In Provenza con la moto

Emozione a due ruote... profumi e colori di questo angolo di Francia
Scritto da: monicamauro1970
in provenza con la moto
Partenza il: 23/07/2012
Ritorno il: 31/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Lunedì 23/07/2012

Partenza da Pecetto Torinese alle 9.45 destinazione Arles mezzo di trasporto: Bmw 650 GS.

Tappa carburante e poi imbocco autostrada sino a Oulx. Caffè a Claviere con clima autunnale, poi Monginevro, Briançon, Embrun ed il suo lago, i cui colori vanno dall’azzurro al turchese al cobalto in una tavolozza che il migliore dei pittori avrebbe l’imbarazzo della scelta ad utilizzare.

Pranzo a Gap in un MacDonald, opportunità per sgranchirsi le gambe e per non appesantirsi se fossimo seduti ad un tavolo di ristorante.

Partenza per la nostra destinazione, tutta la strada è stata percorsa su vie statali, indescrivibile la meraviglia dei paesaggi mozzafiato intrisa di colori e profumi di ogni tipo.

Caffè alle 16.00 a Sisteron con brevissima visita in una via del centro.

Ripartenza ed un secondo rifornimento.

Tra l’latro per chi la possiede, la moto, è un mezzo economico e confortevole. Non molto pratico poiché le pretese per i bagagli devono essere abbandonate, il superfluo è bandito, ma per noi tutto è stato in 3 bauletti per 8 giorni.

Arriviamo ad Arles alle 18.30 all’Hotel della catena Première Classe, dopo le pratiche di arrivo ci viene assegnata la stanza, purtroppo non funzionante, ma subito sostituita.

Sistemato i bagagli una veloce rinfrescata ed a cena. C’è da dire che la zona contempla tanti alberghi e quindi anche posti dove mangiare.

Ceniamo a “Le poivre rouge” qualcosa di leggero per poi partire in un giro di ricognizione nella città. La durata è di circa un’ora.

Ritorno una bella doccia ed a dormire.

Martedì 24/07/2012

Sveglia alle 8,00 colazione e partenza per Arles, destinazione Arena e Teatro Romano.

Alla biglietteria abbiamo preso i posti per la “Course Camarguaise” (specie di corrida senza spade dove non muore il toro [per fortuna]) e la tessera a 9 € comprendente la visita di 4 monumenti e 1 museo.

Mauro ed io cominciamo con il teatro Romano e l’esibizione dei giochi olimpici nell’antica Roma, la corsa, il lancio del disco e del giavellotto, per poi passare alla lotta greco-romana. LlL

Terminato lo spettacolo un giro nel teatro romano lo scatto di qualche foto ed un sacco di risate.

Alle 12.00 sempre nel teatro lo spettacolo, in costume di epoca romana, di recita, ballo e pantomima (tragedia greca).

Munitevi di copricapo, con una buona protezione solare per la pelle e qualche scorta di acqua.

Pranzo a base di gallettes di grano saraceno ed un buon bicchiere di sidro rosèe.

Momento pausa digestione, si prosegue la passeggiata per le mura antiche di Arles.

Alle 15.00 abbiamo raggiunto l’arena per lo spettacolo dei gladiatori. Ammetto che l’abbiocco mi ha preso e non ho visto tutto lo spettacolo, solo verso la fine.

Usciti dall’arena ci siamo diretti al Chiostro di Saint Trophime nelle cui mura è stata allestita una mostra fotografica.

Da non perdere l’Espace Van Gogh, anche se del pittore olandese non vi è alcun museo od esposizione, ma in quest’area si respira l’aria dell’ambiente dove ha lavorato.

Ad onor del vero è in allestimento un’esposizione permanente che aprirà nel 2013 poiché Vincent Van Gogh le migliori opere le ha dipinte ad Arles.

Ritorno all’Hotel per una rinfrescata, cena e alle 22.00 al Teatro Romano, la proiezione del film in 3D “Le Magasin des suicides” anteprima cartonata sul senso della morte (cercata) e la morale della vita.

Mercoledì 25/07/2012

Partenza per le rive del Rodano, suggestiva passeggiata che ci porta alle terme di Costantino e grazie alla nostra carta, visitiamo il sito in tutto il suo splendore archeologico, con suoni che accompagnano il rumore dell’acqua termale.

Usciti dalle antiche terme (a cui si ispirano le nostre moderne) andiamo al museo di Arte contemporanea al Palazzo Réattu. Tre piani dii stanze con quadri, sculture e fotografie. Uno spazio è dedicato alle ore di Pablo Picasso ed agli abiti di Christian Lacroix.

All’uscita ci dirigiamo per il pranzo: un croc monsieur (toast) ed una tartine (bruschetta).

Percorriamo alcune vie del centro per arrivare al Cafè la nuit o Cafè Van Gogh, inconfondibile di colore giallo e dalle tonalità del suo quadro “La Nuit”; attraversata la piazza e raggiungiamo una panchina lungo il fiume Rodano.

Alle 17.00 siamo all’arena per lo spettacolo della “course camargueise”, dove una musica gitana dei Gipsy King e di altri gruppi accoglie gli spettatori.

L’introduzione è fatta da un gruppo di danzatrici e musici della Camargue (non dimentichiamo l’origine occitana), ma ecco uscire dal toril il primo toro apparentemente mansueto e piccolo (n.b. visto dalle gradinate).

All’interno dell’arena si dispongono les coccardier e les rasateurs con il loro raset, questi ultimi con il compito di distrarre il toro affinché i primi possano estrarre la coccarda alla base delle corna dell’animale.

Gli uomini, circa una ventina sono disposti lungo la protezione di cinta e richiamando il toro, appena questo si avvicina con un balzo passano oltre la barricata per mettersi al riparo. Movimenti di corsa e agilità dall’arena all’interno della staccionata.

La corsa si svolge con la competizione di 6 tori e dura circa 20 minuti per animale. Ogni coccarda ha un valore/premio che sale a discrezione della giuria.

Dal punto di vista animalista è emozionante perché non è cruenta come la corrida, il toro non muore, anzi viene apprezzato per la sua forza fisica, e dal punto di vista sportivo non ci sono né vincitori né vinti, uomo ed animale non corrono il rischio di morire, invece nella corrida spagnola essendo trafitto il toro questi quasi sempre muore.

Forse un monotono perché a cambiare è solo la vivacità del toro, però il biglietto da 10 € ne vale la pena anche perché lo spettacolo dura due ore abbondanti.

Finita la cena si ritorna in hotel.

Giovedì 26/07/2012

Partenza per le Saline di Giraud, al punto informazioni prendiamo la cartina in italiano, la stessa lingua è parlata dall’impiegata allo sportello indicandoci i vari punti del belvedere dove recarci.

Alle saline inconfondibili di colore rosa scattiamo quale foto e maneggiamo le zolle di sale che si sedimentano sulle rive. Prodotto che viene utilizzato per le gelate stradali.

Percorriamo pochi metri ed il panorama ci accoglie su una distesa bianca tanto da sembrare anche l’aria aromatizzata.

Ci dirigiamo verso la plage di piemanson, personalmente alquanto deludente, un unico posto dove mangiare, non molto pulito e caro.

Ritorniamo alle Saline di Giraud per il pranzo, finito il quale la mèta è l’Etang de Vaccarès per andare a visitare la diga à la mer e il faro Gachelle. Una camminata di 20 minuti e si arriva al faro; al punto ristoro con un binocolo professionale si possono avvistare i fenicotteri rosa; sempre immersi nella natura ed a qualche km di distanza abbiamo percorso il sentiero de “la Capeliere” un tragitto di 1500 metri a cui si assiste il cambiamento di ben 4 tipologie di paesaggio: foresta, steppa selvaggia, brughiera e prateria avvistando anche un castoro.

Di ritorno all’Hotel abbastanza stanchi siamo andati a cena al Buffalo Bill ad Arles.

Venerdì 27/07/2012

La mèta di oggi è Les Saintes Maries de la mer, località turistica in cui è possibile visitare la chiesa ed il suo campanile alla cifra di € 2,20 a persona e dal suo tetto panoramico scosceso ammirare un paesaggio suggestivo, da una parte il mare e dall’altra il Rodano.

Un giro per i negozietti del paese e la prenotazione per il giro in battello alle 18.00 al costo di € 12,00 a persona della durata di un’ora e mezza.

Partenza per Aigues-Mortes altro posto turistico, ma con rammarico scopriamo che il giro in battello costa lo stesso € 12,00 ma dura 2 ore, ormai abbiamo gli altri biglietti.

Visitiamo la chiesa, suggestiva la porta di ingresso in stile romanico e da non perdere la Torre di Costanza.

Pranzo a base di cozze e carne di toro con una spesa economica.

Ritorno a Les Saintes Maries de la mer per il nostro giro in battello, sperando che il tempo regga poiché il cielo si è rannuvolato.

Saliamo sulla barca ma soffia un forte vento, appena usciti dal molo una fauna ed una flora ci accolgono con i loro molteplici colori.

Volatili di ogni tipo aironi, gabbiani, fenicotteri e sulle radure a pascolare tori e cavalli; un’ora e mezza immersi nei colori dell’acqua e nel verde delle coltivazioni.

A cena un ottima paëlla di pesce.

Sabato 28/07/2012

Oggi è la volta di Avignone per accedere al ponte ed al palazzo dei Papi acquistiamo una carta da € 13,00. Un’audioguida spiega i vari passaggi storici della costruzione e della distruzione. Interessante è la ricostruzione in 3D spiegata in un’aula all’interno del ponte. Un video della durata di 10 minuti che raccoglie tutti gli aspetti architettonici, informatici, storici ed archeologici di una virtuale ricostruzione.

Usciamo e ripercorriamo la strada per dirigerci al Palazzo dei Papi, ma nel frattempo facciamo una pausa pranzo sulla piazza del Municipio invasa da una moltitudine di artisti.

Finito il pranzo è la volta dell’ingresso al maestoso palazzo che di questo periodo ospita il Festival di Avignone, infatti il cortile d’Onore è un’unica costruzione metallica di palcoscenico, luci, spalti e transenne. Passato questo punto entriamo nel vivo del Palazzo in un susseguirsi di stanze decorate, contenenti reperti archeologici altre invece spoglie.

Sono i video ed i monitors diffusi lungo tutto il percorso a far rivivere i fasti e le ricchezze di quel tempo.

Una bella visita che merita di passare due o tre ore.

All’uscita un gelato ed un dolce in una confiserie lungo la via.

Sulla strada del ritorno una tappa a Tarascona, purtroppo sono le 18,30 e la fortezza sta chiudendo, pertanto è negata la visita.

Una foto alla statua della Tarasque che domina piazza Charles de Gaulle.

Domenica 29/07/2012

Partenza per Nîmes. Arrivati nella città romanica prendiamo la carta da 10 € per l’Arena, la Maison Carrée e la Tour Magne. Ci consigliano di visitare subito l’Arena poiché alle 15.30 per la preparazione di un concerto il sito archeologico chiude al pubblico. All’interno l’audioguida commenta le varie postazioni, la storia, le tradizioni partendo dai gladiatori per arrivare sino ai giorni nostri. All’uscita due stanze rispettivamente con le armature ai tempi dei lottatori romani e video esplicativi e l’altro con immagini della corrida spagnola.

Nel pomeriggio visita alla Maison Carreè; all’entrata le assistenti forniscono ai visitatori un paio di occhiali 3D per un video di 22 minuti. Le immagini ripercorrono la vita della città di Nîmes dal 100 A.C. al 2005 con un evoluzione dei giochi per divertire le società del tempo, un susseguirsi di vittorie e sconfitte sui signori che vi hanno regnato.

Ultima tappa la Tour Magne o Turris Magna una camminata di circa mezz’ora percorrendo i Giardini del la Fontaine tutta immersa nel verde. Giunti alla mèta si salgono 140 gradini di una scala a chiocciola per arrivare alla sommità dove una balconata mostra una vista panoramica mozzafiato.

Dall’entrata sono posti dei pannelli esplicativi della via domitia, della fondazione della città di Nîmes e della costruzione della cinta di Augusto.

All’uscita ci sono posti a sedere per distendersi dalla salita.

L’abbigliamento deve essere confortevole e sportivo, scarpe comode ed un’abbondante scorta d’acqua. Un consiglio comprare l’acqua presso le tabaccherie od i supermercati poiché nei bar od ai distributori automatici si arriva anche a pagare € 1,90 la lattina di acqua Perrier.

Scendendo il belvedere dalla Tour Magne, tutto nel verde si possono ammirare delle bellissime ninfee, si arriva al Tempio di Diana edificio che funse da biblioteca per l’imperatore Augusto.

Lunedì 30/07/2012

Al mattino un’escursione accurata ad Aigues Mortes ed al pomeriggio alla fonte Perrier, la fabbrica della celeberrima acqua. Sembra impossibile ma la visita all’azienda, museo, video in 3D sulla produzione, proiezioni sulle pubblicità a partire dal 1920 ai giorni nostri, si sta tutto il pomeriggio ed all’uscita ci si ferma a prendere il fresco al giardino botanico con varietà di piante da tutto il mondo.

Buon viaggio

Mauro Caviglione e Monica Cerva

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