In trasferta a zurigo
Siamo partiti in 6 da Torino, direzione Svizzera. Abbiamo noleggiato un auto 7 posti al costo di 370 euro per 3 giorni, poco più di 60 euro a testa (più benzina e pedaggi, circa 20 euro a testa).
Una carissima amica ci ha fatto avere i biglietti per la partita degli Europei 2008, Italia Francia, allo stadio di Zurigo. Ne abbiamo approfittato per organizzare questa “gita” di 3 giorni insieme. Però già 6 mesi prima non c’è stato verso di trovare un albergo libero a Zurigo, così ho trovato un hotel a San Gallo (che si trova a circa un ora), 46 euro a notte colazione inclusa.
Il viaggio è durato circa 5 ore, con le dovute soste per soddisfare esigenze e bisogni di 6 persone! Una volta arrivati a San Gallo non è stato troppo difficile trovare l’hotel: ci eravamo procurati una cartina e avevamo stampato l’itinerario di viamichelin.
Abbiamo trovato posto nel parcheggio sotterraneo e siamo saliti alla reception.
Nessuno di noi parla tedesco…Che problema c’è? L’addetta all’accoglienza sfodera un inglese impeccabile e ci informa su orari, colazione, ci consegna le chiavi delle stanze e ci fornisce i pass per uscire gratuitamente dal parcheggio ogni volta che ne avremo bisogno. Le camere sono spaziose, pulite e sono fornite di frigo e cassaforte. E questo sarebbe “solo” un due stelle?? Stanchi per il viaggio e col tempo sfavorevole (pioggia!!..) facciamo comunque un giro in centro. Il nostro hotel è proprio alle spalle della cattedrale di San Gallo, che si trova in un complesso abbaziale che comprende anche la biblioteca e l’archivio, così ci concediamo una visita.
La mattina seguente ci svegliamo con l’inno nazionale, è il giorno della partita! Abbiamo fatto colazione a buffet e via, 10 minuti a piedi e arriviamo alla stazione. Ogni ora c’è un treno per Zurigo, e col biglietto della partita si viaggia gratis su treni e autobus. Avevo letto che le città che ospitano gli europei avrebbero chiuso al traffico parecchie strade, e incentivato così l’uso dei mezzi pubblici a discapito delle auto che ingombrano e inquinano. In effetti, dopo un’ora di treno ci siamo trovati a Zurigo in mezzo a tantissimi turisti, tifosi, poche macchine e un’atmosfera di festa e allegria, ed è uscito anche un po’ di sole.
Abbiamo camminato moltissimo, cercando di visitare il più possibile questa bella città. Ma, come ho detto prima, ne abbiamo visto solo un pezzetto. Già nel primo pomeriggio l’ansia saliva ed eravamo più presi dai colori dei tifosi in giro, più che dai palazzi e le strade. Ci siamo persi negli stand, nelle piazze allestite, tra volontari che distribuivano gadget e striscioni che si aprivano. Due ragazzi arrotondavano dipingendo bandiere sulla faccia, alcuni si sfottevano un po’ tra italiani e francesi, ma tutto in maniera sportiva. Abbiamo preso il tram che ci ha lasciato davanti allo stadio, dandoci la possibilità di guardarci un po’ intorno e di socializzare un po’ con i svizzeri italiani che ci tenevano moltissimo a scambiare due parole in italiano con noi.
Allo stadio abbiamo avuto un’altra lezione di civiltà e rispetto: NON ci sono barriere, i tifosi non sono ingabbiati, separati, chiusi. Eravamo a 20mt dalla bandierina del calcio d’angolo, vicino alla curva francese, in una zona che era un po’ un mix a prevalenza italo-svizzera! E’ stata un’emozione enorme, una festa, e anche una soddisfazione, ovvio, abbiamo vinto. Dopo la partita per la città c’erano orde di tifosi che festeggiavano. Siamo arrivati alla stazione che ha iniziato a sembrarci un po’ esagerato, tutto ‘sto casino, manco avessimo vinto di nuovo i mondiali…A noi bastava tenere ancora addosso la maglia azzurra per esultare, molti altri invece si sono sentiti nel diritto di continuare a gridare, fischiare, cantare a dispetto di un certo riguardo per chi vive lì… poveri abitanti di Zurigo che avranno passato la notte in bianco. Il treno per San Gallo, mica per niente siamo in Svizzera, è partito puntuale alle 00.17. Visto il delirio di gente troviamo posto in prima classe, e anche se ci è consentita solo la seconda il controllore ci lascia stare, visto che posti disponibili non ce n’erano.
Torniamo in hotel sotto una forte pioggia, stanchi ma emozionati, tra le strade deserte di San Gallo in cui regna il silenzio… Che pace. Decido che è stata una fortuna non trovare posto a Zurigo, non so se avrei retto 3 giorni di delirio.
Ci svegliamo riposati, a colazione decidiamo il programma: mattinata in giro per la città vecchia, pranzo veloce e…Oggi c’è un bel sole caldo, ci piacerebbe restare ancora ma la mini-vacanza è già finita, dobbiamo partire.