India del Sud: Kerala, Karnataka, GOA e Munbai
Luoghi dove la persona vale più di quanto possiede materialmente, che tu sia vestito di stracci o a tutto punto, non cambia molto. Vali solo per quello che sei e che dai al mondo. Forse è questo che ci spinge a viaggiare in luoghi all’apparenza così lontani ed ostici.
I 6000 Km di distanza da casa nostra, non sono sufficienti per indicare che questo luogo è lontano, perché in questo caso la lontananza è data dalla cultura e lo stile di vita. Questi luoghi diventano ostici proprio per il fatto che viverli vuol dire adattarsi ed un po’ accettare e condividere i loro modi.
Per la seconda volta andiamo in India, questa volta ci dedichiamo al Sud, praticamente tutta la fascia occidentale verso il mare arabico, dalla punta dell’India risalendo fino a Mumbai.
Partenza il 21/11/2008 da Venezia con destinazione Cochin nello stato del Kerala. Voliamo con la Turkish airways fino a Mumbai (via Istanbul) poi volo interno Mumbai – Cochin con la Jet Airwais, tutti i voli sono stati acquistati su internet. Bagagli ridotti all’osso, le cose fondamentali sono: passaporti con visto, materiale fotografico, sacco a pelo, medicinali e una buona assicurazione sanitaria. Per i vestiti non c’è problema, qualcosa di leggero e magari vecchietto, da usare e lasciare lungo il viaggio andrà più che bene.
L’itinerario di viaggio non l’abbiamo deciso, quando arriveremo cercheremo un albergo per la notte e da li inizieremo a capire come muoverci giorno per giorno.
Prime impressioni: caldo, afa, grigio e rispetto ai ricordi che avevamo del Nord, una ventata di vita occidentale aleggia nell’aria.
Il Kerala è uno stato dove i cristiani sono molto presenti anche se comunque una minoranza, troviamo molte chiese tante quasi i templi Hindu.
Ci appare curiosa la tradizione di santificare le icone cristiane allo stesso modo delle Hindu, quindi nelle auto, negli autobus, nei ristoranti e negli alberghi si trovano ovunque adesivi con immagini di Cristo e frasi inneggianti al suo supporto. Sui cofani delle auto vanno per la maggiore i crocifissi abbelliti con lucette luminose. Bellissimo invece l’adesivo che raffigura insieme Cristo, Shiva e Maometto a indicare l’unione delle tre religioni più praticate in queste zone, questo ci ricorda un tempio a Delhi dove tutti potevano pregare indipendente dalla propria religione. Questa filosofia è una cosa che ci fa apprezzare sempre di più l’India, dove tutti possono essere veramente liberi, non a caso molti pensano che l’induismo sia la madre di tutte le religioni.
Iniziamo da Cochin, città famosa per le sue danze (Katakali) e le reti da pesca cinesi, visitiamo le Backwater con una crociera locale; ci dirigiamo poi verso Munnar, località montana avvolta dalla foresta tropicale e resa popolare dalle sue immense piantagioni di te, caffè e cacao che rendono il paesaggio a tratti surreale: più di 30 kmq di siepi di te alte circa un metro con i corridoi per la potatura, insomma ovunque colline coltivate a giardini giapponesi! In queste colline ci troviamo un pomeriggio ad accompagnare a casa dei bambini da scuola, solitamente cerchiamo di evitare troppi coinvolgimenti che il più delle volte finiscono in richieste di soldi, ma questa volta, dopo lo scetticismo iniziale ci troviamo a camminare per strette stradine a ridosso di piantagioni mature, in cui le donne dei villaggi si stanno dedicando alla raccolta. E’ un lavoro duro e i bambini ci mostrano orgogliosi le fatiche delle loro madri. Per loro è strano entrare in contatto con gente dalla pelle bianca e si esaltano a toccarci la pelle, vederne il colore ed inneggiarne la sua bellezza.
Si è fatto tardi, giungiamo al villaggio, ma siamo costretti a desistere dal loro invito per un te a casa loro, il buio potrebbe sorprenderci in mezzo a colli lontani dalla città e senza la benché minima illuminazione. Dopo alcune indecisioni ci troviamo a trascorrere qualche giorno a Mangalore nello stato di Karnataka. Qui dopo ore di ricerche siamo riusciti a trovare un lebbrosario gestito da comunità missionaria in cui da molti anni una nostra vicina di casa sta collaborando. Ha contribuito alla sua fondazione, ed ora, visto che è impossibilitata nel muoversi da casa, le faremo una sorpresa portandogli da qui un po’ di foto! Proviamo anche l’ebbrezza di un giro in ambulanza con un gruppo di lebbrosi. Alla faccia dell’ambulanza, l’unica cosa che ti fa capire che questa è un’ambulanza è solo la scritta che ha sul cofano. Furgoncino con nulla di medico, solo due panche nel retro! E ci lamentiamo della nostra sanità! L’ultima giornata a Mangalore decidiamo di andare a visitare un vecchio forte nei pressi della foce del fiume che bagna la città. Quando arriviamo troviamo la grande torre occupata da molti indiani, capiamo poi che stanno girando un film, quindi senza neanche rendercene conto ci troviamo nel bel mezzo di un set cinematografico! Pensiamo siano di bollywood, ma scopriamo che vengono da Bangalore. Il budget deve essere molto contenuto, le attrezzatura che utilizzano sono tutte manuali e vecchissime, pensate che per spostare la cinepresa mobile (quella per le inquadrature dall’alto) ci vuole almeno un’ora e una decina di persone! Gli attori si pavoneggiano e sono orgogliosi di venire a presentarsi ai turisti, si fanno fotografare e si sentono dei divi. Passiamo un po’ di tempo li con loro, ci invitano a pranzo, ma desistiamo vista la fine infausta della bevanda che ci hanno offerto durante una delle loro lunghe pause (svuotato il bicchiere giù dal forte … Latte di cocco salato e dal sapore acidulo …).
Da questa città sul mare (anche se non l’abbiamo visto), partiamo per Mysore, una famosa città apprezzata per il palazzo del Maraja. Qui trascorriamo tre intere giornate, ci sono parecchie cose da vedere e tra foto a palazzi ed al grande mercato coperto molto colorato, ci concediamo anche una capatina allo zoo cittadino, in cui, anche se tenuto abbastanza male, siamo riusciti a vedere così tanti animali che la sua visita ne è proprio valsa la pena.
In queste zone la povertà si nota, ma non è così esasperata, anzi, più risaliamo e ci avviciniamo allo stato di Goa, più la gente, le case, le usanza si fanno occidentali.
Giungiamo nello stato di Goa ex colonia Portoghese. Facciamo tre tappe concedendoci un po’ di mare, cominciamo prima con Karwar consigliataci da una ragazza del cast del film di prima, ma non è nulla di che. Continuiamo poi con Colva, tranquilla località con delle grandi e belle spiagge, infine la capitale Panaji piccola e ordinata città da non sembrare neanche indiana.
Ultima tappa del viaggio è stata Mumbai perché la nostra voglia di andarci era più forte della paura per gli attacchi terroristici di qualche giorno prima. Mumbai appare ai turisti come una bellissima città, il centro storico racchiude in se uno spaccato di storia e vita dell’India. La città però presenta i tipici contrasti indiani, si passa dal marcato stile inglese del centro storico, che abbonda di palazzi in stile gotico che si contrappone al degrado delle megalopoli indiane; sembra che ci siano più di 12 milioni di persone, delle quali probabilmente più di metà fanno fatica a fare 2 pasti al giorno.
Ovviamente alloggiamo in centro, vicino alla stazione, qui la città sembra relativamente tranquilla e non così densamente popolata come può apparire solo qualche km più a nord, dove tra mercati gremiti di gente ed animali inizia la nuova storia dell’India indipendente in cui la legge del più forte è ben radicata.
Fuori dal centro sembra la solita india dove regna l’anarchia nelle strade e nell’urbanizzazione dei palazzi e negozi, che iniziano a diventare agglomerati non ben definiti. Le baracche si alternano ad immense distese di condomini “selvaggi”. Case in cui mancano pezzi di pareti, alberi che crescono tra un piano e l’altro dell’edificio, spazio vitale ridotto all’osso ed una puzza di scarichi che avvolge il tutto. In alcune grandi zone chi è più fortunato ha un tetto, ma molti sono coperti solo da un telone. Come si può immaginare qui si vive alla giornata, senza nessuna separazione tra il mondo umano e quello animale. A volte sembra che tutti abbiano lo stesso valore e tutti sono degni dello stesso rispetto.
Vivere tra gli indiani, affidarsi a loro, ai loro alberghi, trasporti e cibo non è così semplice.
Per aprirci gli occhi su quanto fortunati siamo e su quanto possiamo imparare da questo stile di vita, in questo viaggio, a differenza del primo, abbiamo cercato di evitare tutto ciò che è destinato ai soli turisti; mangiare nei ristorantini o baracche anche con le mani, a volte con foglie di banano per piatto che devi pulirti prima che un commensale passi e ti lasci sopra un po’ di carry misti, del riso bianco o qualcosa di simile; bere la loro acqua depurata, mangiucchiare quel che offrono le bancarelle per strada, dormire in camere all’apparenza pulite, in cui poi la notte un bel po’ di scarafaggi ti fanno compagnia; viaggiare in treni notturni nella classe ordinaria, utilizzare fatiscenti bus di linea in strade distrutte dal tempo e con camionisti pazzi che sorpassano in ogni dove.
Noi ne siamo tornati sani e salvi e spiritualmente arricchiti!
Informazioni di viaggio: ————————————– Partenza 21/11/2008, Ritorno 10/12/2008 ————————————– Dettagli spostamenti: Venezia-Mumbai Aereo 11,5 ore Turkish airways via Istanbul Mumbai-Cochin Aereo 2 ore Jet Airwais Aeroporto-Cochin Fort Cochin Taxi 1 ora Cochin-Alleppey Bus locale 1,5 ore Ferma al forte vicino al ponte per ERK Alleppey-Kottayam Traghetto Locale 2,5 ore Kottayam-Munnar Bus locale 4,5 ore Munnar-Thrissur Bus locali 5 ore Cambio a Perumbavoor Thrissur-Mangalore Treno Notte 7 ore Mangalore-Mysore Treno Notte 8 ore Mysore-Hubli Treno Notte 7,5 ore Hubli-Karwar Bus locale 4 ore Karwar-Margao Bus locale 2 ore Margao-Colva Bus locale 0,5 ore Colva-Margao Bus locale 0,5 ore Margao-Panaji Bus locale 1 ora Panaji-Old Goa Bus locale 1 ore Old Goa-Mumbai Treno Notte 10 ore Mumbai-AeroportoMumbai Taxi 1,5 ore Mumbai-Venezia Aereo 12,5 ore Turkish airways via Istanbul ————————————– Spese: in tutto abbiamo speso €2250 circa in due – Volo Aereo Intercontinentale acquistato con expedia.It €1280 con assicurazione in due – Assicurazione aggiuntiva: €90 (quella di proposta expedia aveva dei massimali ridicoli) – Visti: €260 comprese le €160 di diritti di agenzia più i €50 a testa di visto! Un furto, ma purtroppo non riuscivamo come la volta scorsa ad andare a MI in 2 giorni diversi.
– Volo interno in india acquistato con expedia.It: €160 in due – Spese per dormire: circa 500 a camera rp in media (con il cambio a 62 sono circa €8) senza prima colazione con bagno privato – Pranzi, colazioni o cene: da 80 ai 500 rp in due a seconda che si vada su ristoranti locali o turistici – Spostamenti: in tutto €50 compresi taxi, bus del governo e treni “sleeper class” Per qualsiasi informazione o semplicemente per scambiare idee scriveteci pure! massimo.Rigo@gmail.Com eva.Battaglia@libero.It