In moto fino in Scozia
Invece, abbiamo deciso di partire per la mia tanto anelata Scozia, che Marco aveva visitato solo in parte durante un inter-raill qualche anno fa.
Siamo partiti da Roma il 31 luglio di mattina, appena montate due borse rigide laterali apposta comprate per la tanto pronosticata pioggia, poi la borsa serbatoio con tanti libri, guide, cartine e il solito beautycase. Dietro, a causa di uno sbacchettamento della moto che ormai le è proprio, abbiamo potuto caricare solo una piccola borsa con i completi antipioggia (quelli soliti, poco costosi e poco efficaci!) Le tappe per arrivare in Scozia sono state tutte anticipatamente prenotate, al fine di poter fare più Km possibili motivati da un riparo certo e una buona doccia che ti aspetta. Così si sono susseguite Lugano (Albergo Schmid, Via delle Scuole, 004191 9949121 – 77€ una doppia con bagno e con 1a colazione), Strasburgo (IBIS Petite France – http://www.Ibishotel.Com/ibis/fichehotel/gb/ibi/0943/fiche_hotel.Shtml – 60€ come sopra) e Brugge (HTL Lybeer. Attenzione! Il gestore di tale posto è maleducato e poco onesto: ha mentito sul tipo di prenotazione fatta da casa; ma per fortuna noi avevamo la copia di quanto lui aveva scritto via e-mail! Ha camere con e senza bagno, pulite ma eccessivamente calde).
Abbiamo scelto tale itinerario in primis perchè avevamo voglia di visitare Strasburgo e Brugge, dove siamo rimasti 2 notti in ognuna; inoltre abbiamo così evitato le costose autostrade francesi e potuto pagare il pedaggio in Svizzera sia per l’andata che per il ritorno (40 franchi, direttamente alla frontiera). Infatti Germania e belgio, per chi nonl osapesse, le belle autostrade sono gratis.
Per giungere in GB abbiamo usato l’Eurotunnel. Hai la sensazione di essere in una grande metropolitanta, in 30 minuti e con una spesa di 150€ sei dall’altra parte. Avendo prenotato la traversata in anticipo abbiamo risparmiato un po’ (http://www.Eurotunnel.Com/ukcmain). Ma il traghetto costa ancora meno. Però vuoi mettere! Anche in GB le poche autostrate che hanno (le “M”) sono gratis e la benzina ha un costo quasi uguale al nostro (circa 0.85 £), anche se tra gestori a volte le differenze sono molto marcate. Abbiamo tirato dritti fino a York, dove dovevamo pernottare solo una notte. Ma “l’inverno del nostro scontento s’è cambiato in gloriosa estate, sotto questo sole di York”… Finendo per rapirci per due giorni. Abbiamo dormito presso un B&B trovato tramite il TIC (Ufficio del Turismo), a 55£ a notte. Caro, ma molto bello e curato, il 4° dopo Aaron, su Bootham Crescent. Margaret è stupenda e gratuitamente ci ha lavato tipo 4 Kg di roba sporca! Occhio che se è vero che in GB si cena intorno alle 7 pm, a York ciò è legge! capita che a tale ora le cucine sono già chiuse! Marco ed io siamo degli appassionati di medioevalità e il nostro itinerario in Scozia è stato studiato intorno ai castelli. Soprattutto avevamo prenotato due notti al Blackcraig Castle, un B&B in Bridge of Cally – Blairgowrie nel Perthshire, per il 9 e 10, a 50£. Così abbiamo scelto di passare i due giorni precedenti a quelli prenotati nel castello nella bella regione a nord di Glasgow: i Trossachs. E’ una regione incantevole e incontaminata, ricca di escursioni nei boschi intorno a laghi desolati, riflettenti pesanti e veloci nuvole grigie. Abbiamo dormito presso una farm da urlo, la cui colazione era servita in una veranda immersa in uno scenario incantevole, da cui per miglia non si vedevano altro che cavalli e puledrini (http://www.Corrieglen.Co.Uk/; 50£ con bagno privato). Uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio di tutta la vacanza è proprio in paese; una locanda grande, tipo maniero di caccia medievale, il Forth Inn. Ottima cena, ben servita, a un prezzo meritato (30£ in due).
Quindi il 9 abbiamo raggiunto il succitato castello, gestito da Ms MacLaren, tipica nonnina scozzese, di quelle che pensi di notte intente a parlare con i fantasmi:-) E’ di fatto stato il soggiorno più bello! è un castello internamente po’ trasandato, carico di odore di polvere e legno antico e i numerosi bagni sono da condividere. L’atmosfera è familiare, favorita da una bella sala comune in stile ‘800, con divani, camino e giochi da tavola, che permette agli ospiti di fare amicizia e di sentirsi meno persi nell’enorme castello. Nella sala tutte le sere alle 10 viene servito il te, la cioccolata e tanti dolci, che gli ospiti sono invitati a gustare ai bordi di un camino scoppiettante e piacevole, vista la temperatura e l’umidità proveniente dal grande bosco in cui il castello è immerso. Anche il vicino paesetto di Bridge of Cally è gradevole: c’è l’omonimo albergo-pub-ristorante, dove cucinano bene. Occhio: quasi tutti i pub in Scozia hanno un ristorante e inizialmente vi invitanto in quest’ultimo, per cenare. Voi invece accomodatevi nel pub dove hanno sempre dei piatti meno cari, cucinati dallo stesso chef. La scelta è più limitata, ma l’almtosfera è sempre più calda. Danno l’opportunità di godere dei simpatici e sorridenti scozzesi, che fanno di tutto per farti sorridere; sembra il loro piacere! ed è bellissimo sentirsi così coccolati! La contea di Perth offre la possibilità di visitare i bellissimi Scone Palace e Glamis Castle. Come quasi tutti i castelli scozzese hano subito numerosi rimaneggiamenti, anche recentissimi. All’interno si respira l’aria di una nobile famiglia caduta in disgrazie economiche che ha dovuto rendere la propria dimora un’attrazione turistica, sistemando le proprie ricchezze, come ha potuto nell’architettura del castello. Quindi non sempre ci si trova in belle dimore antiche, non sempre i pezzi esposti nelle sale valgono i 10£ circa in due che ti fanno spendere. Però preferisco non entrare nel particolare dei castelli, che forse vale la pena poter fare tale esperienza da soli. Tutto sommato, nonostante non abbia visitato castelli medievali come mi aspettavo (in Spagna sono stata molto più accontentata), l’esperienza è stata quasi sempre gradevole e interessante. Poi le guide all’interno ti spiegano talmente tanto degli affari della famiglia padronale, che ti sembra, di stanza in stanza e di foto in foto, di assitere ad una soap televisiva dal vivo! Dal Perthshire, col mio casco inondato di lacrime dentro e fuori (pioveva che Dio la mandava!) per la malinconia di dover lasciare il castello e le persone che vi abbiamo conosciuto, abbiamo viaggiato alla volta del famigerato Lochness. Pensavamo di prenotare una volta ad Inverness, ma abbiamo impiegato 1 ora e mezza al TIC per riuscire a trovare un B&B a nord della costosissima e stracolma cittadina, nel paesetto termale di Strathpeffer, a 56£ a notte con bagno in stanza.
La zona, in generale, non ci è piaciuta affatto. Certo il lago ha il suo fascino; ma vi sono concentrate tali quantità di umidità, nebbia e pioggia che per eliminarle, quasi per magia, basta fare circa 30 miglia più a nord o più a sud. Le rovine del castello di Urquhart, proprio sul lago, ci sono sembrate scandalose. Il visitarle a 12£ per due, senza riduzioni per gli studenti, senza indicazioni o guide tra le rovine, piene zeppe di turisti, ci è sembrato un furto, o l’ovvio segno della grande macchina turistica che corrompe pure l’anima serena e ospitale degli scozzesi.
Spaventati dai tempi e dalle difficoltà incontrate a Inveness, e consigliati dalla paziente impiegata del TIC, abbiamo prenotato in anticipo anche le due notti nelle Orcadi, dove avevamo pensato di arrivare il 13 agosto. La signorina gentilissima ci ha avvertito che il nord della Scozia, molto semplice e un po’ desolato, ha pochi luoghi ben attrezzati per il turismo, che però sopravvivono solo 8 settimane l’anno, quando i turisti le assaltano. Così le strutture non sono numerose, e le poche che ci sono vanno prenotate in anticipo, almeno nel nostro periodo. Abbiamo preso un traghetto non prenotandolo, che ti mette in una fila d’attesa il cui posto è regolato solo dall’ordine d’arrivo. L’imbarco era a Gills Bay, che è l’attracco del traghetto più economico e che ti sbarca a St Margaret’s Hope, nelle Orcadi. Andata e ritorno (2 adulti e moto) è costato 54£; il biglietto lo si può pagare a bordo. Le isole sono bellissime, mozzafiato. Enormi distese di pratati a picco sul mare. Non un albero interrompe il paesaggio. L’atmosfera è intensa, di una solitudine violenta e selvaggia. Ricco di insediamenti neolitici ben conservati (tra cui lo stupendo villaggio di Skara Brae. Occhio: nel biglietto, se non dite niente, vi includono la visita alla casa accanto al sito archeologico che proprio non vale la pena. Se ve lo ricordate, evitatela). Abbiamo dormito in un B&B atroce! Il posto era desolato e un po’ bruttino (per quanto nelle Orcadi sia possibile tale termine). L’ospite è una vecchia pazza che ti incolla seduto anche per ore descrivendoti i meandri della sua vita, senza mai interrompersi, nè chiedendoti nulla. Si chiama Mary Page, Strowan Lodge, Stenness. Pensate che una sera, mentre eravamo attaccati da una nube di Midges che vi assicuro è una piaga anche per i locali, lei rideva a squarciagola, avvertendomi che il pesce nella colazione dell’indomani non ci sarebbe stato e che per questo mi avrebbe dato solo Muesli e yogurt. Niente di tutto questo le era stato chiesto! Attenzione! I Midges sono piccolissimi insetti che attaccano in gruppo, soprattutto se stai fermo, tipo zanzare, ma più rapidi e insinuosi e soprattutto più pericolosi: fanno venire infezioni anche serie!… Dice la Routard. Quello che è sicuro è che fanno malissimo e dopo vai a fuoco per circa un’ora. Attaccano soprattutto col bel tempo e al tramonto.
Le Orcadi ci hanno dato l’occasione di fare conoscenza con un’altra coppia di motociclisti, molto simpatici e molto meglio equipaggiati di noi contro la pioggia. Davide, Silvia e il loro bel Varadero seminuovo! Con loro siamo stati anche per altri giorni a seguire ed è stato molto piacevole: viaggiare da soli ti offre sempre la possibilità di fare più facilmente amicizia con altre coppie, e a noi questo piace molto.
Anche se mai abbiamo sperimentato, in nessuno degli altri nostri 4 viaggio da motociclisti per l’Europa, cosa voglia dire partire con amici che hanno altre moto. Sigh! Dopo le Orcadi siamo partiti alla volta di Ullapool. Il Riverside Hotel, citato anche dalla Routard, lo abbiamo prenotato dal TIC delle Orcadi, per 50£ a notte, con bagno in stanza. Alberghetto senza pretese, niente di eccezionale, ma pulito. Abbiamo cenato nel Morefield Motel, citato nella Routard i cui prezzi esagerati non valevano il piatto. Ullapool è deliziosa e la strada da e per lei, costeggiante tulle le Higlands più a nord, è qualcosa che per un motociclista ha del magnifico. Però i giorni cominciavano a scarseggiare … E Edimburgo sennò?! Sempre con Davide e Silvia, sotto un’acquazzone niente male, siamo andati all’isola di Skye, precisamente a Portee. Stupendo! Non ci sono parole. Le guide non riescono a trasmettere le sensazioni di incanto che si provano girando l’isola. Portree è un villaggio di pescatori, ricchissimo di B&B che sono fuori dal circuito dei TIC, perchè dicono che prende loro una percentuale sconveniente. Bussando porta a porta sono un po’ puntigliosi: niente prenotazioni per il giorno dopo, niente pernottamenti al di sotto dei 3 o 4 giorni. Il modo migliore è trovarne uno prenotato anticipatamente con il TIC, poi chiedere agli ospiti, sempre deliziosi, di aiutarti tramite le loro conoscenze. Infatti la prima notte abbiamo dormito presso un B&B a 52£ a notte, con bagno in stanza (http://www.Smoothhound.Co.Uk/hotels/anacarsaid.Html); la seconda notte, invece siamo andati da una amica della nostra ospite, dall’altra parte della strada, dormendo a 45£ (scusate, ma non ne ricordiamo il nome), dividendo il bagno con Davide e Silvia. Per una volta ho fatto la colazione continenatale, invece che quella scozzese, che tanto io non ho mai mangiato e che ha fatto riempire Marco di bolle! Dopo Skye, ci siamo finalmente diretti a Edinburgo, passando per una zona percorsa dalla A87, che nonostante una sorta di tempesta perfetta, con un vento che ci spostava la moto e miglia e miglia di nuvole sulla strada, ci è sembrata bellissima! è molto spoglia e neache i pali elettrici interrompono il paesaggio che si intravedeva tra una nuvola e l’altra! Alla fine eravamo bagnati come pulcini, ed io ero anche un po’ spaventata da tanta furia degli elementi, ma anche emozionata per la bellezza dei luoghi! Edinburgo… Che dire? I, sottolineo “i” , Festival che colorano la gotica architettura della nera città, rendono la stanchezza dei Km percorsi inesistenti: ti senti talmente tanto inebriato dagli spettacoli in strada, dai richiami del festival del libro o da quelli del festival del cinema, che non senti mai la stanchezza! I musei gratuiti non sono altro che l’introduzione alla cultura che invade le vene della città. Peccato che per il leggendario Military Tattoo nel castello della città occorre prenotarlo anche molti mesi prima.
Appena ti chiedi cosa fare, mentre cammini per strada, ecco che uno dei numerosi spettacoli di saltimbanco venuti da ogni parte del mondo, ti invita a sedere in terra e ad assistere al suo numero: giocolieri cinesi, musicisti jamaicani, ballerini di Buenos Aires, mimi portoghesi, trampolieri canadesi… E tante cornamuse e balletti scozzesi! Morale: due giorni sono troppo pochi e prenotare per tempo è d’obbligo! noi ci siamo dovuti accontentare di una guest house fuori mano, brutta, poco pulita, con una stanza microscopica col WC mal funzionate, buia e con una colazione da non potersi toccare (muffa sul pane e uova marce, e burro scaduto) ad un prezzo che per decenza neanche cito! Purtroppo era l’unica disponibile con solo due giorni d’anticipo, la Dorstan House, nel sud della città. E pensare che c’era un Ibis in pieno centro a 48£ la doppia con bagno! (Ibis, Hunter sq, 0131 240 7000).
Dopo i due intensissimi e assolutamente insufficienti giorni edinburghesi, siamo partiti per prendere il traghetto per il Belgio prenotato con imbarco a Hull, vicino York. Ulteriore consiglio è quello di considerare relativamente le distanze: le autostrade sono scarse e eccessivamente trafficate, mentre la maggiorparte delle strade (le “A”) sono ad una sola carreggiata e molto lente. Il traghetto è stato piacevole, riposante, anche se la sveglia presto e il mare mosso non hanno permesso di lasciare un completo bel ricordo. Ah! hanno un duty free a bordo che può sembrare conveniente per i prezzi inglesi che avete dovuto fin ora affrontare, ma sono sempre Pound, e niente a che vedere coi prezzi del Belgio a cui si attracca.
Arrivati a Zeebrugge, vicino a Brugge, abbiamo tirato dritto per Strasburgo, dove avevamo prenotato già all’andata e di lì dritti fino a Lugano, anche lì coll’albergo già noto.
Il 24 alle 18,00 eravamo a casa. Le spese affrontate, totalmente, comprese anche gli acquisti più piccoli e futili o il traghetto, ecc., ammontano a 4600 € in due. I Km totali percorsi sono stati 7050.
Conti a parte è stato un sogno avverato, un capitolo epico, nel piccolo della nostra vita. Riconosciamo che buona parte dell’avventura è dovuta alla nostra mitica moto così sgarrupata, ma così tenace e … Generosa, ecco. Però la antica Alba di per sè merita un capitolo a parte nella vita di tutti… Credo.