India del Sud, Karnataka, Kerala, Tamilnadu
Questa vuole essere una brave descrizione della nostra esperienza, con la speranza che possa esservi utile, come per noi lo sono stati gli altri racconti su questo sito. PRIMA DI PARTIRE: Abbiamo deciso di rivolgerci ad un’agenzia indiana per l’organizzazione del viaggio, dato che crediamo nelle realtà locali, le quali sicuramente conoscono bene il loro territorio (meglio rispetto ad una qualsiasi agenzia “multinazionale” con ufficio in Italia in grado di descrivere l’India solo su un catalogo!), e per “far girare” l’economia indiana.
Dalle letture su questo sito, abbiamo scelto un”agenzia locale: sono stati molto gentili, preparando subito un itinerario e modificandolo in base alle nostre richieste: nel giro di pochi giorni siamo riusciti a pianificare un itinerario proprio come lo volevamo (mio marito optava per la natura, mentre io volevo vedere i templi!), prenotando alberghi e macchina con autista (gli alberghi degni di nota – quasi tutti – ve li indichiamo tappa per tappa).
Siamo andati ad un centro vaccini internazionali della Asl per informarci su cosa consigliavano… e ne siamo usciti con un bel cocktail di anticorpi nelle vene 🙂 Abbiamo meditato a lungo sulla profilassi antimalarica, e alla fine abbiamo deciso di farla, prendendo il Malarone (anche se non viene passato dal servizio sanitario, secondo molti e’ meglio in quanto meno fastidioso)… A posteriori posso dire che abbiamo fatto bene, perché purtroppo le zanzare sono tante e ci hanno punto… E anche se la copertura del malarone non è al 100%, posso garantire che senza sarei entrata in paranoia e non mi sarei goduta la vacanza! IL VIAGGIO/LE TAPPE: 14 aprile: volo Roma-Bangalore e arrivo in hotel 15 aprile: breve giro in Bangalore, incontro con l’autista (Kumar), trasferimento a Hassan (Hoysala Village Resort) 16 aprile: visita dei templi di Belur e Halebid, della statua di Gommateshvara, arrivo a Mysore (The Metropole).
17 aprile: visita di Mysore: mercato di Devaraja (da vedere… E se incontrate il piccolo Aziz, vi conquisterà!), Chamundi Hill (a nostro avviso, da evitare… L’esperienza più brutta in India), l’Amba Vilas Palace (vi fanno lasciare macchina fotografica e telecamera all’ingresso perchè è vietato immortalare l’interno, ma una volta fuori dal palazzo potete recuperarle per fare foto nella parte dei giardini).
18 aprile: trasferimento a Ooty, visita del giardino botanico (sempre di essere usciti un attimo dall’India e di essere finiti in Inghilterra… Poi appena rivarcate il cancello, precipitate inesorabilmente di nuovo nel caos indiano!), soste varie per ammirare piantagioni di te, animali lungo la strada, il treno a cremagliera (l’unico treno a vapore rimasto in tutta l’Asia meridionale) e soggiorno nella foresta (Kurumba Valley Resort, con possibilità di fare un trekking al pomeriggio e uno la mattina).
19 aprile: trasferimento a Cochin nell’hotel The Brunton Boatyard: sicuramente molto caro rispetto alla media indiana, ma un posto stupendo, con una splendida vista sulle backwaters e una mini-crociera al tramonto. Qui abbiamo anche fatto una cena di pesce indimenticabile: certo, lo e’ stato anche il conto dopo! 🙂 20 aprile: visita di Fort Cochin (dopo le varie chiese che ci sono, chiedete di vedere la lavanderia, tipicamente indiana!) e spettacolo di Katakali (la preparazione può risultare un po’ noiosa, ma il resto dello spettacolo e’ assolutamente da vedere) 21 aprile: trasferimento a Kumarakon: in questo caso l’hotel e’ il Coconut Lagoon, raggiungibile solo con un battello attraverso le backwaters! Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro attraverso le backwaters, mentre alla sera e’ piovuto un po’ e abbiamo dovuto rinunciare a vedere il tramonto.
22 aprile: la mattina siamo stati un po’ trasportati dai membri dell’hotel ad uno strano convegno a cui partecipava il ministro del turismo: tutto in lingua locale o in indi… In ogni caso incomprensibile per noi. A ora di pranzo, imbarco su una houseboat e crociera sulle backwaters: un’esperienza molto rilassante, paesaggi molto belli e particolari. L’houseboat e’ molto organizzata dentro: abbiamo mangiato molto bene. Notte sulla houseboat.
23 aprile: arrivo ad Allepey, sbarco e trasferimento a Peryar. Visita della diga su una imbarcazione: di tutti i giri in barca fatti, questo e’ stato certamente il meno affascinante, con un 200 indiani che urlavano per qualsiasi cosa! Successivamente, siamo andati ad una esibizione di kalaryppayattu (arti marziali del Kerala) e infine a fare dei massaggi ayurvedici: se passato in Kerala, sono quasi obbligatori! 24 aprile: giretto sull’elefante 🙂 e trasferimento a Madurai. Visita del Thirumalay Nayaka Palace e del bellissimo Minakshi Temple (dedicato alla dea Parvati-Minakshi)… Giretto delle zone attorno al tempio: dentro al mercato (sul lato nord del tempio) ci sono dei sarti eccezionali che ti preparano un vestito su misura in poche ore. Si va li’, si sceglie la stoffa e si spiega cosa si vuole, ovviamente si contratta sul prezzo e poi bisogna aspettare un paio di ore: il vestito e’ confezionato al volo! (The Taj Garden, con ottima vista sulla città) 25 aprile: Tiruchirapalli (Trichy per gli amici): visita del Ranganatha Temple (dedicato a Visnu) e della Rock Fort (attenzione ai pipistrelli!!) 26 aprile: Thanjavur (Tanjore): Brihadishvara Temple (dedicato a Shiva)… Molto bello, ma la città non offre nient’altro… Ma proprio niente! 27 aprile: trasferimento a Pondicherry. Nel primo pomeriggio siamo andati ad Auroville, ma e’ stata una grande delusione sotto molti aspetti. La sera giro per la città: i nomi delle strade sono ancora in francese, ma per il resto non e’ rimasto moltissimo della Francia.
28 aprile: Mamallapuram: visita delle splendide sculture sulla spiaggia. Le cose da vedere sono veramente molte, ma purtroppo noi siamo stati lì nelle ore più calde del giorno… In uno dei giorni più caldi dei mesi più caldi, per cui non mi sono goduta appieno la visita: meglio andarci nel pomeriggio, a mio parere. Successivamente siamo stati alla vicina “Crocodile bank”, un allevamento di serpenti (con centro specializzato nel prelievo del veleno) e soprattutto di coccodrilli e alligatori da ogni parte del mondo: molto affascinante e consigliato! La sera relax in hotel (The Fisherman’s Cove) dove abbiamo fatto una cena speciale (era il mio compleanno!) sulla spiaggia: molto romantico e ventoso! 29 aprile: relax, breve visita di Chennay (dove fa un caldo asfissiante) e treno per Bangalore. Devo ammettere che viaggiare in una macchina privata e’ molto comodo, ma vale la pena fare l’esperienza di un treno indiano! Anche se abbiamo scelto la prima classe, per 5,5 ore tutto tremava in modo preoccupante, mentre i bambini correvano su’ e giù per il vagone! 30 aprile: shopping a Bangalore (come se nelle prime due settimane non avessimo comprato nulla!).
IL VIAGGIO/CONSIGLI: Quando andate in giro per templi, portatevi dei calzini dietro… Le pietre sono spesso veramente “infuocate” nelle ore più calde: gli indiani riescono a camminarci tranquillamente, ma per noi occidentali è estremamente doloroso (nonché ridicolo correre saltellando tra una zona d’ombra e la successiva!).
Bere sempre e solo acqua in bottiglia (accertatevi che la bottiglia sia sigillata!), e niente verdure non cotte (né tanto meno frutta sbucciata).
Contrattare sempre sui prezzi… Essendo occidentali, siamo automaticamente ricchi e quindi ci provano. Nel caso dei taxi possibilmente pattuire prima la tariffa per evitare di essere portati in giro per la città senza motivo! In vicinanza dei templi sarete assaliti da venditori di ogni età di oggetti di vario tipo… Voi dite “no grazie” con un sorriso e loro insistono.. Voi dite “no grazie” con un sorriso e loro insistono.. Voi dite “no grazie” con un sorriso e loro insistono.. Voi dite “no grazie” e loro insistono.. Voi decidete di comprare qualcosa per liberarvene.. E loro cercano di vendervi ancora qualcos’altro 😛 Il Kerala è molto bello per la natura e per rilassarsi… Il Tamil Nadu è più impegnativo e culturale.
LO STILE DI GUIDA: Un paragrafo a parte lo merita lo stile di guida indiano. Non credo ci siano aggettivi adatti per descriverlo: rumoroso (sembra che hanno vinto la coppa del mondo, mentre e’ solo una normale giornata di lavoro!), caotico, prepotente (passa chi si mette in mezzo e i pedoni non hanno diritti!). Durante il viaggio si ha spesso l’impressione che lo scontro frontale sia inevitabile e prossimo, il cuore inizia a battere più velocemente, poi all’ultimo istante ciascuno si rimette sulle propria corsia e tutto fila liscio: uno suonata di clacson che ci sta sempre bene ed e’ finita li’. Diverso e’ il caso in cui contromano ci sia una mucca (e capita… Nessuno gli ha insegnato il codice della strada!): il traffico in quel caso si può anche fermare! A POSTERIORI: Il viaggio è stato molto bello e con sole due settimane abbiamo dovuto trascurare diverse cose, ma siamo comunque riusciti a fare una bella esperienza… L’India è un paese “forte”, che colpisce con i suoi colori, la sua devozione, i suoi contrasti, la sua povertà.
Lungo il percorso, il nostro autista ci ha fatto vedere tante piccole realtà, come una scuola per bambini poveri, una produzione artigianale di bronzo, un’altra di sari, o semplicemente i vari frutti che crescono da queste parti (cotone, cocchi, banane rosse…): questo ci è piaciuto! Inoltre sia l’agenzia sia l’albergo in cui ci trovavamo il giorno del mio compleanno, sono stati gentilissimi a prepararmi una serie di sorprese, che hanno reso la vacanza ancora più speciale.
L’india è sicuramente da vedere, e il nostro desiderio è di tornarci, per andarne a visitare anche il Nord.
Marica e Michele