India del nord: miniguida e consigli pratici

Struttura del viaggio: -volo aereo (arrivo su Delhi e volo di ritorno da Calcutta) costo circa 850 euro cadauno -auto con autista da Delhi a Varanasi per 10 giorni costo 600 euro complessive -biglietto treno Varanasi-Calcutta costo circa 25 euro cadauno -visto presso ambasciata in Italia: costo 50 euro circa direttamente, attraverso agenzia circa...
Scritto da: raf999
india del nord: miniguida e consigli pratici
Partenza il: 12/05/2007
Ritorno il: 28/05/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Struttura del viaggio: -volo aereo (arrivo su Delhi e volo di ritorno da Calcutta) costo circa 850 euro cadauno -auto con autista da Delhi a Varanasi per 10 giorni costo 600 euro complessive -biglietto treno Varanasi-Calcutta costo circa 25 euro cadauno -visto presso ambasciata in Italia: costo 50 euro circa direttamente, attraverso agenzia circa 85 euro -alberghi: tranne a Delhi, dove abbiamo prenotato dall’Italia, abbiamo trovato da dormire sul posto al costo medio di 5/10 euro cadauno per notte (aria condizionata e bagno in camera) -pasti: da 1 euro a testa al massimo del lusso a 10 euro a testa.

-Località visitate: Delhi, Sariska Tiger Reserve, Jaipur, Fatehpur Sikri, Agra, Gwalior, Orchha, Khajuraho, Varanasi, Calcutta -Durata del viaggio: 16 giorni Auto con autista: direi indispensabile per chi ha poco tempo a disposizione. Il traffico è frenetico e caotico, nonché sregolato e disordinato. A parte le varie mucche, vi sono bicicli, tricicli, pedoni, camion, auto e chi più ne ha più ne metta. Nei sorpassi vige la legge del più forte, spesso sembra di assistere a sfide del selvaggio West. Consiglio vivamente di raccomandarsi perché l’autista parli inglese e guidi in maniera non troppo spericolata. Noi abbiamo rischiato di farci venire i capelli bianchi!! Treno: se non siete amanti delle emozioni forti, è sconsigliabile. Sia per i tempi lunghissimi (15 ore per 700 km!!) sia perché tutti si ammanettano il bagaglio ai polsi , sia perché non è molto confortevole. E’ comunque una esperienza!! Alberghi: è importante visitare le camere prima di confermare, ed è opportuno trattare il prezzo ferocemente. Si trova una buona varietà a prezzi molto convenienti Pasti. La cucina indiana è davvero ottima; la maggior parte dei ristoranti è vegetariana. Se non si vuole il cibo troppo piccante basta dirlo quando si ordina. Per le bevande, la nostra amata birra costa abbastanza cara (2 euro per 50 cl) e non si trova dappertutto. Idem per altri alcolici e vino.

Località visitate: Old Delhi è davvero caratteristica con i suoi odori, umori, rumori e con un incessante fiume di gente e veicoli dappertutto. Scegliete su LP o su Routard cosa più vi aggrada visitare tra templi, musei etc Sariska: neanche l’ombra di una tigre! Molti cervi, sciacalli, scimmie, pavoni e facoceri.

Jaipur: molto bella.Non perdetevi l’escursione in elefante, è per turisti ma almeno una volta nella vita…

Fatehpur Sikri: molto suggestiva, una città fantasma rimasta intatta.

Agra: a parte lo stupendo Taj Mahal e il Baby Taj, da non perdere il ponte vecchio sul fiume che taglia la città: sul ponte si sfida l’incompenetrabilità dei corpi…

Gwalior: da non perdere. La cittadina sotto al complesso monumentale è deliziosa e poco turistica.

Orchha: assolutamente deliziosa. Piccola e raccolta, da girare a piedi curiosando anche nei negozi di antiquariato.

Khajuraho: le famose sculture erotiche Varanasi : i ritmi sono lenti sul Gange, è una città da girare con calma. Da non perdere il giro in barca sul Gange.Una dritta: il giro in barca fatto a metà mattinata costa molto meno! Da vedere: il crematorio, i templi nella zona sud della città, i vari negozi nelle viuzze, la cerimonia ogni sera al tramonto sul Gange.

Calcutta: la città più europea . Niente mucche, un andamento più metropolitano. Clima: maggio è il periodo più caldo dell’anno. Siamo arrivati ai 46 gradi , e a Calcutta c’erano 40 gradi con 90% di umidità!! Solo per uomini e donne vere!!Personalmente questa situazione di estremo caldo mi è piaciuta: pochi turisti, e una sofferenza comune con gli indiani.

Mendicanti e imbonitori: la nota dolente. Siamo stati tartassati dal primo giorno all’ultimo. Jaipur è stata la peggiore da questo punto di vista. Comunque, preparatevi ad un tartassamento continuo che sfianca anche i più pazienti. E’ facile farsi intenerire, consiglio di erogare penne e regalini ai bambini anziché dare denaro: non ne avreste mai abbastanza per soddisfare tutti e sarebbe una goccia nell’oceano.

Appena si arriva, per chi come me non ha mai visitato l’India, si viene sopraffatti dal fiume caotico di persone, dagli effluvi di odori che stordiscono (e non mi riferisco al curry), dai rumori di clacson trombe e trombette che schiamazzano continuamente nel traffico. Poi man mano inizi a mettere a fuoco ciò che ti circonda: mucche che rovistano nella immondizia e che mangiano buste di plastica, insieme a capre e cani; bambini e persone che rovistano nell’immondizia, alla ricerca di qualsiasi cosa possa essere utile; piedi scalzi, mani tese nella richiesta di soldi, fogne a cielo aperto, strani sgocciolii dall’alto degli edifici, ecco, allora alzi lo sguardo e vedi un intreccio incredibile di fili , elettrici , dei telefoni, in certe zone di Delhi non si vede il cielo per quanto siano fitti.

Attorno a te ci sono anche scene più “normali” , la signora in sari che compra il pane, l’arrotino che lavora, il tassista che ti chiede 80 volte dove vuoi andare anche se tu non devi andare da nessuna parte, il venditore di mango…Ma è inutile: nella tua ricerca di normalità “europea” devi arrenderti, qui è tutto diverso dai tuoi canoni di vita. La sera trovi persone seminude che dormono sul marciapiede, senza neanche una coperta; persone che abitano al secondo piano di una casa e salgono su una scala a pioli esterna (l’ascensore); camion della “nettezza urbana” dove “l’operatore ecologico “ usa il forcone per caricare l’immondizia su un residuato anteguerra. E poi ancora, persone che dormono in tende di stracci sul marciapiede fuori dal tuo albergo, bambini nudi e scalzi a fianco a uomini con camicia e valigetta, persone che apparecchiano le piazze dei villaggi per dormire tutti insieme (piedi e mani e teste che si intrecciano). E cosa dici di quel mendicante, in stazione, che dorme per terra con accanto asua gamba di legno ? E’ una umanità dolente, rassegnata quasi: tutto è carne, sudore e sangue in maniera impudica e senza veli.

Il rifiuto non esiste, ciò che scarto io è un tesoro per te, ciò che scarti tu sarà un tesoro per qualcun altro.

Mucche, cani, uomini hanno gli stessi ritmi macilenti e lo stesso obiettivo: il cibo e la sopravvivenza.

A qualcuno parrà eccessivo questo mio elenco di sensazioni, ma è appunto mio.

Dopo un po’ , non riesci neanche più a comparare la tua vita europea e la loro vita indiana.

Ancora qualche giorno, e capisci che non puoi fare niente per migliorare quella situazione, anche se vorresti.

Sono troppe le persone indigenti(sulla base dei nostri canoni), credo che parlare dell’80% possa essere anche troppo poco. E’ come un viaggio su un altro pianeta ma sei solo a circa 6.000 km da casa.

Se posso essere utile scrivetemi pure a raf999@libero.It



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