In Scozia c’è una città da scoprire in 7 giorni, e la sua è una bellezza magica che ti “spezzerà il cuore”
“Edimburgo è una città di luci mutevoli, di cieli che cambiano, di panorami improvvisi. Una città così bella da spezzare il cuore più e più volte.” – Alexander McCall Smith. Ed è proprio così che mi sono sentita. Ancora oggi, infatti, sento quella che i portoghesi definiscono saudade, un sentimento di malinconia di un ricordo affettivo, legato all’assenza di qualcuno o qualcosa, o alla piacevole nostalgia di un luogo. Per me Edimburgo è stato un sogno nel cassetto diventato realtà perché era da molti anni che immaginavo di poter immergermi nella sua suggestiva atmosfera. Mi ha lasciato letteralmente senza parole e ho avuto la sensazione di trovarmi all’interno di un film o di luoghi fiabeschi, a seconda della zona che visitavo. Camminando per le sue vie, non facevo altro che sognare ad occhi aperti perché tutto appariva così affascinante e magico: a partire dai suoi edifici e palazzi maestosi, ai suoi grandi parchi, ai suoi negozietti e pub caratteristici.
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Informazioni pratiche
Questo viaggio a Edimburgo è stato speciale, anche perché è stato il regalo di laurea da parte del mio ragazzo. Dati i costi non proprio economici del Regno Unito, abbiamo cominciato a monitorare i voli per Edimburgo mesi e mesi prima, e ad aprile di questo anno ho adocchiato un volo diretto andata/ritorno da Bari sui 100 euro per il mese di settembre. Abbiamo deciso di prenotare immediatamente aggiungendo l’assicurazione viaggio per un totale di 50 euro a testa. Dopo qualche settimana abbiamo prenotato un appartamento in una zona residenziale della città al costo di 750 euro. Circa un mese prima dalla partenza abbiamo prenotato alcune attrazioni online, tra cui il castello di Edimburgo, l’Holyroodhouse Palace e il Royal Yatch Britannia, inclusi in un unico biglietto dal costo di 65 sterline chiamato Royal Edinburgh Ticket. Con questo ticket, inoltre, si ha la possibilità di prendere per 48 ore i bus turistici da cui poter ammirare le strade della città ed ascoltare, grazie a delle cuffiette che offrono a bordo, delle curiosità sui punti principali che si stanno osservando in quel momento. Abbiamo deciso di riservare in anticipo anche un posto per un locale a tema Harry Potter chiamato The Cauldron dal costo di 33,99 sterline a testa per vivere un’esperienza all’insegna della magia, ma anche un percorso nei vicoli e nei sotterranei nascosti della città di Edimburgo, ovvero, il Mary King’s Close dal costo di 25 sterline a testa. Per raggiungere il centro città dall’aeroporto di Edimburgo (e viceversa) è possibile prendere il tram o il bus Airlink 100. I mezzi di trasporto sono davvero efficienti e puntuali, ma ritengo che Edimburgo sia una città a misura d’uomo, per cui è fattibile muoversi a piedi. Per quanto riguarda i pub e i locali della città, è importante segnalare che molti di questi chiudono la cucina tra le ore 20:00-21:00, per cui conviene cenare abbastanza presto e prenotare in anticipo per non attendere a lungo o per non rischiare di non trovare un posto a sedere.
Diario di viaggio
Giorno 1 – 19 settembre
Mi sveglio con l’emozione a mille mixata all’ansia pre-partenza e non credo ancora di star realizzando un sogno. Mi preparo, metto le ultime cose in valigia ed attendo che il mio ragazzo e il suo papà mi vengano a prendere da casa. Arrivano alle 11:30 e ci dirigiamo in aeroporto, ma inizio a preoccuparmi perché per strada c’è molto traffico e il nostro aereo parte alle 13:20. Finalmente arriviamo in aeroporto, ma la preoccupazione aumenta ulteriormente perché notiamo una fila immensa per imbarcare i bagagli e temiamo di perdere il volo. Dopodiché, vediamo un’area self-service, chiediamo informazioni e scopriamo di poter pesare e stampare l’etichetta da mettere sulla valigia in maniera autonoma. Allora, adottiamo questo nuovo approccio e ci dirigiamo al bancone per lasciare le nostre valigie. Passiamo ai controlli dove non abbiamo alcun tipo di problema e ci avviamo immediatamente verso il controllo dei passaporti. Anche qui, c’è una sfilza smisurata di persone e l’ansia cresce di nuovo perché in fila non ci sono soltanto persone del nostro gate, ma anche persone di altri voli. Allora fermo un poliziotto chiedendo chiarimenti e lui mi rassicura dicendo di non preoccuparmi e che saremmo partiti. Dopo un po’ di tempo fanno passare tutte le persone con destinazione Edimburgo, facciamo controllare i passaporti ed andiamo al gate. Attendiamo un altro po’ e finalmente ci fanno salire sull’aereo, sebbene con un po’ di ritardo. Io e il mio ragazzo siamo seduti ad una fila di distanza, perciò, durante il viaggio ci scambiamo qualche chiacchiera. Il tempo sembra non passare mai, ma ecco che finalmente annunciano l’atterraggio. Scendiamo dall’aereo, ritiriamo i nostri bagagli e facciamo i biglietti del tram destinazione Balfour Street. Il tragitto dura circa 40 minuti e ci dirigiamo all’appartamento dove il papà dell’host ci dà il benvenuto e ci spiega le regole della casa. Sistemiamo la nostra roba e poi andiamo ad un supermercato per comprare qualcosa per la colazione e da sgranocchiare per le prossime giornate. È pomeriggio inoltrato e decidiamo di non visitare nulla perché avremmo fatto tutto di fretta, per cui, andiamo a cenare in un pub che si trova a circa 20 minuti dal nostro alloggio. Il Teuchters landing è un pub molto carino e caratteristico con sedute all’esterno che si affacciano su un fiume, ma ci accomodiamo all’interno a causa della pioggia. Ordiniamo due hamburger con patate fritte e salse, nonostante ci abbiano fatto un po’ di storie perché la cucina sta per chiudere e ci gustiamo la cena. Torniamo a casa e ci mettiamo a letto per prepararci per la nostra avventura a Edimburgo.
Giorno 2 – 20 settembre
Sveglia alle 7:00, facciamo colazione e ci prepariamo. Usciamo da casa e ci incamminiamo verso St. Andrew Square per attivare il Royal Edinburgh Ticket. Durante il tragitto il mio naso è all’insù e i miei occhi si meravigliano dinnanzi a cotanta bellezza. Ogni paesaggio, ogni edificio è una cartolina da fotografare e immortalare e mi sento emozionatissima. Arriviamo in piazza, un signore addetto ci attiva il ticket e ci dice di poter prendere per 48 ore i bus turistici. Saliamo a bordo del bus a due piani e ci offrono delle cuffie da attaccare al sedile per ascoltare una guida che narra delle principali attrazioni che in quel momento stiamo osservando. Ovviamente andiamo su per goderci il panorama, anche se inizia a piovere e mi sento come una bimba in un negozio di giocattoli, provo emozioni incredibili che forse non avevo mai provato e mi viene quasi da piangere dalla felicità. Contemplo tutto ciò che vedo finché arriviamo a destinazione: il castello di Edimburgo. Acquistiamo un’audioguida e iniziamo il nostro percorso. Ci fermiamo ad uno spiazzale da cui ammirare una bellissima visuale della città per fare delle foto, poi vediamo il Palazzo Reale, delle fortificazioni, dei cannoni, dei cimeli bellici, delle stanze che riproducono le cucine o le prigioni di un tempo. Ma la cosa che mi lascia totalmente senza parole – essendo appassionata di storia – è una stanza con la corona, lo scettro e la spada reale usati durante l’incoronazione di Mary Stuart. Non si possono fare foto, ma ho cercato con la mia mente di memorizzare ogni dettaglio. Finita la visita, proseguiamo per la Royal Mile, la strada principale della città vecchia di Edimburgo, ricca di negozietti, pub e caffetterie e ancora una volta rimango estasiata dalla bellezza della città. La Royal Mile collega il castello all’Holyroodhouse Palace ed infatti è la nostra prossima tappa. Visitiamo maestosi appartamenti ancora oggi utilizzati dalla famiglia reale; gallerie e sale con ritratti di re scozzesi, opere d’arte, mobili e tappeti; l’appartamento privato di Mary Stuart attraverso cui ripercorrere la sua vita; l’abbazia e i giardini del palazzo. Terminata la visita, ci fermiamo al Clarinda Tea’s Room, un posticino molto caratteristico in stile british dove sorseggiare un tè e un dolcetto. In realtà, decido di prendere un’ottima cioccolata calda con panna ed una sorta di cookie che però non mi è piaciuto molto. Riattraversiamo la Royal Mile per dirigerci a St. Giles Cathedral, la cattedrale di Edimburgo, un bellissimo edificio in stile gotico per poi percorrere Victoria Street, la famosa via con gli edifici colorati dove ci fermiamo per scattare delle foto, e conosciuta per aver ispirato la Rowling per la stesura di Harry Potter: non a caso ci sono dei negozietti a tema che ovviamente visitiamo. Poi giriamo per Grassmarket, una piazza suggestiva con pub e negozi e da cui ammirare il castello. È ora di cena e decidiamo di fermarci ad un pub sulla Royal Mile, ma ci dicono che la cucina è chiusa, per cui proviamo a chiedere ad un altro pub chiamato The Mitre e ci dicono di sì. Attendiamo e dopo un po’ ci fanno sedere: ordiniamo dei nachos ed uno steak & ale pie, una sorta di pasta sfoglia accompagnata da carne, purea di patate e verdure, davvero squisito. Finiamo di mangiare e rincasiamo a piedi. Siamo distrutti, ma felici.
Giorno 3 – 21 settembre
Dopo una dolce colazione, ci prepariamo per una nuova giornata. Ci dirigiamo a piedi al Royal Yatch Britannia, ovvero, il panfilo ufficiale della famiglia reale, a cui la regina Elisabetta era molto affezionata e che nel corso degli anni ha accolto banchetti, ricevimenti, visite di stato e così via. Accediamo dall’Ocean Terminal (il centro commerciale) ed iniziamo il percorso. Ci forniscono un’audioguida che ci permette di scoprire dei dettagli su ogni stanza che visitiamo: passiamo dal ponte di comando, dai saloni ufficiali, dalle stanze dell’equipaggio, dalla camera da letto della regina e di Filippo, dalla cabina dei macchinari. Ci siamo immersi totalmente in un pezzo di storia ed io mi sento emozionatissima poiché affascinata dalle intrinseche vicende della famiglia reale. La visita dura 2-3 ore e ci sentiamo già stanchi considerando che il giorno precedente è stato parecchio intenso, ma nonostante ciò ci carichiamo mangiando un panino e ci dirigiamo col bus turistico al giardino botanico, un’oasi di pace ricco di vegetazione e centro di conservazione di molte specie naturali. L’ingresso è gratuito e camminiamo per i suoi sentieri ammiriamo piante ed alberi, ma anche dei simpatici scoiattoli. Finito il giro, ritorniamo a piedi verso il centro e decidiamo di passeggiare per le grandi vie della New Town, ricca di negozi, locali e bar e ci meravigliamo di quanto siano pittoresche. Entriamo in qualche negozio di souvenir su Princess Street, la via principale della zona nuova della città e compriamo dei pensierini per poi fermarci a Starbucks. Ci prendiamo qualcosa da bere e ci rilassiamo un po’. La cosa meravigliosa è che ci sono delle vetrate che ci consentono di godere di una vista spettacolare su Princess Street e soprattutto sul castello. Dato che è quasi ora di cena, decidiamo di andare in un pub The Queens Arms che si trova proprio lì vicino e che avevo adocchiato su internet. Ci fanno gentilmente accomodare e la location è incantevole, dallo stile tipicamente british in legno dove fondersi con i locals. Ordiniamo il famoso fish&chips, degli antipastini, patate fritte e un haggis, un insaccato con interiora di animali, piatto tipico di Edimburgo. Attendiamo un bel po’ e iniziamo a preoccuparci perché alle 21:00 abbiamo la prenotazione presso il The Cauldron, il locale a tema Harry Potter. Proviamo a incitare il cameriere, sebbene non penso abbia compreso le nostre intenzioni, ma dopo un po’ ci porta i nostri piatti. Mangiamo di fretta e furia, non riesco neanche a mangiare per intero il fish&chips per la troppa frittura che mi nausea, ma il resto è tutto molto buono. Paghiamo e scappiamo al The Cauldron che fortunatamente è dietro l’angolo. Viviamo un’esperienza unica perché tramite un libro delle istruzioni ci fanno preparare dei cocktail magici ed anche se non sono fan di Harry Potter, è stato davvero carino. Sono le 22:00 passate e ci sentiamo stanchissimi, per cui, prendiamo il tram per tornare a casa.
Giorno 4 – 22 settembre
Inizia un’altra giornata ricca di avventure e cominciamo con la visita del Museo Nazionale. L’ingresso è gratuito e notiamo che ci sono più piani con diverse sezioni da visitare: la sezione degli animali, della scienza e dell’ingegneria, della moda, della storia e dell’arte. Mi sento come nel film “una notte al museo” poiché circondata da numerose opere interessanti e da molte sezioni interattive che ci fanno divertire un sacco. Alla fine della visita, saliamo sulla terrazza del museo da cui ammirare una stupenda vista della città e facciamo qualche foto. Dopodiché, ci dirigiamo al Grey Friars Kirkyard Cemetary, l’antico cimitero di Edimburgo, dove si respira un’ambientazione misteriosa e accattivante proprio come accade nei classici film inglesi. Vediamo la tomba di Tom Riddle (personaggio di Harry Potter) e del cagnolino Bob, di cui scopro la storia commovente che mi ricorda quella famosa di Hachiko. La prossima tappa è la Camera Obscura and World of Illusions, ovvero, il museo delle illusioni che paghiamo 22 sterline a testa. Visitiamo le varie stanze, ricche di enigmi, illusioni e giochi da fare, ma rimango un po’ delusa perché le mie aspettative erano molto più alte, considerato anche il prezzo. La parte più bella è la terrazza da cui avere un’altra prospettiva della città per poter ammirare le sue bellezze. Finito il percorso, abbiamo del tempo libero, ma comincia a piovere abbastanza forte, per cui ci fermiamo ad un bar sulla Royal Mile dove ci prendiamo un dolcetto ed un cappuccino. Rimaniamo sorpresi dalla bontà del dolcetto e ci rilassiamo. Attendiamo le ore 19:00 per la visita prenotata al Mary King’s Close, un percorso nei sotterranei e nelle vie nascoste della città, accompagnati da una guida parlante solo inglese e vestita con costumi d’epoca. Tramite l’applicazione del sito, però, abbiamo l’opportunità di sentire in italiano ciò che dice la guida, sebbene sia difficile seguire simultaneamente. L’esperienza ci piace molto perché molto suggestiva e abbiamo modo di scoprire le vicende del passato che hanno animato Edimburgo tra le abitazioni dei cittadini più poveri, scene del crimine e leggende misteriose. Terminata la visita, andiamo a cenare in un pub Arcade bar haggis & whisky house, famoso per l’haggis. Più sofisticato e meno tradizionale rispetto agli altri pub, ma comunque rimaniamo soddisfatti. Torniamo a casa e ci mettiamo a letto.
Giorno 5 – 23 settembre
Suona la sveglia, facciamo colazione e ci prepariamo. Usciamo di casa e ci avviamo ad Arthur’s seat, il punto più alto di Edimburgo da cui ammirare tutta la città. Ci dirigiamo verso i giardini dell’HolyroodHouse Palace da cui inizia il percorso per salire su. Fortunatamente non c’è molto vento che ci ostacola ed iniziamo il nostro tragitto. Il sentiero non è totalmente agevole, infatti, ci sono molte zone ripide, ma non è nulla di così difficoltoso. Durante il percorso incontriamo dei punti panoramici stupendi dove ci fermiamo per contemplare la vista e per scattare delle foto ricordo. Proseguiamo ed arriviamo in cima dopo circa un’oretta: rimaniamo letteralmente senza parole. Tra il blu del mare, il verde delle colline e il cielo che varia dal grigio all’azzurro sembra di trovarsi in un libro di fiabe. Ogni punto è una cartolina da immortalare e mi sento così grande lassù, ma così piccola allo stesso tempo. Penso a quanto sia meravigliosa la natura e mi emoziono. Facciamo altre foto, ci sediamo, ci godiamo il panorama e ci mangiamo un panino. Dopo un po’ decidiamo di scendere e ci riposiamo un attimo. Ci incamminiamo verso il mercato all’aperto di Stockbridge dove vendono prodotti gastronomici ed artigianali, ma appena arrivati scopriamo che in realtà avrebbe aperto il giorno dopo. Per cui, cambiamo programmi e decidiamo di dirigerci a Dean Village, un altro angolo particolare della città che pare abbia ispirato la Rowling. Percorriamo delle vie che non avevamo mai visto sino ad ora, ricche di giardini, di tipici edifici inglesi e per me ogni scorcio è un quadro. Arriviamo a destinazione e sembra di trovarsi in un’altra città: un piccolo villaggio con un ruscello circondato da casette curiose. Una volta terminato il giro, ritorniamo verso Princess Street per fermarci in un bar, mangiare un dolce e bere un caffè. Trascorriamo un po’ di tempo per poi decidere dove andare a cena. Optiamo per un pub a Grassmarket, il Beehive Inn, anch’esso in stile britannico e con pareti in legno. Dopo aver atteso un po’ di minuti ci fanno accomodare ed ordiniamo: scelgo un steak & ale pie che soddisfa il mio palato. Una volta terminata la cena, paghiamo e torniamo a casa, felici di un’altra bellissima giornata.
Giorno 6 – 24 settembre
Ci svegliamo un po’ tristi perché sappiamo che questo è l’ultimo giorno, ma siamo carichi per vedere l’ultima attrazione: Calton Hill, ovvero, la collina più famosa di Edimburgo, considerato il punto panoramico d’eccellenza dove ci sono anche molti monumenti storici come il Dugald Stewart Momument, il National Monument e il Nelson Tower. Rispetto ad Arthur’s Seat, ci troviamo più in basso, ma la vista a 360° sulla città è comunque sorprendente e ancora una volta rimango estasiata. Ci facciamo tutto il giro della collina e scattiamo delle foto. A questo punto abbiamo del tempo libero e ci fermiamo a Starbucks per bere un cappuccino, ma intanto ci balena un’idea: vogliamo farci un tatuaggio per incidere sulla pelle questo viaggio che ci ha dato tanto, che ci ha regalato delle emozioni uniche e ci ha fatto sentire come nessun’altra città aveva mai fatto. Cerchiamo su internet un centro di tattoo e ne troviamo uno che ci attira. Ci avviamo, ed una volta arrivati chiediamo se fosse possibile farsi un tatuaggio nonostante non avessimo prenotato. I ragazzi sono gentilissimi e simpaticissimi e ci dicono di sì. Comincio ad agitarmi perché si tratta del mio primo tatuaggio e da fifona quale sono ho paura del dolore, ma nonostante ciò sono sicura della mia scelta. Decido di farmi tatuare un piccolo castello sulla caviglia destra, poiché si tratta del simbolo della città di Edimburgo. Mostriamo il modello del designo ed attendiamo un po’. Dopodiché mi fanno posizionare sul lettino e il tatuatore comincia ad incidere: sento un leggero fastidio sulla pelle, ma pensavo molto peggio. Neanche 5 minuti, e il gioco è fatto. Mi guardo allo specchio e sono felicissima di aver preso questa decisione: Edimburgo sarà sempre con me. Poi è la volta del mio ragazzo ed anche lui decide di farsi tatuare un castello, ma un po’ più grande e sul braccio. Paghiamo e ringraziamo i tatuatori e li salutiamo. A questo punto ci fermiamo per pranzo presso un locale messicano, poiché oramai abbiamo provato i piatti tipici di Edimburgo e dopo vari giorni abbiamo voglia di un altro tipo di cucina. Ordiniamo nachos, tacos, polpettine ed è tutto buonissimo. Terminiamo di pranzare e ci facciamo un ultimo giro su Princess Street e sulla Royal Mile poiché la partenza è prevista alle 6:30 del giorno dopo. Mi sento già nostalgica, ma cerco di godermi quegli ultimi momenti, di osservare a pieno ogni angolo della città, e di assorbire gli odori che caratterizzano le strade di Edimburgo. Conclusa la passeggiata, torniamo a casa e prepariamo le valigie. Andiamo a letto presto perché ci aspetta la sveglia alle 4:00 del mattino.
Giorno 7 – 25 settembre
Sveglia ore 4:00 un po’ traumatica, ma ci prepariamo di fretta perché dobbiamo prendere il tram in direzione aeroporto. Ho un po’ di ansia perché temo non ci siano delle tratte così presto, ma subito dopo mi tranquillizzo perché vedo passare sia degli autobus sia dei tram nella direzione opposta. È buio pesto e non c’è quasi nessuno in giro, attendiamo alla fermata e poco dopo arriva il nostro tram. Arriviamo in aeroporto dopo una quarantina di minuti, pesiamo le valigie e le imbarchiamo, facciamo controllare i passaporti e passiamo i controlli. Ci prendiamo un caffè e ci dirigiamo al gate. Aspettiamo un po’ ed infine ci fanno salire sull’aereo.
Ciao Edimburgo, grazie per tutto.