Incontri per caso
Dopo l’Ourika riscendiamo e cambiamo valle; per andare a sud c’è da scavalcare l’Atlante, e il passo Tizi n’tichka è a 2400 metri; prima del passo ci sono i boschi di Cedri e di Tuia; poi il deserto di sassi; tutti scenari meravigliosi.
E ora cominciano gli incontri: una persona ci ferma per venderci sassi colorati (bellissimi, ma visibilmente un pò contraffatti),- no grazie,- allora date un passaggio a questo amico,- va bene. E questo è stato l’incontro incredibile: una guida dell’atlante, che organizza settimane di escursione sulle montagne, con muli addetti al trasporto; Anche per due persone sole fa l’escursione per 30 euro a testa al giorno; per gruppi il prezzo scende a 25: si incontrano villaggi dove non passano turisti, ti ospitano nelle case, vivi con loro.
La base è a Telouet, paese dove risiedeva l’ultimo “signore dell’atlante”, in una Casbah parzialmente diroccata, ma con saloni da fare invidia al palazzo Bahia di Marrakesh; anche Mohammed, come tutti gli abitanti della zona, discende da schiavi portati lì; fino ai suoi genitori erano schiavi di questo “Glaoui”.
Dopo quell’incontro diventiamo sempre più disponibili a fermarci; spesso la macchina guasta è una finta per agganciare quello che passa, farsi accompagnare a casa, offrire il thè e provare a vendere qualcosa; ma sta a noi capire l’imbroglio e accettare gli incontri più belli; in una strada fuori dalle rotte (è stata appena asfaltata, e quindi prima non veniva usata) troviamo una macchina in panne: avete un pò di nafta,- no solo benzina,- allora portatemi al paese (Tasla) e mando mio figlio a recuperare la macchina; ma prima il thè a casa mia; è un paese dove non c’è ancora un mercato (mancanza di strada); la gente cerca di tutto; anche il commerciante che viene a ritirare i tappeti, non porta soldi ma derrate alimentari e altri generi di prima necessità; interessante; ma voi – ci dice- quelle borracce che avete in macchina, servirebbero per i pastori sulle montagne; detto e fatto: anche noi barattiamo: una maglietta, due borracce, un pò di soldi, per un tappeto in lana di dromedario! Poi la valle del Draa, con i suoi palmeti impressionanti, e alla fine abbiamo fatto due notti nel deserto con spostamento con i dromedari, nei dintorni di Zagora; poi le montagne dell’Antiatlante, molto più aride dell’Atlante, ma con colori e formazioni di rocce impressionanti; straordinaria ogni scoperta dell’acqua e quindi dell’oasi che ci sta intorno; l’acqua affiora per un tratto e poi scompare di nuovo(Tagmoute)! Il paese dei tappeti,Tazenakht; il paese delle babbucce, Tafraoute, (calzature in pelle di dromedario, quelle che usano tutti); e finalmente l’oceano.
Ci fermiamo in un paese di pescatori, Tifnit, più o meno abbandonato; ma ci sono due che stanno arrostendo pesce e ci invitano con loro: che bontà!, e un assedio di gatti (benedetti nell’Islam) che aspettano le lische! Anche qui uno ci ferma e dice perchè andare in un albergo – venite a casa mia! E così in una casa dove in una stanza stanno pecore e galline, in una mangiamo un bel cuscus, in una dormiamo per terra sui tappeti; in terrazza la signora fa il pane per domani mattina.
Percorriamo le zone dell’albero di argan, eccezionale pianta che resiste anche se non piovesse per sette anni, con un tronco così rugoso che le capre prendendo la rincorsa riescono ad arrivarci su un ramo e mangiare! Qui incontriamo anche un enorme branco di dromedarie femmine con i piccoli: che animali strani! Finalmente Essaouira, la bellissima; che calma, che mercati continui, dove tutti vendono ma nessuno ti assedia come a Marrakesh, dove trovi artisti di vario genere, lavorazioni artigianali di legno, cooperative di vendita..
Abbiamo percorso 2400 km; dopo Marrakesh abbiamo sempre dormito in posti più economici (10-15 euro a persona); non abbiamo comprato quasi niente a Marrakesh, ma un pò di tutto nei paesi (acquisti di regali per 560 euro); Spesa complessiva 1950 euro e 363 di voli.
P.S. Con trenta anni di meno sarebbe molto bello girare con i taxi collettivi; molto più economico, anche se non puoi comprare niente, e ti togli una parte del divertimento!