India… l’inferno incontra il paradiso

Bellissimo e affascinante viaggio... che consiglio a tutti quelli che vogliono un avventura diversa ed emozionante!
Scritto da: sbrillu
india... l'inferno incontra il paradiso
Partenza il: 18/08/2010
Ritorno il: 31/08/2010
Viaggiatori: 39
Spesa: 2000 €
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Il mio aereo arriva a Nuova Delhi a notte fonda, il mio corpo e la mia mente sono già emozionati all’idea di sapere cosa mi aspetterà. Dopo una lunga camminata nei corridoi spenti dell’aeroporto, si aprono finalmente le porte della tanto adorata e cercata India. L’umido mi assale e nel giro di pochi minuti, mi sento bagnata, accaldata e il respiro (quasi) si fa corto. Nonostante il caldo, sono inebriata dai colori, odori e dalle tantissime persone che circondano il piazzale. I rumori si infondono nella mia mente, una vecchia serie di tuk tuk (taxi indiani) gialli e neri creano del fumo grigio e passano davanti a me bus con la scritta: “tourist”! proprio uno di quelli sarà il mezzo del mio viaggio. La distanza tra l’aeroporto e l’albergo non è molto lunga, intorno a me, campi isolati ricoperti di un buio “pesto” che ai miei occhi è molto più intenso. Aspetto di vedere la città con il sole del mattino. Il mattino seguente vengo trascinata dall’atmosfera della vecchia Delhi e davanti a me la moschea più grande dell’India (la jama masjid)!!! Qui il togliersi le scarpe è un tassativo rituale e così da lì a poco entri in un mondo che forse, fino ad allora, ignoravi completamente. In terra, acqua e sporcizia, addosso una sorta di tunica bagnata e dannatamente colorata che mi copre gambe e braccia e davanti a me: gente che prega, bambini che corrono, uomini indiani che ti chiedono con fare misterioso e curioso una bella foto con te. E’ stupefacente come riesci ad adattarti a determinate situazioni; stupefacente come una paesaggio così particolare e diverso possa diventare una parte di te, un ricordo indelebile. Decidiamo di entrare fino in fondo nell’India di cui tutti parlano e quindi, giro in risciò!!! All’interno delle strette e piccole vie, il rumore dei clacson è continuo, davanti a me: fango, sporcizia, escrementi e uno spruzzo enorme di colori e odori forti. Mucche e tori in mezzo alla strada, bancarelle e negozi di ogni genere ti stupiscono e ti sorprendono. Donne e bambini che gridano in Indi al nostro passaggio, scrutano e si divertono incuriositi perché così lontani e così diversi dal nostro modo d’essere. Fantastico e meraviglioso, trascinante e entusiasmante, entri in un inferno di paradiso. Lasciamo definitivamente Delhi dopo due piccoli giorni, ci faremo ritorno solo per tornare a casa.

Durante il percorso del viaggio, i miei occhi vedono l’inimmaginabile, è una sensazione che però non sconvolge, ma entra pian piano, ti trasforma e cambia le tue prospettive. Tutto diventa una corsa ad ostacoli, perfino quello che per noi è semplicissimo e così banale, come camminare per strada, diventa speciale e avventuroso. Lungo le strade si trova di tutto, e su tutto il loro perimetro vedi rifiuti, escrementi, fango (lasciato chissà da qualche monsone passato lì); Le donne fasciate dai loro magnifici e colorati sari, moto con 4 persone a bordo, che scaricano un rumoraccio di marmitta e clacson! Pasticcerie, fruttivendoli, spezie vendute a poche rupie e te di ogni genere e tipo. L’india è una vera e propria “lotta” con i venditori che ti fermano per la strada, mai stanchi e mai rassegnati, nel volerti proporre la cosa più bella e speciale che tu abbia mai potuto comprare. La cosa più interessante e allo stesso tempo strana, è quando passando per le strade desolate, per campi coperti dal fango e dall’acqua, fai caso agli enormi cartelloni pubblicitari sempre puliti e pronti a far conoscere un mondo troppo diverso, quasi un gioco di follia in mezzo a quel nulla così affascinante. Non lontano da Bikaner, si trova il tempio dei topi. Entrare in un posto del genere non è stato sicuramente convenzionale, ma la mente umana può arrivare a fare cose che neanche immaginiamo. Rigorosamente scalzi, varchiamo la soglia dell’adorato tempio! Una struttura non troppo appariscente, al suo interno un cortile dove migliaia di topi corrono avanti e indietro. Non riesco a descrivere le sensazioni provate e sono rimasta sorpresa dalla mia inaspettata resistenza, a degli essere viventi, che in realtà non fanno niente di male. Nell’altare del tempio tantissimo cibo, dato in pasto ai piccoli roditori, una ciottola di latte e intorno sporco, escrementi e un odore che ti entra con poca difficoltà nelle narici. La guida fa presente che ti potrà baciare la fortuna solo se un topo ti passa sopra i piedi o se riesci a vedere il piccolo e bellissimo topo bianco! A me sono successe entrambe le cose, quindi al mio rientro mi aspetta una sacco pieno di fortuna. Dopo tantissimi km e tantissime città, arrivati ad Agra, saliamo sul bus elettrico per arrivare al famoso e irraggiungibile Taj Mahal. E’ proprio come lo descrivono nelle guide e nei film, un lussureggiante palazzo che splende alla luce del sole. Foto di rito e lacrime sul cuore, per quel viaggio che di lì a poco finirà. Un esperienza di vita e di crescita mentale, ogni persona dovrebbe riuscire a viaggiare con il corpo e la mente. Il mio racconto finisce qui…ma la voglia di conoscere continua e soprattutto il mio viaggio.



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