In treno a Belgrado

Un piacevole weekend nella città serba
Scritto da: crigorlove
in treno a belgrado
Partenza il: 03/06/2011
Ritorno il: 06/06/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Approfittando di un’offerta “Smart price” di Trenitalia, decidiamo di dedicare un fine settimana a Belgrado, città geograficamente abbastanza vicina ma non ancora toccata dal turismo di massa. Un venerdì sera di inizio giugno saliamo sul vagone letto a noi destinato: il treno, che parte da Venezia, ha carrozze dirette a Zagabria, Budapest, Bucarest e Belgrado. Nella capitale croata il vagone per Belgrado viene staccato ed unito ad un altro convoglio diretto in Serbia. Il viaggio procede tranquillamente, tanto più che abbiamo la fortuna di essere solo in due nello scompartimento assegnatoci. Attraversiamo di notte la Slovenia e ci risvegliamo la mattina successiva in Croazia. Verso le undici attraversiamo il confine con la Serbia e ci fermiamo per circa un’ora a Šid per il controllo dei passaporti. Giungiamo a Belgrado verso l’ora di pranzo e cominciamo da subito a scoprire la città: una capitale moderna, che pare essersi rialzata con grande dignità dalla guerra civile e dai bombardamenti. Trascorriamo il pomeriggio a zonzo per la Knez Mihailova, zona pedonale situata nel centro cittadino spesso definita “via dello shopping”: si tratta di una via piena di negozi e di locali alla moda, piena di movimento ad ogni ora. In zona troviamo un ostello che costituirà il nostro punto di riferimento per la breve permanenza a Belgrado. Questo è situato al primo piano di un palazzo signorile, si presenta pulito e non ospita nessun altro oltre a noi! La nostra camera dà su una corte interna attorniata da palazzi che rivelano la coabitazione di diversi stili architettonici, forse eredità delle tante invasioni subite dalla città nel corso della sua storia. In generale, troviamo la popolazione locale molto disponibile e gentile e l’impressione che ne ricaviamo è ottima. La prima giornata la passiamo in centro, a godere la vita notturna della capitale. E’ sabato, e nella via principale si svolge un festival musicale al quale partecipano molti gruppi, alcuni dei quali piuttosto noti, a giudicare dal numero di persone presenti. Un paio di ragazzi, avvolti dalla bandiera nazionale e con addosso solo le mutande, seguono il concerto dalla cima di un monumento. L’atmosfera, comunque, è festosa e tutto fila liscio. A notte inoltrata, chiusi i locali del centro, la movida si sposta in periferia.

L’indomani siamo pronti per visitare Belgrado, il cui centro storico immerge il visitatore in un’atmosfera quasi fiabesca. A dare questa impressione è probabilmente la Skadarlija, la via del centro da cui iniziamo il nostro tour: è una strada pavimentata con ciotoli, dall’atmosfera bohémien, ristoranti tipici ed edifici caratteristici. Da lì ci spostiamo verso Piazza della Repubblica, dominata dal monumento equestre del principe Mihailo Obrenović III ed attorniata da edifici di rilievo quali quelli che ospitano il Museo ed il Teatro nazionali. Ci dirigiamo quindi verso la Chiesa di San Marco e, nel tragitto a piedi, passiamo davanti alle sedi di alcuni organi istituzionali, tra cui il Parlamento. La Chiesa di San Marco spunta maestosa tra il verde del giardino che la circonda: più piccola del Tempio di San Sava, il maggior luogo di culto cittadino, ci dà però l’opportunità di assistere a qualche minuto di un matrimonio celebrato con rito ortodosso serbo, che è in svolgimento quando entriamo in chiesa. Non ci sono banchi o posti a sedere e gli invitati sono tutti in piedi, stretti in emiciclo attorno agli sposi.

Nel pomeriggio ci rechiamo alla Fortezza, probabilmente il luogo di maggior interesse turistico della capitale serba. Sotto un sole cocente, entrando ed uscendo dalle varie Porte, cerchiamo di visitare questa cittadella nella sua interezza: al suo interno sono esposti vari residuati bellici della seconda guerra mondiale, sia dell’esercito jugoslavo che delle truppe nemiche. Dalla Fortezza si gode di un panorama straordinario: si vede infatti la confluenza di Sava e Danubio, i due fiumi che bagnano Belgrado e la macchia verde del Kalemegdan, l’ampio parco che circonda il castello, in cui si erge la Torre Nebojša. Scendiamo quindi percorrendo ripidi scalini verso il Kalemegdan e cerchiamo un po’ di sollievo all’ombra dei suoi alberi. Poi, a piedi, ci incamminiamo verso Novi Beograd (Nuova Belgrado), la parte più moderna di Belgrado situata sull’altra sponda della Sava. Ci fermiamo a bere qualcosa seduti al tavolino di uno dei tanti barconi adibiti a bar e ristoranti che caratterizzano e vivacizzano questo tratto del fiume. Da qui godiamo di una bella vista della parte vecchia della capitale, nella quale torniamo per trascorrere la serata.

Il nostro break è purtroppo già quasi finito. Ci resta un’ultima mattinata, che dedichiamo ad acquisti vari e all’ultima passeggiata in centro. Dopo un ottimo pranzo ci rechiamo nella piccola stazione ferroviaria di Belgrado e ripartiamo verso l’Italia in un vagone, anche questa volta, pressoché vuoto. Chissà che in futuro Belgrado trovi la considerazione che merita da parte dei turisti senza però che questo ne stravolga abitudini e costumi.



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