In Namibia con bambini

Ricordandomi quanto furono utili i racconti di altri turisti per caso nell’organizzare il mio viaggio, cercherò anch’io di dare un piccolo contributo per coloro che vorranno recarsi in Namibia. So che in queste pagine si cerca anche un buon motivo per decidere questo o quel viaggio, non solo informazioni utili una volta che la meta è stata...
Scritto da: marcobianchi
in namibia con bambini
Partenza il: 16/08/2009
Ritorno il: 01/09/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
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Ricordandomi quanto furono utili i racconti di altri turisti per caso nell’organizzare il mio viaggio, cercherò anch’io di dare un piccolo contributo per coloro che vorranno recarsi in Namibia.

So che in queste pagine si cerca anche un buon motivo per decidere questo o quel viaggio, non solo informazioni utili una volta che la meta è stata decisa.

Ebbene inizio spiegando che ho scelto la Namibia perché volevo visitare l’Africa in sicurezza poiché viaggiavo con moglie e figlia di 6 anni, in modo particolare rispetto al rischio malaria. Per chi come noi ha escluso dal viaggio le zone all’estremo nord ed il Caprivi, tale rischio è praticamente nullo e quindi non è necessaria alcuna profilassi. L’Etosha sotto questo aspetto è considerato probabilmente il più sicuro tra i principali parchi di tutta l’Africa (in agosto poi il clima è particolarmente secco e non eccessivamente caldo). Nel mio viaggio, devo dire inoltre, che non ho mai percepito rischi rispetto alla sicurezza personale (furti, rapine, truffe, ecc.). La sensazione è che in questo senso la Namibia è un paese più sicuro dell’Italia. Il popolo namibiano nelle sue diverse etnie si è mostrato sempre molto ospitale e pacifico. Inoltre la Namibia, oltre al safari (splendido dell’Etosha!) offre paesaggi mozzafiato e ben si presta al tipo di viaggio che personalmente prediligo e cioè on the road, autonomo e itinerante. Le distanze tra una località e l’altra sono spesso considerevoli e si percorrono in territori selvaggi, ma non sono da intendere come semplici trasferimenti perché lo spettacolo della natura è in molti casi meraviglioso. A coloro che amano la fotografia posso assicurare che riporterete a casa centinaia di scatti eccezionali! A coloro che hanno figli, anche piccoli come la mia, posso dire che il viaggio è fattibilissimo, a condizione ovviamente che siano abituati a percorrere molti Km in auto. Mia figlia è risultata molto stimolata da ciò che la circondava, e in particolare dagli animali. Le sistemazioni da noi scelte si sono rivelate tutte pulite e confortevoli, le condizioni igieniche sono entro standard di assoluta normalità, non abbiamo avuto problemi di nessun tipo; il viaggio è stato bellissimo … ce lo ricorderemo per sempre! Per chi volesse iniziare a pianificare il viaggio in linea di massima gli itinerari potrebbero essere: – il giro classico (più breve) comprende Windhoek (dove si arriva e riparte dall’unico aeroporto internazionale) – Sossusvlej – La Costa – Damaraland – Etosha – ritorno a Windhoek (o viceversa). Tempo necessario: almeno 8 giorni (escluso i voli); – un secondo (più ampio) che può aggiungere o il sud (Keetmanshoop – Fisher River Canyon – Luderitz ed eventualmente una puntata nel deserto del Kalahari), o l’estremo nord (Kaokaland – fiume Kunene – Epupa Falls ) Tempo necessario: almeno 2 settimane (escluso i voli); – se avete 3 settimane a disposizione potrete compiere il giro completo; – ci sarebbe anche il Caprivi, ma generalmente è un itinerario a parte.

C’è anche chi pensa di abbinare al viaggio altri paesi (Botswana o Sudafrica), ma in questo caso dovreste avere molto tempo a disposizione! In ogni caso l’itinerario è opportuno che siate voi a costruirvelo, dopo esservi documentati ed aver individuato le cose che più vi interessano. GUIDE: ottima la Footprint Ed. White Star, meglio rispetto alla Lonely Planet, c’è anche la Insight Guides Ed.Mondadori con informazioni generali e storiche più complete e belle foto a colori.

PRENOTAZIONI: Il viaggio è tranquillamente organizzabile per conto proprio in internet con costi di gran lunga inferiori ai tour organizzati che volendo comprendono pure la guida-autista. E’ necessario però muoversi con largo anticipo, soprattutto per chi intende viaggiare in Luglio-Agosto. Io, dopo aver prenotato il volo, studiato l’itinerario e le possibili sistemazioni, ho deciso di appoggiarmi (seguendo il consiglio di altri turisti per caso) ad una agenzia locale: la Cardboard Box Travel. E’ stata un ottima scelta che rifarei senza ombra di dubbio poiché Anita (la referente con cui ho colloquiato attraverso una infinità di e-mail) si è rivelata rapida nelle risposte, gentile, efficiente, affidabile. In ogni caso il loro sito (www.Namibian.Org) è comunque interessante da consultare per informarsi sulle possibili sistemazioni, escursioni, noleggio auto, ecc. Con relativi prezzi (che generalmente sono gli stessi praticati dai lodge senza aggravio di spesa per voi perché la commissione per l’agenzia è a carico dei lodge stessi). Ma vi sono molte altre possibili agenzie namibiane che, per quanto letto, sono generalmente affidabili ed efficienti.

Il BIGLIETTO AEREO, che ha l’incidenza maggiore sul costo complessivo, è stato acquistato a febbraio (con partenza 16 agosto) su Edreams al prezzo di € 1.050,00 a persona (Milano-Monaco-Joannesburg-Windohek a/r emesso da Lufthansa). Se pensate di viaggiare in agosto è consigliabile prenotare molto in anticipo. A giugno e settembre potrete trovare voli più a buon mercato.

NOLEGGIO AUTO: Nonostante la gran parte delle strade non sia asfaltata ed il rischio forature è elevato, il giro classico (che evita l’estremo nord) si può fare anche con auto berlina. Io ho optato comunque per un 4×4 Nissan double-cab (Namibia Car Rental € 1.350,00 per 15 giorni con copertura assicurativa totale = zero excess) e col senno di poi è la scelta che consiglio vivamente se potete (anche a fronte di un sensibile maggiore costo). Questo tipo di auto ha generalmente la doppia ruota di scorta ed un serbatoio carburante supplementare che consente un’autonomia di circa 900 km. Noi non abbiamo mai forato e avuto zero problemi. Per i più avventurosi c’è la possibilità di noleggiare lo stesso 4×4 con tenda sul tetto e attrezzatura varia per il campeggio (questa soluzione consente di abbattere le spese di pernottamento nei lodge). Considerate però che dovrete avere il necessario spirito di adattamento e che in agosto di notte fa freddo! soprattutto al sud.

Qualche consiglio: estrema attenzione il primo giorno (per chi non ha mai guidato a sinistra) perché è tutto al contrario! Si lo so che è banale, ma il rischio di imboccare il senso sbagliato è veramente alto, poi però ci si abitua velocemente; non rischiate di rimanere senza benzina (i distributori sono ben segnalati sulla cartina stradale che il noleggiatore vi fornirà, ma spesso molto distanti l’uno dall’altro); calcolate bene i tempi per arrivare a destinazione prima che faccia buio (in agosto alle 18 il sole è già tramontato!).

A questo proposito dovrete abituarvi ad orari diversi dai nostri abituali! La luce diurna (alba ore 6 – tramonto ore 18) va sfruttata al massimo, quindi sveglia molto presto compensata dal fatto che la sera alle 22 sarete già a letto, ma forse anche prima! (la cena nei lodge e nei ristoranti in genere è servita dalle 18.30 alle 20.00 e dopo cena non c’è molto da fare!).

Avevo letto che è meglio dotarsi della patente internazionale; io non l’avevo, ma ne il noleggiatore, ne i poliziotti che mi hanno fermato 2 volte per un semplice controllo, me l’hanno chiesta.

MAPPA: quella a cura della Roads Authority 2009/10 fornitaci dalla Agenzia, identica peraltro a quella in dotazione all’auto, è eccellente (comprende anche la mappa interna all’Etosha); in caso contrario procuratevene una presso l’Ufficio del Turismo Namibiano a Windhoek quando arrivate, perché è fondamentale averla. Nella costruzione dell’itinerario è importante calcolare le distanze e relativi tempi di trasferimento tra una località e l’altra; sulle strade non asfaltate potreste considerare una media indicativa di 60-70 Km/ora (che si abbassa se pensate di fermarvi spesso a fare foto, osservare gli animali, toccare con mano la natura); per le distanze la guida Footprint dispone di mappe dettagliate.

Personalmente ho optato per il tour più breve, nonostante avessi 2 settimane a disposizione, in considerazione del fatto che 3000 Km di scarrozzamento per la mia piccola Marta parevano già abbastanza! (alla fine ne ho percorsi 3400). Ho scelto quindi di fermarmi più di una notte in varie località, contrariamente ad itinerari di altri viaggiatori molto “serrati”, evitando un mordi e fuggi che arrivando la sera e ripartendo la mattina successiva non ti consente di godere appieno del luogo (c’è anche il rischio di non vederlo proprio!). La prima ed ultima notte a Windhoek (Guest House Terra Africa – molto carino e accogliente) 2 notti a Sesriem (Little Sossus Lodge – bella atmosfera e ottima la cena – 48 Km dal cancello d’ingresso). Per la visita a Sossusvlei è fondamentale entrare prestissimo al cancello per godere dei colori intensi con effetto ombra nera delle dune perchè dopo un paio d’ore dall’alba svaniscono, farete foto fantastiche!. Per evitare la coda che si forma al mattino, se vi è possibile pagate il biglietto d’entrata la sera prima. La strada interna che porta a Sossusvlej (60 Km) è asfaltata. Il paesaggio creato dalle dune è spettacolare! Nonostante avessimo un 4×4 abbiamo deciso di farci trasportare dalle navette (110 $N a testa, la bambina gratis) nell’ultimo tratto dal parcheggio 2×2 a Sossusvlej, perché se non siete driver esperti c’è il rischio di insabbiarsi. Non mancate l’esperienza di salire sulla cresta di una duna. A Deadvlej (un po’ affollata ma suggestiva) potrete fare altre foto cartolina con soggetto gli alberi morti sul fondo essicato del lago con le dune arancioni sullo sfondo. I paesaggi intorno a Sesriem sono molto belli (Namib – Naukluft Park e Namib Rand Nature Reserve) e facili gli incontri con animali. Di notte nel buio assoluto in assenza di luna sono rimasto prima allibito poi emozionato di fronte a miliardi di stelle!!, con la nebulosa nitidissima della Via Lattea in primo piano, mai vista una cosa simile!!! A Solitaire sarà inevitabile assaggiare la torta di mele calda (discreta), cosa che è già toccata a tutti i viaggiatori transitati da quelle parti.

-1 notte a Walvis Bay (Langholm Hotel – senza lode ne infamia) e 2 notti a Swakopmund (See Breeze Guest House – pulito e accogliente) che mi hanno consentito di effettuare varie escursioni: 4×4 a Sandwich Harbour (giornata intera, consigliata!!!) www.Mola-namibia.Com; gita in barca tra foche che saltano sulla barca, delfini, abbiamo avuto la fortuna di vedere anche una balena! degustazione di ostriche (mattinata, consigliata!) www.Namibianchaeters.Com; scenic flight a Conception Bay (volo di 1 ora e 30 min con Cessna 6 posti, nel pomeriggio sul deserto con ritorno costeggiando l’oceano) www.Pleasureflights.Com.Na dal costo molto elevato, circa € 200 a testa, ma di una bellezza straordinaria! Le dune di sabbia che arrivano sull’oceano creano un paesaggio davvero unico! Ne potrete godere anche con il 4×4 a Sandwich Harbour citato sopra. Sono possibili anche molte altre escursioni, conviene documentarvi; se avete poco tempo vi consiglio l’escursione combinata gita in barca / 4×4 a Sandwich Harbour di una giornata www.Mola-namibia.Com , in qualunque caso è meglio prenotare.

-1 notte al Twifelfontein Lodge (abbiamo avuto la fortuna di trovarci assegnata la cosidetta suite, un bungalow isolato solo per noi con piscinetta, spettacolare! La migliore sistemazione in assoluto, ottima la cena. Anche il contesto in cui è inserito è veramente molto bello) nei dintorni si possono visitare le incisioni rupestri e Organ Pipe (singolari formazioni rocciose) interessanti, ma non aspettatevi cose straordinarie.

-2 notti a Sesfontein (Fort Sesfontein Lodge – avendo ancora nella mente la sera precedente… Trattasi di un bel passo indietro; anche la cena non all’altezza di precedenti). Qui si entra veramente nell’Africa nera, di bianchi si vedono solo i turisti con i loro 4×4. La meta è stata scelta per una visita guidata ad un villaggio Himba ($N 800 a testa, bambina gratis, compreso pranzo al sacco e doni agli Himba, consigliata!). La guida ha provveduto ad acquistare beni di prima necessità per gli Himba, intesi da loro come regalo in cambio dell’ospitalità; vi calerete nella realtà semplice e primordiale di questo popolo fiero delle proprie tradizioni che rifiuta di farsi contaminare dal progresso; potrete fare riprese e fotografare, le donne si divertiranno pure a mettersi in posa (foto bellissime!!!!!!), vi proporranno di acquistare oggetti semplici fatti da loro (collane, braccialetti, ecc.), mia figlia ha regalato ai bambini (entusiasti!!) una piccola palla; un esperienza forte che vi consiglio. A Sesfontein è possibile anche andare alla ricerca degli elefanti del deserto.

-4 notti dentro l’Etosha che se lo si vuole esplorare tutto vi assicuro non sono eccessive, anzi! Nei primi 2 giorni per esempio non ero riuscito a vedere i leoni! Poi invece la scena di una leonessa in agguato nascosta tra l’erba ai bordi di una pozza (Salvadora), che poi ha rinunciato ad attaccare un gruppo di gazzelle o un’ altra scena con tre giovani maschi che mangiavano e difendevano la loro preda (una piccola giraffa) a Chudop, sono state tra le cose più emozionanti, che ricorderemo a lungo.

(2 notti a Okaukuejo – il waterhole chalet è un po’ piccolo ma in posizione fantastica direttamente sulla pozza illuminata di notte) e 2 notti ad Halali (meno bello di Okaukuejo, più spartano).

Secondo me il pernottamento a Okaukuejo è una delle cose irrinunciabili del viaggio. Per non rinunciarvi sono rimasto in lista d’attesa da marzo fino a giugno, rifiutando sistemazioni alternative nei lodge fuori dall’Etosha. Mi spiegava Anita della Agenzia Cardboard Box Travel che i più importanti Tour Operator (quelli che offrono i pacchetti completi e molto cari) bloccano la gran parte dei posti disponibili, poi però 60 giorni prima devono effettivamente confermarli e pagarli, in caso contrario si rendono liberi e voi che eravate in lista d’attesa sarete i primi a poterne usufruire. Così è stato.

ANIMALI: gli incontri con gli animali selvaggi sono frequenti anche fuori dall’Etosha. Già fuori Windhoek verso sud abbiamo incontrato scimmie ai bordi della strada; nella zona di Sesriem vi capiterà di incontrare Springbok (gazzelle), Orix (grosse antilopi con corna lunghe e dritte), Struzzi, Suricati, che rivedrete un po’ ovunque. Lungo la strada tra Twifelfontein e Sesfontein abbiamo incontrato giraffe, zebre, elefanti, kudu e via assicuro che è una emozione diversa rispetto che vederli all’Etosha, primo perché non è affatto scontato avvistarli, secondo perchè sono molto più timorosi e non si lasciano avvicinare, come invece avviene all’interno dell’Etosha. In questo senso la scelta di lasciare per ultimo l’Etosha come apoteosi finale ritengo sia migliore, poiché appunto consente di godere al meglio gli incontri precedenti con gli animali, che altrimenti dopo l’Etosha risulterebbero meno emozionanti e banali.

Lo stesso rischio può correrlo una visita al Waterberg Plateau Park o ad altri parchi privati se fatta successivamente all’Etosha. (pro Waterberg, dove comunque non sono stato, va sottolineato che potrete vedere i leopardi individuabili facilmente dal personale del parco perché muniti di collare radio, che nei 4 giorni trascorsi a l’Etosha non ho mai visto).

CIBO: sopra le aspettative! Sulla costa ottimi pesce e crostacei a prezzi abbordabilissimi (The Raft a Walvis Bay, The Tug ed Erics a Swakopmund), all’interno nei lodge troverete sempre carni di vari animali selvatici: springbok (ottimo!), gemsbok, kudu (a Twifelfontein ho potuto assaggiare anche il coccodrillo che peraltro non mi ha entusiasmato), ma anche generalmente manzo o maiale per i meno intrepidi; se siete vegetariani… Diciamo che riuscirete a cavarvela. I vini sudafricani sono generalmente buoni, alcuni veramente notevoli, con prezzi di $N 100-150.

CONSIGLI VARI: Cosa portare: abbigliamento a strati compreso qualcosa di pesante (la sera e la mattina presto fa freddo soprattutto a sud); torcia, binocolo; telecamera; per le foto l’ideale sarebbe avere un teleobiettivo di almeno 200 mm, meglio ancora se 300 mm, treppiede se avete intenzione di fare foto o riprese notturne alle pozze dell’Etosha; memorie sufficienti perché il rischio di fare + foto di quanto pensate è alto; per i soggetti più esposti creme solari e idratanti, burro cacao x le labbra (il clima è secchissimo), balsamo per i capelli (la polvere vi finirà dappertutto! a questo proposito le valigie ermetiche in plastica rigida sono ideali); CD di musica africana di accompagnamento al viaggio a mio avviso sarebbero appropriati (nel caso all’aeroporto di Johannesburg nella zona transiti c’è un negozio ben fornito), ma naturalmente i gusti musicali sono soggettivi.

All’arrivo all’aeroporto di Windhoek è opportuno cambiare una somma adeguata perché escluse le città dove si trovano i bancomat, non ci saranno molte altre occasioni; se vi avanzerà la moneta locale potrete comunque ricambiarla sempre all’aeroporto in uscita. E’ utile avere sempre in tasca pezzi piccoli da 5 e 10 dollari namibiani per le mance ai ragazzi che vi puliranno i vetri nelle stazione di servizio (5 $N) e agli addetti dotati di giubba gialla che vi custodiranno l’auto nei parcheggi delle città (10 $N). I camerieri dei ristoranti in genere si aspettano la mancia. Le carte di credito sono generalmente accettate nei lodge e ristoranti, non in tutte le stazioni di servizio.

Se volete essere più tranquilli c’è la possibilità all’aeroporto di noleggiare un telefono satellitare per eventuale richiesta di soccorso nei luoghi sperduti o schede locali per il vostro telefonino (il campo c’è solo nelle aree urbane). Nonostante il traffico lungo le strade degli itinerari principali sia scarsissimo, state tranquilli che se anche vi capitasse qualche problema, prima o poi (io dico nel giro di qualche minuto) passerà un auto e non esiterà a chiedervi se avete bisogno di aiuto.

Una volta arrivati a Windhoek potrete fare scorta di acqua e alimentari non deperibili, nonché di un adattatore di corrente (qui la presa è completamente diversa e anche i comuni adattatori universali non vanno bene) per ricaricare la vostra tecnologia. Nelle località principali troverete market abbastanza ben forniti, ma per il resto non c’è nulla! Vi potrà capitare di percorre tratte di 200 km e + senza possibilità di acquistare acqua o cibo. Molte località indicate sulla mappa in realtà consistono semplicemente in villaggi piccolissimi o addirittura in un incrocio con un paio di baracche o in una stazione di rifornimento carburante. Cercate di avere a disposizione dei biscotti e caramelle da regalare ai bambini del Damaraland, che quando attraverserete i loro villaggi vi correranno incontro (sono meravigliosi!).

Per acquisti di artigianato, che spesso però proviene da nazioni vicine, è interessante il mercato di Okahandia (quello esterno, che incontrate prima di entrare nella cittadina se arrivate da nord) i prezzi sono ovviamente da trattare e di molto anche! Sicuramente inferiori a quelli che troverete nei negozi di Windhoek.

Credo di essermi dilungato fin troppo! Quindi mi fermo e vi auguro buon viaggio.

Marco



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