In Spagna c’è un’isola dove si possono scoprire sette spiagge in sette giorni, e sono una più bella dell’altra

Settimana in famiglia alla scoperta del mare di Minorca
Scritto da: GianlucaDeLeo
in spagna c'è un'isola dove si possono scoprire sette spiagge in sette giorni, e sono una più bella dell'altra

Erano anni che, puntualmente tra aprile e maggio, quando si decide la meta della vacanza estiva, bazzicavo sui noti portali del turismo alla ricerca della combo ideale per portare a casa una vacanza a Minorca.

Probabilmente sono passati oltre 10 anni dai primi tentativi, ma quest’anno, anche per i generali rincari dei voli e degli alloggi che ne hanno fatto una meta non più costosa di tante altre, abbiamo finalmente deciso di affondare il colpo. Due sono le cose che mi hanno sempre attratto di questa possibile meta: il mare cristallino e le dimensioni contenute dell’isola.

La ricerca in un primo momento si è concentrata sulla località dove fare “base”. L’idea iniziale in realtà era quella di fare una vacanza abbastanza stanziale, scegliere per il nostro bambino di 9 anni una bella spiaggia limpida dove trascorrere gran parte della settimana e riservarci la possibilità di visitare qualche caletta con i mezzi pubblici o con qualche breve escursione a piedi.

La scelta per questo motivo è ricaduta su una delle località più note del sud dell’isola: Cala Galdana. Quello che più mi attraeva era, oltre all’ampia spiaggia attrezzata a forma di mezzaluna, la vicinanza ad alcune delle calette più rinomate e fotografate di Minorca raggiungibili tramite escursioni di circa 45/50 minuti a piedi: Cala Macarella, Cala Macarelleta, Cala Mitjana e Mitjaneta.

L’intenzione era anche quella di evitare il noleggio auto per non appesantire il budget di ulteriori 400/500 euro. Per l’alloggio invece la scelta è ricaduta sui piccoli appartamenti dell’Illunion Hotel Menorca, un Aparthotel di buona qualità che prenotato in anticipo sul sito dell’hotel ci ha permesso di usufruire di uno sconto del 30% rispetto alla tariffa piena, con un’ottima e abbondante colazione a buffet inclusa. La struttura inoltre offriva anche un discreto servizio di animazione sia per i bambini che per gli adulti.

In realtà a mano a mano che si è avvicinata la data di partenza, sia parlando con amici e conoscenti sia guardando dei video su Youtube,  sono aumentati i miei dubbi sulla vacanza “stanziale”, e quindi alla fine, a soli tre giorni della partenza, abbiamo deciso per il noleggio auto, rassegnandomi a mettere in conto una spesa ulteriore per questa voce. Ma con mia grande sorpresa partendo dai motori di ricerca sono finito sul sito di un noleggiatore locale (AmbersCars) dove ho trovato un fantastico all-inclusive per una super accessoriata Seat Arona (perfetta per 3 persone e due bagagli) che comprendeva l’assicurazione Kasko con franchigia zero, il secondo conducente, il sediolino booster per il bambino e il navigatore inclusi, per soli 210€. Noleggiata l’auto non ci restava altro da fare che preparare i bagagli e partire.

Il volo Ryanair ovviamente come qualsiasi altro volo di questi ultimi tempi non è regalato ma insomma includendo due bagagli registrati da 20 kg, l’assicurazione e il parcheggio abbiamo speso poco meno di 600€ totali.

Giorno 1: Son Bou

son bou

Si parte di mattina molto presto (alle 6) per cui alle 4 già siamo in aeroporto e alle 7:30 già atterriamo a Minorca. Il tempo di recuperare velocemente i bagagli, di incontrare il signor AmberCars proprio fuori al terminal arrivi e di recuperare la nuova fiammante Seat Arona Experience, e ci mettiamo già in cammino. Considerata l’ora, era inutile recarsi subito a Cala Galdana visto che in hotel il check-in era previsto alle 14. Per cui già avevamo previsto di andare subito in una delle più belle spiagge dell’isola, Son Bou, mare azzurro cristallino e una lunga distesa di sabbia a circa 20 minuti d’auto dall’aeroporto. Usufruiamo subito dell’enorme parcheggio gratuito della spiaggia (sono tutti gratuiti i parcheggi, che differenza rispetto all’Italia!) indossiamo costume e infradito e in pochi metri di passeggiata godiamo subito di questa spiaggia meravigliosa. Il mare dal vivo conferma tutte le promesse delle foto, la passeggiata sul bagnasciuga in direzione opposta rispetto al mega hotel praticamente costruito nel mare (unico elemento negativo di Son Bou) regala via via scorci sempre più belli e selvaggi. Qualche piccola medusa in acqua (di quelle piccole e rosse) di qua e qualche sparuto nudista anziano di là completano la visuale di questo angolo di paradiso. Ovviamente qui come nel resto di Minorca, le spiagge sono tutte libere ed in quelle più attrezzate c’è la possibilità di prendere ombrellone e 2 lettini al costo fisso di 20 euro al giorno. Dopo un rapido snack ad un chiringuito sulla spiaggia risaliamo in auto e ci prepariamo a prendere possesso del nostro grazioso appartamento. L’hotel si trova a circa 800 metri dalla spiaggia di Cala Galdana ma quella che più potrebbe pesare al ritorno è la salita abbastanza ripida di circa 300/400 metri. Ovviamente nulla di impossibile. Essendo reduci da una levataccia notturna abbiamo pochissime energie per cui prenotiamo il miglior ristorante di Cala Galdana secondo gli utenti di TA (il Delit) dove gustiamo un ottimo calamaro e una superlativa paella mista dopodiché stanchissimi ritorniamo in hotel alla ricerca del sonno perduto.

La seconda spiaggia minorchina che abbiamo programmato per il sabato è… proprio quella di Cala Galdana. A forma di mezzaluna, ampia, calma, leggermente degradante, la spiaggia regala bellissimi scorci di acqua cristallina di un delicato colore verde smeraldo. Il pomeriggio invece il colore dell’acqua diventa non particolarmente gradevole, il mare si intorbidisce e assume sfumature giallo-verdi. Insomma siamo abbastanza delusi e benediciamo quindi la scelta finale di aver noleggiato l’auto e di aver rinunciato alla vacanza stanziale. Per il resto Cala Galdana offre molte alternative sia per numero di bar e ristoranti, sia per negozietti/minimarket dove fare acquisti. Passiamo gran parte del pomeriggio al bar ristorante Tobogàn che diventerà un po’ il nostro punto di riferimento a Cala Galdana, che sorge praticamente sotto a El Grifo Magico, famosa scultura che riproduce un rubinetto/fontana apparentemente sospeso nell’aria. Qui si trova anche uno scivolo molto apprezzato dai bambini piccoli e da mio figlio. Questa comunque non deve essere per noi una giornata particolarmente fortunata nelle scelte, in quanto avevamo deciso di cenare (affidandoci alle ottime recensioni su Tripadvisor) a La Maison Murciana dove purtroppo le pietanze servite si rivelano sciape nel sapore e dozzinali nella preparazione e nella presentazione.

Giorno 2: Cala En Bosc

en bosc

Per il giorno successivo il programma prevedeva l’escursione a piedi a Cala Macarella però la situazione meteo è alquanto incerta per cui decidiamo di cambiare programma. Ci rechiamo così a Cala En Bosc, magnifica spiaggia di sabbia bianca incastonata in una piccola baia rocciosa. Il mare ha dei colori stupendi e questo ci ripaga della delusione del giorno prima. Per i bambini in zona c’è anche un parco acquatico a cui mio figlio non ha saputo resistere. Prima di tornare soddisfatti a Cala Galdana facciamo una breve capatina al suggestivo faro di Artrutx. Il sole picchia forte per cui non andiamo oltre ad una breve e rapida sosta e qualche foto ricordo. Dopo la usuale pausa in albergo ceniamo in maniera soddisfacente presso il Tobogàn a Cala Galdana.

Giorno 3: Cala Macarella

cala macarella

Finalmente martedì arriva il tanto atteso giorno dell’escursione a Cala Macarella che coincide con il giorno più caldo della nostra settimana minorchina. Uno dei due sentieri che congiunge Cala Galdana a Macarella parte prorpio a poche centinaia di metri dal nostro hotel ed è lungo circa 2,5 km. Il percorso bisogna dire che (soprattutto all’andata) non è proibitivo. Certo la giornata estremamente calda lo rende comunque ostico ma almeno eccezion fatta per la scalinata finale, alterna tratti in lieve discesa a tratti in lieve salita e zone più ombreggiate a zone completamente assolate. In realtà il punto negativo di questa escursione in realtà è che la Cala, almeno in questo periodo, non è neanche lontanamente vicina a quella meraviglia che si vede nelle foto sul web. La posidonia, che ricordiamo è una pianta marina che è parte integrante dell’ecosistema dell’isola e che svolge una funzione di primaria importanza nel tenere pulite queste acque, è assolutamente dominante e questo limita notevolmente l’impatto visivo della caletta e anche il piacere di fare il bagno. Parlando con altri escursionisti vengo a sapere che anche le altre due cale della zona che volevamo visitare, vale a dire Cala Mitjana e Cala Turqueta sono nelle stesse condizioni. Insomma la classica situazione per cui l’impresa (e la fatica) non vale la spesa e ci mettiamo poco io e family a cambiare i programmi per le giornate successive. Tanto Minorca è veramente piena di spiagge eeccezionali.

Giorno 4: Platja de Sant Adeodato

platja de sant adeodato

Infatti il giorno dopo godiamo della scoperta di un angolo di paradiso veramente “caraibico” che sorge proprio all’inizio della località Sant Tomas, la platja de Sant Adeodato. Si tratta di una lunga spiaggia sabbiosa, con un chiringuito vicino all’ampio parcheggio all’inizio della spiaggia e poi completamente selvaggia. Facendo pochi metri è possibile trovare dei tratti meravigliosi ad uso praticamente esclusivo. Una vera meraviglia! Per pranzo decidiamo di tornare a Cala Galdana nel nostro bar/ristorante preferito, ed il pomeriggio, dopo aver fatto un bel riposino sotto l’ampia pineta, decidiamo di regalarci un’oretta di pedalò e qualche tuffo a largo, lì dove il mare è più bello. La sera ceniamo presso il sempre affollato ristorante Cala Mitjana che soddisfa ampiamente le nostre aspettative anche se leggermente più caro rispetto alla media dell’isola.

Giorno 5: Cala En Porter

cala en porter

L’indomani visitiamo un’altra famosa località del sud dell’isola. Si tratta della meravigliosa Cala En Porter. Spiaggia adattissima ai bambini con una acqua dalle stupende tonalità azzurro/verde smeraldo che invita sostanzialmente ad un tuffo continuo. La giornata passa oziosamente così, tra lettino e rigeneranti “calate” in questo mare meraviglioso. Questa volta torniamo molto più tardi in hotel e avendo poca voglia di metterci in gioco, per una volta “proviamo” il ristorante interno del nostro hotel. Si tratta di un buffet abbastanza vario e di qualità offerto ad un prezzo tutto sommato corretto (20€ a persona). Per chiudere la serata decidiamo per la prima volta di usufruire dell’animazione dell’hotel che si svolge tra baby dance e quiz a premi.

Giorno 6: Son Saura e Cala Algaierens

son saura

Ormai siamo giunti al giovedì che sarà la nostra ultima giornata di mare nella fantastica Minorca. Puntiamo con decisione verso la paradisiaca spiaggia di Son Saura, tuttavia l’aver trovato sempre facilmente parcheggio nei giorni precedenti, ci fa abbassare un po’ la guardia e quindi ci mettiamo in cammino più tardi del solito. L’esito di questa nostra rilassatezza è che, quando dobbiamo imboccare la strada che porta al parcheggio della spiaggia, troviamo polizia e transenne che ci sbarrano la strada per cui non ci resta che fare dietrofront. A poca distanza anche il parcheggio di Cala Turqueta è nella stessa situazione. Così dopo una veloce ricerca sullo smartphone decidiamo di spostarci per la prima volta verso il nord dell’isola, in particolar modo verso Cala Algaierens di cui avevo letto e visto grandi cose. La spiaggia è dotata di ampio doppio parcheggio e di un breve sentiero ombreggiato che porta all’ampia baia completamente selvaggia. Ci sono molti bagnanti ma soprattutto ci sono i bagnini che si mostrano abbastanza preoccupati per la situazione del mare che è alquanto agitato. La bandiera presto da gialla diventa rossa per cui dopo un paio di brevi bagni, dopo un paio di ore; ci spostiamo verso Ciutadela per un po’ di shopping, un pasto al volo e qualche souvenir. Tornati a Cala Galdana iniziamo a preparare la partenza del giorno dopo. Lasceremo l’hotel alle 5:30 di mattina quindi l’intenzione è di andare a letto abbastanza presto. Regaliamo un secondo giro al ristorante Delit che si conferma il migliore, per i nostri gusti, tra quelli provati a Minorca.

La mattina seguente l’unico impegno prima di consegnare l’auto era quello di fare rifornimento; ebbene la vacanza si chiude col “brivido” in quanto stranamente le pompe di benzina di Minorca non sono dotate di self service per cui anche quando siamo arrivati alla stazione di servizio presente nell’aeroporto abbiamo dovuto aspettare che l’omino aprisse fisicamente l’esercizio. Per fortuna avevamo a disposizione tempo a sufficienza ma consiglio vivamente di fare benzina il giorno prima in caso di partenza di mattina presto o di sera tardi.

Finisce così la nostra settimana a Minorca. Per una valutazione finale dei nostri viaggi (soprattutto per le vacanze di mare), utilizzo spesso un parametro che è la voglia di ritornare. Ebbene non c’è stata zona di Minorca visitata in cui io e mia moglie non ci siamo persi in fantasticherie tipo: “Però sarebbe bello fare base qui l’anno prossimo” oppure “Certo una piccola casetta con questo affaccio qui sarebbe tanta roba”. Poi magari non ci torneremo mai più a Minorca, perché, si sa, il mondo è vasto e di posti belli da scoprire ce ne sono a bizzeffe…però questa perla delle Baleari, direi proprio, che il suo lo ha fatto!

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