Incanto dei Paesi Baltici – Vilnius , Riga, Tallinn ed Helsinki
Una parafrasi della nota storiella di Pierino sui 5 continenti rende l’idea di quale tra Vilnius, Riga, Tallinn ed Helsinki abbia destato in me più interesse e ricordi migliori. Devo però premettere che il viaggio “Incanto dei Paesi Baltici – Vilnius , Riga, Tallinn ed Helsinki” proposto dalla “Otto e mezzo viaggi” dedicava alle visite delle quattro città una mattinata ciascuna: difficile quindi giudicare una capitale, seppur piccola, da un giro poco più che panoramico delle sue strade e dei suoi quartieri.
Non è mai carino fare delle classifiche che oltre a rispecchiare opinioni personali possono essere influenzate da vari fattori come il periodo di visita ed il tempo trascorso nel farla, il meteo, il recupero edilizio in corso e quant’altro ma se mi si chiedesse di stilarne una di questo viaggio, metterei all’ultimo posto Helsinki. La città finlandese – raggiunta via mare in traghetto dal porto di Tallinn – non mi ha particolarmente impressionato: la zona del porto è tutta un cantiere mentre in giro per i quartieri gli edifici appaiono sobri ed austeri. Spiccano la stazione ferroviaria per lo stile “romantico nazionale”, la cattedrale ortodossa di Uspenski per la posizione elevata e la cattedrale luterana per la posizione scenografica aperta sull’ampia piazza e circondata da stormi di gabbiani. C’è parecchio verde , con molti parchi e tra tutti il più visitato è quello con il monumento a Sibelius. La tanto famosa Chiesa nella Roccia non mi ha invece trasmesso alcuna sensazione.
Al terzo posto della mia immaginaria classifica posizionerei Vilnius. La parte vecchia della piccola capitale lituana è ricca di chiese – tra le quali citerei la Cattedrale ed il complesso di Sant’ Anna e di San Bernardino e, al di fuori del centro storico , quella dei Ss. Pietro e Paolo – e ci sono alcuni scorci suggestivi dove un tempo c’erano i ghetti ebraici ma nell’insieme non mi ha impressionato più di tanto. Ad una trentina di chilometri dalla città è invece interessante la visita del castello di Trakaj , particolarmente suggestivo in quanto sorge su un isolotto circondato da tre laghi e raggiungibile attraverso una passerella di legno. Nonostante sia stato totalmente ricostruito in epoca sovietica conserva un fascino particolare, riflettendosi nelle acque del lago e stagliandosi con i sui mattoni rossi nell’azzurro del cielo.
Al posto d’onore metto Riga. La capitale lettone mi è apparsa vivace e accogliente con un bel centro storico impreziosito da alcuni importanti edifici quale il duomo ,la chiesa di San Pietro – dal cui campanile si gode un magnifica vista a 360° della città- la casa delle Teste Nere ( anche questa però totalmente ricostruita in epoca recente) , da piazzette e da vicoli caratteristici. Personalmente sono rimasto affascinato dal quartiere della zona di Alberta iela , circa 2 km a nord del centro storico propriamente detto, dove spiccano una moltitudine di case in Jegendstil, lo stile conosciuto anche come Art Noveau o Liberty, molto in voga tra la fine del XIX secolo e gli inizi del 1900 . Le facciate degli edifici- speso bianche ed azzurre – sono impreziosite da statue neoclassiche di sfingi, meduse e leoni e da motivi floreali ed architettonici particolari e bizzarri.
Per giungere a Riga dalla Lituania, ad un’ottantina di chilometri dalla capitale, è interessante una deviazione per Rundale dove sorge un bel palazzo barocco edificato dei Duchi di Curlandia con più di 130 stanze ed un bel parco con splendidi roseti di una moltitudine di varietà.
A circa 70 km a nord-est di Riga ci sono invece i resti di due castelli che si fronteggiavano ai tempi delle dispute di potere tra i Cavalieri Teutonici ed il vescovo di Riga. Il primo, quello di Sigulda è ancora in rovina mentre quello di Turaida è stato in parte ricostruito (anche questo in mattoni rossi) e si innalza su un’ansa del fiume Gauja e sule foreste che lo circondano. Curioso il parco che circonda il castello con le particolari sculture dell’artista Indulis Ranka.
Ed eccoci infine alla città di Tallinn, capitale dell’Estonia che, favorita anche dal fatto che abbiamo trascorso una giornata intera tra i suoi quartieri ed i suoi vicoli, si merita la testa della mia classifica con un’ incollatura di vantaggio su Riga..
Il centro storico preserva ancora tratti della cinta muraria difensiva e parecchie torri da nomi curiosi che ne riflettono le caratteristiche architettoniche o la destinazione (ad esempio Margherita “la grassa” è un grosso e basso torrione, Ermanno “il lungo” è una delle torre più alte , la Torre della Vergine era la prigione per le donne di facili costumi… mentre la Kiek in de Kök – “ guarda nella cucina” – grazie alla sua altezza permetteva un’ ottima ed indiscreta visuale di molte case della città) e per un breve tratto i camminamenti sono percorribili, consentendo uno sguardo sui tetti della città. Sparse nei vari quartieri ci sono ancora molte caratteristiche case medievali alte e strette, talvolta con bai portali di pietra lavorata ma con poche finestre ( si pagava la tassa sulla “luce”) e con i magazzini nei sottotetti a prova di ladro. Ci sono parecchie chiese tra cui quella di San Nicola con il bel portale e quella nel vicolo di Santa Caterina. La città è dominata dalla collina di Toompea su cui sorgono la Cattedrale ortodossa di Alexandre Nevskij, la Cattedrale luterana, alcune torri e parti di fortificazioni, tra cui il bel “Giardino del Re Danese” – con le inquietanti statue dei frati senza volto- e da alcuni “belvedere” che consentono di spaziare sulla città e sul mar Baltico. A non molta distanza dal centro c’è anche il Palazzo di Kadriorg, una residenza di epoca zarista con un bel giardino ed un grande parco. Ritornando al centro, molto animata la piazza del municipio ( che sembra più una chiesa per via dell’alta torre e del porticato antistante) e le zone limitrofe con molte viuzze caratteristiche su cui si affacciano edifici di varie epoche e vari stili.
Infine una nota di carattere “tecnico”. Abbiamo fatto coincidere il nostro viaggio con il solstizio d’estate : ciò ci ha permesso godere di giornate lunghissime e della magica luce crepuscolare delle notti bianche che, particolarmente a Tallinn, ha contribuito a dare “quel tocco in più” ad un viaggio già di per sé affascinante