Agra ci hanno fatto trasbordare su un altro bus che all’ingresso di Agra si è guastato, quindi abbiamo preso un motorisciò per arrivare alla guesthouse. Per prendere il motorisciò ci siamo avvalsi della collaborazione di un poliziotto, altrimenti ci avrebbero spennati, dato che eravamo gli unici occidentali e c’erano pochissimi mezzi che potessero portarci in centro. Prima regola: non occorre prenotare in anticipo i bus, andate alla stazione di partenza un’ora prima e non avrete problemi a prenotare il posto. Seconda regola: gli indiani hanno paura della polizia, che non esita ad usare il manganello o un pezzo di legno. Se ci sono problemi la parola magica è POLICE. La guesthouse si chiama “Sai Palace”, è nel quartiere vecchio ed è interessante perché dalla terrazza si vede il Taj Mahal (ma tutte le altre guesthouse hanno lo stesso panorama). E’ in una stradina non trafficata e abbastanza pulito all’ingresso. Le tende e le lenzuola sono sporche, non ci sono accessori per bagno come sapone o altro, le lenzuola puzzano, no wi fi in camera ma solo nelle aree comuni, acqua tiepida e scarsa; per avere l’acqua (tiepida) bisogna avvisare un’ora prima. Altro avviso. Portatevi un sacco a pelo o un sacco-lenzuolo.
9/2/17: TAJ MAHAL
Siamo andati al mattino presto con biglietto on line pagato 1000 rupie. Consigli: evitate l’entrata principale dove arrivano i gruppi con i pullman; non serve andarci presto perché la fila è limitata; non serve fare il biglietto on line, le biglietterie non sono mai intasate; non portatevi zainetti, solo la macchina fotografica. Teoricamente il mausoleo principale non si può fotografare, ma credo che sia impossibile in ogni caso farlo, dato che è completamente al buio. Francamente non vale la pena visitarlo, basta fare le foto dall’esterno o dalla terrazza di una qualsiasi guesthouse. Agra Fort; esternamente imponente, all’interno quasi niente. Nei paraggi c’è una baraccopoli molto grande e andando verso nord si arriva al Kibiri Bazar: molto grande, si vende di tutto, ma specialmente tessuti. E’ molto frequentato dalla gente del luogo, infatti gli occidentali si contavano su una mano. Se chiedete le distanze dalla vostra guesthouse per raggiungere il forte o il bazar, sentirete numeri che non rispondono a verità; non so se lo fanno per far lavorare i risciò o perché non hanno il senso della distanza. Comunque dal Taj Mahal all’Agra Fort ci sono 1,2 km, e dall’Agra Fort al bazar 700 m.
10/2/2017: FATEPUR SIKRI
Gli autobus partono dalla stazione Idgah e il costo è di 40 rupie. Non pensate ai gran turismo magari sperimentati in altri Paesi dell’Asia. Questi sono sporchi, sgangherati, affollati e senza ammortizzatori. Al ritorno prendi qualsiasi bus per Agra, ma attento a dove farti lasciare perché la maggior parte non fermano al bus stand. Ingresso al sito di Fatepur Sikri 500 rupie. Sito molto grande dell’era Moghul ma spoglio, non ci sono statue, affreschi, bassorilievi o altro. Per me non è interessante, ma, per darvi un’idea, non mi hanno fatto impazzire né Angkor Wat in Cambogia, né Bagan in Myanmar. Quindi valutate voi.
11/2/2017
Bus per Jaipur dalla stazione Idgah. Abbiamo prenotato anche questo biglietto on line. Saliamo sull’autobus pensando che fosse il nostro, invece il nostro non era partito e non potevamo prendere quello; quindi dobbiamo aspettare di prendere quello delle nove. Dei ragazzi francesi arrivati un quarto d’ora prima della partenza sono saliti e partiti. Non prenotate on line. Per arrivare a Jaipur impiega 5 ore con due soste per mangiare e per i bisogni fisiologici. Nonostante tutto mi è piaciuto perché stai a contatto con la gente del luogo. Qualcuno che conosce un po’ di inglese ti fa sempre le solite domande di rito. A Jaipur abbiamo prenotato “hotel Shri Kalian Residency” una double per tre notti al costo di 2394 rupie. Pulito, acqua calda corrente, wi fi in camera non buono. La posizione è ottimale per me perché è di fronte alla stazione degli autobus e a circa 3km a piedi dalla città vecchia. La sera siamo andati a visitare l’Indra Bazar. Ci siamo arrivati per vie interne dove probabilmente passano pochissimi turisti, dato che tutti ci guardavano. Vi consiglio di non essere molto amichevoli con i ragazzini perché in gruppo diventano pericolosi, tipo ne spingono uno contro di te o ti seguono ridendo. Il bazar è fatto di negozi ai lati della strada; niente di particolare, ma è affollatissimo. La mattina si trova una parte del mercato dove vendono abbigliamento usato a prezzi stracciati. Cena in un ristorante trovato sulla strada del ritorno. In India trovate posti dove mangiare in grande quantità. Quelli più popolari non hanno i menu con la traduzione in inglese. Preferite i posti dove la cucina è a vista e dubitate dei posti dove il servizio è rapido. Normalmente dovreste aspettare circa 10 minuti. Attenti al piccante
12/2/2017
Dall’hotel facciamo l’itinerario a piedi per il centro consigliato da L.P., quindi si entra nella città vecchia dal new gate, poi l’affollatissimo Bapu Bazar, dentro le mura; poi Sanganeri Gate, tutto il Johari Bazar, estesissimo sui due lati della via, poi si arriva alla rotonda di Badi Chapuar e girando a sx incomincia il Siredeori Bazar. Subito dietro c’è l’ “Hawa Mahal”, ingresso 500 rupie. Vicino c’è il City Palace, ingresso 500 rupie. Bello, ma l’interno è spoglio, non c’è praticamente niente. A voi la valutazione se visitarlo o no. Vi consiglio di entrare a caso nella città vecchia, pochissimo visitata dai turisti. Abbiamo parlato con qualcuno che ci ha chiesto se volevamo info. Lamentavano che ormai i turisti non si fermano per strada a fare quattro chiacchiere, ma, forse spinti da tutto quello che si legge sull’India (furti, fregatura, ecc.) preferiscono andare direttamente con i motorisciò nei posti turistici e si muovono prevalente mente con questo mezzo. Devo dire che è difficile trovare persone disinteressate, anche se tra quelli che si incontrano la gamma è varia.
13/2/2017: AMBER FORT
Dalla rotonda di Badi Chapuari ci sono i bus che vanno ad Amber, quindi al Forte, poco prima di arrivare in città. Ci sono quelli privati (piccoli, spogli e spesso stracolmi), e quelli pubblici di color rosso, uguali agli autobus delle nostre città. Il prezzo del biglietto è di 40 rupie. Il Forte è bellissimo esternamente, con dei camminamenti che ricordano la Grande Muraglia cinese. Il colpo d’occhio è notevole sia dall’esterno che guardando il panorama dall’interno. Anche l’interno è bello architettonicamente, ma è spoglio. Questa, noterò più avanti nel viaggio, è una caratteristica delle attrazioni indiane. Il biglietto costa 500 rupie. A metà strada tra Agra e l’Amber Fort trovate il Jal Mahal, un palazzo in mezzo ad un laghetto pieno di uccelli di vari tipi. Vi consiglio di fare una passeggiata sul lungo lago al tramonto. Prenotato il bus Volvo con A/C (diverso dai bus express) per 590 rupie
14/2/2017
Alle 7 e 30 bus per Bikaner dalla stazione di fronte all’albergo. E’ un po’ meglio di quelli express, ma mi aspettavo di più. La cosa buona sono gli ammortizzatori, almeno questo li ha. Abbiamo prenotato “Ganjer Niwas Guesthouse” sempre tramite booking (prenotiamo il giorno prima per il giorno dopo e solo per un giorno, in modo da valutare direttamente). E’ lontana dalla città, pulizia discreta, wi fi in camera, materasso con molle sporgenti per 800 rupie a notte la double. E’ a gestione famigliare con la possibilità di cenare, ma costa il doppio dei ristoranti normali. Nel pomeriggio visitiamo “Junagarh”, il forte, ma solo esternamente, e, grazie ad un personaggio che ci intercetta per strada, la città vecchia, dove i turisti non vanno, ma dove ci sono degli scorci e dei palazzi veramente interessanti. Affidatevi ad una di queste persone. Se vedete che è una persona conosciuta, quindi lo vedete salutare altre persone, vi potete fidare. Alla fine dategli una mancia.
15/2/2017
Vicino alla guesthouse passa l’autobus che conduce a Deshnok, 30 km da Bikaner. Il bus ci lascia ad un incrocio dove ci sono dei risciò ad aspettare, ma in 5 minuti potete andare a piedi e raggiungere il tempio dei topi “Karni Mata Temple”, che sono sacri e vengono nutriti dai sacerdoti e dai fedeli. Ritornati a Bikaner andati in stazione per prenotare il treno per Jaisalmer, terza class A/C con cuccette 610 rupie. Ci vuole un po’ di tempo per districarsi fra le classi dei treni. Cerco di chiarirvele: la sleeper è quella che io chiamo carri bestiame. Non ci sono limite sul numero di persone che possono accedervi, anche se ci sono i posti prenotati. Poi ci sono le Chair con A/C, dove i posti sono numerati e le poltrone sono abbastanza comode. Poi c’è la terza A/C con cuccette numerate e dove non possono accedere chi non ha prenotazione. Anche se non ci sono scompartimenti, i posti sono sei come le cuccette dei nostri treni. Di giorno non sono comode perché non hanno braccioli dove appoggiarsi. Conviene sempre prendere le cuccette in alto, in modo che anche di giorno ci si può sdraiare per leggere o per dormire. La seconda A/C è uguale alla terza A/C ma hanno quattro cuccette per”scompartimento”. Tralascio la I classe perché non ci sono stato e perché non la trovo interessante dato che costa troppo rispetto a quello che offre.
16/2/2017
Partenza h. 7,20 dalla stazione Laglarh. In 6 ore si arriva a Jaisalmer. Prenotato una notte con Booking.com presso “hotel Royal Stay”. La matrimoniale a 450 rupie a notte. La guesthouse è all’interno delle mura e attaccata al forte. E’ molto bella per la posizione e ha camere spaziose. La pulizia non è il massimo, per avere l’acqua calda bisogna comunicarglielo 1 ora prima e spesso bisogna cercarli per avviare l’autoclave per l’acqua corrente. Purtroppo spesso non si trova nessuno. A noi è anche capitato che un cane si intrufolasse nella stanza e che non volesse più andare via. I cuscini non vedono l’acqua da tanto tempo, tanto che ho dovuto avvolgerci l’asciugamano, che invece era pulito. No sapone. Il wi fi in camera è praticamente inesistente. La città è piena di turisti. E’ un susseguirsi senza soluzione di continuità di guesthouses, ristoranti, negozi, commercianti che continuamente ti offrono la loro merce.
17/2/2017
In India per avere rupie hai due possibilità: o cambi euro o usi gli ATM. Gli ATM spesso sono senza disponibilità di denaro e quindi metti in conto di visitare vari ATM prima di trovare quello che eroga soldi. E in questo caso c’è la fila, più o meno lunga, dipende dalla città. A Jaisalmer non abbiamo trovato banche che cambiassero gli euro, quindi vi dovete affidare ai cambiavaluta. Ce ne sono centinaia. Templi gianisti: belli sia esternamente che internamente; particolarmente interessanti gli intarsi. L’ingresso costa 200 rupie e comprende tutti i sette templi, ma io ne ho visitati 2. Attenzione alle guardie all’ingresso: vi fanno lasciare le scarpe con fare gentile all’ingresso, quando invece andate a prelevarle pretendono la mancia. Mi sono rifiutato. Fatelo anche voi.
18/2/2017
Mattina al Gadissar Lake, un laghetto con due tempietti in mezzo. Si può andare per prendere un po’ di fresco. Pomeriggio museo delle tradizioni del deserto e alle 18,30 abbiamo assistito ad uno spettacolo di marionette accompagnato da canti e suoni dal vivo. Da vedere. Cenato da “Monica”: i prezzi sono alti, come in tutta la città. Il cibo buono. Nel pomeriggio avevamo prenotato il bus per Jodhpur per 250 rupie. E’ un 2+1, significa una fila di posti da 2 + una fila di letti che di giorno vengono utilizzati a caso.
19/2/2017
Partiti puntuali alle 8,20, ma attenzione, in India i bus privati raramente partono dalle stazioni degli autobus, utilizzano strade o piazza o spazi che non hanno niente a che fare con il vero e proprio terminal. La compagnia si chiama “Shouan Travel”. Appena arriviamo un ragazzo (il bigliettaio scopriamo dopo) ci fa mettere gli zaini nel bagagliaio, ma pretende 20 rupie a testa. Gli diamo dieci in due, ma mi sono sentito preso per il c. Non date soldi. Anche questo bus sembra che non abbia gli ammortizzatori. Abbiamo prenotato con Booking.com “Namaste Cafe” in pieno centro vicinissimo alla Clock Tower e al bazar. Esternamente non bello, ma con camere grandi, luminose, pulite, bagno grande, acqua corrente e calda. Lenzuola e asciugamani puliti. No A/C (per scelta nostra). Purtroppo abbiamo prenotato solo una notte e, non avendo disponibilità, ci siamo dovuti spostare in un’altra guesthouse per la notte successiva.
20/2/2017
Abbiamo trovato “Tanu Guest House” esternamente brutto, stanza piccola con un lato del letto a muro, quindi non proprio agevole. No lenzuola. Il copriletto macchiato ma pulito. Cuscino macchiato. Pavimento pulito. Bagno con acqua calda corrente; 600 rupie a notte. Visitato il “Mehrangarh”, il forte sopra la città. Veramente maestoso. Costruito a secco in una collina. Si fa una ripida salita a piedi o si va con il motorisciò.
21/2/2017
Andati a piedi al “Umaid Bhawan Palace”, il palazzo tuttora abitato in parte dal marhaja e in parte hotel di lusso. Si visitano le sale per 100 rupie. Sono esposte suppellettili, abiti, ecc appartenute al marhaja.
22/2/2017
Preso l’autobus per Ajmer. Da Ajmer autobus della compagnia statale (16rupie) per Pushcar. Prenotato tramite booking.com presso “Rishi Valley Resort Farmstay 559 rupie a notte la double. E’ fuori circa 1 km e mezzo dal centro città. E un posto molto bello con un giardino curatissimo dove si affacciano le stanze. Un po’ spartane con letto e un divano. A/C e wi fi. A parte il titolare lo staff non parla inglese. Il problema maggiore di questa struttura è la distanza dalla città e le strade che di sera sono buie. Di giorno il motorisciò prende 70 rupie, ma la sera dipende dall’ora e da dove lo prendi
23/2/2017: RELAX
24/2/2017: AJMER
Non andateci. E’ solo casino. Prenotato Hotel Kohinoor inn. Via trafficatissima vicino la stazione dei treni e a un km dalla stazione degli autobus. Si trova in un palazzo dove si prende l’ascensore per salire al secondo piano. Appena arrivati veniamo aggrediti dal receptionist che ci dice di andarcene perché sono pieni, nonostante gli chiariamo che abbiamo prenotato con booking.com. Dice di non sapere niente della prenotazione, chiama il suo capo e ci chiede di ritornare dopo un’ora che ci da una stanza. Ritorniamo e il receptionist è cambiato. Di nuovo la stessa storia. Alla fine ci portano in camera in un interrato umido e sporco, immondizia nei corridoi, lenzuola e cuscini sporchi. No wi fi. Uno schifo. Il mio compagno resta, io me ne vado e ritorno alla sistemazione appena lasciata
25/2/2017
Abbiamo preso il treno per Varanasi prenotato tramite agenzia il giorno prima. Treno pieno. Arrivato con tre ore di ritardo a Mughal Sarai e da lì abbiamo preso altro treno per Varanasi. In stazione prendo un taxi prepagato con dei francesi che ci porta in centro, prenotato sempre tramite booking.com “Kanha Paying Guest House”. E’ in piena città vecchia vicinissima al Golden Temple. Il vicolo della G.H. è sporco, ma l’alloggio è pulito. Stanza singola piuttosto piccola con finestra, lenzuola, cuscino e asciugamani puliti, bagno con acqua corrente calda, wi fi in camera un po’ debole. La colazione sarà omelette, toast, burro, marmellata, frutta, succo,caffè. Ottimo e abbondante. La sera vado al “Dashashwamedh Ghat” per la preghiera serale, che sembra più uno spettacolo sponsorizzato dall’azienda del turismo.
26/2/2017
Il Gange si può percorrere tutto tramite i ghat. L’ho fatto tutto al mattino mentre la gente si lavava o lavava i panni direttamente nel fiume. A ridosso dei ghat si snoda un dedalo di viuzze con negozi e ristoranti. Ogni sera preghiera/spettacolo con i barconi dal fiume e le persone sedute sui gradini del Ghat. Volevo andare a Katmandu via terra tramite l’autobus che parte da Varanasi a giorni alterni, ma quando sono andato al bus stand per comprare il biglietto mi hanno detto che il bus era guasto a Katmandu, che non sarebbe partito prima di tre giorni, poi che c’erano anche bus privati che facevano quel percorso, ecc. Tutte cose che mi hanno spinto a continuare per il sud dell’India e per il momento saltare il Nepal. Sarei dovuto stare a Varanasi ancora 2 giorni e ormai non sopportavo tutto il casino che l’avvolgeva a tutti i livelli. Così vado in stazione e faccio il biglietto del treno per Gaya e da lì raggiungere Bodhgaya, a circa 13 km. Faccio anche quello da Gaya per Kolkata. Il tutto, compreso Taktal, 1615 rupie. In guest house concordo con il titolare tuk tuk per l’indomani mattina per andare alla stazione di Mughal Sarai per 400 rupie.
2/3/2017
Mi accorgo che ho preso una fregatura. Le 400 rupie sono troppe per il percorso. Ti consiglio di prendere il treno, magari anticipando la presenza in stazione a causa dei ritardi che non sono rari. Oppure i motorisciò o le auto condivise. Ce ne sono tantissime. Basta farsi dire da dove partono o farsi accompagnare all’uscita della città. Parto con 2 ore di ritardo. Comunque a Gaya all’uscita della stazione ci sono i motorisciò. Prendetene uno in condivisione, anche se a loro sembra strano. La tariffa e di 25 rupie, magari dategliene 50 per farvi garantire che non ammassino la gente come sono soliti fare. A Bodhgaya basta dire al driver quale è l’albergo e lui vi porta. Non parlano inglese, quindi procuratevi la traduzione del nome. Io ho utilizzato la mappa di google map per dirgli dove andare. “Beauty Guest House” prenotato con Booking.com. Stanza doppia uso singola 495 rupie a notte. E’ una palazzina nuova, con stanze nuove e pulite, acqua corrente calda, non ci sono toilettries, wi fi in camera discreto. A Bodhgaya visti i monumenti buddisti, è finita lì. Considerate che Bodhgaya è per i buddisti quello che La Mecca è per i mussulmani, naturalmente in piccolo. E’ qui che il principe Sidharta ebbe l’illuminazione e divenne buddista. A secondo del tempo che si ha a disposizione, consiglio di arrivare a Gaya, lasciare lo zaino nella cloack room della stazione, prendere un motorisciò e fare ritorno dopo aver visitato i templi prendendo un treno notturno per la località dove si vuole andare. Questo non perché non siano interessanti, ma perché ho visto fin troppi templi buddisti in altre nazioni e poi perché Bodhgaya è la tipica città di turisti (buddisti) con bancarelle, alberghi e ristoranti. Sembra che ci sia solo questo. Se si ha tempo vi consiglio quello che ho fatto l’indomani mattina.
3/3/2017 Mahabodi Temple
Si possono lasciare le scarpe e gli zainetti in mobiletti gratuiti. Ingresso gratuito (a offerta se vuoi) e 100 rupie per la macchina fotografica. Però a lato dell’ingresso c’è il Main Market (con prezzi naturalmente più bassi di quelli che trovi nelle bancarelle) e da lì si snoda la città vera. Fate un giro a caso. Non trovate turisti. Prendo un motorisciò per andare alla stazione di Gaya e lo pago 250 rupie. Treno naturalmente in ritardo. Sale d’aspetto: ce ne sono di due tipi, una per la seconda classe normale, un’altra per le classi superiori e sono divise tra sale per uomini e sale per donne, anche se alla fine è tutto mischiato. In certe stazioni c’è la sala per la prima classe.
4/3/2017
Alle 2,30 si parte per Howth (una delle stazioni di Calcutta, anche se piuttosto lontana dal centro). Con il battello vado dall’altra parte del fiume e da lì prendo un taxi per Sudder Street, la via più turistica di Kolkata e dove si concentrano il maggior numero di strutture per turisti, specialmente backpackers. I taxi a Kolkata hanno il tachimetro, ma non lo vogliono attivare. Le tariffe nell’ora di punta aumentano anche del 50%. A Sudder Street cerco una guest house ma quelle un po’ più decenti sono piene. Mi fermo alla “Aifridi” struttura nuova appena rifatta consigliata da L.P. La stanza apparentemente è bella, ma è sporca con macchie e buchi sulle lenzuola e sul copriletto. Asciugamani macchiato, odore di umidità e il letto sembra bagnato. No finestre, wi fi in camera ok, 1500 rupie a notte la matrimoniale con la colazione, che portano loro (sandwich, succo, banane). Il rapporto qualità-prezzo è inesistente. Inoltre il personale è supponente, come se fossero dei receptionist di un albergo a 4 o 5 stelle. Questo mi da spunto per un altro consiglio: gli alberghi frequentati dai solo indiani sono cari e qualitativamente scarsi. I migliori sono quelli dove ci sono i turisti che generalmente hanno abitudini diverse per quanto riguarda la pulizia.
5/3/2017
Mattino “Foreign Tourist Buro” per prenotare treno per Puri. C’è la fila. E’ meglio se potete evitare andare la domenica perché chiudono alle 14,00 non ha importanza se c’è gente che aspetta. In ogni caso anche andando in un giorno feriale mettete in conto di stare in fila mezza giornata. Il resto della giornata in giro, così come il giorno seguente
7/3/2017 ARRIVO A PURI
Prenotato con booking.com “One Love Guest House”, 2 notti per 900 rupie, che raggiungo con un motorisciò. Già la zona è bruttina, poi il titolare mi dice che non sa niente di prenotazione ed è tutto pieno. Su mia insistenza mi fa vedere una stanza a pianterreno: buia, maleodorante, muri scrostati e sporchi, letto pieno di macchie, bagno sporco, puzza di umidità che ti prende alla gola. Vado via. Trovo “hotel Shantikunja” in una traversa di C.T. Road. Lo prendo per 1000 rupie a notte. Stanza matrimoniale spaziosa con finestra che si affaccia su un giardino, tv a schermo piatto, letto pulito, bagno pure, acqua calda corrente, wi fi in camera. Andando in giro per Puri mi chiedo: perché la gente viene qui? Di giorno in spiaggia non c’è un albero, non puoi fare il bagno a causa delle correnti, la sera non esiste passeggiata sul lungomare. Cenato al “peace” di T.C. road, senza lode né infamia. Il chapati con mele o banana tanto elogiato su L.P. non è niente di che. Anche perché del miele c’era solo il profumo
Non continuo perché in fretta e furia sono rientrato in Italia a causa di problemi famigliari. Ma ritornerò il prossimo anno riprendendo da qui per visitare tutta l’India.