In Oman con bambino al seguito

Viaggio nel centro-nord del sultanato
Scritto da: LorellaV
in oman con bambino al seguito
Partenza il: 06/12/2015
Ritorno il: 20/12/2015
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
PREMESSA

Siamo una coppia con un bimbo di 10 anni.

Subito in aeroporto a Muscat abbiamo comperato una scheda telefonica per 7 OMR CON 2 GB e telefonate. Il Wi-Fi c’è praticamente in tutti gli alberghi. La benzina costa 0,120 OMR al litro (cioè 30 centesimi al litro). Le strade sono fantastiche, perfettamente asfaltate. Bisogna fare attenzione ai dossi che sono piuttosto alti e frequenti, ma comunque segnalati. Il cibo costa poco e ci sono negozietti e ristoranti ovunque. Gli alberghi sono molti di più di quelli indicati sulla Lonely Planet e anche di quelli che si trovano su Booking. La gente è molto cordiale e disponibile, anche con il bambino, gli chiedevano sempre il nome e da dove veniva. Non abbiamo mai avuto la minima sensazione di insicurezza. L’inglese è molto diffuso anche perché ci sono tantissimi indiani. Le donne praticamente inesistenti. Si vede raramente qualche ombra nera in giro, qualcuna in più nei grandi supermercati. Spesso ci è capitato al ristorante di vedere uomini con i figli, in alcuni ristoranti ci sono anche delle “family room” riservate appunto alle famiglie. Il fuoristrada utile ma non indispensabile nel senso che per andare nel deserto bisogna comunque avere una guida. Quello che avremmo potuto fare da soli ma era necessario il fuoristrada sarebbe stata la traversata Wadi Bani Awf (abbiamo chiesto informazioni un’auto con autista a Nizwa sarebbe costata 90 OMR per tutta la giornata) e Jabel Shams.

Domenica 6 dicembre 2015: MILANO

Partenza con Airoman da Malpensa alle 21.30.

Lunedì 7 dicembre: MUSCAT

Arrivo a Muscat alle 7. Auto a noleggio, non un fuoristrada, e subito visita alla grande moschea. Interessante. Poi old Muscat con giro a piedi attorno al palazzo del sultano che è chiuso ai visitatori. Sera passeggiata sulla corniche e visita al suq. Vendono pashimine, incenso, pugnali, profumi e altri oggetti per turisti. . Non ha senso cambiare al suq, il cambio è lo stesso applicato al bancomat 1 OMR = 2,5 Eur.

Hotel White Nile in zona Riwi. Camera spaziosa, il bagno da rifare. 30 OMR con colazione

Martedì 8 dicembre 2015: MUSCAT – AL MISFAH

Partenza per la zona delle montagne. Le grotte di Al Hotta sono chiuse per manutenzione. Ci dirigiamo al paesino di Misfah, un’oasi di montagna, dove si coltivano datteri e ci sono delle vecchie case, purtroppo un po’in rovina. Ci sistemiamo nella Old Guesthouse dove ci fanno un prezzo scontato per la bassa stagione, 45 OMR la mezza pensione. Letti a terra e bagno in comune, ma intanto eravamo soli. Merita davvero il soggiorno. Salitina alla vecchia torre sopra il paese da dove si gode di un bel panorama, soprattutto al tramonto. Cena a buffet sul terrazzo tra le palme. Tisana al timo da provare.

Mercoledì 9 dicembre 2015: AL MISFAH – JEBEL SHAMS – NIZWA

Tranquilla passeggiata di un’oretta nel wadi fino ad arrivare alla sorgente e ritorno. Sarà il più “autentico” wadi incontrato. Partenza alla volta di Jebel Shams. Siamo saliti con la nostra auto, dopo qualche km la strada diventa sterrata però usando la prima e la seconda ce la si fa. Non siamo arrivati fino alla cima ma fino al Jebel Shams Resort, da dove si gode comunque un notevole spettacolo sul canyon. Ci è poi stato detto che non serve andare fino in cima perché è zona militare e il viewpoint è raggiungibile solo a piedi con una camminata di un’oretta e il panorama non è più bello di quello che si gode da dove ci siamo fermati noi. Al rientro tappa ad Al Hamra e visita al museo Bilad al Sifah che non è semplice da trovare perché ci sono delle indicazioni che portano al nulla, bisogna proprio chiedere, a noi ci ha direttamente accompagnato un bel ragazzo con la sua sfavillante coupé bianca. Costa 3 OMR danno dello squisito caffe al cardamomo e datteri, serviti nel “soggiorno” tradizionale seduti a terra. Poi un paio di donne mostrano come fare il pane, la tostatura del caffè, l’estrazione dell’olio da una pasta ottenuta da dei semi, forse arachidi. Sembrerebbe essere l’unica casa di fango rimasta in piedi in tutto l’Oman. Notte al Noor Majan Camp in un bungalow con due camere a 42 OMR con colazione super abbondante che ci serve anche da pasto. Purtroppo si sente in lontananza la strada. Cena a Nizwa Al-Zuhli restaurant, come segnalato dalla Lonely Planet.

Giovedì 10 dicembre: NIZWA – JEBEL AKHDAR – NIZWA

Birkat al Mawz (Mouz) l’idea era di noleggiare un’auto 4×4 per salire sul Jebel Akhdar, poi siamo stati avvicinati da un ragazzo che ci ha offerto di accompagnarci per 30 OMR, abbiamo posto la condizione che probabilmente non avremmo voluto rientrare prima delle 16.00 e siamo partiti (altri allo stesso prezzo il giorno prima ci offrivano una gita di due, tre ore). Ci ha portati a Al Aqor, praticamente sulla destra dell’hotel Sahab da dove parte il sentiero W18 che porta al paesino di Al Ayn e poi a Sherageh. Un’ora di cammino tra i terrazzamenti che vale la pena di fare. Purtroppo dicembre non è la stagione delle fioriture, ma lo stesso ci sono degli appezzamenti verdi. Ritroviamo Zaher all’ultimo paese. Poi ci dirigiamo a Wadi Bani Habib e anche qui non ci accontentiamo di fermarci al primo villaggio ma raggiungiamo il secondo. Non ci abita più nessuno da diversi anni e le case stanno crollando e fra pochi anni non ci sarà più nulla. Certo che queste case di pietra e fango erano un tutt’uno con l’ambiente circostante, semplicemente poesia. Ma è un po’ come alcuni nostri borghi di montagna, ormai solo vaghi ricordi della vita di un tempo. Zaher ha voluto accompagnarci e ci ha confessato che non si era mai spinto al secondo paese. Qui ha raccolto dei rami di un albero le cui foglie vengono fatte seccare, ridotte in polvere e usate dalle donne per rendere belli i capelli, ho dovuto accettare il cadeaux, ma temo di non arrivare mai a completare tutto il processo. Ultima puntatina all’altopiano superiore e poi ritorno per le 16.00 come preventivato. Ci ha offerto un masala the con latte in un bar, che buono. Poi due passi nella parte vecchia Birkat al Mawz, anche qui case di fango abbandonate e palmeto.

Venerdì 11 dicembre: NIZWA – WAHIBA SANDS

Nizwa di buonora a vedere il mercato del bestiame che si tiene solo al venerdì dalle 7 alle 9. In pratica i venditori fanno girare gli animali in tondo sotto un portico e gli acquirenti guardano e valutano. Siamo arrivati poco prima delle 9 ed effettivamente dopo mezz’ora era finito tutto. Visita al forte e partenza per il deserto. Ci siamo sistemati a Al Areesh Camp 60 OMR mezza pensione. Erano circa le 16.00 quindi siamo andati sulle dune dietro fino al tramonto. Nostro figlio si è divertito come un pazzo a correre su e giù per le dune. Cena a buffet e fuoco sotto le stelle con due famiglie indiane.

Sabato 12 dicembre: SUR

Mattina ancora sulle dune, poi giro di giostra in cammello per nostro figlio a 1 OMR e partenza per Wadi Bani Khalid. I cartelli stradali indicano Mutaq Cave. Il posto è decisamente turistico. Grande parcheggio e via lastricata per raggiungere l’area pic-nic poi parte il sentiero lungo il wadi. Si raggiungono le grotte la cui entrata è esattamente al termine di una scala in cemento. Ci vuole la pila e fa un caldo insopportabile e… non c’è nulla da vedere, si sente il fiume chef passa all’interno. Abbiamo poi proseguito per una decina di minuti giusto per vedere un po’ più di wadi e per far divertire nostro figlio a saltare su e giù per le rocce. Bagno ristoratore, l’acqua è calda. Io non l’ho fatto perché non avevo voglia di farlo “vestita”. Poi Sur hotel Al Faisal, ottimo rapporto qualità prezzo 23 OMR senza colazione. Giro serale ad Ayjah, ma niente di davvero interessante. La ricerca di un posto dove cenare si è rivelata più difficile del previsto, nel senso che pensavamo sulla corniche di trovare qualche posticino invitante, invece c’è un solo ristorante sgarruppato dove però abbiamo cenato decentemente per 2,600 OMR.

Domenica 13 dicembre: SUR – AL JINZ

Siamo andati a visitare il museo all’aperto, con alcune vecchie barche e soprattutto un bellissimo dhow del 1951. Poi abbiamo fatto un salto anche in cantiere navale dove stavano costruendo due dhow in legno. Al JINZ si può andare in spiaggia solo la mattina. Ci siamo sistemati al Naseem Camp dove saremo gli unici ospiti e siccome non abbiamo prenotato abbiamo spuntato 10 OMR di sconto quindi la mezza pensione ci costa 50 OMR. Siamo andati a prenotare l’escursione serale per le tartarughe al costo di 7 OMR per tutti e tre. Quindi siamo andati a Ras al Haad, volevamo fare un po’ di spiaggia e mare, ma c’era un po’ di vento e la posizione migliore è stata dietro le public toilette vicino al Sur Beach Hotel. Abbiamo incontrato una coppia di svizzeri con un ragazzo di 13 anni, sono in giro in camper da luglio e torneranno il prossimo luglio! Sera alla Turtle Reeserve. siamo in novilunio, momento favorevole per la deposizione delle uova. Infatti siamo stati fortunati e ne abbiamo vista una e poi anche un po’ di piccoli nascere, che abbiamo messo noi in acqua evitandogli la prima grande fatica.

Lunedì 14 dicembre: Al JINZ – MASIRAH

Partenza per l’isola. La strada è veloce ed effettivamente è particolare passare con una strada asfaltata in mezzo alle dune. Arrivati a Shannah alle 12.00 il traghetto è partito dopo due ore cioè quando si è riempito! Un’ora e mezza di viaggio. Hotel Danat al Khaleej 27 OMR a notte. Purtroppo è nuvoloso e c’è bassa marea, impossibile fare il bagno di fronte. Quindi passeggiata sul lungomare, praticamente il cimitero dei pesci. Cena con pesce alla griglia al ristorante turco.

Domenica 15 dicembre: MASIRAH

All’albergo ci hanno dato una piantina, ci siamo diretti alla punta sud. Nessuna traccia di indicazione per le tombe di cui alla Lonely Planet. Sul lato destro c’è una bella spiaggia di sabbia bianca, abbiamo fatto snorkeling e abbiamo visto un po’ di bei pesci. Pare sia consigliato l’uso di scarpette da scoglio per evitare possibili contatti con pesci nascosti sotto la sabbia, noi non ce le avevamo e non ci è successo nulla. Un signore molto gentile ci ha regalato tre conchiglie. Poi siamo andati sul lato sinistro della punta ma l’acqua è più mossa e non abbiamo visto quasi nulla. Abbiamo proseguito nel periplo. È un paesaggio lunare, siamo andati alla spiaggia di Al Byiani (o qualcosa del genere) a vedere il tramonto, sperando di vedere qualche traccia di tartaruga, ma nulla. Cena al White Restaurant, sempre pesce. Effettivamente l’isola non ha nulla di così fantastico, è stato interessante lo snorkeling.

Mercoledì 16 dicembre Masirah: Seeb

All’albergo ci dicono che il primo traghetto parte alle 8. Arrivati al porto troviamo l’aliscafo NFC, per il quale però bisogna avere il biglietto. Torniamo indietro per farlo, ci dicono che è pieno. Torniamo al porto piuttosto alterati perché il prossimo traghetto potrebbe essere dopo un paio d’ore. Prima di salpare i marinai ci fanno segno di salire, effettivamente, era mezzo vuoto. In un’ora siamo a Shannah e… gratis, perché i marinai ci fanno segno d’andare. In quattro ore siamo a Wadi Shab, siamo passati da Al Kamil ma non è una grande idea perché la strada è piuttosto trafficata rispetto a quella costiera dove riuscivamo ad andare a 150. La barca che ci traghetta aldilà del fiume costa 1 OMR. Si cammina per poco meno di un’ora poi si lasciano i vestiti, noi decidiamo di portarci i nostri averi dentro uno zainetto che però mio marito è costretto a portarsi in testa perché in alcuni punti non si tocca (comunque ho la sensazione che avremmo potuto anche lasciarlo insieme ai vestiti senza problemi). Sarebbero state anche molto utili delle ciabatte perché c’è un pezzettino da fare camminando su dei sassi. Alla fine raggiungiamo il pertugio giusto della dimensione di una testa che ci consente di raggiungere l’ultima pozza con cascata. Io torno subito indietro perché l’acqua è freschina e mi sento congelata. Il tutto dura circa tre ore. Avremmo voluto fermaci ad As Sifah ma i resort costano troppo, proseguiamo per Seeb. Hotel Gulf Crowne.

Giovedì 17 dicembre: SEEB – IBRI

Non avendo pianificato prima tutto l’itinerario, non essendo andati a sud e decisamente non interessati a rimanere a Seeb, ci avanzavano un paio di giorni. Abbiamo deciso ritornare tra i monti. Prima sosta al forte di Jabrin, il più interessante di tutti all’interno. Poi villaggio di Sint, che si trova su un bel altipiano, carino, ma anche qui le costruzioni sono tutte recenti e la plastica ovunque. Siamo saliti sulla collina con le tombe a cumuli di pietra di Al Ayn. Effettivamente dietro c’è una bella montagna che ricorda le Dolomiti, ma il sole tramonta davanti, non dietro come scritto dalla Lonely Planet. Suggestivo. Le tombe di Bat sono solo un accenno ma sono davvero su ogni collina. Notte a Ibri al Majid Hotel Apartment 20 OMR.

Venerdì 18 dicembre: IBRI – BARKA

Partenza per Al Rustaq, visita alla sorgente calda è una bella pozza dalla quale l’acqua sgorga a 45 gradi e dicono di usarla anche per bere. Giro al suq e all’attiguo mercato del pesce. Poi per riprendere la strada ci siamo persi nelle vie della vecchia città ma ne è valsa la pena. Ennesimo forte a Nakhl e poi sorgenti calde dove un sacco di bambini fanno il bagno. Poi Barka, Oriental Site Hotel OMR 23. Questo hotel, che non è segnato sulla Lonely e nemmeno su Booking.com si trova vicino al Roundabout di Barka (incrocio del RT1 Muscat Sohar con la strada che porta a Al Rustaq dietro ad Al Kwthar Hiper Market), noi abbiamo avuto una soffiata da un’amica che ci era stata con Avventure nel Mondo. Tel. 26884623.

Sabato 19 dicembre: ISOLE DAMANYAT

Sveglia presto per andare alle isole Damanyat. Costo abbastanza elevato, 53 OMR l’immersione e 23 OMR lo snorkeling anche per il bambino. Abbiamo raggiunto Al Sawadi Beach Resort. Questi grandi alberghi proprio non mi piacciono. L’organizzazione non è Extra-Divers, adesso c’è n’è un’altra Global Scuba. Siamo arrivati alle 8 ma siamo partiti alla 9,30. Ci saremmo potuti fermare a vedere la corsa dei cammelli che avevamo visto per la strada. All’isola c’è una spiaggia bianchissima. I pesci sono bellissimi e abbiamo visto anche le tartarughe. Poi ci hanno portato in un altro punto con la barca, io ho visto due grossi calamari. Altre persone le murene e due piccoli reef shark! Anche mio marito è rimasto contento, ha visto una manta, uno squalo leopardo è una quantità infinita di pesci.

Domenica 20 dicembre: BARKA – MILANO

La mattina decidiamo di impiegare quelle due ore per acquistare il famoso dolce Halwa di cui Barka è il miglior produttore. Lo troviamo proprio al roundabout, 3 OMR per un chilo e poi il commesso regala 1 OMR a mio figlio che lo spende subito in chicken burger e pepsi.

Poi ci avanza tempo per andare a vedere la casa forte di Bilah. Le indicazioni della Lonely sono un po’ imprecise, dal rouund about si va in direzione Sohar per circa 3 km, si gira a destra e si va avanti per circa 2 km. Unica visita guidata di tutto il tour e scopriamo a cosa servivano quelle ruote dentate che avevamo visto nei precedenti castelli. Erano le ruote dei pozzi che quando giravano emettevano un suono dolce e quindi la vita dei contadini era sempre accompagnata da questa musica soave (così ci ha raccontato il signore gentilissimo che ci ha accompagnato). C’era anche un televisore con un video avessimo voluto, ma il tempo era scaduto e dovevamo dirigerci all’aereoporto.



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