In Thailandia tra Bangkok e Ko Samui…
Prezzo: voli (comprensivo di volo intercontinentale con Thai International al costo di € 550,00 cadauno + voli interni con Bangkok Airlaines € 890,00) € 1.990,00 per due persone
Costo Tour: Bangkok, fiume Kwai e il triangolo d’oro € 1.550,00
Hotel a Koh Samui € 200,00 permanenza di 5 notti.
Durata: 15 giorni partenza 26 febbraio ritorno 11 marzo 2016
Non mi dilungherò su cosa visto in quanto ci sono resoconti già ben dettagliati, ma voglio riportare solo alcune impressioni, aspetti negativi e/o positivi, organizzazione ecc…
Premetto che non siamo amanti del pacchetto tutto incluso, ma non conoscendo bene la struttura organizzativa dei mezzi di trasporto tailandesi , abbiamo preferito affidarci ad una agenzia viaggi, per visitare il nord, evitando inutili perdite di tempo.
Sapevamo cosa andare a vedere per cui la scelta riguardava solo come meglio organizzare il tour.
Cominciamo con i voli. Perfetti. Sia la Thai che la Bangkok Airways sono ottime compagnie aeree, spesso addirittura in anticipo sull’orario indicato. Ottima assistenza sia a bordo che a terra.
Bangkok. Meravigliosa. Siamo rimasti a Bangkok in completa autonomia per 3 giorni. Avevamo già visitato in precedenza tutte le principali attrazioni turistiche, quindi questa volta abbiamo voluto solo girarla come un qualsiasi abitante, usando i mezzi pubblici, quali il famoso tuc-tuc ( attenzione sono molto spericolati , ma che piacere), metropolitana ( solo 2 linee), ed il famoso skyliner ( metro di superficie).
Siamo stati fortunati perché siamo arrivati proprio in coincidenza del 1° festival dello street food, di fronte ai grande centro commerciale Zen. Si trova di tutto con un buon grado di igiene, ma soprattutto del buon cibo. Abbiamo visitato la China Town nell’ora del mercato (Inizia alle 14,00), caos totale, articoli di tutti i generi.
Abbiamo alloggiato all’AETAS Residence. Da consigliare. Ottima la posizione, meraviglioso l’appartamento con cucina, camera matrimoniale, ampio salone, bagno con doccia e vasca. Piscina al 3° piano. Ottima colazione a buffet inclusa nel prezzo.
FIUME KWAI Interessante visita al mercato galleggiante di Damnoen Saduak, pittoresco e caratteristico. Il resto della giornata è stata una sfacchinata quasi inutile. Tralasciamo subito il Phra Pthom Chedi, da evitare, si arriva sul famoso ponte sul fiume Kwai, nulla di che, se non per mangiare nel sottostante ristorante. Non parliamo poi del famigerato treno sulla ferrovia della morte, ma vogliamo scherzare, tutti aspettavamo questo alto e scenico dirupo (esatte parole nella descrizione del tour operator), ma l’avevamo già attraversato senza rendercene conto, il resto è solo campagna.
Hotel River Kwai Resotel. 1 notte, peccato però essere arrivati alle 17,00, quando il sole stava già tramontando e non avere usufruito appieno della piscina o, perché no, un bel tuffo nel fiume. I bungalows non sono certo un 5 stelle. Purtroppo si respirava un forte odore di urina, ma la location è veramente impareggiabile.
Partenza la mattina a bordo di una lancia sul fiume (a pagamento 500 bath a persona, in alternativa c’era l’onnipresente pulmino). Si prospettava una “entusiasmante crociera di poco più di 1 ora, attraversando paesaggi di bellezza unica, dominati dalla giungla e da alte montagne che si gettano a picco sul tormentato corso del fiume “(sempre da catalogo). Allora, la giungla è oramai un lontano ricordo, in quanto è in atto una sistematica deforestazione con continui roghi, e quindi, fumo, da parte dei contadini, ma anche delle guardie, per la costruzione di nuovi resorts lungo il fiume o per avere nuovi campi da coltivare. Per non parlare del freddo intenso che abbiamo tutti patito partendo alle 08,00 del mattino in un ambiente umido e senza sole. Abbiamo tutti rimpianto il pulmino. Siamo arrivati al Parco Nazionale, dove c’erano solo 4 alberelli di teak piantati da pochi anni , che sarebbero scomparsi al cospetto dell’imponenza del nostro Parco Nazionale D’Abruzzo.
Poi c’è stata la navigazione sulla chiatta galleggiante per un ulteriore giro sul fiume per una “rinfrescante doccia sotto la cascata”. Bene non hanno scritto che la chiatta era trainata da una inquinante lancia che scaricava tutta il fumo verso di noi. Unica nota simpatica, un gatto che erroneamente era rimasto sulla chiatta e che ovviamente anche lui, disperato, non sapeva come tornare sulla sua chiatta ristorante, dove comunque siamo poi tornati per il pranzo. Tutti salvi, gatto incluso. Si torna a Bangkok in pulmino, viaggio molto lungo, si arriva in serata all’aeroporto per volo delle 21,15 per Chiang Mai dove arriviamo alle 22,30.
CHIANG MAI. Abbiamo alloggiato all’EMPRESS CHIANG MAI. Buon hotel, forse un po’ datato (il bagno andrebbe sicuramente ristrutturato) . Ottima la colazione, molto varia, e non male anche la cena. Per il resto nulla di rilevante in merito alle escursioni effettuate. I templi non avevano alcun fascino, il giardino delle farfalle comprendeva solo qualche farfalla marrone. Per non farci mancare nulla ovviamente negozi di argento, oro, giada, ceramiche, sete e variopinti ombrelli di carta. Proprio da turisti fessi. Abbiamo resistito solo fino alla giada, poi, la ns. guida ci ha viste veramente scocciate e ci ha fatto riaccompagnare in hotel. Per fortuna. La sera invece è stata proprio interessante per la visita all Night Market di Chiang Mai, senza alcuna guida. Proprio divertente e pieno di tantissimi oggetti di souvenir.
Il venerdì 04 marzo è stata una vera sfacchinata. Ore e ore in pulmino per arrivare fino al Triangolo d’oro e la città di Chiang Rai.
1° tappa l’Elephant Riding, non male ma il ns. giro sull’elefante l’avevamo già effettuato nei precedenti viaggi in Thailandia.
2° tappa. Unica nota degna di menzione la visita al villaggio delle donne giraffa (1.000 bath in due). Ovviamente è a pagamento. Però interessante. Le bambine sono bellissime.
3° tappa. Triangolo d’oro. Toccata e fuga. Foto sotto l’arco che indica il punto più a nord della Thailandia al confine con Birmania e Laos. Il fiume Maekong scorreva proprio sotto, ma non abbiamo potuto avventurarci oltre, fare un giro in barca, arrivare proprio al confine… no, bisognava ripartire per visitare il famoso (o famigerato Museo Dell’oppio); che dire qualche oggettino impolverato messo qua e là. Partenza per Chiang Rai, dove ovviamente arriviamo a notte, e addio ad un bagno ristoratore in piscina, che vedremo solo la mattina al risveglio, prima della rapida partenza per l’aeroporto ed il ritorno a Bangkok.
CHIANG RAI Arrivati di sera, non c’erano neanche i taxi per portarci in centro. Dicono che trattasi di una bellissima città ancora in parte lontana dai tour operator, quindi ancora più vera. Abbiamo alloggiato al THE IMPERIAL RIVER HOUSE RESORT, molto bello, bellissima camera, bagno nuovissimo. Scadente la cena, idem per la colazione.
Da qui inizia il ns. viaggio senza tour operator. Da Chiang Rai siamo partiti alle 09,45 con volo della Bangkok Airways ed arrivati a Bangkok alle 11,05. Ripartiti per Samui alle 12,15 e arrivati alle 13,20.
KOH SAMUI
La cosa più bella di quest’isola è sicuramente l’aeroporto. Una vera chicca. Tutto aperto. Sembra più un centro commerciale o un parco giochi, con navette aperte colorate tipo trenino, tetti di paglia, verde e fiori ovunque, viali all’aperto per l’accesso al gate d’imbarco. Abbiamo alloggiato al First Samui Residence Hotel. Decente, ma ci sono veramente tantissime strutture ricettive, quindi… c’è solo l’imbarazzo della scelta. Utile, quasi indispensabile, noleggiare un motorino per poter girare tutta l’isola senza dover ricorrere ad escursioni organizzate. Mi raccomando, non dimenticate di farvi dare anche il casco, non lo indossa quasi nessuno, ma considerata la spericolata guida dei tailandesi (e di molti turisti) è molto utile. Ho trovato l’isola molto caotica, soprattutto di sera.
Abbiamo invece trovato molto interessante il Fischerman’s Village (zona Bophut, a nord); trattasi di zona residenziale frequentata soprattutto dai francesi, ma veramente pulita, ordinata con belle strutture e molteplici negozi, ma senza il caos di Chaweng. Forse leggermente più costosa.
Bene, ora che siamo tornati posso dire che meglio sarebbe stato se avessimo fatto tutto da soli, in quanto è stato solo un tour de force con ore infinite dentro un pulmino, poco tempo a disposizione per vedere la vita vera, luoghi improponibili da visitare e molte alternative opzionali, ovviamente a pagamento. Comunque la popolazione tailandese è sempre molto accogliente e disponibile, sempre sorridente.