India di e Rajasthan: una terra tanto grande quanto misteriosa

L'India ti può piacere, ti può angosciare, ma non ti può lasciare indifferente
Scritto da: Miky61
india di e rajasthan: una terra tanto grande quanto misteriosa
Partenza il: 16/07/2015
Ritorno il: 28/07/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
“Da Delhi basta prendere un treno alla sera e all’alba si arriva in un’altra, solita, scoraggiante e grandiosa India. Verso nord c’è l’Himalaya, a ovest il deserto del Rajastan, ad est ci sono le città della geografia divina, a sud l’India classica della pianura. Vivo nel nuovo centro della città costruito ottant’anni fa e lì il tempo è più o meno quello di questo secolo, coi mercati e i beni di consumo del resto del mondo. Mi basta fare un chilometro, arrivare alla tomba di un grande santo del sufismo, per ritrovarmi in un medioevo di suoni, di odori, di sensazioni. Il viaggio è continuo nello spazio e nel tempo e l’India è sempre lì a raccontarti qualcosa, a darti il senso di essere tu parte di una grande storia dinanzi alla quale non si riesce mai a essere indifferenti”. (Tiziano Terzani)

Noi, piccoli modesti viaggiatori, abbiamo visitato solo una minima parte dell’India, forse la più turistica, il Rajasthan e possiamo dire che le sensazioni che abbiamo provato trovano riscontro nelle numerose citazioni su questo Paese. Ti può piacere, ti può angosciare, ma non ti può lasciare indifferente.

Il nostro tour è iniziato da Delhi, che abbiamo raggiunto con un volo Lufthansa, comodo e puntuale. Ad attenderci in aeroporto c’era il titolare dell’agenzia che abbiamo contattato dopo aver letto recensioni positive su di essa e scelta soprattutto per il fatto che il titolare parla italiano. Inizialmente non eravamo molto propensi ad affidarci ad un’agenzia, pensavamo di poterne fare a meno, ma con il senno del poi in India assolutamente non c’è alternativa. Il caos regna sovrano ovunque, anche un esperto pilota si troverebbe in difficoltà, visto che non esistono regole. Il nostri autisti ci sono apparsi subito sciolti, ma nel contempo affidabili guidatori.

Abbiamo viaggiato in quattro amici (Michela, Laura, Mario e Vittorio) su una comoda Toyota Innova. Abbiamo percorso 2000 km in 12 giorni, su strade a volte buone e a volte dissestate. Il nostro itinerario è stato: Delhi, Agra, Jaipur, Jodhpur, Udaipur, Varanasi, quest’ultima raggiunta tramite un volo interno.

All’agenzia abbiamo chiesto il pacchetto comprensivo di hotel, macchina e driver. Siamo rimasti molto soddisfatti di ciò che ci ha fornito, sistemazioni alberghiere buone e come già detto autisti professionali ed affidabili.

GIORNO 1) ARRIVO AL TERMINAL 1 DELL’AEROPORTO DI DELHI

GIORNO 2) DELHI

Delhi è la città che ci è piaciuta di meno. In una giornata si vede tutto, non consigliamo di permanere più giorni. Le distanze tra le varie cose da vedere sono notevoli, o almeno ci sono apparse tali, in considerazione del traffico che rallenta gli spostamenti. Il Gandhi Museum è molto interessante, dove si può vedere una ricca collezione di testimonianze che raccontano la vita del Mahatma. Ci è piaciuta molto anche la Tomba di Humayun, mausoleo in arenaria rossa, in stile moghul, circondato da un bel giardino. Siamo stati abbastanza fortunati, non c’erano tantissimi turisti, diversamente da altri siti/città dove abbiamo trovato orde di visitatori locali alquanto chiassosi. Una sosta merita anche il tempio Sikh in marmo bianco “Garudwara Bangla Sahib”. Prima di entrare è necessario lasciare le borse, scarpe e calze nell’apposita guardiola e coprirsi il capo con una bandana. Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare nell’ora della distribuzione dei pasti che vengono distribuiti a centinaia di persone, indipendentemente dalla religione di appartenenza. Pensiamo che sia stato un peccato, sicuramente è da vedere ed è un buon esempio da seguire, soprattutto in questi tempi. Visitati anche: Lotus Temple, Red Fort (solo dall’esterno), moschea Jama Mashid (chiusa il venerdì), India Gate.

GIORNO 3) AGRA

Arriviamo nel pomeriggio e ci dedichiamo subito alla visita del Red Fort. L’accesso è tramite una salita, le mura sono imponenti e naturalmente in arenaria rossa, l’ubicazione molto suggestiva. Circondato dal fiume Yamuna, con giardini interni molto graziosi. Una parte dell’edificio non è visitabile in quanto occupata dall’esercito indiano. La parte più bella e caratteristica è la terrazza dalla quale si ha una splendida vista sul fiume ed in lontananza sul Taj Mahal .

GIORNO 4) AGRA – JAIPUR

Ci alziamo prima dell’alba per visitare l’attrazione principale di Agra o forse del nord dell’India, il Taj Mahal. Arrivati acquistiamo il biglietto, pagandolo circa 10 euro cad. e ci dirigiamo verso l’entrata, disponendoci in file separate in base al sesso. La nostra guida ci ha informati che dal 01/11/2015, su decisione del governo indiano, i biglietti d’ingresso ai musei nazionali aumenteranno a dismisura: per il Taj Mahal si pagherà quasi il doppio, circa 18 euro. Strano modo per incentivare il turismo internazionale! Descrivere il Taj Mahal risulta alquanto impegnativo, non ci proviamo nemmeno, è una meraviglia, è da vedere per potersi rendere conto dello splendore. Lungo il tragitto verso Jaipur, dopo aver percorso circa 40 km, visitiamo Fatehpur Sikri, voluta dall’imperatore Akbar come la capitale del proprio regno e poi invece abbandonata per sempre. Questa era ed è tuttora la città degli scalpellisti, infatti se ne incontrano diversi intenti a tagliare la pietra, tutti bianchi perchè ricoperti dalla polvere. La città si divide in due parti: la zona del palazzo e quella della moschea. Siamo entrati dal lato meridionale, dalla porta trionfale. Guardando dal basso verso l’alto, prima di salire la lunga scalinata, si ha una visione imponente. Arriviamo nel pomeriggio a Jaipur, tiriamo sera facendo shopping nell’interessante bazar, dove non mancano sarti disposti a cucire abiti su misura.

GIORNO 5) AMBER FORT – JAIPUR

Iniziamo la giornata visitando l’Amber Fort che ci ha molto colpiti, sinceramente non ci aspettavamo una cosa del genere. Vediamo la lunga fila di turisti in attesa dell’elefante per effettuare la salita, rinunciamo e decidiamo, senza rimpianto, di salire a piedi. Il palazzo è circondato da una lunga muraglia fortificata, vi si accede tramite la “porta del sole”, si giunge in un primo cortile, usato come spiazzo di parata. Poi un susseguirsi di porte decorate, decorazioni, affreschi con motivi floreali, colonne ed infine la stupenda sala degli specchi. Ne usciamo pienamente soddisfatti, grazie anche alla spiegazione in italiano della nostra guida. Continuiamo l’esplorazione della città con quello che ha da offrire: City Palace, Palazzo dei Venti, Jantar Mantar. La città rosa ci ha veramente entusiasmati. Unica pecca il traffico. Troppo, veramente troppo!!

GIORNO 6) JODHPUR

Jodhpur, la città blu, non solo di nome, ma anche di fatto. L’attrazione principale è il Forte Mehrangarh. Lasciando un documento di identità si possono noleggiare le audioguide. E’ interessante la visita sia della parte esterna che interna, oltre alla spettacolare vista che si può godere sulla città blu. Le sale sono riccamente adornate, si possono vedere collezioni di oggetti, baldacchini per elefanti, gioielli, miniature. Nel pomeriggio passeggiamo per la piazza dell’orologio. Il tempo trascorre piacevolmente e velocemente tra qualche acquisto con contrattazione d’obbligo, qualche conversazione con i passanti. Il popolo indiano è molto curioso e comunicativo nei confronti dei turisti, non si passa inosservati.

GIORNO 7-8) UDAIPUR

Una tappa secondo noi d’obbligo, lungo il percorso Jodhpur-Udaipur, è il tempio jainista di Ranakpur, veramente bello, bello! Anche questa è stata una sorpresa, non ci aspettavamo un tale capolavoro. Marmo bianco finemente lavorato, quasi come fosse un merletto e colonne, colonne, statue di elefanti, silenzio giustamente imposto dai monaci, atmosfera unica. Giungiamo a Udaipur al tramonto, la nostra camera d’albergo ci consente una splendida vista sul lago Pichola. Udaipur è una piacevole cittadina a misura d’uomo, dove si può passeggiare a piedi, relativamente poco caotica, se paragonata alle altre. La mattina dopo la dedichiamo alla visita del City Palace. Anche questo è un enorme palazzo che merita una lunga visita. Stanze collegate da strette scale, affreschi, decorazioni, specchi e vetri colorati, mosaici, balconi decorati. Vi è un museo con vari oggetti di antiquariato. Molto bello il cortile ornato con pavoni e mosaici di specchi e vetri colorati. Peccato per il baccano procurato dai turisti indiani e da bambini che scorazzavano, come fossero stati in un parco giochi, sotto gli occhi di genitori impassibili.

GIORNO 9) UDAIPUR-DELHI

La nostra prossima tappa è Varanasi, purtroppo dobbiamo ritornare a Delhi per prendere un volo interno.

GIORNO 10) VARANASI

Varanasi è “sacralità”, “pellegrinaggio” “devozione”. Qui non ci sono fortezze, templi da ricordare, il fiume Gange è il fulcro della città, a qualsiasi ora del giorno, H24. Il Gange è per gli induisti fonte di purificazione, morire a Varanasi significa sfuggire all’eterno ciclo di morte e rinascita, pertanto assicurarsi un posto nell’aldilà, evitando il rischio di reincarnasi in qualche forma vivente poco apprezzata. Le cremazioni hanno luogo in qualsiasi ora del giorno e della notte, i cadaveri (se si tratta di uomo o donna si capisce dal colore del telo in cui sono avvolti) vengono prima immersi nell’acqua del fiume e poi messi sulle pire. I parenti acquistano la legna necessaria per il fuoco, assistono impassibili alla cerimonia, i figli maschi con la testa completamente rasata. I bramini eseguono la puja, la preghiera serale, maneggiando torce di fuoco. Molto interessante perdersi per i stretti vicoli di questa città, dove non passano automobili, ma il traffico è ugualmente intenso, grazie ai pedoni, alle biciclette, ma soprattutto alle mucche.

GIORNO 11) SARNATH

Sarnath è una località fuori Varanasi, distante una quindicina di km, dove pare il Buddha abbia predicato per la prima volta. E’ un sito carino, con scavi archeologici, un bel parco, lo stupa. Non abbiamo visitato il museo.

GIORNO 12) RITORNO A DELHI PER RIENTRO IN ITALIA

Se avessimo avuto più tempo a disposizione avremmo visto anche altre località ed organizzato il tour diversamente. Abbiamo fatto tutto il possibile con i giorni di cui disponevamo.

Al nostro ritorno non sono mancate le classiche domande degli amici: “com’è l’India?” – “perché l’avete scelta come meta?” – “c’è un bel mare?”, all’ultima facciamo finta di non aver sentito, non per essere cattivi, ma chi la pone, e vi assicuriamo che di gente ce n’è, vuol dire che non ha capito nulla.

L’India, agli occhi di noi occidentali, è inspiegabile, con la sua spiritualità, le sue tradizioni, la mescolanza di esseri umani, animali, auto, motociclette, camion che si trovano ovunque. Il disordine, i clacson che ti assordano, i santoni o presunti tali con le barbe lunghe, i ragazzini, ma anche gli adulti, che cercano di attaccare bottone, che ti chiedono una fotografia insieme. In strada si vede di tutto, quattro persone probabilmente l’intera famiglia su una motocicletta rientra assolutamente nella normalità. In qualche occasione c’era pure la capra. “In India tutto è possibile”, questa è la frase che il nostro autista continuava a ripeterci, ed in effetti nulla di più vero.

India è sinonimo di contraddizioni, perché oltre a quanto sopra descritto, ci dobbiamo ricordare che è un paese emergente, dove, come purtroppo in altre parti del mondo, ci sono forti differenze tra le varie classi sociali.

Concludendo, a chi è curioso, a chi vorrebbe visitare questo paese ma non ha il coraggio, vogliamo dire che si può fare benissimo, a qualsiasi età. Non abbiamo mai percepito sensazioni di pericolo, il popolo indiano è molto cordiale. Non ve ne pentirete, l’India è un altro mondo rispetto al nostro, ne rimarrete affascinati. (Non consigliato per gli schizzinosi e per chi cerca una vacanza rilassante sotto una palma). Un cenno al cibo: preparatevi al gusto piccante, talmente piccante da far venire le lacrime agli occhi.

Riepilogo

Volo Lufthansa Milano- Delhi: voto buono

Agenzia locale: voto ottimo. Il titolare parla italiano, buona organizzazione. Inoltre una persona del luogo è l’ideale “trait d’union” tra il turista e la realtà, se si desidera conoscere le tradizioni, gli usi, il quotidiano. mail: indiamahendra@libero.it

Hotel inclusi nel pacchetto:

Delhi : Holiday Inn – voto: ottimo

Agra: Four Point Sheraton – voto: ottimo

Jaipur: Vimal Heritage – voto: buono

Jodhpur: Khoti Heritage – voto: ottimo

Udaipur: Ram Pratap – buono

Varanasi: Rivatas by Ideal: buono

Namastè e buona India a tutti.

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