Incantevole Marrakesh..
Volo Ryanair Pisa-Marrakesh (con la differenza di due ore di fuso arriviamo alle 17.30) All’ aeroporto abbiamo il taxi che ci aspetta, servizio che avevamo concordato precedentemente con il riad che ci ospita…40 euro, ma siamo in 10 e comunque vogliamo esser sicuri di trovare l’indirizzo giusto ( ci avevano detto che la città dentro le mura è un dedalo di vicoli e non è facile orientarsi…) Immediatamente ci troviamo coinvolti in un traffico caotico con motorini che sfrecciano a destra e a sinistra con intere famiglie sopra… e per intere famiglie intendo babbo mamma e due bambini! ovviamente tutti senza casco, anche se poi veniamo a sapere che il casco in Marocco è obbligatorio…Boh! Qualche vigile urbano cerca di dare un assetto più logico allo scorrere delle auto, ma ci sembra completamente ignorato, così pure le rotatorie… è un flusso incessante di mezzi: carrozze con cavalli, auto, carretti trainati a piedi, pedoni… tutti insieme! E soprattutto domina una sinfonia di clacson continua, ma nessuno sembra arrabbiarsi e anche il nostro autista procede con indifferenza.
Le mura rosa e le palme che si staccano alte nel cielo al tramonto ci fanno capire che stiamo entrando in altro mondo, molto diverso dal nostro…
Di lì a poco il taxista ci spiega che deve lasciarci senza poterci portare a destinazione, perché ci sono una serie di strade chiuse per il passaggio della sorella del Re, ospite in quei giorni nella città. Ci da qualche sommaria indicazione e se ne va… Un po’ sconcertati cerchiamo di capire dove dirigersi, trainando i nostri trolley da “turisti per caso”, quando ci viene incontro un’ omino sorridente, ma con pochi denti da mostrare, che ci invita a caricare le nostre valigie sul carretto che sta trainando.
Non capiamo bene, ci fidiamo, nonostante siamo partiti un po’ prevenuti verso questi marocchini che ci avevano descritto un po’ truffaldini, informazione che senz’altro dobbiamo smentire.
I marocchini, gli uomini, (le donne sono molto più riservate con i turisti, ma piuttosto rissose tra loro) sono molto gentili e disponibili, vogliono avvicinarsi, parlare, trattare… Alcuni forse un po’ insistenti, ma sembra essere piuttosto un gioco per loro e non sono mai sgarbati.
Insomma, appena varcata una porta delle mura, arriva un signore che si presenta come proprietario del riad (l’omino del carretto era stato mandato da lui!) e così lo seguiamo felici fino a destinazione.
Il riad “Dar al Konouz” è semplicemente delizioso… Ci sembra di entrare in una fiaba da mille e una notte. Accogliente, pulito, arredato con buon gusto e soprattutto il personale è veramente carino e disponibile.
Il prezzo: 80 euro a notte per la doppia, compresa la colazione che la cuoca ci prepara ogni mattina proponendoci sempre cose diverse. Lo consigliamo vivamente! (Lo abbiamo prenotato da internet, su cui c’è un bel sito) Il riad è in una zona tranquillissima, nonostante in pochi minuti si arrivi alla piazza Djemaa el-Fna e presto diventa il nostro rifugio quando vogliamo “sfuggire” a quel tumulto di gente che parla in modo animato, ai motorini che ci sfiorano incredibilmente al loro passaggio, ai ciuchini che trainano i loro carretti in spazi fin troppo angusti.
In effetti la prima sensazione è quella di essere stati catapultati per errore in un set di un film e di non sapere come muoversi, ma ben presto tutto diventa molto più semplice e piacevole.
Comincia qui il nostro tour di Marrakesh.
Le cose che abbiamo visto e che sono da vedere (non sto ad elencare tutte le informazioni, perché sono scritte in qualsiasi guida…Noi abbiamo usato quella della Lonley Planet che è fatta molto bene): – PIAZZA DJEMAA EL-FNA – I SOUQ – LA MEDERSA – LE TOMBE SAADIANE – MUSEO DI MARRAKESH – JARDIN MAJORELLE – LA KOUTOUBIA Ci siamo poi concessi un giro in carrozza lungo le mura e la kasbah, circa 28 euro per un’ora. Ogni carrozza può ospitare 4/5 persone. Non è economicissimo, a Marrakesh ci si abitua a spendere poco, però ne vale la pena. Alcuni di noi sono andati anche in un hammam (Le bains de l’Alhambra, uno dei più “prestigiosi” della città) e ne sono tornati estasiati.
Qui il costo è 45 euro per circa 2 ore e mezzo di trattamenti, compresa 1 ora di massaggio. La città si gira benissimo a piedi, per le destinazioni più lontane abbiamo preso dei taxi un po’ fatiscenti, ma decisamente economici, generalmente 4/5 euro a tratta.
Una raccomandazione: nei souk si viene contattati da persone che vogliono accompagnarci con il rischio di finire nei negozi dei parenti della nostra guida di turno e in questo caso il giro può diventare infinito. Quindi conviene con discrezione “sganciarsi” il prima possibile e proseguire da soli. E difficile perdersi, in un modo o nell’altro si ritorna sempre alla Piazza.
Dove abbiamo mangiato: – CAFE’ ARABE: cucina raffinata e ambiente molto carino. Molto bella la terrazza dove una sera ci siamo presi il tè marocchino.
– CAFE’ LA BOUGANVILLE: adatto per uno spuntino da turisti.
– NEL RIAD: potevamo prenotare le cena il giorno prima. Il costo è 20 euro a persona ed è quasi un prezzo europeo, ma la quantità del cibo è per un vero e proprio banchetto e la qualità ottima.
Noi ci abbiamo cenato due volte.
(Molti riad fanno servizio ristorante anche per le persone che non vi soggiornano, ma i pasti vanno prenotati sempre prima.) Nei cafè si spende sui 10/12 euro a pasto e le condizioni igieniche sono più che accettabili.
Ci siamo astenuti dai banchetti della piazza, forse per eccessiva premura, ma avendo anche i figli con noi e soprattutto stando così pochi giorni, non volevamo rischiare qualche disturbo intestinale che ci avrebbe pregiudicato la vacanza! Nei banchetti della piazza sciacquano i piatti delle portate in un bidone d’acqua e poi li utilizzano di nuovo…
La cucina marocchina è buonissima. Cous cous, tajine, zuppe, tutto molto speziato… i prodotti sono freschi e vengono cucinate molte verdure. Ottimi anche i dolcetti, generalmente a base di pasta di mandorle.
Insomma, Marrakesh ci ha incantato con i suoi profumi, i suoi colori, la sua gente. Ci siamo frastornati e divertiti nei souq dove ormai non riuscivamo a fare a meno del gioco della contrattazione (il prezzo da pagare è sempre almeno 2 terzi di quello proposto, e spesso anche la metà), abbiamo degustato ogni sera un confortante e digestivo tè alla menta servito nei bicchierini dalle sfarzose decorazione, ci siamo lasciati intrattenere dai marocchini che ci hanno dichiarato una grande simpatia per gli italiani e raccontato le loro storie…
Quattro giorni sono volati e ci hanno lasciato una gran voglia di ritornare, magari per una sosta e poi continuare a visitare altre zone del Marocco. Il giorno della partenza abbiamo fatto il percorso inverso. Questa volta un ragazzo giovane e robusto ha caricato sul carretto le nostre valigie per accompagnarci fuori delle mura. Mentre caricavamo i nostri bagagli sul taxi che ci attendeva, abbiamo visto di nuovo l’omino con pochi denti che ci ha accolto all’arrivo. Ovviamente ci ha subito riconosciuto e regalato un gran sorriso ed ha atteso che partissimo dicendoci “italiani amici… alla prochaine!!” Al ricordo di questa bella vacanza mi assale ancora una sorta di nostalgia per quel caos così eccessivo ma anche così avvolgente… Sarà forse il mal d’Africa?