In quindici sulle strade del west

PERIODO: 3/21 Agosto 2008 PARTECIPANTI: quattro famiglie con figli adolescenti Dopo alcuni mesi di organizzazione, prenotazione del volo, degli alberghi e moltissimo tempo dedicato alla lettura delle guide e dei consigli dei viaggiatori on the road come noi, finalmente è arrivato il giorno della partenza. Il 3...
Scritto da: cinzia teresa
in quindici sulle strade del west
Partenza il: 03/08/2008
Ritorno il: 21/08/2008
Viaggiatori: in gruppo
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PERIODO: 3/21 Agosto 2008 PARTECIPANTI: quattro famiglie con figli adolescenti Dopo alcuni mesi di organizzazione, prenotazione del volo, degli alberghi e moltissimo tempo dedicato alla lettura delle guide e dei consigli dei viaggiatori on the road come noi, finalmente è arrivato il giorno della partenza.

Il 3 agosto 2008 levataccia alle 5 di mattina e ci troviamo con il resto del gruppo alla stazione centrale di Milano dove prendiamo il Malpensa Express per Malpensa.

Partiamo in perfetto orario e dopo 9.15 ore di volo atterriamo a Philadelphia, sbrighiamo le pratiche di sdoganamento, ritiriamo le valigie, rispondiamo alle domande del funzionario, ci prendono le impronte digitali e ci presentiamo al check in per los angeles.

Anche in questo caso partenza e arrivo in perfetto orario, non abbiamo nessuna difficoltà nemmeno con le valigie e ci sembra un sogno.

Appena usciti dall’aeroporto una navetta della hertz ci porta a ritirare i nostri bolidi, già pagati dall’Italia (una ford expedition 8 posti e due ford explorer).

Purtroppo qui abbiamo qualche problema perché la macchina scelta non è disponibile; una gentile impiegata della Hertz anziché dircelo chiaramente, inizia un’opera di convincimento per farci scegliere una macchina di categoria superiore, aggiungendo la modica cifra di 750 dollari. Naturalmente rifiutiamo, quindi sorridendo ci comunica che può farci uno sconto e compreso il neverlost, che sapevamo di dover pagare in loco, ci offre la stessa macchina aggiungendo alla cifra già pagata dall’Italia, altri 500 dollari. Riesce quasi a convincerci! Per fortuna le chiediamo di vedere la macchina prima di decidere e ci accorgiamo che è molto elegante e spaziosa all’interno ma praticamente non ha bagagliaio! Panico! Noi siamo sette persone con quattro trolley medi e due piccoli, quindi rifiutiamo.

A questo punto l’impiegata è costretta a dirci che la ns. Ford expedition per otto posti più bagagliaio per 4 valigie grandi e 2 medie, non è disponibile.

Cominciamo ad agitarci un po’, poi all’improvviso, spunta la ns. Macchina! probabilmente stavano aspettando che qualcun altro la restituisse. Tiriamo un sospiro di sollievo e ci impossessiamo della ns. Compagna di viaggio, che si è rivelata comodissima, spaziosa e confortevole, ci sono stati tutti i bagagli e tutto ciò che abbiamo comprato strada facendo.

Non ci sembra vero, siamo in California! Strade immense, le palme è un sogno! Fatichiamo un pochino a capire il funzionamento del neverlost e sbagliamo strada una…Due…Tre volte, forse anche quattro, ma alla fine troviamo il Motel Lemon Tree, ad Anaheim vicino a disneyland…La meta di domani. Velocemente ci consegnano le chiavi delle ns. Camere e usciamo per mangiare un boccone.

Il primo approccio con i fast food americani! Entriamo in un fast food Messicano ma ci accoglie un odore travolgente ed usciamo di corsa e decidiamo di provare Jack in the box, anche perchè sono quasi le nove di sera e tutti i locali stanno chiudendo! in effetti ci siamo solo noi nel ristorante ed assaggiamo il primo hamburger gigante: Giorgia che è vegetariana riesce a farsi fare un panino con solo verdure.

Ora però siamo davvero stanchi e non ci resta che andare a dormire! Abbiamo scelto il Motel Lemon Tree per la sua vicinanza a disneyland, dopo aver letto le recensioni degli altri turisti su tripadvisor: dobbiamo ammettere che questo sistema si è verificato infallibile e non abbiamo avuto problemi con i motel prenotati.

Questo in particolare è molto caratteristico, le camere spaziose e pulite dotate di ogni comfort: frigorifero, micronde, macchinetta per fare il te o il caffè (naturalmente americano), bicchieri di plastica sigillati, zucchero di vario tipo compreso il dolcificante, varie bustine per il te e cialde per fare il caffè! Utilizzare la macchina è semplice basta seguire le istruzioni. La colazione è compresa nel prezzo, si può prendere dal buffet ciò che si vuole e consumarlo direttamente in camera.

LEMON TREE HOTEL 1600 East Lincoln Ave Anaheim prenotato con venere.Com $ 113.85 a notte (pagamento di una notte anticipato alla prenotazione, tasse e parcheggio incluso) colazione inclusa.

4 agosto: sveglia all’alba a causa del jet lag (da non sottovalutare!) ci aspetta la visita al parco divertimenti più famoso al mondo. Disneyland è suddiviso in due parchi, noi avendo al seguito tre ragazzi optiamo per California adventure.

Il parco è sul genere di gardaland, da non perdere è la tower of horror, le montagne russe e la ruota panoramica, che oltre a girare, la cabina oscilla: provare per credere.

Sono riprodotti alcuni scorci delle città Californiane tipo il Golden Gate e le case tipiche di San Francisco, Hollywood ecc.E proprio nel momento in cui abbiamo deciso di uscire dal parco, ecco che ci passa sotto il naso la Parata! Veramente uno spettacolo divertente. Nessuno batte gli americani nell’arte dell’enterteinment! Alla sera ci ritroviamo con i nostri compagni di viaggio che invece avevano optato per gli universal studios e insieme andiamo a cena da Luigi’s! Avete capito bene un ristorante italiano! ma, nonostante l’insistenza del cuoco, decidiamo di rinunciare alla pastasciutta, insomma siamo in america solo da due giorni!! CALIFORNIA ADVENTURE $ 69 a testa – posteggio auto 12$

5 Agosto: oggi inizia il nostro viaggio on the road. Partiamo per San Diego e ci accorgiamo che sulla highway che stiamo percorrendo ci sono almeno 7/8 corsie, due delle quali riservate alle auto con più di 2 persone a bordo! E’ stato sorprendente vedere almeno cinque corsie di macchine in fila avanzare a passo d’uomo e noi sfrecciare su due corsie completamente libere.

Ci fermiamo a Newport beach, una bellissima spiaggia sull’oceano nella contea di Orange County, curiosi di vedere i luoghi del noto telefilm O.C., in realtà O.C. È una contea vastissima anche disneyland ne fa parte e la location del telefilm è non nemmeno qui!.

Arriviamo a San Diego che non è molto lontano da L.A. Solo circa 150 km. Per non sprecare tempo decidiamo di lasciare i bagagli all’ EZ8 Motel, scelto per la sua vicinanza ai raccordi autostradali; non pensavamo che si trovasse proprio in mezzo alle rampe delle highway che collegano San Diego a L.A. E altre famose località! Comunque in questi tipi di viaggi i motel sono solo una sosta per dormire e tutto sommato non ci siamo trovati male.

Scegliamo di prendere il Trolley Train un pulmino che dalla old town (dove si trova il motel) ci porta in giro per la città facendo alcune fermate nei punti più importanti o caratteristici. Quindi visitiamo il porto, dove c’è attraccata una portaerei americana trasformata in museo, peccato non aver avuto il tempo per la visita.Ci fermiamo in un’altra zona vicino al porto dove ci sono negozietti di souvenirs ubicati in caratteristiche casette di legno colorate.Riprendiamo il trolley train che ci porta a down town: alberghi, grattacieli insomma il centro della città. Scendiamo davanti ad un centro commerciale molto carino: ci sono i classici negozi americani e naturalmente troviamo qualcosa da acquistare da Abercrombie, da Victoria secret, c’è Macy’s ma ci vorrebbe un pomeriggio per visitarlo tutto, quindi ci prendiamo qualcosa da mangiare al volo e ci dirigiamo all’Hard Rock Cafè al Gaslamp quarter, facciamo altri acquisti sia per noi che alcuni ricordi da portare agli amici.

Incontriamo anche alcuni homeless sdraiati sulle panchine che prendono dal cestino dei rifiuti gli avanzi del nostro pranzo!! Non danno fastidio ma è triste vedere certe cose nel continente più ricco del mondo! Riprendiamo il trolley train che ci porta all’isola del Coronado raggiungibile dalla terra ferma per mezzo di un lunghissimo ponte con vista sulla baia.

Visitiamo il famoso Hotel del Coronado: una costruzione eseguita interamente in legno, molto bella situato su una spiaggia splendida! Fatte le foto di rito il trolley train ci riporta alla Old Town passando per il Balboa Park.

Che impressione abbiamo avuto di San Diego? E’ una città bellissima! Il clima è perfetto peccato esserci rimasti solo un giorno, c’erano ancora un’infinità di cose da vedere.

EZ-8 MOTEL – Old Town 4747 Pacific Highway San Diego 92110 (prenotato sul sito del motel) € 45,00 (tasse escluse) non c’è possibilità di fare la prima colazione nemmeno a pagamento.

Trolley Train $ 32,00 a testa Cena: City Delicatessen 54$ in tre 6 Agosto: oggi è un giorno di spostamento. Dobbiamo fare benzina: sulla highway non ci sono aree di servizio, ma i distributori sono segnalati, quindi basta uscire dall’autostrada. Ci fermiamo al distributore e ci guardiamo un po’ intorno per capire come funziona, poi entriamo e chiediamo. In pratica si entra in un piccolo market adiacente alle pompe di benzina si consegna la carta di credito si comunica il numero della pompa, fatto il pieno lo comunichi alla cassiera che ti addebita l’importo e ti restituisce la carta di credito. Qui acquistiamo un piccolo box in polistirolo che ci accompagnerà per tutto il viaggio, infatti al mattino lo riempiamo di ghiaccio (nei motel c’è sempre la macchina del ghiaccio gratis) e per tutta la giornata abbiamo acqua, yougurt o frutta al fresco. La prossima meta è il Gran Canyon ma il viaggio sarebbe troppo lungo così decidiamo di farlo in due giorni. Quindi ci fermiamo a Barstrow per una visita all’Outlet, dove esageriamo con gli acquisti, ma ci sono certi prezzi che non si può rinunciare a comperare, tanto per farvi capire: andiamo alla Levis e compero un giubbino di jeans per 35 dollari!! Mentre Sara e Nicholas comperano i jeans a 28 dollari, (dollari! Considerate che il cambio è circa 1,45/1,50).

Comperiamo anche polo da Ralph Lauren, da Tommy Hilfingher e da KC.

Proseguiamo il ns. Viaggio fermandoci a Calico Gosth Town, una tipica cittadina western adesso disabitata, ci da l’impressione di un’attrazione turistica, ma a parte il caldo allucinante, ne è valsa la pena, sembrava di essere sulla scena di un film western.

Riprendiamo la macchina, veramente grati all’inventore dell’aria condizionata, e ci dirigiamo a Needles, dove abbiamo prenotato il Days Inn Motel per la notte.

Alla reception il termometro segnava 39° ed erano le 8 di sera! I fast food ci hanno già nauseato quindi chiediamo alla receptionist di consigliarci un ristorante e ci indica una steack house dove mangiamo delle ottime bistecche: la T-bone (costata di manzo) e la NY steack una bisteccona tenerissima, la carne è sempre accompagnata da verdure cotte, patate o insalata, (se non volete l’insalata condita dite salad no dressing e vi porteranno olio e aceto a parte).

DAYS INN AND SUITES – 1215 Hospitality Lane Needles CA 92363 ( prenotato sul sito www.Daysinn.Com) $ 65.99 tasse e prima colazione incluse.

Cena: Hungry bear steack house 60$ in tre 7 Agosto: La destinazione di oggi è Il Grand Canyon! Partiamo in direzione Kingman e decidiamo di percorrere un tratto della Route 66 fino a Seligman, decisione azzeccatissima.

I nostri amici invece hanno come meta la visita al metoer crater vicino a Flagstaff quindi ci dividiamo, ci ritroveremo stasera a Tusayan.

Lungo la strada vediamo degli store molto caratteristici, che vendono souvenirs della “mother road”, facciamo un sacco di foto alle macchine degli anni cinquanta, a vecchi frigo della coca cola, ci sono addirittura alcuni manichini che vogliono ricreare alcune scene di vecchi telefilm e finalmente Nicholas acquista il cappello da cow boy che lo accompagnerà per il resto del viaggio.

Ci sorprende un temporale quindi decidiamo di fermarci per un pranzo veloce da pizza Hut sulla strada per William. Non ci crederete ma negli Usa quando ordini la pizza scegli prima la taglia cioè small, medium, large, poi se la vuoi alta o bassa, se vuoi la crosta croccante o morbida e alla fine quello che ci vuoi mettere sopra! Alla fine, in sette abbiamo preso 4 pizze medie e non siamo riusciti a finirle!! Regolatevi! Le bibite: coca, fanta ecc, sono tutte free refil (cioè paghi la prima e ne puoi bere anche 10 litri!) l’acqua non la chiede nessuno tranne forse gli Italiani, spesso nei ristoranti te la portano senza chiederla ma è quella del rubinetto, inoltre in bottiglia ha lo stesso prezzo delle bibite. Ripartiamo e arriviamo a Tusayan (all’ingresso del Gran Canyon, da qui partono i voli con gli aerei da turismo e con l’elicottero) nel tardo pomeriggio, lasciamo le valige al Feather Lodge Motel, che per fortuna abbiamo prenotato, perché è tutto No Vacancy.

Aspettiamo i nostri amici e decidiamo di fare il giro con l’elicottero, quindi ci rechiamo al piccolo aeroporto per prenotare ma in America tutti i negozi e gli uffici chiudono presto e infatti alle 18.00 troviamo già chiuso.

Ritorniamo all’hotel e cerchiamo di prenotare tramite la reception, i nostri amici prenotano il volo in elicottero per le 15.30 del giorno dopo, ma a noi sembra troppo tardi perché domani sera dobbiamo raggiungere il Mexican Hat Lodge a Mexican Hat, vicino alla Monument Valley. Prenotiamo il volo con l’aereo per le 12.00, scelta che si rivela fortunata perché a causa di un temporale dopo le 15.00 tutti i voli sono stati cancellati e i nostri amici che si trovavano già imbragati sull’elicottero non riescono a partire!! Nel frattempo andiamo all’I MAX un cinema con uno schermo gigantesco, avvolgente che proietta un filmato sulla storia del Gran Canyon con immagini che si possono vedere solo con il volo aereo.

Forse mi aspettavo troppo e alla fine non mi ha entusiasmato.

Per la cena non abbiamo fame perché ci siamo rimpinzati di pizza alle 15.00 da pizza Hut, quindi comperiamo degli snack e della frutta in un supermarket e torniamo in hotel.

RED FEATHER LODGE Hwy 64 Tusayan Gran Canyon 86023 (prenotato con Hotel.Com) $124.19 tasse escluse, prima colazione inclusa.

GRAN CANYON AIRLINES 134$ a testa I MAX $11,38 a testa 8 Agosto: appuntamento alle 7.00 per la colazione in hotel e partiamo alle 7.30 per il Gran Canyon che raggiungiamo in pochi minuti. Acquistiamo alla biglietteria la National pass card che costa $ 80 ed è valida per l’entrata con l’automobile in tutti i parchi nazionali per un anno.

La Ranger ci fornisce materiale informativo e una mappa in Italiano! Posteggiamo e ci avviciniamo al primo view point: non si può descrivere l’immensità di ciò che ti si presenta davanti! Mi sono venuti i brividi, per la prima volta in vita mia mi sono emozionata di fronte alla bellezza della natura: non a caso questa è una delle sette meraviglie del mondo.

Ci siamo fermati a chiedere informazioni ad un anziano ranger con i capelli e la barba bianca che sembra uscito da un film.

Abbiamo preso lo shuttle che all’interno del parco consente gli spostamenti, poi abbiamo deciso di proseguire a piedi per goderci il panorama.

Per le 12.00 ci siamo recati all’aeroporto per il tour e chiediamo se c’è un posto anche per me che inizialmente avevo preferito rinunciare per paura del mal d’aria; il posto c’è quindi ci pesano e ci danno un biglietto con indicato il ns. Posto poiché il peso deve essere equamente distribuito.

Dimenticavo il sesso forte (Roby e Max) preferisce rimanere a terra! Max aveva sentito da un collega che sul Canyon ci sono sempre delle forti correnti e su questi trabiccoli volanti si sentono molto i vuoti d’aria! In effetti è vero e uno di noi stà male (il volo dura circa 45/50 min. Che non sono pochi se stai male), ma il panorama è incredibile, sorvoliamo il Colorado e il Canyon, facciamo delle foto fantastiche! Il volo è prenotabile su internet anche dall’Italia ma secondo me è meglio valutare al momento se le condizioni meteorologiche permettono di partire.

Ripartiamo e con gioia scopriamo che la strada che porta a Mexican Hut ci fa rientrare nel parco e costeggia il Gran Canyon per cui ci godiamo ancora un po’ questo splendido panorama.

Comincia a piovere ma siamo in macchina e ne approfittiamo per un riposino intanto che Roby e Max si scambiano alla guida.

Ci fermiamo a Kayenta, un paese nella riserva Navajo, per fare rifornimento, abbiamo ancora tante miglia da percorrere per arrivare a Mexica Hat e ci rendiamo conto di aver percorso parecchia strada senza aver incontrato una casa e tanto meno un distributore.

Al distributore vedo appesa la foto di un uomo con la scritta Wanted! Proprio come nei films! Anche il paesaggio è cambiato, tutto si è tinto di rosso e cominciamo ad entrare nel clima della Monument Valley.

Vediamo indiani a cavallo e delle bancarelle probabilmente di artigianato locale ai lati della strada, ma ha appena smesso di piovere quindi i venditori ambulanti se ne sono andati, peccato.

Arriviamo a Mexican Hat che consta di due o tre alberghi e altre tre o quattro case, insomma è un piccolissimo paese in mezzo al nulla; il ns. Motel è gestito direttamente dagli indiani, a me sembra un po’ una catapecchia (Mariarosa insiste nel dire che è stato costruito rispettando l’architettura indiana, mah!) invece devo ricredermi le stanze sono spaziose, pulite e arredate in modo caratteristico.

Concludiamo la nostra giornata alla Swingin steak house (forse l’unica che c’è) all’aperto, c’è tanta gente e mentre aspettiamo guardiamo il cuoco vestito da vero cowboy, con fiamme disegnate sulla camicia che sembrano uscire direttamente dalle braci, cucinare le bistecche su una griglia che dondola come un’altalena.

HAT ROCK INN hwy 163 Mexican Hat UT 84531 $ 121.28 tasse incluse colazione no (prenotato sul sito www.Hatrockinn.Com).

Swingin steack house $ 90 in tre

9 Agosto: Monument Valley. Partiamo presto perché anche oggi abbiamo un programma ambizioso, speriamo di riuscire a fare tutto.

Percorriamo poche miglia e ci troviamo all’ingresso della Monument Valley: che dire? Un panorama mozzafiato. I sogni che si realizzano! Chissà quante volte abbiamo visto la MV nei films, o sui libri e abbiamo sognato di poterci venire “un giorno”…E oggi siamo qui, non ci sembra vero.

Facciamo il giro con la ns. Macchina e ci fermiamo per scattare foto a non finire ma non è possibile riprodurre quel senso di pace e il silenzio che si avvertono in questo posto.

Acquistiamo dagli indiani braccialetti e orecchini in argento da portare a casa, come se fosse possibile portarsi a casa un frammento di questo posto incantevole.

Salutiamo la Monument Valley e partiamo per Page prossima tappa del ns. Viaggio è l’Antelope Canyon.

Prenotiamo la visita guidata direttamente dagli Indiani e alle 14.00 la guida indiana (che sembra un giocatore di wrestling) ci porta con un pick up mezzo, anzi tutto scassato, guidando come un pazzo (senza evitare alcuna buca, anzi cercando di centrarle tutte) al Canyon.

Ci accompagna all’interno e ci indica i punti dove fare le foto, l’orario migliore della giornata è verso le 12.00, ma anche se al momento sembriamo un po’ delusi le foto che facciamo ci sorprendono proprio per i colori.

Anche al ritorno il ns. Indiano guida a manetta e il risultato è che ci divertiamo un sacco.

VISITA ALL’ANTELOPE CANYON $ 27 a testa Sul ns. Programma c’è la visita all’Horse shoes bend, un punto panoramico sul fiume Colorado non tanto distante da qui.

Stiamo decidendo se andarci o no, quando due ragazzi italiani ci sentono e ci consigliano vivamente di andare, ci assicurano che ne vale veramente la pena.

Il solito temporale di “Fantozzi” sembra giungere puntualmente all’orizzonte ma noi non ci lasciamo intimidire e posteggiate le macchine ci incamminiamo lungo il trail che dista circa 1 miglio dal Colorado.

Naturalmente ci sorprende la pioggia: direi che si potrebbe definire senza esagerare un nubifragio.

Io e Roby che avevamo perso un po’ di tempo per fare riprese con la videocamera siamo ancora vicino alla macchina dove ci rifugiamo di corsa, mentre di tutti gli altri non si vede nemmeno l’ombra! Naturalmente visto che erano già a metà strada decidono di proseguire incuranti del temporale (incoscienti visto il pericolo che si corre in questi casi) considerando che non c’è alcun riparo nei dintorni!! Tornano talmente bagnati fradici che nemmeno li riconosco, apro il finestrino per chiedere se hanno bisogno di aiuto e mi ritrovo davanti Max, Mary, Giorgia, Nicholas e Sara, saltano in macchina e cercano in qualche modo di spogliarsi e cambiarsi.

Intanto facciamo il punto della situazione: guida routard prestataci da Milena semi distrutta, il contratto della Hertz nella borsa di Mary bagnato fradicio messo ad asciugare sul cruscotto della macchina, il cappello di Nic ha perso l’originale forma da cow boy, Gaetano distrugge l’unico cellulare che si sono portati dall’Italia…Però hanno visto la forza del fiume!!! Partiamo per Kanab dove pernotteremo questa notte e passiamo sulla diga che dà origine al lago Powell, ci fermiamo al posteggio della diga per cambiarci (dobbiamo aprire tutti i bagagli per prendere i vestiti asciutti).

Arriviamo a kanab abbastanza presto; il motel Parry lodge consigliato dalla Routard (pare che in questo hotel abbiano pernottato attori famosi tipo John Wayne ai tempi in cui hanno girato films western x esempio ombre rosse) soddisfa le ns. Aspettative.

E’ molto carino, costruito in legno bianco e all’interno ci accoglie Candy che sembra uscita dal telefilm Happy days. La reception e la sala ristorante sono rivestite con una tappezzeria a fiori e dovunque ci sono quadri appesi con le foto degli attori che si sono fermati in questo hotel.

Il Parry lodge dispone anche di una laudry (lavatrice) e di una asciugatrice a gettoni, quindi decidiamo di fare il bucato.

Usciamo per la cena ma si è fatto un po’ tardi e alla steak hause vicino al motel non c’è posto. Prendiamo la macchina e ci fermiamo da Fernando’s che alla vista di noi quindici va nel panico.

La solita NY steack è finita e ci dobbiamo accontentare di qualcosa che ci propone di cui non capiamo bene il nome. Per essere sinceri abbiamo mangiato piuttosto male; i ragazzi vogliono un hamburger ma i fast food sono chiusi! Si va a nanna e si aspetta di fare un’abbondante colazione.

PARRY LODGE 89 East Center Street, kanab UT $ 79,00 tasse escluse e colazione facoltativa al costo di $ 4,39 a persona (prenotato sul sito Parrylodge@kanab.Net.

Cena: Fernando’s $ 66,00 in tre MONUMENT VALLEY $ 5 a persona.

10 Agosto: Bryce Canyon. Dopo l’abbondante colazione, che abbiamo sognato per tutta la notte, partiamo alla volta del Bryce Canyon che è situato nello stato dello Utah.

Non è proprio un canyon ma un enorme anfiteatro celebre per i suoi pinnacoli (hoodoos) che sono di un colore intenso di varie gradazioni di rosso dovute alla luce del sole.

Il panorama cambia molto e alle zone desertiche si sostituiscono immense praterie con animali al pascolo e fattorie (qui sembra di essere sul set del telefilm la casa nella prateria), il parco si trova su un altopiano e raggiunge i 3000 m. Di altezza.

Nonostante sia poco conosciuto, questo parco è forse il più affascinante, la cosa che ci colpisce di più è la possibilità di vedere da vicino molti animali liberi di girovagare senza paura dell’uomo. Questa cosa è tipica di tutti i parchi che abbiamo visitato, abbiamo avuto la fortuna di vedere il condor del gran canyon, scoiattoli, caprioli e uccelli di colore blu intenso, per fortuna non abbiamo incontrato rettili perché da queste parti pare che ce ne siano di tantissime specie.

Facciamo il nostro giro con la macchina fermandoci a quasi tutti i view point , non percorriamo nessun trail a piedi ma ne sarebbe valsa la pena…Sarà per la prossima volta.

Ripartiamo alla volta di Las Vegas.

Sulla strada di fronte al Ruby’s Inn motel, un piccolo villaggio molto folcloristico attira la nostra attenzione e decidiamo di fermarci.

Qui vendono souvenirs in casette di legno tipo western, mentre sull’altro lato della Hhw 63 all’interno del Ruby’s Inn, c’è un grande store con un self service a prezzo fisso, il cowboy’s buffet dove decidiamo di fermarci per il pranzo ($ 56 in tre).

Mangiamo bene e il personale è molto cordiale.

Ci rimettiamo in viaggio perché dobbiamo percorrere circa 400 km. Per raggiungere a L.V.

E’ vero che in America i chilometri sembrano non avere la stessa unità di misura che hanno in Italia! il fatto è che le strade sono tutte dritte, senza traffico quindi si inserisce il cruise-control (controllo di velocità) il cambio è automatico e si viaggia senza fatica godendosi il panorama; ma 400 km. Sono sempre tanti.

Percorriamo la UT12 (una della famose scenic byway americane) che attraversa Zion Park; parco che per ragioni di tempo abbiamo deciso di non visitare. Non è la stessa cosa della visita ma meglio di niente.

Ci fermiamo a Fort Zion per un caffè (caffè è una parola grossa, diciamo bevanda color caffè) e sgranchirci un po’.E’ uno store costruito come un piccolo forte piuttosto folcloristico vende i soliti souvenirs e gelato artigianale, caffè, torte ecc.

Adesso il panorama cambia e capiamo che ci stiamo avvicinando al deserto del Nevada.

Incontriamo lungo la strada i famosi easy rider sulle loro Harley Davinson e in macchina, soprattutto tra i ragazzi cresce l’eccitazione, quindi cantiamo tutti sulle note della famosa canzone di Elvis “Viva Las Vegas” (cd preparato a casa da Sara e Max con le musiche a tema per ogni luogo visitato).

Leggiamo un po’ la nostra Lonely Planet e scopriamo che i matrimoni contratti a L.V. Sono validi a tutti gli effetti! Siamo arrivati a L.V. Al crepuscolo e immediatamente ci siamo catapultati in un caos di macchine rumore, luci…Non ci sembra vero di essere in questa città, che tante volte abbiamo visto in Tv…Ed è tale e quale.

Lasciamo i bagagli nelle nostre camere prenotate al Montecarlo, sulla strip. Rispetto ad altri alberghi è meno appariscente ma secondo noi il rapporto qualità prezzo è buono.

Ci cambiamo velocemente e ci immergiamo nel caos che ci sta aspettando.

All’uscita dell’hotel ci investe un vento caldissimo, sembra un phon che ci soffia tra i capelli.

Per me che amo il caldo, questo sarebbe il mio habitat ideale! Ci incamminiamo verso il Bellagio per la cena al famoso buffet “all you can eat”, ma alle nove di sera è già chiuso! Quindi ci dividiamo in due gruppi i più affamati tornano al Montecarlo e mangiano da Mc Donald, mentre noi preferiamo gustarci le delizie della pasticceria del Bellagio!!! Con calma ripercorriamo la strip verso il Montecarlo e ci godiamo lo spettacolo delle fontane.

Una puntatina al casinò e ci diamo appuntamento per l’indomani mattina alle 9.00! E’ la prima volta da quando siamo in America che ci svegliamo così tardi! 11 Agosto: facciamo una super abbondante colazione al buffet del Montecarlo, per $ 14.00 a testa puoi mangiare fino a star male, di tutto, anche la NY steack! Vogliamo andare all’Hard Rock cafè e chiediamo al centro informazioni dove si trova e se possiamo andarci a piedi: gentilissimi ci spiegano la strada e ci consigliano di prendere la macchina, ma noi siamo decisi ad andare a piedi!!! Ci saranno circa 45° e ci stanchiamo abbastanza in fretta di camminare sotto il sole. Comunque visitiamo l’Harley Davidson Cafè, lo store della Coca Cola e degli M&M.

Che dire! Sembra di essere in un parco dei divertimenti, Tutto è gigantesco in questa città.

Ci ritroviamo all’hotel e ci ripresentiamo all’ufficio informazioni, stavolta per chiedere dove si trova il Premium outlet (scoperto tramite gli altri viaggiatori per caso), ci accoglie lo stesso impiegato che ci aveva dato informazioni al mattino che si ricorda di noi e prendendomi la mano ci dice “oh my old friends from Italy”(gli Americani ci hanno veramente sbalordito con la loro gentilezza). Prendiamo le macchine e andiamo alla volta dell’Hard Rock! E’ incredibile, c’è una chitarra alta circa 30 mt. All’ingresso del locale! Comperiamo le solite magliette di rito e andiamo all’outlet, dove facciamo altri acquisti. Ringraziamo i turisti che ci hanno dato questa informazione perché è un posto che vale la pena visitare se volete acquistare vestiti, scarpe, borse di un sacco di marche famose a prezzi molto convenienti, per noi europei.

Vediamo dalla macchina il NY NY che ha un’enorme montagna russa intorno all’Hotel, l’MGM con il suo enorme leone all’ingresso, il Luxor a forma di piramide, l’Excalibur ecc.

Ci prepariamo per la sera e torniamo al Bellagio: stavolta ci attende una coda interminabile per mangiare al famoso buffet (consigliatoci da altri turisti italiani incontrati a Hollywood da Brunella).

Alla cifra di 28$ a testa più le solite tasse e la garantee (mancia che viene aggiunta a mano sullo scontrino della carta di credito) mangiamo davvero bene. C’è una vasta scelta tra primi, pizza, carne, pesce e verdure, per non parlare di dolci che sembrano opere d’arte! Questa è la nostra ultima sera a L.V. E decidiamo di fare una cosa molto inconsueta, che probabilmente non ci capiterà più nella nostra vita: noleggiamo per un’ora una fantastica Hammer limousine compresa di autista naturalmente! Saliamo tutti e quindici e ci porta a down town. Facciamo le foto di rito davanti al famoso cartello “Welcome to Faboulose Las Vegas” poi ci porta nella parte vecchia della città, dove un mega schermo sulle ns. Teste trasmette immagini del cielo.

Ci facciamo lasciare davanti al Venetian che approfittiamo per visitare, poi andiamo al Paris e infine torniamo stanchi morti in Hotel.

Ci fermiamo un po’ al casinò e Jacopo e Nicholas hanno la loro avv/disavventura americana! Nel Nevada ai minori di 21 anni è vietato il gioco d’azzardo, non possono nemmeno fermarsi ai tavoli da gioco per vedere gli altri giocare; appena ci avvicinavamo ad un tavolo il croupier chiedeva la loro età e ci diceva di allontanarci. In pratica i minori di 21 anni possono solo camminare nel casinò ma non sostare! I due furbi, appena diciottenni, hanno pensato che non potevano andarsene da L.V. Senza aver giocato, così facendo finta di niente si sono avvicinati ad una slot machine che per loro era in posto appartato e Jacopo introduce 1 $ nella macchinetta.

Immediatamente vengono circondati dagli agenti della sicurezza che chiedono i loro documenti e fra lo spavento generale, anche di noi genitori, si giustificano con scuse assurde del tipo :stavo curando la macchinetta a mia zia perché voleva giocare qui!! Risata generale degli agenti.

Ma dico io, non li vedete i films? Ogni casinò è munito di tantissime videocamere pensavate veramente di farla franca? Il tutto si è concluso con la segnalazione del nome del giocatore a tutti i casinò del Nevada, con la conseguenza che se tentassero prima dei 21 anni di giocare ancora in un casinò interverrebbe direttamente la polizia con l’arresto! MONTECARLO Resort & Casino 3770 Las Vegas Blvd S Las Vegas 89109 € 84,00 a notte, tasse incluse (pagamento anticipato alla prenotazione) Colazione Montecarlo buffet $12,87 a testa Cena Bellaggio buffet $ 30,12 a testa .

12 Agosto: oggi partiamo per la Death Valley. LasciamoL.V. Per uno dei posti più caldi del pianeta.

C’è solo un cartello ad indicare che siamo entrati nella Death Valley, il paesaggio è lunare, tutto deserto! Ci dirigiamo come prima tappa a Dante’s view, scendiamo dalla macchina e ci accoglie un caldo pazzesco, ma il panorama è molto bello: si ha una bella vista sulla valle e sul lago salato. Seconda meta: Zabriskie point (location del noto film di Antonioni con le musiche dei Pink Floyd).

Qui si lascia la macchina al posteggio e ci si inerpica su una salita per arrivare al view point, la strada da percorrere è breve ma con quel caldo (si sfiorano i 48°) diventa un po’ faticosa.

Il panorama è molto bello, vale la pena di faticare un pochino, colpisce soprattutto il silenzio e la calma che emana questo spazio immenso, dove sembra impossibile ogni forma di vita.

Decidiamo di rinunciare a Bad water, il punto più basso di questo continente, forse anche del mondo, che si trova sul lago salato (che abbiamo già visto dall’alto) perché dovremmo percorrere altri 86 km all’andata e 86 km. Per ritornare.

Ci fermiamo per il pranzo a Fornace creek e ripartiamo, stiamo decisamente meglio in macchina con l’aria condizionata.

Attraversiamo la Death Valley seguendo la US190 e vediamo le famose dune di sabbia a Stovepipe wells dalla macchina, non osiamo scendere anche perché sono le prime ore del pomeriggio e la temperatura è aumentata.

Finalmente lasciamo questa landa desolata, che pur affascinante, emana una sensazione di morte.

Ci fermiamo a Bishop dove abbiamo prenotato quattro camere al Ramada (hotel che sconsigliamo vivamente, troppo caro e con colonie di formiche nelle camere che purtroppo scopriamo solo prima di andare a letto), usciamo presto per fare un giro in paese, mentre i ragazzi fanno un tuffo in piscina.

Ci fermiamo a cena al Whiskey Creek restaurant, un bel posticino, ci preparano un tavolo a lume di candele all’aperto, mangiamo bene, sia carne che pesce e trascorriamo una piacevole serata.

Intanto che preparano il tavolo ci danno una scatoletta nera con la quale ci avviseranno per mezzo di un segnale luminoso quando potremo accomodarci, troviamo la cosa molto carina, così non siamo costretti ad attendere nel ristorante, perché pare che il raggio d’azione di questo apparecchio sia piuttosto ampio, e ci possiamo fare un giro a piedi nei dintorni.

RAMADA LIMITED BISHOP 155 E Elm St Bishop 93514 € 87.51 tasse e colazione incluse (prenotato con hotel.Com pagamento anticipato alla prenotazione). Cena: Whiskey Creek $ 102,00 in tre 13 Agosto: Yosemite park. Partiamo di buon’ora, come al solito, per raggiungere il tioga pass a circa 3000 mt di altezza. Avevamo già deciso di percorrere la Tioga road, una strada panoramica che attraversa il parco, il paesaggio è molto bello, molto verde: il tipico paesaggio montano.

Ci fermiamo a fare delle bellissime foto sul Tenaya lake e proseguiamo fino a Yosemite village dove ci troviamo faccia a faccia con El Capitan: un monolite di gigantesche dimensioni.

Lasciamo la macchina al posteggio ed utilizziamo gli shuttle per gli spostamenti.

Vediamo le cascate chiamate “velo da sposa” e ci dirigiamo alle famose Yosemite falls, ma per uno scherzo del destino, purtroppo, in questa stagione possiamo ammirare solamente la parete di rocce dalla quale le cascate solitamente si tuffano a valle, in poche parole non vediamo nemmeno una goccia d’acqua.

Ci rifacciamo con gli innumerevoli scoiattoli che ci gironzolano intorno senza paura! La parte del parco che ci ha affascinato di più è stato Mariposa Grove, un bosco di sequoie. Sono stupefacenti, non si possono descrivere le dimensioni di questi alberi e delle loro radici! Percorriamo un breve trail lungo circa 2 km. Per vedere il Grizzly Giant, l’essere vivente più vecchio del mondo, una sequoia che vive da circa 1800 anni!!! Anche la visita a questo meraviglioso parco è giunta al termine e raggiungiamo l’hotel Best western di Oahkrust , poiché già nel mese di marzo tutti gli alloggi all’interno del parco erano No vacancy.

Ceniamo alla vicina steack house e ci prepariamo per un’altra bellissima meta.

Best western yosemite gateway 40530 Hwy 41 Oakhurst 93644 $ 129.99 tasse e colazione escluse (prenotazione fatta con Hotel.Com) 14 Agosto: partiamo per San Francisco e sulle note della famosa canzone raggiungiamo questa bellissima città.

Raggiungiamo subito il ns. Hotel Parc 55 in centro, vicino a Union Square, ma solo la camera di Brunella è pronta, decidiamo così di andare in macchina al Golden Gate.

Il navigatore in città è davvero indispensabile e ci porta dritti dritti al ponte, ci passiamo sopra e ci fermiamo sull’altro lato per le foto e per restare un po’ ad ammirare questa imponente struttura: peccato che un bel nebbione avvolga gran parte del ponte! Facciamo un giro a Sausalito, che è una località piuttosto esclusiva, ma molto carina.

Ripercorriamo il ponte e ci dirigiamo verso Lombard Street, per la vertiginosa discesa a zig zag: ci sono tantissimi turisti, sia in macchina che a piedi per fotografare questa meravigliosa via piena di fiori.

In effetti, a parte la temperatura un po’ freddina per agosto (soprattutto alla mattina e alla sera), la città si fa subito amare, inerpicata sulle colline con le sue case colorate, i suoi ponti mozzafiato, il cable car e i suoi macchinisti che al capolinea lo girano a mano…Insomma la consigliamo a tutti.

In hotel una signora italiana ci consiglia di lasciare la macchina in un garage vicino perché nel posteggio dell’hotel costerebbe il doppio, quindi ci cambiamo per la sera (portatevi dei giubbotti abbastanza pesanti) e andiamo al visitor center per l’acquisto del munipass, una tesserina che ti permette di utilizzare qualsiasi mezzo di trasporto per tre giorni e andiamo a far la fila per salire sul cable car.

Il Cable attraversa il quartiere cinese e sembra di essere proprio in Cina! Ad un certo punto si ferma, uno dei macchinisti scende entra in un bar e ritorna con il caffè per il guidatore: il bello è che nessuno si lamenta. A Milano come minimo avrebbero rischiato il linciaggio.

Su e giù per le strade di S.F. Arriviamo al Fisherman’s wharf.

Il posto è molto turistico, ma a noi è piaciuto, solita puntatina all’Hard Rock Cafè che ormai è diventata una tappa obbligatoria e poi dentro e fuori dai vari negozietti che animano questa parte della città.

Qui mentre passeggiamo Massimo incontra il suo sosia! Un signore Piemontese vestito uguale a lui e anche un po’ somigliante fisicamente, ridiamo un po’ e fanno una foto insieme.

Per cena vorremmo andare da Bubba gump ma non abbiamo prenotato ed il ristorante è strapieno. Scegliamo un altro ristorante sempre sul Pier 39, mangiamo pesce e assaggiamo la famosa chowder, una pagnotta con in mezzo una zuppa di vongole, granchio e gamberi.

Fa veramante molto freddo e non vediamo l’ora di rientrare in hotel, prendiamo la linea F che ci porta ad Union Square.

Ci consegnano le chiavi delle nostre camere al 21° e al 23° piano, le camere sono molto belle.

Ci svegliamo presto come al solito, colazione da star buck e ci dirigiamo a piedi verso il finantial district e da li verso la coit tower e ritorniamo al fisherman’s wharf , vediamo la colonia di leoni marini e l’isola di Alcatraz, la cui visita deve essere prenotata con largo anticipo dall’Italia. Acquistiamo della frutta che sembra finta tanto è bella e riprendiamo il cable car.

Facciamo acquisti a Union Square e prendiamo un bus per postcard row. Peccato che stia tramontando il sole e cominci a calare la nebbia, le seven sister (sono le casette vittoriane che si vedono sulle cartoline) sono veramente carine e vale la pena di vederle.

Ceniamo in una centro commerciale in Union Square e poi a nanna…Fa un freddo!!! Di gente strana a S.F. Ne abbiamo incontrata tanta! Ci sono tantissimi homeless per strada ma non danno fastidio, abbiamo visto un uomo vestito da cane dalmata con al guinzaglio 4 cani dalmata passeggiare tranquillamente come se passasse inosservato! Un signore con un cartello con scritto “Dio ti ama”; insomma una città veramente pittoresca.

Avremmo voluto partecipare alla messa con i cori gospel alla Glide memorial church, ma la fanno solo di domenica e noi saremo già altrove.

PARC FIFTY FIVE HOTEL 55 Cyril Magnin St San Francisco € 152.38 a notte tasse incluse, parking a pagamento (prenotazione con Hotel.Com, pagamento anticipato) MUNI PASS $ 18,00 a testa 16 Agosto: Monterey e Big Sur. Monterey è una località balneare molto turistica, quindi abbiamo modificato i nostri piani che inizialmente prevedevano qui un soggiorno di due giorni per riposarci un po’, perché non siamo riusciti a trovare un hotel a prezzi accettabili!Quindi vi consigliamo di prenotare con moltissimo anticipo, se come noi, vi troverete in questa cittadina durante il fine settimana.

Il tempo è bruttissimo, grigio, fa freddo sembra novembre a Milano! Facciamo un giro sul molo; di andare in spiaggia non se ne parla nemmeno! Un gruppo di noi decide di andare a visitare l’acquario ricavato da una vecchia fabbrica di sardine.

Fate attenzione ai posteggi: sono tutti a pagamento e non potete lasciare l’auto nei posteggi riservati ai supermercati o ai ristoranti!!! Noi abbiamo commesso un gravissimo errore; non trovando posto nel posteggio a pagamento, Roby ha avuto la brillante idea di lasciare l’auto nel posteggio di un ristorante cinese! Al nostro ritorno, ahimè i nostri tre bolidi erano svaniti nel nulla, con tutti i bagagli a bordo!! Il ristorante appena ci siamo allontanati ha chiamato un carro attrezzi che ha trasportato le auto in un deposito a parecchie miglia di distanza.

Premetto che il posteggio del ristorante era vuoto al nostro arrivo e anche al nostro ritorno, quindi le auto non davano alcun fastidio! Morale: la proprietaria del ristorante ci dà il biglietto da visita del deposito e ci chiama un taxi che porta Brunella, Manuele, Roby e Gaetano a riprendere le auto che per la somma di 300 dollari ciascuna ci sono state restituite integre.

Ce ne andiamo da questo posto che non ci lascia un gran bel ricordo.

Abbiamo perso molto tempo per la faccenda delle auto e siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, ma come avevamo programmato, percorriamo la 17 miles drive, una strada panoramica a pagamento e poi prendiamo la famosa Hwy 1 che costeggiando il Big Sur ci porterà a destinazione.

Comincia ad imbrunire e cala anche la nebbia, sembra davvero inverno a Milano, quasi quasi c’è da aver paura su questa strada lunghissima, spesso a strapiombo sull’oceano, che sembra non finire mai!! Finalmente arriviamo a San Simeon, lasciamo i bagagli al motel e su consiglio del receptionist andiamo a mangiare in un ristorante, che ci fa attendere al bar dove si sta svolgendo una serata karaoke.

E’ stato divertentissimo, cantavano canzoni country, proprio come nei films.

QUALITY INN SAN SIMEON 9260 Castillo Drive San Simeon 93452 € 100,54 (prenotazione fatta con hotel.Com pagamento anticipato) colazione inclusa.

Cena: $ 102,00 in tre 17 agosto: Santa Barbara. Dopo circa due ore di viaggio arriviamo a Santa Barbara, oggi abbiamo deciso di oziare! Lasciamo le auto in un posteggio “rigorosamente” a pagamento nella zona del porticciolo e ci incamminiamo verso la spiaggia! La giornata è splendida e forse per questo ci sembra tutto una meraviglia, ma la spiaggia è davvero favolosa, enorme, palme altissime, c’è pochissima gente, ci avviciniamo all’oceano e ci lasciamo cadere letteralmente sulla sabbia.

Dopo pranzo portiamo le ns. Cose all’hotel che si trova vicino alla spiaggia e presi gli asciugamani, indossati i costumi e acquistato una palla per il beach volley, ci godiamo questa giornata di sole e di mare.

Incontriamo un ragazzo di Bari che vive qui da due mesi e ci consiglia di cenare alla trattoria da Vittoria, ristorante italiano dove mangiamo benissimo persino la pasta! Il centro di Santa Barbara è carino pieno di negozi e locali ma dopo le nove di sera non incontri più nessuno per strada! HOLIDAY INN EXPRESS 17W Haley St Santa Barbara 93101 $ 201.60 (prenotazione fatta con Hotel.Com ) tasse e colazione inclusi parking a pagamento 9 $.

Cena: Trattoria da Vittoria $ 132,00 in tre 18 agosto: Los Angeles. La nostra vacanza sta volgendo al termine, partiamo in direzione L.A passando da Malibù dove abbiamo la fortuna di vedere una coppia di delfini.

Ci fermiamo a Santa Monica per la visita al famoso pier, naturalmente pieno di negozietti di souvenirs, anche qui la spiaggia è quella vista nei telefilm di bay watch con tanto di guardiole in legno dipinte di azzurro! Per ragioni di tempo non ci fermiamo a Venice, il luogo di villeggiatura di L.A., ma sono sicura che una visita la meriti.

Arriviamo a L.A., facciamo un giro nella zona delle case dei vip, ci fermiamo a Rodeo Drive (in questo caso è stata molto utile la lonely che ci ha indicato i posteggi comunali, quindi gratuiti) perché naturalmente nelle città i posteggi sono tutti a pagamento.

Ci fermiamo per un hamburger da Mc donald e andiamo al Beverly Hills center dove i nostri amici vogliono acquistare una macchina fotografica digitale.

Pernottamento al motel su Hollywood boulevard, il motel è carino, le camere spaziose e pulite.

Cena al ristorante vegano adiacente al motel: pessima scelta, non ve lo consiglio! COMFORT INN WEST SUNSET BLVD 2717 West Sunset Blvd Los Angeles 90026 $ 136.74 tasse escluse, colazione e parking compresi . 19 agosto: questo è il nostro ultimo giorno in America. Andiamo al Chinese Teathre, il teatro dove avviene la famosa cerimonia di consegna degli Oscar, walk of fame, la via famosa per le stelle sul marciapiede e le impronte di mani e piedi degli attori. Ci sono persone travestite da famosi personaggi dei film tipo batman, una Meryline un po’ vecchiotta, ma soprattutto per la gioia di Sara c’è un panciuto Elvis che per un dollaro si fa fotografare con lei e addirittura cantano insieme Viva Las Vegas! Ultime (stavolta davvero) compere all’Hard rock cafè di Hollywood e riportiamo le auto alla Hertz.

La navetta ci porta al nostro gate e attendiamo il nostro volo.

Bye Bye California, ci hai regalato giorni indimenticabili e una fortissima nostalgia che permane anche se sono passati già parecchi mesi. Speriamo che sia un arrivederci a presto.

Ho voluto testimoniare la nostra esperienza sperando che possa aiutare qualche gruppo di amici ad organizzare da soli un viaggio anche quando si è un gruppo piuttosto numeroso come il nostro.

Ringrazio Max e Mariarosa hanno lanciato l’idea di questo viaggio e successivamente sono riusciti a farmi superare tutte le perplessità e le paure ad affrontare l’organizzazione per quindici persone senza nessuna esperienza precedente.

La prenotazione degli alberghi è stata fatta con largo anticipo considerando che ogni notte erano necessarie quattro camere. Ci siamo serviti di hotel.Com, venere.Com o in alcuni casi abbiamo prenotato direttamente tramite internet sul sito del motel e non c’è stato alcun problema.

Alcuni sono stati pagati direttamente alla prenotazione, in questo caso fate attenzione a hotel.Com perché non è molto chiaro, ma quando indica il costo in euro e si conferma la prenotazione il costo viene immediatamente addebitato; altri sono stati pagati sul posto.

Non ci sono problemi con la carta di credito, gli americani sono abituati a pagare tutto con le carte, anche piccole cifre.

Consiglio però di considerare tutto quello che dovrete pagare con la carta ed eventualmente chiedere alla vs. Banca di far aumentare il plafond. Tenete presente che alla hertz ci hanno strisciato la carta per una cauzione di 200 dollari, cosa che hanno fatto anche in alcuni hotel; ad esempio a noi è capitato che il best western abbia chiesto 111$, il Parc 55 di S.F. 200$ il Comfort Inn di Hollywood 107$ di cauzione, non si tratta di un vero addebito ma di una richiesta di cauzione che viene svincolata al check out, purtroppo le ns. Banche (credo tutte in italia) non svincolano immediatamente questi soldi che quindi per parecchi giorni non sono disponibili.

Molto utile è il servizio di sms che vi comunica gli importi addebitati e il saldo della vs. Carta, inoltre permette di controllare che non sia stata clonata.

Per telefonare noi abbiamo acquistato a Malpensa la New columbus, carta telefonica della telecom a 12 €, può essere utilizzata da qualsiasi telefono pubblico ma anche dalla camera dell’hotel.

Potete comperarle dappertutto anche in America, oltre al notevole risparmio c’è da tenere presente che dal Gran Canyon a Las Vegas i telefoni cellulari sono inutili perché non c’è campo.

Se avete un portatile, quasi ovunque è possibile collegarsi a internet gratuitamente. E’ necessario fare un’assicurazione sanitaria, noi l’abbiamo acquistata contestualmente al biglietto aereo.

Che altro dire? Buon viaggio!



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