In Slovenia allegramente

1° giorno - Postumia e Predjama Il gruppo si compone di 4 adulti (io, Serena, Antonella e Antonio), un bimbo (Luca - 5 anni) e una neonata (Chiara – 6 mesi). Se vogliamo essere precisi è difficile definire adulti quattro esseri che decidono di cominciare una vacanza con una levataccia alle 4,30 del mattino. Ma tant'è! Pare sia una scelta di...
Scritto da: mike the bike
in slovenia allegramente
Partenza il: 21/04/2007
Ritorno il: 24/04/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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1° giorno – Postumia e Predjama Il gruppo si compone di 4 adulti (io, Serena, Antonella e Antonio), un bimbo (Luca – 5 anni) e una neonata (Chiara – 6 mesi). Se vogliamo essere precisi è difficile definire adulti quattro esseri che decidono di cominciare una vacanza con una levataccia alle 4,30 del mattino. Ma tant’è! Pare sia una scelta di vita, visto che costantemente, nonostante i propositi fatti ad ogni viaggio, prenotiamo sempre il primo volo disponibile per la destinazione scelta.

Siamo arrivati a Venezia alle 8,30 con volo Windjet, stranamente puntuale [quantomeno rispetto a quanto riferito da diversi fruitori della compagnia aerea]. Non avevamo ancora provato la compagnia aerea Siciliana, ma possiamo dire di esserci trovati bene e, per fortuna, non abbiamo avuto alcun inghippo (all’andata, diverso è il ritorno).

Prese le macchine a nolo, ovviamente prenotate dopo ampia ed accurata indagine di mercato, carichiamo i bagagli, mettiamo a punto i navigatori gps e…Tac! Non vanno affatto bene perchè le mappe est europa non sono dettagliate, ma da buoni (si fa per dire) viaggiatori riusciamo a dirigerci verso la Slovenia, precisamente verso le grotte di Postumia.

Ovviamente i gps ci daranno qualche altro grattacapo qui e lì ed infatti subito dopo il confine Antonio “decide” di seguire la strada sbagliata, ma riusciamo comunque a ricongiurgerci nel posteggio delle grotte dove arriviamo troppo tardi per effettuare l’escursione delle 12. Visto che la successive erano alle 14 e alle 16 si decide di visitare il castello di Predjama. Prendiamo il biglietto cumulativo con la visita alle grotte, risparmiando 4 € a testa, e cominciamo la visita dell’edifico in parte ricavato dalla roccia. Se non il castello più bello tra quelli da me visitati, sicuramente tra i più degni di nota, soprattutto per le caratteristiche costruttive, oltre che per la leggenda di Erasmo che è riuscito a farsi beffa dei suoi avversari finchè un servo, tradendolo, lo ha fatto uccidere nel momento del…”bisogno”.

A seguire andiamo alle grotte di Postumia, le quali si rivelano interessanti e spettacolari, ma non così fredde come pensavamo (nel senso di temperatura). Certo un pò faticose per me, visto che me le sono sbolognate con al seguito – sarebbe corretto dire attaccata visto che l’avevo nel marsupio – mia figlia che, bardata come un’eschimese, pesa circa 9 kg. E meno male che un tratto si percorre con un trenino.

Finita l’escursione non ci resta che raggiungere l’albergo per il meritato riposo.

Note del giorno: Pranzo (ad ora merenda) in un fast food del comprensorio turistico delle grotte. Evitate se potete…Costoso e mediocre.

Hotel Liubljana resort: camera pulita e sufficientemente ampia, colazione sufficiente per chi ama quella di tipo europeo, insufficiente rispetto a quella tipica italiana.

2° giorno. Skofja Loka – Bohinj – Bled – Lubiana Dopo una colazione abbondante, soprattutto da parte mia (salsicce, scrambled eggs, e chi più ne ha più ne mangi) ci dirigiamo alla volta di Skofja Loka. Cittadina piccola ma carina attraversata da un fiumiciattolo che da qualche scorcio caratteristico, quale ad esempio il ponte del diavolo. Ma io e Antonio siamo rimasti particolarmente colpiti nella piazza centrale da un’altra “bellezza” del luogo.

L’itinerario prevede in successione il lago di Bohinj che raggiungiamo non secondo la strada più agevole. Difatti i navigatori ci danno un’altra “sola”. In compenso ho gradito la strada di montagna sulla quale mi sono divertito a guidare. Decisamente meno la nostra amica che soffre le curve.

Il Bohinjsko Jezero (lago Bohinj) è molto bello e ritengo debba essere goduto con un soggiorno stanziale in modo da potervi praticare intorno attività di escursionismo e/o sportive. Il nostro ritmo ci impedisce di fermarci oltre qualche ora, durante la quale pranziamo con la pizza (sic! Tanto x cambiare e adeguarci alle abitudini locali).

Ci aspetta Bled, il suo lago ed una brutta figura per me.

Dopo indagine di mercato decidiamo di non prendere il battello con barcaiolo, bensì noleggiare una barca che dovremo condurre autonomamente fino all’isola.

“Faccio io, faccio io”, le mie parole che a posteriori risuonano in puro stile fantozziano, mi propongo per remare nel tratto di andata. “Remo destro, remo sinistro, vai di qua, vai di là, tira, molla”, di tutto mi dicevano i miei compagni, quelli delle altre barche e la tizia del noleggio e ci mancava che arrivasse anche polizia di stato e la guardia costiera. Risultato: confusione totale per uno che non aveva mai remato. Non fosse che Antonio aveva già dimestichezza e si è messo ai remi, ero ancora lì a cercare di lasciare il molo.

Arrivati sull’isola, ovviamente visitiamo la chiesa dove il testimone di “scemo del villaggio” è passato ad Antonella. Suono la campana, che secondo la leggenda porta fortuna. Poi tocca alla predetta che, nonostante si dimeni e si aggrappi di peso alla corda, non riesce a fare emettere neanche il più flebile suono. Ci prova Luca, di anni 5 e 1/2 e circa 19 kg, che, al primo tentativo e con non-chalance, riesce nell’intento. Chiari gli sfottò che seguiranno per Antonella che non contenta ne farà un’altra delle sue coadiuvata da Serena. Arriva un gruppo che intona un bellissimo coro a cappella. Antonio propone alle due donzelle di cui sopra (non meritevoli d’ora innanzi d’esser nomate) di cantare unendosi al coro. Immaginate come due donne, stravolte dopo una giornata in giro per la Slovenia, che non conoscono la musica e men che meno lo sloveno, possano solo far finta di cantare in simil playback. Meglio di una gag dello Zelig il risultato, con Antonio – ma anche le due resesi consapevoli – che, sbelliccandosi dalle risate, si trascinavano a stento fuori.

Al ritorno remo io con successo grazie all’assimilazione della lezione e dopo qualche minuto di adattamento, ma x i compagni di viaggio ormai sono lo zimbello e si divertono con gli sfottò. Per inciso, mi sono dovertito anch’io.

3° giorno. Lubiana – Ptuj Giornata dedicata a Lubiana e ovviamente non possiamo non visitare la zona intorno al triplo ponte, che peraltro avevamo assaggiato la sera precedente in occasione della cena.

Il centro è carino, in particolare il lungo fiume nel tratto tra il ponte dei dragoni e la zona sottostante il castello. Ci attende la scalata al castello che, sempre da bravi viaggiatori (stupidi direbbe qualcuno), raggiungiamo a piedi senza avvalerci del trenino o funicolare. Già, perchè usare un mezzo comodo quando posso spaccarmi gambe e schiena nel portare (letteralmente in qualche tratto servito solo da scale) un passeggino con 9 kg di bambina e con zaino con tutto il necessaire.

Giro del castello (quasi niente da vedere), salita alla torre panoramica (ne vale la pena) ed infine assaggio della proiezione tridimensionale della vita del castello (dopo 5 minuti siamo andati via ma ci restano le nostre foto con gli occhialoni 3D, del tipo “ho-vinto-quacchecosa?”).

Pomeriggio a Ptuj che visitiamo in poco tempo sia perchè è piccola ma graziosa, seppure non bellissima, sia perchè il castello aveva appena chiuso i battenti.

4° giorno. Kamnik – grotte di San Canziano Ultimo giorno in Slovenia dedicandoci dapprima a Kamnik. Beh, per essere precisi, io con consorte e nidiata non abbiamo visitato altro prima visti i tempi pachidermici [il problema è la difficoltà di settaggio dell’orologio interno a Serena] con cui lasciamo l’albergo, mentre Anto&Anto, avvantaggiandosi perchè lasceranno l’albergo il giorno dopo, riescono a visitare velocemente Kranj.

Kamnik è carina e si visita abbastanza velocemente perchè piccola e senza particolari edifici.

Ci attendono le grotte di San Canziano prima di tornare in Italia. Belle, se vogliamo più di quelle di Postumia ma pongono maggiori difficoltà nell’esplorazione per via dei maggiori dislivelli da superare, particolarmente se si trasportano in braccio quei 9 kg di cui sopra (il percorso non è praticabile con i passeggini). Qui niente trenino, ma una sana scarpinata per fortuna inizialmente in discesa, mentre il tratto più duro della risalita finale viene fatto con un elevatore. La fatica è stata ricompensata dai fenomeni visti, quali ad esempio la grande sala, la grotta mormorante (per via del rumore generato dal fiume che vi scorre).

A posteriori, non avendo possibilità di visitare sia Postumia che San Canziano, dovendo sceglierne solo una, opterei per quest’ultime. Noi finiamo qui la parte dedicata alla Slovenia, dirigendoci a Venezia, mentre gli amici si trattengono un altro giorno.

Il rientro noi lo faremo con Meridiana da Verona dopo quattro giorni (nei quali visitiamo Venezia, Verona e Gardaland), prendendoci un’ora di ritardo, mentre gli amici prendono Windjet da Venezia e si beccano un ritardo più consistente (4 ore) che sistema la media, adeguandola a quel che si dice della compagnia aerea.

Conclusioni Nelle località visitate abbiamo visto solo le principali, forse in qualche caso neanche quelle, attrazioni in quanto il tempo a disposizione non eta tanto ma anche perchè abbiamo volutamente evitato di stressarci troppo. Ciò non toglie che si stava fuori tutto il giorno e parte della sera, ma il tour è stato fatto senza correre.

Il cibo globalmente buono, ma non chidetemi di riportare i nomi dei piatti provati giacchè avevo difficoltà a capire al momento, figurarsi ricordarli dopo. La guida utilizzata è stata la Rough guide che ha indicazioni sovrabbondanti per il tipo di tour da noi compiuto ed in un caso neanchei abbiamo seguita le indicazioni per trovare un ristorante, restandone soddisfatti (si trova di fronte alla piazza del mercato, in prossimità del parcheggio a pagamento dal quale parte la funicolare per il castello).

In definitiva, bella la Slovenia e a quanti dubitavano della validità del viaggio, facendo insinuare in me qualche dubbio pre-partenza, posso dire di andarsi a fare un giro da quelle parti perchè ne vale la pena.



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