In pochi ci credevano.. Ma cel’abbiamo fatta!
I posti visitati sono veramente belli, sia le città sia i paesaggi (dal “quasi deserto” attorno a Siviglia che ricorda il set di uno Spaghetti western alle collinette attorno a Tarifa che improvvisamente si aprono e svelano l’oceano e la spettacolare vista dell’Africa); penso sia un viaggio che vale la pena di fare, al di là dell’ovvia sfacchinata affrontata nel viaggio di ritorno, circa 30 h (!) in macchina con varie soste e inconvenienti…
Ecco la descrizione del nostro viaggio: 12/8 Borgomanero(NO)-Tossa de Mar Ritiriamo la macchina alla domenica mattina con un pò di trepidazione, perchè era stata affittata fino alla sera prima per un viaggio in Spagna (guarda il caso..) e non sapevamo in che condizioni ce l’avrebbero data (o se sarebbe arrivata in tempo). Tiriamo un sospiro di sollievo quando la vediamo, un pò impolverata ma integra.. L’entusiasmo sale alle stelle, si caricano i bagagli, una mega-tenda (usata solo una notte) e si parte! Si passa il pomeriggio ad Alassio da un’amica di Alberto (uno dei 4 componenti della macchina) e alla sera si parte alla volta di Tossa. Attraversato il confine di Ventimiglia proseguiamo lungo la Francia del sud in direzione Nizza, Aix en Provence, Marsiglia (qui si sbaglia strada) e Perpignan. In qualche luogo imprecisato nei dintorni della Jonquera, confine franco-spagnolo, si decide di dormire un poco…
13/8 Tossa de Mar A metà mattina arriviamo a Cala Llevadò, un campeggio arroccato sulla costa, molto carino e dalle grosse dimensioni; troviamo uno degli ultimi posti tenda su un balcone di roccia alto circa una decina di metri che dà direttamente sul mare e, non sono allucinazioni da mancanza di sonno, su una spiaggia per nudisti! Il pomeriggio lo passiamo in una delle spiaggie del campeggio a recuperare un pò e la sera andiamo a visitare Tossa de mar: è un paese tranquillo, con la “Vila Vella” posta sul mare e circondata dalle mura di una fortificazione medievale. Ceniamo in uno dei ristorantini che affollano la parte antica del paese con una Paella di pesce veramente buona. Dopo cena ci spostiamo a Lloret de Mar: avete presente Rimini? Moltiplicatela per 10! E’ un brulichìo di gente che peregrina da un locale all’altro e non riesci a fare 50 metri di strada tranquillo che un esercito di PR ti inonda di volantini e di buoni sconto per le consumazioni; dopo aver passato 2 estati qua a Lloret (97/98) mi viene un pò la nausea…
14/8 Tossa de Mar-Barcellona-Sagunto Con i riflessi rallentati dal sonno si caricano armi e bagagli in macchina e si parte per Barcellona (circa 80 Km); la visita è giocoforza limitata, visto che dobbiamo poi ripartire per Sagunto (330 Km) in serata, dove un nostro amico ci ha prenotato degli alloggi. A parte un salto al Nou Camp (dove incontriamo dei nostri amici!) visitiamo l’incompiuta Sagrada Familla di Gaudì che presenta per ogni facciata una parte della vita di Gesù; parecchio inquietante è quella dedicata alla Passione.Dopo una rapida occhiata a Plaça de la Catalunia e all’Hard Rock Cafè ci gettiamo nelle affollatissime Ramblas dove a ogni passo ci si imbatte nelle “statue viventi”, capaci di stare immobili in posizioni impossibili fino a quando qualche turista non lancia qualche soldo nel loro cestino; in fondo alle Ramblas vediamo la statua dedicata a Cristoforo Colombo e svoltiamo per il Barrì Gòtic il cuore medievale di Barcellona dove si trovano la Cattedrale e il palau de la generalitat, sede del parlamento della Catalogna.
Terminata la visita si parte per Sagunto dove arriviamo verso le 21.30 e troviamo una coppia di nostri amici che ci ha prenotato 2 stanze a La Pinada, un complesso di appartamenti posto dietro una “gasolinera”. Per le prossime 3 notti non dobbiamo pensare a dove dormire…
15/8 Sagunto-Valencia-Sagunto Oggi è ferragosto, ma il cielo è un pò nuvoloso; decidiamo quindi di anticipare la visita a Valencia, che dista circa 25 km da dove ci troviamo. Il viaggio per fortuna è breve, visto che il sottoscritto se l’è fatto nel baule, avendo caricato i nostri amici in macchina.
La visita a Valencia comincia dalla Plaça del Ayuntamento, punto centrale della città e prosegue con la Plaza de Toros (18000 posti), una delle più grandi di Spagna.
Dopo aver visitato dei mercatini caratteristici ci dirigiamo verso la parte vecchia della città, dove si trova la Cattedrale, ahimè, chiusa, in cui si troverebbe il Santo Caliz; ad un angolo della cattedrale si trova la Torre del Miguelete, alta 68 metri e chiusa pure quella, d’altra parte è ferragosto…
Ci si imbatte poi in un edificio che al suo interno sembra una Chiesa, ma al posto dei banchi ha dei tavoli dove la gente ancora oggi si trova per barattare ciò di cui ha bisogno.
Camminando camminando ci troviamo (quasi) davanti le Torres de Serranos l’antica porta settentrionale della città. Per chiudere una scena curiosa: eravamo solo noi sei (noi 4 + la coppia) in una piazzetta il cui ingresso è delimitato da un grosso arco, sentiamo il suono di un flauto provenire da chissà dove…Poi pian piano un personaggio con barba e capelli lunghissimi, con flauto e a piedi nudi, fa capolino sotto l’arco e ci parla con un mix di francese spagnolo e un suo particolarissimo linguaggio…Forse si lamenta perchè l’ho fotografato…
La spiaggia di Sagunto la sera è gremitissima, per lo spettacolo di Flamenco, la discoteca all’aperto improvvisata, ma soprattutto per i fuochi d’artificio che la fanno da padrone.
16/8 Sagunto Oggi è giornata di “decompressione” dedicata alla tintarella e allo shopping; notiamo una Escuela de Tauromachia con annessa stalla dei tori adiacente all’edificio dove alloggiamo ed anche un odore parecchio sgradevole dovuto o alla predetta stalla o a una fogna a cielo aperto…
La spiaggia di Sagunto è veramente bella, sabbia finissima e ampi spazi, un vento costante che mitiga la calura del sole che picchia per tutto il giorno; soprattutto è lontano il turismo di massa che si trova a Lloret…
Tornando dalla spiaggia andiamo a visitare sopra Sagunto le rovine di una fortificazione romana ed un teatro, pure lui romano, del II sec. Dichiarato monumento nazionale. Un problema di spie dell’olio ci fa un pò trepidare, ma tutto si risolve per il meglio.
In Tv vediamo i festeggiamenti nel porto di Sagunto per ferragosto che consistono nel lanciare delle papere in acqua, dove ad attenderle ci sono delle persone che cercano di affogarle: se non è sadismo questo…
Alla sera andiamo a cenare dal “Caballero”, un ristorante sulla spiaggia dove si esibisce un cantante melodico (1-2 canzoni vanno bene, poi…) e una graziosa cameriera si esibisce con la sorellina in alcuni passi di flamenco. Salutiamo Sagunto con una passeggiata tra le bancarelle lungo la spiaggia e connessi acquisti.
17/8 Sagunto-Granada Di buon mattino (ma neanche troppo) si parte per Granada (circa 550 Km), quindi oggi tappa di trasferimento: prendiamo come direzione Valencia e seguiamo l’autostrada fino ad Alicante, dove tagliamo verso l’interno (Murcia) con destinazione Granada; dopo Alicante l’autostrada non si paga e in certi punti è addirittura tenuta meglio che sui tratti a pagamento. Il paesaggio si fa collinoso e brullo e non sono rari i cartelli con le scritte tradotte in arabo. Mano a mano che si avanza si ha la sensazione di lasciarsi alle spalle l’Europa per entrare in una zona di frontiera con l’Africa; si notano qua e là delle gigantesche statue di tori e mi viene da pensare al particolare rapporto tra gli spagnoli e queste bestie, che rappresentano forse l’asprezza di queste terre, e quindi un avversario da combattere se si vuole sopravvivere…Che pensieri strani fa venire la stanchezza! Arriviamo a Granada nel primo pomeriggio e buona parte di questo è spesa nel trovare il Camping Sierra Nevada, dove, alla fine, riusciamo a trovare un appartamento che è un bijoux, con addirittura la cucina.
In piscina conosciamo delle ragazze italiane che ci avvertono che per visitare l’Alhambra occorre alzarsi alle 5 di mattina; tra un tuffo e l’altro ci decidiamo quindi per la visita notturna; forse una visita di giorno ci avrebbe permesso di cogliere appieno la bellezza di questa città fortificata, ma anche così è suggestivo lo stesso. Quello che colpisce di più (personalmente) sono i muri, tutti lavorati e scolpiti fino all’ultimo cm quadrato, veramente un capolavoro! Terminata la visita all’Alhambra (circa 1h30) giriamo un pò Granada alla ricerca di qualcosa da mangiare e poi a nanna.
18/8 Granada La stanchezza comincia a farsi sentire, comunichiamo tra di noi a grugniti fino a mezzogiorno, quando con un grugnito di assenso collettivo decidiamo di visitare il Sacro Monte situato su un’altura sopra Granada. Molto efficiente è il servizio di informazioni ai turisti: gli addetti girano per le strade su motorini e quando vedono una macchina straniera la affiancano chiedendo se servono particolari informazioni.
Molto caratteristiche sono le costruzioni del Sacro Monte, tutte bianche ed incastrate fra di loro in vicoli strettissimi; in una specie di giardino “pensile” è possibile farsi fare delle foto con vestiti arabi dell’epoca. Per 100 pts visitiamo uno dei tanti conventi sorti in questa zona.
Dopo un paio d’ore scendiamo a Granada e visitiamo la Cattedrale gotica, molto affasicinante la navata centrale ed alcune navate laterali, in particolare quella dedicata alla Vergine del Carmen.
Uscendo ci immettiamo nei vicoli arabeggianti del centro storico e gironzoliamo un pò fino al monumento (con fontana) dedicato a Isabela la Catolica.
Dopo cena giriamo ancora per il centro e ci infiliamo in un centro commerciale a fare degli acquisti.
19/8 Granada-Siviglia Oggi il trasferimento è relativamente breve (circa 250 Km); il paesaggio si fa ancora più aspro, con la terra bruciata dal sole e la temperatura che aumenta. Saltano all’occhio delle abitazioni scavate nel tufo, con il camino che fa capolino sul fianco della collina; ci stiamo addentrando nel cuore dell’Andalusia la cui capitale, Siviglia, raccoglie circa la metà dell’intera popolazione della regione.
Siviglia è molto più città rispetto a Granada, e ce ne accorgiamo; dopo aver scoperto che l’ufficio informazioni turistiche è chiuso la domenica (!!) riusciamo a trovare alloggio nell’unico campeggio della città, cioè vicino all’aeroporto.
Dopo una rinfrescata veloce incominciamo nel pomeriggio la visita alla città dalla Torre de Oro, posta a controllo del Guadalquivir, il fiume che taglia in due Siviglia e fa da spartiacque tra il centro vero e proprio e la parte moderna. Dopo aver seguito un percorso consigliato che ci porta a vedere tra le altre cose la Plaza de Toros arriviamo al complesso della Cattedrale, uno dei più sfarzosi monumenti della cristianità, edificata sulle rovine della grande Moschea dopo il repulisti della Reconquista; è un peccato che per vedere una così bella costruzione se ne sia dovuta abbattere una altrettanto (credo) bella. Essendo domenica la visita alla cattedrale è aggratis; l’interno è spettacolare e di uno sfarzo incredibile; al centro dell’edificio è posto il coro, sormontato ai lati da due giganteschi organi. La pala dietro l’altare è alta tra i 12-15 metri, completamente placcata d’oro e lavorata fin nei minimi particolari; tutto questo sfarzo è ribadito ancora nel museo con i tesori della Cattedrale.
Dopo cena la serata si conclude in un piccolo localino la cui insegna ci dice essere aperto dal 1894; visto l’odore di chiuso all’interno le imposte non le aprono dal 1920…
20/8 Siviglia La giornata incomincia all’insegna di una forte calura (il termometro supererà abbondantemente i 40°); fatta la scorta d’acqua da quei rabbini del supermercato del camping (200 pts 1 litro ½ d’acqua) si parte. Cominciamo dalla Puerta Macarena per addentrarci nella parte vecchia della città; visitiamo una piccola chiesetta dove si notano 2 cose: 1) la devozione popolare in questi luoghi è molto forte – 2) sulle colonne della Chiesa sono montati dei ventilatori che lavorano incessantemente. Continuando a camminare ci si ritrova nel centro della città, dove ci fermiamo a riposare e a mangiare.
Sono molto forti le suggestioni arabe che si ritrovano ad ogni angolo della città e, cosa molto curiosa, non è difficile trovare in edifici cristiani quali monasteri e chiesette dei richiami all’architettura araba (cosa alla quale non sfuggono alcuni scorci all’interno della Cattedrale).
Dopo una lauta sosta ci mettiamo in marcia con direzione Plaza d’Espana, che si raggiunge attraversando un grande parco molto ben tenuto. La piazza ha la forma di un ferro di cavallo che segue la conformazione dell’immenso palazzo sullo sfondo; è possibile navigare in una barca a remi su un fossato artificiale riempito d’acqua che segue l’andamento della piazza.
Il caldo comincia a farsi sentire e, riattraversando il parco, è impossibile sfuggire alla tentazione di bagnarsi sotto i getti degli innafiatoi che irrigano le piante…
Ci dirigiamo verso l’Alcàzar, fortezza prima araba e in seguito dei re cristiani, che fronteggia il complesso della Cattedrale, ma essendo chiuso, scattiamo un paio di foto (magra consolazione).
Molto suggestiva è la veduta della Giralda (la torre costruita al posto di un minareto) al tramonto.
Dopo una doccia in campeggio giriamo i localini posti lungo il Guadalquivir, frequentati soprattutto da giovani del posto ed assaggiamo gli aperitivi locali, le Tapas, e ceniamo ben oltre le 10 di sera, ormai “sincronizzati” con gli orari locali.
21/8 Siviglia-Cadice-Tarifa Siamo arrivati all’ultima tappa del viaggio, Tarifa-Gibilterra, ma una sorpresa ci attende…Finiti di caricare i bagagli mi si fa incontro una ragazza inglese, Hannah, che a noi, 4 perfetti sconosciuti, chiede un passaggio fino a Tarifa…Ha 22 anni e appena ha un pò di soldi in tasca gira il mondo in questo modo; decidiamo di darle il passaggio, tanto la macchina è spaziosa e il viaggio non è lungo (circa 200 Km) e poi lei è britannicamente graziosa.
Dopo un veloce pranzo a Cadice ci dirigiamo spediti verso Tarifa, terra di surfisti e di frontiera; il paesaggio è ondulato, formato da colline bruciate dal sole sulle quali pascolano enormi mandrie di mucche. Ad un tratto sulla destra si apre uno spiraglio e si vede l’oceano e di fronte, grazie alla giornata molto nitida, si vedono le alture dell’Africa! Scarichiamo Hannah alla stazione dei bus e incominciamo il nostro peregrinare alla ricerca di un giaciglio: tutto pieno! Alla fine troviamo posto in un ostello anonimo, ben tenuto e con un “problemito” che si rivelerà tragicamente la notte! Dopo un’oretta di spiaggia andiamo a cenare e a visitare la città vecchia di TarifaAlle 2.30 della notte il “problemito” si fa sentire: dormiamo attaccati al Far Out,una discoteca di musica Hardcore pesantissima che comincia a tarda notte per finire alle 8-8.30 del mattino…
22/8 Tarifa Dopo una notte passata ad infilarci il cuscino nelle orecchie optiamo per una giornata rilassante. La nebbia (molto umida) proveniente dall’oceano ci mette un pò ad andarsene; passiamo tutto il giorno in spiaggia e la nebbia si ripresenta a mezzogiorno: un sole che spaccava le pietre ma non si vedeva a un palmo dal naso! Una menzione speciale va alla glacialità dell’acqua dell’oceano..
Essendo Tarifa la Ciudad del vento non potevano non fiorire sport quali windsurf e kite-surf; in quest’ultimo ci si fa trainare da un piccolo paracadute e si scivola sull’acqua su un’apposita tavola.
La via “principale” di Tarifa è un continuo susseguirsi di negozi specializzati per surfisti, neanche a buon mercato, direi.
Tramite una porta dai richiami moreschi si entra nella parte vecchia di Tarifa, un tempo interamente circondata dalle mura dell’Alcàzar; la cittadina è molto piccola e tranquilla, a patto di non uscirci, pena l’incontro con ceffi poco raccomandabili.
Si torna a letto con una scorta di tappi per le orecchie…
23/8 Tarifa-Gibilterra-Tossa de Mar Dopo aver cercato di dare fuoco alla discoteca si parte per Gibilterra, meta ultima del nostro viaggio; appena arrivati la Rocca ci colpisce subito per la sua imponenza.
Attraversata la dogana,in quanto Gibilterra è ancora retaggio di sua maestà, entriamo in un curioso mondo anglo-ispanico, dove ci si sente in parte in Spagna, ma i cartelli delle vie sono inglesi, ci sono i bobbies col caratteristico cappello che danno le informazioni e la vita è cara come in Inghilterra! Per 4.000 pts un tassista ci propone un tour della Rocca di circa 1h30; giusto il tempo prima che scada il ticket del parcheggio. Visitiamo delle grotte, una parte di un tunnel di 50 km scavato interamente a mano dagli inglesi (Gibilterra è colonia britannica dal 1704) e incontriamo una colonia di simpatiche scimmiette che vengono a prendere le noccioline direttamente dalle nostre mani; una foto con la scimmietta in testa è un must al quale non ci si può sottrarre…
Il nostro amico tassista (tra l’altro di origine toscana) ci fa notare che questo è l’unico punto al mondo dove si vedono 2 continenti, un oceano e un mare…Lui è di Gibilterra è ci dice che il 70% della popolazione è italiana, il resto si divide fra arabi, indiani, ebrei, inglesi e spagnoli.
Attraversata una mini-pista di atterraggio ci dirigiamo in dogana e di lì a mangiare (nota: quei volponi del McDonald’s, per ribattere alle accuse di voler uniformare il modo di mangiare in tutto il mondo, hanno ideato dei panini che vanno ad identificarsi con determinate aree geografiche: McSahara, McIndù, McAustria…).
Dopo le nostre belle 3h30 di coda fin oltre Malaga ci dirigiamo spediti verso Tossa; alle 2.00 di notte ci ferma la polizia in autostrada per una lampadina bruciata e, dopo mezz’ora di tentativi per cambiarla, il poliziotto ci lascia andare…Senza neanche una multa! 24/8 Tossa de Mar-Borgomanero Arrivati a Cala Llevadò in mattinata (vd primo giorno) chiediamo un appartamento: non ne hanno! Stare in tenda non se ne parla neppure, quindi…Si rimonta in macchina (devo dire che è un piacere viaggiare su un’Espace) con direzione casa, dove arriviamo dopo circa 30 h di viaggio complessivo.
Ecco tutto, forse mi sono dilungato un pò troppo, ma i ricordi sono ancora freschi e non ho il dono della sintesi! Mi scuso in anticipo se vi sono delle inesattezze, magari riguardo ad alcuni particolari sui monumenti visitati, ma per quest’anno ci siamo improvvisati turisti (molto) per caso! Pavese Lucio