India in tre settimane… un concentrato di emozioni
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Partiamo da Venezia alle ore 10.30 del 20 dicembre con la compagnia aerea Turkish Airlines. Arriviamo a Istanbul dopo 2 ore e 1/2 di volo e poi ripartiamo alle 18.40.
2° giorno – 21 dicembre
Atterriamo a Nuova Delhi alle 4 del mattino. Cambiamo i soldi in aeroporto e all’uscita ci aspetta il nostro autista assieme al co-pilota. Dopo mezz’ora di tragitto arriviamo in hotel dove ci attende il titolare dell’agenzia. Paghiamo il saldo e poi a nanna. Sono le 5.30. Sveglia alle 9.45… colazione e via si parte a visitare la città. Ci aspetta la nostra guida che ci porta a vedere la moschea più grande dell’India, seconda al mondo, detta “Jama Masjid”. Ci togliamo le scarpe ci infiliamo i copri scarpe, quelli usati nelle sale operatorie degli ospedali, e io e mia sorella anche due copri abiti. Questa “Moschea del Venerdì” che domina Old Delhi può contenere 25.000 persone! Poi facciamo un giretto emozionante sul risciò a pedali nelle strette ed affollate stradine della Old Delhi. La visita dura circa mezz’ora ma ne vale la pena a parte il folle caos che bombarda i sensi il nostro sguardo viene attirato dalle tante stoffe, spezie, colori…facciamo il primo acquisto: un calendario raffigurante una divinità indiana. Poi passiamo per l’India Gate e vediamo i vari palazzi governativi. Pranziamo in un ristorante scelto dalla guida e assaggiamo un piatto a base di pollo e verdure cotte per fortuna non troppo piccante… basta dire “no spicy please!” Scendiamo a vedere il Gandhi Smriti, luogo in cui fu assassinato il Mahatma Gandhi il 30 gennaio 1948. Lungo il percorso incrociamo tanti bambini e bambine con le divise scolastiche. I loro sorrisi e i loro saluti ci emozionano tantissimo. Molti di loro si avvicinano per darci la mano in segno di amicizia. I loro sguardi sono pieni di gioia e ci riscaldano i cuori. Ultima tappa il complesso di Qutb Minar. L’insieme di edifici religiosi risalgono ai primi tempi del dominio islamico. Il luogo è frequentato da uccelli, pappagalli, scoiattoli. Ceniamo in hotel e andiamo a nanna presto.
3° giorno – 22 dicembre (265 Km 6 ore circa)
Dopo colazione si parte per Mandawa, città fortificata risalente al XVIII secolo, attraverso la zona dello Shekhawati. Arriviamo a Mandawa nel pomeriggio e visitiamo le antiche Haweli dipinte nello stile proprio della zona. Lungo la strada ci fermiamo a mangiare in un posticino all’aperto molto carino. Le temperature in questa stagione arrivano ai 20 gradi e quindi preanzare all’aperto accarezzati al sole è veramente una delizia.
4° giorno- 23 dicembre (190 km 4 ore circa)
Partiamo presto ma ahimè questa mattina c’e tanta nebbia. Il nostro fidato autista fa molta attenzione e procede con molta cautela. Lentamente la nebbia si alza verso le 10.00. Ci fermiamo a visitare Fatehpur ed in particolare una haveli, case abitate in passato da ricchi mercanti. Fatehpur è una cittadina molto vivace che vanta molte haveli, molte delle quali però sono in rovina. Ne visitiamo una ancora abitata e all’interno incontriamo due deliziose bambine che ci chiedono la cioccolata. In mancanza di questa regaliamo loro cappellini e saponette. Arriviamo all’ hotel alle 12.00. Dopo aver lasciato le valigie incontriamo la nostra guida al forte di Junagarth patrimonio mondiale dell’Unesco e annoverato fra le fortezze più belle del mondo grazie alle sue preziose opere scultoree. Poi visitiamo un tempio jainista e il Camel Breeding Farm dove si vedono tantissimi cammelli, e dove abbiamo modo di imparare qualcosa di più sulla loro vita, sui vari tipi e sulle loro caratteristiche. Assistiamo anche all’allattamento e alla mungitura. Infine incontriamo un pittore che dipinge miniature. Qui Davide, Barbara e Paolo fanno i loro primi acquisti: Paolo e Davide due minianure disegnate su vecchie pergamene, Barbara un dipinto raffigurante una tigre. Rientro in hotel peccato il freddo. Dopo cena una famiglia di suonatori ci intrattiene fuori del ristorante. Regaliamo ai due bambini alcuni giochi.
5° giorno – 24 dicembre (321 km 6 ore circa)
Partiamo per Jaipur alle 8.30. Lungo la strada ci fermiamo a Desnok famoso per il Karni Mata Temple ossia il Tempio dei topi. Questo è a dir poco uno dei monumenti più insoliti dell’india ed è un importante meta di pellegrinaggio. Riuscire ad individuare uno dei rari topolini bianchi è considerato un segno di buon auspicio. Come in tutti i templi è obbligatorio togliersi le scarpe ma per fortuna noi ci infiliamo i nostri amati copri scarpe. Siamo fortunati perché vediamo il primo topo bianco. Paolo e Davide escono subito un pò “schifati”. Io e Barbara rimaniamo ancora per scattare alcune foto. L’ esperienza è a dir poco incredibile! Arriviamo a Jaipur detta anche la “Città Rosa” intorno le 18, stanchi morti anche perché l’autista corre parecchio lungo le strade, schivando animali, sorpassando… ecc. L’hotel è molto bello anche se alla vigilia Barbara non si sente benissimo e va a dormire presto. Noi invece assaggiamo e gustiamo le specialità preparate in occasione.
6° giorno – 25 dicembre
Dopo colazione la guida ci accompagna a vedere il Palazzo dei Venti, raffigurato in tutte le cartoline, detto anche Hawa Mahal. Questa elegante struttura ad alveare di cinque piani in arenaria rosa consentiva alle donne della corte di assistere alle processioni e osservare la vita quotidiana della città. Scattate le foto di rito procediamo verso il Forte Amber a 11 km da Jaipur, imponente fortezza della civiltà Rajput. Saliamo a dorso di placidi elefanti e revocando le antiche gesta ci sentiamo come dei Maharajà. Io e Barbara entriamo a vedere il tempio della dea Kali scalze (qui non sono permessi neanche i copri scarpe) e senza macchina fotografica. Poi la guida ci porta a vedere il palazzo del Maraja (City Palace) che racchiude un vasto complesso di giardini, cortili e edifici e l’Osservatorio astronomico dove è possibile misurare il tempo con l’ombra proiettata dal sole sulle meridiane. Pranziamo in un tipico ristorante locale. Dopo il pranzo ci facciamo accompagnare ad un bazar ma molti negozi sono chiusi perchè è domenica. Rientriamo in hotel e subito dopo riprendiamo risciò a pedali e ritorniamo al centro per vedere un pò di negozi. Acquistiamo una tovaglia con dei disegni raffiguranti gli elefanti e qualche tè. Ceniamo molto bene in hotel anche perché essendo a buffet possiamo assaggiare e scegliere quello che di più ci piace.
7° giorno – 26 dicembre (232 km 5 ore circa)
Dopo la colazione ci trasferiamo ad Agra sostando a Fatehpur Sikri per la visita della capitale deserta del XVI secolo, abbandonata dopo soli 14 anni dalla sua edificazione, con bellissimi palazzi in arenaria rossa. Questo sito è Patrimonio dell’Umanità ed è un capolovaloro dell’arte indo-islamica che vale la pena visitare. Arriviamo ad Agra e prima del tramonto dobbiamo ammirare il meraviglioso Taj Mahal, nominato la prima meraviglia del mondo. Per fortuna la giornata è serena e non c’è la solita foschia tipica di questo mese. Riusciamo a contemplarlo in tutta la sua maestosità e scattiamo delle foto bellissime specialmente a un gruppo di donne indiane in fila per entrare a visitare la tomba. Noi turisti per fortuna abbiamo l’accesso diretto senza fare le interminabili code che invece sono riservate agli indiani. Appagati rientriamo in hotel.
8° giorno – 27 dicembre (250 km 7 ore circa)
Dopo la colazione partiamo in direzione Gwailor. Visitiamo lo splendido forte della città maestosamente arroccato sulla cima di un altopiano che domina la città. Le sue torri circolari rivestite di piastrelli turchesi regalano una visione grandiosa. Qui nonostante il posto sia spettacolare non c’è ombra di turisti, siamo soli e il fascino di questo luogo accresce ancor di più! Ripartiamo per Orchha dove arriviamo in serata.
9° giorno – 28 dicembre (180 km 4 ore circa)
Visitiamo l’antica e tranquilla cittadina sulle sponde del fiume Betwa ed in particolare il Jehangir Mahal, palazzo fatto costruire nel 1606, in occasione della visita dell’imperatore Jehangir per ospitarlo e di alcuni interessanti templi. Nel pomeriggio partiamo per Khajuraho.
10° giorno – 29 dicembre (240 km 6 ore circa)
Dopo la prima colazione partiamo per il parco di Bhandvagarh. Pur essendo relativamente poco esteso, questo parco ha la maggior densità di esemplari di tigri al mondo. Ma oltre alle tigri ospita leopardi, cervi, cinghiali ed entelli. Arriviamo nel pomeriggio un po’ stanchi. Prendiamo possesso del nostro Lodge e ci rilassiamo pensando al safari che ci aspetta domani.
11° giorno – 30 dicembre
Ci alziamo presto sono le 5 e con una una jeep facciamo il primo safari nel parco, ma riusciamo a scorgere solo le tracce della tigre ma di lei non c’è ombra. Ci dicono che in questo periodo è un po’ difficile avvistarla perché l’erba è molto alta e quindi lei si nasconde facilmente. Rientriamo a pranzo e ci confrontiamo con gli altri ospiti della struttura. Solo una coppia di inglesi è riuscita a vederla. Chissà se la fortuna di aver visto il topo bianco ci ripagherà… Così ripartiamo con un’altra jeep e con un’altra guida. Sta volta siamo fortunati. Lei è vicina alla nostra macchina ma acquattata nell’erba. Si gira e per fortuna riesco a farle un bel primo piano. Che animale maestoso!
12° giorno – 31 dicembre (240 km 6 ore circa)
Rientriamo a Khajuraho. Nel pomeriggio facciamo un giretto per il centro, ma qui a differenza di Orchha i venditori sono molto insistenti e quindi preferiamo assistere ad uno spettacolo di danze popolari presso l’auditorium. Prosegue la serata con il cenone di Capodanno maestosamente organizzato nel giardino dell’ hotel ma che ahimè viene bruscamente interrotto dal monsone.
13° giorno – 1 gennaio
Dopo la colazione visitiamo i famosi templi capolavoro dell’architettura sacra indiana, dichiarati Patrimonio dell’Umanità: quelli occidentali costruiti a ovest Induisti, noti per le raffigurazioni erotiche e quelli Orientali a est Jainisti. Essi sono eccezionali meraviglie architettoniche indo – arie che raffiguranno con maggiore frequenza le donne e le immagini erotiche. Anche qui restiamo molto colpiti dalla bellezza di questo sito e apprezziamo la grande maestria con cui sono state eseguite le sculture. Nel pomeriggio prendiamo il volo per Varanasi detta anche Benares. Questa città è una delle più antiche del mondo ed è la città più sacra degli induisti. Qui i rituali più intimi della vita e della morte si svolgono sotto gli occhi di tutti. In serata con un richiò a pedali andiamo al ghat per assistere alla Puja serale, la preghiera serale. Per fortuna riusciamo ad assistere a quasi tutta la cerimonia che è a dir poco meravigliosa perché veniamo colpiti dal monsone. Rientriamo in hotel bagnati fradici ma pensare a quanta gente si trova a vivere per la strada senza casa e senza un rifugio ci rattrista particolarmente.
14° giorno – 2 gennaio
Ci svegliamo all’alba per poter fare l’escursione in barca sul fiume Gange per assistere ai rituali di purificazione ed alle offerte dei pellegrini al sorgere del sole. La luce è soffusa. Saliamo sulla barca e una bambina ci vende delle candele con dei fiori che accendiamo in segno di rispetto davanti al ghat funeraio. Scorgiamo le pire funerarie dove un gruppo di persone sta assistendo alla cremazione dei propri cari. Un gruppo di gabbiani ci accompagna lungo il percorso. L’atmosfera cela una calma profonda, quasi rilassante. Scesi dalla barca visitiamo a piedi la città antica con sosta la tempio d’Oro ed alla moschea di Aurangzeb. Incontriamo lungo la strada molti mendicanti alcuni dei quali lebbrosi e storpi. Nonostante avessimo letto in precedenza della loro presenza quando li incontri di persona ti si stringe il cuore e ti senti impotente perché non puoi aiutarli. Questa sensazione di impotenza ci accompagna durante tutto il viaggio. Nel pomeriggio visitiamo il sito archeologico di Sarnath, luogo della prima predicazione del Buddha. Qui incontriamo tantissimi pellegrini giunti al Buthan e dal Nepal e un ragazzo regala a Davide e Paolo un braccialetto benedetto.
15° giorno – 3 gennaio
Rientriamo a Delhi. Ci viene a prendere il nostro carissimo autista che a sorpresa ci invita a casa sua per farci conoscere la famiglia e per invitarci a cena. Il suo appartamento è molto modesto. Abita assieme alla moglie e ai tre figli maschi uno dei quali sposato. Il nostro autista che noi chiamiamo”Gaspare” ci fa accomodare nel tavolo con quattro sedie. La nuora ci serve la cena mentre la moglie, Gaspare, i figli, la vicina di casa ed il cognato ci guardano mentre mangiamo stando in piedi attorno al tavolo. Questa situazione ci crea grande imbarazzo ma non possiamo fare a meno di apprezzare la cena gentilmente offerta. A fine serata io e mia sorella veniamo vestite con il sari, il tipico abito indiano e seguono una serie di fotografie all’intera famiglia che ci proponiamo di inviare quanto prima. Sarà difficile per noi dimenticare questa serata e il calore che queste persone ci hanno dimostrato.
16° giorno – 4 gennaio
Trasferimento all’aeroporto per Trivandrum. Arriviamo alle 18.00 circa a Kovalam in questo Resort Centro Ayurveda immerso nella foresta.
Dal 17 ° giorno al 21° (5-9 gennaio)
Trascorriamo questi 4 giorni in puro relax. Ogni mattina facciamo un’ora di yoga presso il Centro, segue la colazione e poi un trattamento all’olio. Verso le undici con un taxi ci facciamo portare alla spiaggia e lì prendiamo a noleggio delle brandine con ombrellone e ci godiamo il sole ed il mare caldo meraviglioso. La spiaggia che scegliamo per fortuna è un po’ tranquilla visto che le altre sono letteralmente prese d’assalto dalla popolazione locale e dai turisti indiani che entrano nell’acqua completamente vestiti. I colori degli abiti delle donne in contrasto all’acqua del mare creano una stupenda tavolozza di colori. Prima di ripartire acquistiamo dei prodotti ayurvedici.
22° giorno Delhi Italia – 10 gennaio
Dopo aver preso l’aereo da Trivandrum per Delhi ripartiamo per l’Italia alle ore 5.00. Ci aspetta un viaggio di 10 ore.
Considerazioni finali:
Si dice “Incredibile India”… mai le parole sono state più azzeccate. Incredibile per le persone meravigliose che abbiamo incontrato, per i loro sguardi dolci, per i loro sorrisi aperti e solari nonostante la povertà estrema che li accompagna. Incredibile per le strade invase da mucche, cani, scimmie, scoiattoli, motorini, biciclette, camion… Incredibile per i colori ed i profumi e per tutto quello che i nostri occhi hanno visto specialmente a Varanasi. Incredibile per la sporcizia con cui i popolo indiano convive, purtroppo unica nota dolente.
Davide e Paolo che erano un po’ scettici prima di partire hanno capito che questo viaggio è stato una grande esperienza di vita che difficilmente potranno dimenticare.
Arrivederci India!