In Thailandia tra Phuket, le Similan e Phi Phi Islands

Nella meravigliosa terra "libera": Phuket e le sue spiagge, l'avventura in tenda alle Similan, le caratteristiche e meravigliose Phi Phi Islands
Scritto da: glo.travel
in thailandia tra phuket, le similan e phi phi islands
Partenza il: 21/02/2017
Ritorno il: 04/03/2017
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Il nostro viaggio parte da Bologna, più precisamente dall’Aeroporto Marconi martedì 21 febbraio 2017 alle 11.45 con il volo che ci porterà a Mosca, dove effettueremo uno scalo di 4 ore circa.

Sull’aereo della compagnia Aeroflot vengono servite bevande e il pranzo. All’atterraggio Mosca ci accoglie con la neve, ma non potendo uscire dall’aeroporto, siamo “costretti” a passare le ore dello scalo girando tra i negozi/bar, cambiando gli Euro con i Rubli per eventuali consumazioni…

Siamo ripartiti alla volta di Phuket alle ore 22.10, con un’ora di ritardo causa sghiacciamento delle ali dell’aereo. Atterriamo alle ore 10.20 di mercoledì 22 febbraio. Una volta effettuati i controlli e ripresi i bagagli, cambiamo subito del denaro in Baht (1€ sono circa 40 Baht), in modo da poter pagare il minivan che ci porterà al nostro Hotel a Patong, il centro più turistico della Penisola di Phuket. Il costo del minivan è di 180 Baht ( 4,50€ a testa) per circa 45 minuti/1h di viaggio.

Arrivati all’hotel (Amici Miei Hotel), effettuiamo il check in, lasciamo le valigie in camera e ci dirigiamo verso la spiaggia più vicina, Patong Beach, essendo già pomeriggio avanzato… Patong Beach dista 15 minuti a piedi dall’albergo, situato vicino al mercato fresco di Soi Banzaan (Banzan Fresh Market). Patong Beach è una delle spiagge più lunghe di Phuket, carina, acqua pulita e calda, ideale per chi vuole fare attività come moto d’acqua, gommoni d’acqua ecc…

La sera decidiamo di cenare in un ristorante dietro la Bangla Road, la via pedonale simbolo della vita notturna di Patong, stra colma di locali dove i camerieri ti fermano per recarti nel loro locale.

Dopo cena decidiamo quindi di esplorare la Bangla, fermandoci in qualche locale. Ci sarebbe da fare l’alba ma non avendo dormito molto durante il viaggio, rincasiamo per essere pronti per il primo vero giorno di vacanza in Thailandia.

Giovedì 23 febbraio

La sera prima sulla Bangla abbiamo prenotato in uno dei tanti organizzatori di escursioni, la camminata/trekking sugli elefanti presso Chang Camp Malik, a 10 minuti da Patong.

Sono tutte molto organizzate le escursioni, ti vengono a prendere dall’Hotel e ti riportano lì una volta finita l’escursione. Come è solito fare qui, abbiamo contrattato il prezzo: 600 Baht al posto di 900 per 30 minuti, pagati la metà la sera prima e metà il giorno dopo (anche se questo non avverrà…).

Quindi la mattina dopo ci vengono a prelevare dall’hotel all’orario pattuito (sono molto puntuali!) e ci dirigiamo a Chang Camp Malik, dove, una volta arrivati, ci dividono in gruppi in base alla durata dell’escursione scelta. Ogni elefante porta due persone come carico. E’ una bella esperienza, l’elefante esegue e segue alla perfezione gli ordini del suo “addestratore” , che si presta a farci molte foto ricordo!

Una volta tornati all’hotel, cerchiamo un tuk tuk per andare a Surin Beach. Prezzo concordato: 500 Baht in 3 al posto di 600 (solo andata, ca. 4 €/testa). Surin Beach è molto bella, acqua limpida anche se la sua temperatura è calda, la spiaggia è corta, la sabbia finissima. Qui si possono noleggiare sdrai/ombrelloni (lo raccomando, visto il caldo) ad un prezzo di 100 Baht per n.1 ombrellone + 1 straio. Su alcune spiagge, tra cui quella di Surin, c’è la possibilità di fare massaggi ad un prezzo veramente modico (per un massaggio di un’ora ho pagato 10€!).

Al pomeriggio decidiamo di cambiare spiaggia e ci dirigiamo con il tuk tuk (300 Baht a testa) a Kamala Beach, una delle spiagge più estese della penisola di Phuket, con un’acqua meno limpida di Surin. Verso sera, dopo aver ammirato il tramonto sulla spiaggia, decidiamo di fermarci a fare aperitivo, appena in tempo per l’arrivo di un acquazzone durato 20 minuti. Avendo un clima tropicale, in Thailandia il meteo cambia in modo repentino, anche se la temperatura rimane sempre e comunque elevata. Una volta tornati a Patong, ceniamo in un ristorante giapponese (ristorante n.9 second – molto buono), che ovviamente ha prezzi più alti rispetto alla media.

Venerdì 24 febbraio

Il programma di oggi prevede una breve visita al Big Buddha Phuket e spiaggia. Cerchiamo il tuk tuk per raggiungerlo ma ci imbattiamo in un taxi che acconsente ad aspettarci dopo la visita al Big Buddha per portarci successivamente in spiaggia, al costo pattuito di 900 Baht in 3 (22,5€ in 3). Il Big Buddha Phuket si trova in cima ad una montagna e dista a 20 minuti da Patong, anche se col traffico ci mettiamo di più. E’ un tempio di colore bianco, al cui interno non è possibile accederci causa lavori di ristrutturazione in corso. Dopo le foto di rito, il taxi ci porta a Kata Beach, ma durante il tragitto si ferma in una mega gioielleria dove ci dice di scendere, entrare ed eventualmente comprare gioielli (anche se non obbligatorio), in modo che lui possa ricevere dalla stessa gioielleria un buono di 200 Baht per fare benzina. Io gli dico che non siamo interessati a perdere tempo quindi, vista la mia opposizione, ci porta a Kata Beach, anche se contrariato e leggermente adirato. Arrivati in spiaggia, gli allungo 100 Baht in più rispetto al prezzo concordato, vista l’insistenza con cui ci aveva “fatto pesare” il fatto di non essere entrati nella gioielleria.

Kata Beach: spiaggia dalla sabbia finissima e di colore beige chiaro, acqua limpida tendente al verde acqua, possibilità di noleggiare lettini e ombrelloni. Il caldo si fa sentire, passo la quasi totalità del tempo in acqua a bagno e con i miei amici, ci godiamo la freschezza della frutta tagliata sul momento e servitaci in spiaggia. Anche qui c’è la possibilità di fare massaggi.

Verso le 18 decidiamo di prendere un tuk tuk che ci porti a Prompthep Cape per ammirare il tramonto nel punto più a Sud di Phuket, che si rivelerà uno spettacolo per gli occhi. All’autista del tuk tuk chiediamo di aspettarci per poi portarci ad un altro View Point famoso, quello di Karon. Costo totale del tuk tuk: 900 Baht in 3. Al Karon View Point arriviamo quando il sole è già tramontato, ma a 200 metri c’è un locale (Heaven Bar & Restaurant) da dove, a mio avviso, si gode di un miglior panorama. Decidiamo di entrarci per passare la serata lì. Posto magnifico, disposto su una terrazza da cui si vede tutta la costa di Patong. L’atmosfera è resa ancora più magica dai colori del tramonto e dalla musica lounge che rieccheggia tra i tavoli. I costi sono decisamente sopra la media ma se volete passare una serata più chic e lontano dai rumori della Bangla, beh…l’Heaven Bar & Restaurant fa al caso vostro (lo staff è estremamente gentile e alla nostra richiesta di chiamare un taxi per tornare in albergo, provvedono subito senza tanti indugi).

Prima di rincasare, decidiamo di fare una piccolata tappa sulla Bangla per prenotare l’escursione alla Similan. Scopriamo,a nostro malgrado, che i posti in tenda per poter dormire là sono terminati per il giorno da noi prescelto – ovvero il lunedì dopo – quindi non ci rimane altro che pagare, quindi prenotare, l’escursione giornaliera alle Similan, ad un costo di 2400 baht (circa 60 € a testa) contrattando. Purtroppo aspettare fino all’ultimo a prenotare non è stata una buona idea…

Sabato 25 febbraio

Escursione a Raya Island – Isola dei Varani (costo di 1000 Baht a testa, circa 25€), una vera e propria perla della penisola di Phuket, con acqua cristallina, sabbia finissima beige e un fondale dove poter fare snorkeling (attività inclusa nell’escursione stessa per una durata di 20 minuti circa).

Al pomeriggio, parlando con alcuni turisti italiani, i mie due amici mi propongono di passare la notte lì, per godere della vera e propria isola, una volta che le numerose barche recatesi lì per le escursioni giornaliere se ne fossero andate. Accetto volentieri la proposta e di corsa, vanno a prenotare una stanza presso il Raya Father, ad un prezzo di 1500 Baht (circa 38,50€) la doppia (colazione esclusa). Una volta avuta la conferma della prenotazione, i miei amici si recano al molo e, una volta saputo dalla guida che ci era stata designata quel giorno il sovrapprezzo da pagare per posticipare il ritorno a Patong (300 Baht a testa – 7,50€ a testa), confermano alla stessa l’intenzione di rimanere su Raya Island per una notte. Il resto della giornata trascorre tra bagni e chiacchiere e verso sera ci rechiamo nell’unico bar che dà sul mare per fare aperitivo, mentre il sole pian piano va giù…

Prima di andare a cena, decidiamo di andare in un piccolo supermercato posto all’interno dell’isola per comprare il necessaire per lavarci, avendo deciso al’ultimo di pernottare sull’isola.

Per la cena torniamo nel bar ristorante sul mare, per poi rincasare. La giornata è stata intensa e sull’isola è calato il silenzio, interrotto soltanto dai rumori della natura circostante…

Domenica 26 febbraio

Facciamo colazione al bar del Raya Father, anche se le opzioni del menu non sono tante. Decidiamo di andare nella spiaggia vicino al Dive Center: ci siamo solo noi e un’altra coppia… la pace! Verso mezzogiorno torniamo verso la “spiaggia principale” di Raya in modo da essere già lì per il pranzo e per il successivo ritorno a Patong, previsto per le 14.45.

La sera tentiamo l’impossibile: torniamo nella baracchina dove abbiamo prenotato l’escursione alle Similan per chiedere se, per la notte dopo, si fosse liberata una tenda 3 posti. Con nostra grande sorpresa, la ragazza ci dà risposta affermativa e modifichiamo l’escursione in modo da poter dormire la sera successiva alle Similan. Il costo totale dell’escursione è di 4700 Baht a testa (circa 120€ a testa, tutto compreso).

Dopo 4 giorni di cibo Thailandese, la voglia di cibo italiano si fa sentire, così decidiamo di mangiare una pizza a “La Gritta Phuket”, hotel ristorante molto elegante sul lungomare di Patong. Anche qui i prezzi sono decisamente sopra la media (pizza 9€, molto grande e sinceramente, una delle migliori pizze che io abbia mangiato all’estero…), ma il posto merita anche solo per una bevuta al tramonto. Dopo cena torniamo in hotel, avendo la sveglia 05.30 il mattino seguente…direzione Similan Islands.

Lunedì 27 febbraio

Il minivan viene a prelevarci dall’hotel verso le 6 e dopo un viaggio di 2 ore abbondanti arriviamo a porto, dove, dopo averci diviso in vari gruppi in base alla tipologia di escursione scelta, ci viene offerta la colazione a buffet (non aspettatevi una colazione ricchissima…) in vista della partenza con lo speedboat per le Similan: un gruppo di 9 isole (Similan vuol dire 9 in Thailandese) dove la natura regna sovrana ed incontaminata, tant’è che, tutte e nove compongono il Parco Nazionale delle Similan.

Dopo un’ora e mezza di viaggio, arriviamo alla spiaggia n.5 e n.6 dove sono previsti bagni e snorkeling (per chi lo vuole fare..). Che dire, un paradiso! Verso l’una ci portano sull’isola n.4, dove ci offrono pranzo a buffet Thai e dove passeremo la notte. Il tempo meteorologico, cambia in modo repentino e un vero e proprio temporale investe le Similan con pioggia molto forte. Verso le 15 le barche iniziano a far ritorno, nonostante la pioggia perduri. Rimaniamo in circa 30/40 persone, ovvero coloro che hanno scelto di dormire sull’isola, tra cui io e i miei amici (rinunciare avrebbe voluto dire perdere l’intera somma di denaro spesa, nonché la mancanza, sul minivan che ci avrebbe dovuto riportare all’hotel, dei posti a noi designati in quanto, da programma, i nostri posti erano stati prenotati per il giorno dopo…). Ha smesso di piovere ma il cielo non ne vuole sapere di aprirsi e siamo tutti bagnati. Ci viene elencato il programma della sera/mattina seguente. In vista della cena, decidiamo di andare a vedere il panorama che si ammira dal Sailing Rock: nonostante il cielo plumbeo, il paesaggio e comunque incantevole, con mille sfumature di verde/azzurro del mare che si contrastano con le sfumature dei colori del cielo. Mentre scattiamo le classiche foto di rito, ricomincia a piovere e siamo costretti “alla fuga” per evitare di scivolare sulle rocce.

Alle 17 viene servita la cena Thai. Una volta terminata la cena, il programma dell’escursione riprenderà il giorno dopo. Verso le 19 il sole è già sceso e il buio fa la sua comparsa e non essendoci energia elettrica, la notte lì sembra durare all’infinito. Durante la stessa si possono vedere topi gironzolare fuori dalle tende e sentire i versi delle volpi volanti, i pipistrelli che ospitano l’isola.

martedì 28 FEBBRAIO

La mattina seguente il brutto tempo del giorno prima sembra solo un lontano ricordo, il cielo è privo di nubi e il sole scalda già alle 9! Decidiamo di ritornare, dopo colazione, al Sailing Rock e lo spettacolo che ci accoglie, grazie alle luci del sole, è inspiegabile: le sfumature del verde dell’acqua bassa della riva si fondono con le acque color blu del fondali più profondi ed è una vista che ripaga gli occhi!

La mattinata, non volendo fare snorkeling nelle altre isole previste dal programma dell’escursione, la passiamo in spiaggia, la quale, dalle 10 in poi, viene invasa dai numerosi turisti che man mano salpano dalle barche dei vari tour operator che organizzano le escursioni alle Similan. La pace e la serenità che perduravano dal pomeriggio prima sono ormai andate, ma che dire… è stata un’esperienza unica nel suo genere, che consiglio vivamente a chi ama la natura e vuole mettersi a nudo, anche con i propri limiti e le proprie paure… e ovviamente, a chi ama le esperienze forti e selvagge.

Mercoledì 01 marzo

Sveglia all’alba, alle 7 è previsto il minivan che ci porterà al porto di Phuket (45 minuti ca. di viaggio), da dove prenderemo il traghetto che ci porterà alle Phi Phi Islands. Il traghetto l’abbiamo prenotato tramite il nostro hotel a Patong (un servizio molto comodo e utile).

Dopo 2 ore e mezza di navigazione, arriviamo al porto di Phi Phi dove (ignari del fatto che ci fosse il ragazzo dell’hotel ad aspettarci per portarci in barca all’hotel, dopo aver pagato una tassa di 20 Baht al porto, ci siamo incamminati verso il Viking Nature Resort, prenotato tramite internet alcuni mesi prima. Si tratta di un hotel fuori dal centro (Tonsai Village) di Phi Phi, formato da un gruppo di bungalow in mezzo alla natura (e ai mosquitos), che si affaccia sul mare. Vedendolo di persona abbiamo avuto la conferma di quello che avevamo letto su internet: molto carino, servizi presenti e funzionanti, con bar/ristorante sulla spiaggia.

Una volta arrivati all’hotel (25 minuti di cammino dal centro), pranziamo e ci rilassiamo al sole proprio davanti al ristorante sulla spiaggia. La giornata è afosa, l’acqua turchese anche se leggermente torbida.

In generale, Phi Phi Islands è formata da due isole “visitabili”: Ko Phi Phi Don, l’isola abitata, dove non ci sono strade, ma solo sentieri da percorrere in motorino o a piedi. Il centro, Tonsai Village, si compone di numerosi negozi caratteristici, bar, ristoranti, nonché hotel e tour operator pronti ad offrirti ogni tipologia di escursione.

L’altra isola è Koh Phi Phi Lee, raggiungibile tramite barca, che ospita la famosissima Maya Bay, che fece da set al film “The Beach” con Leonardo Di Caprio.

Verso sera decidiamo di andare ad ammirare il tramonto al Phi Phi View Point, situato in cima ad una montagna, raggiungibile ovviamente a piedi seguendo le indicazioni dal centro di Tonsai. Arrivare lassù non è stata una passeggiata: il caldo, l’afa e la salita si sono fatti sentire. Una volta arrivati, abbiamo pagato una tassa di 30 Baht e una volta saliti in cima..beh, un’incantevole vista ci ha fatto dimenticare la fatica fatta nell’ultima ora. Consiglio vivamente di andare verso il tramonto, dove i colori del cielo sono spettacolari. In cima c’è la possibilità persino di rinfrescarsi, acquistando bibite fresche al chiosco.

Una volta scesi dal View Point, decidiamo di prenotare l’escursione a Koh phi Phi Lee del giorno dopo. Tra passare una giornata intera sullo speedboat al costo di 1600 Baht a testa (ca. 40€) e passarla sulla Long Tail Boat (la classica e caratteristica barca in legno thailandese) al prezzo di 650 Baht (18-20€), optiamo per la seconda scelta. Nel prezzo sono inclusi pranzo, frutta ed acqua, ma è esclusa la tassa di 400 Baht per accedere a Maya Bay ed a Bamboo Island, due delle tappe dell’escursione.

La sera decidiamo di mangiare in uno dei tanti ristoranti di Tonsai, precisamente al “Carpe Diem”, bar ristorante con tavoli e sgabelli in legno, dove i camerieri ad un tratto sono diventanti abili giocolieri, intrattenendo i clienti con vari spettacoli di fuoco.

Giovedì 02 marzo

Dopo aver fatto colazione al bar del Viking, ci incamminiamo verso il punto da cui partirà l’escursione giornaliera (si possono prenotare anche escursioni della durata di mezza giornata). La nostra long tail boat porta 15 passeggeri in tutto, compresi la guida e il timoniere.

La prima tappa è Monkey Beach, la spiaggia che ospita scimmie molto vivaci, intente a racimolare tutto quello che toccano, quindi occhio a zaini, occhiali e cibo! Rimaniamo sull’isola il tempo di fare alcune foto e dopo 30 minuti si riparte per la seconda tappa, lo Shark Point, da dove, facendo snorkeling si possono vedere gli squali… dopo 30 minuti ripartiamo alla volta di Bamboo Island. Il tempo meteorologico nel frattempo è peggiorato, il cielo si è incupito e il mare ingrossato. Le onde si avvertono molto sulla barca, la quale, a volte è costretta a fermarsi per evitare un maggiore impatto con le onde alte anche 30-40 cm. Raggiungiamo Bamboo Island dopo un’ora abbondante di viaggio; la barca non può attraccare a riva quindi chi vuole arrivare a riva deve prima pagare la tassa dei 400 Bath e dopo raggiungere a nuoto la spiaggia. Bamboo Island ha sabbia fine e chiarissima, l’acqua turchese anche se resa torbida dalle continue onde dovute al mare mosso. Dopo un’ora si ritorna alla barca dove viene servito il pranzo: riso con verdure e anguria.

La quarta tappa prevede Loh Sama Bay, dove le barche non possono attraccare ma solo sostare dal mare. Inizia a piovere, quindi ci allontaniamo per giungere alla quinta tappa: Lagoon Beach. Che dire, una laguna di acqua verde in mezzo alle rocce, un silenzio interrotto solo dai rumori delle barche che vanno e vengono per portare i vari turisti. Il tempo di fare foto e un bagno e si riparte per la sesta tappa, dove faremo altri 30 minuti di snorkeling. La settima e ultima tappa è destinata a Maya Bay, la spiaggia famosa per essere stata il set di “The Beach”, film con Di Caprio. La spiaggia è corta, l’acqua turchese e limpida. L’unica pecca è che ci sono troppi turisti. Rimaniamo sulla spiaggia un’ora prima di tornare verso il porto di Koh Phi Phi Don.

La sera ceniamo in un ristorante Thai, dove assaggio la pineapple rise, un’ananas interamente svuotata dove al suo interno viene posto il riso con verdure, anacardi e bubetti di ananas. Strampalato a tal punto che decido di mangiare la stessa cosa anche il giorno dopo a pranzo.

Venerdì 03 marzo

Ultimo giorno qui a Phi Phi, nonché della vacanza. Dopo aver fatto colazione, rimaniamo in spiaggia per goderci le ultime ore di sole prima del traghetto del pomeriggio.

Tornati a Patong, la sera optiamo per una cena “take-away” presso il mercato fresco di Soi Banzaan. Siamo stremati dalla giornata e dovendo fare le valigie optiamo per rimanere in camera.

Tramite la reception prenotiamo il taxi che ci porterà all’aeroporto (costo 750 Baht – ca. 18-20€) il giorno dopo. Il taxi ha un costo più elevato rispetto al minivan (180 Baht) ma essendo in 3, il costo è abbastanza sostenuto, dovendolo dividere…

Un mix di emozioni inizia a farsi strada dentro di noi, non vorremmo mai tornare a casa.

Questo angolo di paradiso – perché diciamocelo, posti così raramente si vedono in giro – mi ha fatto innamorare di questo paese immenso, di cui ho visto solo un piccolo assaggio ma che credo abbia molto da far vedere, anche dal punto di vista umano… e per citare una frase di “The Beach”, concludo dicendo che “Il paradiso non è un luogo da cercare fuori ma qualcosa che trovi dentro quando ti senti parte di qualcosa e se lo trovi, quel momento dura per sempre”.

Guarda la gallery
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la famosa Maya Bay

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tramonto da Phi Phi View Point

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peesaggio di Phi Phi

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Kata Beach

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tramonto nelle vicinanze del Karon View Point

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tramonto a Kamala Beach

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Big Buddha Phuket

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il mare delle Similan

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tramonto nell'estremità Sud di Phuket

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Raya Island

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Panorama dal Sailing Rock - Similan

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Lagoon Bay



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