In Marocco tra città imperiali, l’Erg Chebbi e la valle del Dades
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29 Ottobre 2011
Trafelati come al solito affrontiamo questo nuovo viaggio per il Marocco. Partiamo da Pisa con destinazione Fez. In treno fino a Pisa Aeroporto, check-in tranquillo. Il volo è pieno e per la quasi totalità composto da marocchini indisciplinati e confusionari. Decolliamo infatti con 30 minuti di ritardo, alle 17.50. Il volo è relativamente tranquillo, a parte il vociare dei nativi, arriviamo con un leggero ritardo. Dopo le solite lente pratiche burocratiche troviamo ad attenderci il nostro tassista che per 15 € ci accompagna al Riad Boustan, prima residenza di questo viaggio. La strada di accesso all’albergo è orribile ma l’interno è bellissimo. È una vecchia casa tipica marocchina, un riad appunto, ristrutturato lo scorso anno con gusto e raffinatezza. Il proprietario parla molto bene l’inglese, ci offre un ottimo tè e ci consiglia sul come muoverci in città. Concordiamo di prendere una guida che parla italiano per il giorno successivo e di andare a cena nella Nouvelle Fez. Un addetto dell’albergo ci accompagna a prendere un taxi che per ben 2 € (!) ci porta alla città nuova. Il locale che scegliamo non è un granché ma spendiamo 7,5 in due!! Con 1,30 € di taxi torniamo in albergo. Doccia e a letto, siamo stanchissimi e Marta ha, come al solito, il mal di testa da viaggio.
30 Ottobre 2011
Alle 9.45 la nostra guida ci prende per iniziare il tour della Medina di Fez. Pur non essendo mai stato in Italia parla perfettamente la nostra lingua usando anche molti modi di dire e termini difficili. L’unico inconveniente è che, a differenza di quanto concordato con il proprietario del Riad, lungo il percorso la guida raccoglie altri 4 ragazzi italiani, anche se l’importo di 25 € pattuito prevedeva un tour esclusivo. La Medina è veramente un mondo a parte, piena di gente e di negozi, come dice la guida un pezzo di Medioevo nel 21.mo secolo! Ci sono 9.400 viuzze per un totale di 50 km di strade, non si può entrare in macchina e il trasporto delle merci avviene su muli o carretti, una cosa pazzesca! I monumenti non sono un granché, la maggior parte sono moschee alle quali i non musulmani non hanno accesso. L’unica visitabile è la Medina Abou Inania, una scuola coranica molto bella. La cosa più particolare sono le concerie, patrimonio dell’Unesco, dove tutto viene lavorato a mano e con prodotti naturali. Anche la visita a un laboratorio artigianale di tessuti è molto interessante, con due ragazzi che lavorano a un telaio antico. Compriamo un bellissimo copriletto per soli 500 Dhr, circa 45 €. La visita si conclude intorno alle 13.30, anche se avevamo concordato che si sarebbe conclusa nel pomeriggio. Continuiamo a girovagare per la Medina, mangiando un panino con salsicce di pecora cotte alla piastra per la modica cifra di 1,50 € a testa! Rientriamo in albergo per riposarci un po’, poi usciamo per cena. Mangiamo in un ristorante vicino al riad con una bella terrazza sulla Medina, un tajene vegetariano e un cous cous, buoni! Il ristorante è pieno di gatti che si azzuffano, cose da arabi!
31 Ottobre 2011
Comincia la vera avventura, prendere la macchina e fare il resto del viaggio. Il proprietario del riad ha già parlato con la Hertz per facilitarci il compito. Gli spiego che la guida ha fatto un po’ il furbo, lui mi restituisce 15 € e sembra realmente mortificato… sarà vero? Un taxi ci accompagna alla Hertz, è talmente un buco che non riesce a trovarla neanche lui! L’uscita da Fez non è difficile, molto più complesso l’arrivo a Meknès, per capirci qualcosa perdiamo un bel po’ di tempo. Troviamo poi finalmente la strada per Volubilis, dove andiamo a visitare la vecchia città romana. Bella, ma per noi che siamo abituati a Pompei ed Ercolano, nulla di particolare. Solo i mosaici sono veramente belli! Il sito è tenuto piuttosto male… certo noi non possiamo dire di meglio dopo i crolli di Pompei! Dopo Volubilis andiamo a Moulay Idriss, Marta vorrebbe girarla da soli ma come al solito non ci capiamo niente e ci facciamo portare da un indigeno. Ammiriamo uno dei 5 minareti cilindrici presenti al mondo ed un panorama bellissimo dalle terrazze grande e piccola. Riprendiamo poi la strada per Meknès dopo aver mangiato un panino con carne di montone alla griglia. A Meknès non è facile trovare il nostro riad. Dopo vari tentativi veniamo agganciati da un berbero indigeno che ci fa parcheggiare per 20 Dhr e ci accompagna al riad. In cambio vuole accompagnarci per la Medina al modico prezzo di 10 €. Accettiamo l’offerta. Il Riad d’Or è bellissimo, la nostra camera è piena di intarsi in legno e ceramiche a terra e sui muri. La porta di ingresso è molto particolare, non ci sono chiavi per chiuderla ma uno strano gioco di chiavistelli! Il bagno poi è unico nel suo genere, con la vasca da bagno da raggiungere scendendo una serie di gradini! Il berbero ci fa girare un po’ di negozi con l’intento di farci comprare qualcosa. Alla fine ci conduce ad un negozio di tappeti bellissimo dove, dopo una lunga trattativa, portiamo a casa un bellissimo chilim per la sala alla modica cifra di 160 €, prezzo di partenza 700 €!! Marta ha ancora il mal di testa, per cena compriamo un po’ di ottime olive del posto e una pagnotta di pane arabo, prezzo complessivo 0,60 €!
1 Novembre 2011
Partiamo alla volta di Merzouga. Il viaggio è lungo, non ci sono soste intermedie. Lo scenario è bellissimo, passiamo nella foresta di cedri e ci inoltriamo verso il Sud, attraversando le vallate piene di palme da datteri. Le kasbe sono completamente integrate nel paesaggio color ocra. Marta ha la diarrea! Arriviamo a Merzouga che è buio inoltrato, lungo la strada decine di pazzi in bicicletta o in motorino senza fari o a piedi ci fanno morire di spavento! Come al solito non troviamo l’albergo, ci vogliono i soliti nativi per portarci a destinazione. L’albergo è molto bello, per fortuna il ristorante è disponibile, fuori c’è… il deserto! Dopo cena ci fermiamo a guardare le stelle dalla terrazza dell’albergo, scenario stupendo! A letto presto… domani ci aspetta il deserto!
2 Novembre 2011
Hassan ci accompagna per la nostra “cammellata” nell’Erg Chebbi, uno dei deserti con dune più alte del mondo, fino a 130 metri di sabbia! Lo scenario è bellissimo, il silenzio e l’infinito unici. Ma i ritmi incalzano, ci aspetta il trasferimento nella valle del Dades. Ci fermiamo a Rissani per fare il giro delle vecchie kasbe, molto belle. Ad un mausoleo troviamo un ragazzo gentilissimo che ci mostra il luogo e poi ci accompagna nella kasba dove c’è una cooperativa che vende praticamente di tutto. Compriamo un anello e degli orecchini e poi un piccolo chilim da appendere al muro. Continuiamo sulla strada e ci fermiamo al museo dei fossili, una cosa spettacolare! I ragazzi del posto estraggono i fossili dal marmo del deserto e costruiscono vere e proprie opere d’arte, tavoli, lavandini e oggetti vari. Compriamo alcuni oggetti carini. Procedendo ci fermiamo a Erfoud per comprare i datteri al mercato, uno spettacolo… i datteri, un po’ meno il sudicio circostante! Marta sta meglio, può ricominciare a mangiare, le è passato anche il mal di testa. Mangiamo un’ottima pizza araba e proseguiamo per la kasba di Mimì, nella valle del Dades. Il viaggio è lunghissimo e anche la ricerca della kasba è complicata! Arriviamo alle 19.45 e non ci apre nessuno! Fortunatamente un indigeno riesce a trovare la proprietaria, un’anziana signora francese che si è trasferita in pensione con il marito in questo luogo stupendo. Ci dice che ormai non ci aspettava più, ha anche ragione, ma i nostri ritmi sono questi, un viaggio di 2 settimane concentrato in una sola!! La kasba è bellissima e ristrutturata con gusto.
3 Novembre 2011
Dopo la colazione nel bellissimo giardino di Mimì e l’osservazione del fantastico scenario ci avviamo alla visita della valle del Dades. Lo scenario è bellissimo, tra palmeti e rocce rosse stupende. Non c’è tempo da perdere, il viaggio per Marrakech è lungo! Ci fermiamo a Skoura a visitare la Kasbah Amerdil dove la guida, puzzolente più di un montone, ci mostra gli antichi oggetti che venivano usati un tempo. Le kasbe sono un sistema difensivo che fungeva da granaio e da ricovero per le popolazioni in caso di attacchi nemici. Proseguendo ci fermiamo a mangiare a Ourzazate dove visitiamo la Kasba Taourirt, ristrutturata (male) con fondi Unesco. Proseguiamo per il complesso di Aiz Ben Addouh, uno dei luoghi mitici dove sono stati girati film come Lorenz d’Arabia. Il posto è bello ma non abbiamo tempo di visitarlo per bene, dobbiamo riconsegnare la macchina a Marrakech entro le 18.00! Abbiamo però il tempo di comprare un quadretto fatto a mano, alla modica cifra di 4 €, e 2 francobolli del Marocco da un ragazzo di un piccolo negozio che impiega mezz’ora per capire cosa vogliamo! Inizia a piovere, arriviamo a Marrakech molto tardi. Chiediamo a un tassista di portarci alla Hertz per riconsegnare la macchina ma per trovarla ci vuole un secolo, il traffico è pazzesco! Quando arriviamo il negozio è già chiuso. Lasciamo la macchina fuori e ci facciamo accompagnare dal tassista al nostro riad. Il tutto ci costa 100 Dhr, 9 €! Il taxi ovviamente non può portarci fino al riad e quindi andiamo a piedi accompagnati da un indigeno. Quando arriviamo al riad il tipo vorrebbe 20 € per il servizio svolto, manca poco gli metto le mani addosso! Gliene do 10 perché non ho spiccioli, altrimenti non meritava più di 2 €! Ceniamo in un bel localino dal quale possiamo ammirare la vita della città. Il riad è molto bello, come quello di Meknès le porte dall’esterno non si chiudono! Concordiamo un giro della città con una guida in italiano, 4 ore per 300 Dhr, 27 €.
4 Novembre 2011
Sveglia di buonora per riconsegnare la macchina. La sera precedente, pur non capendo niente, ho fissato con il nostro tassista per farmi riaccompagnare alla Hertz. Arriviamo prestissimo, stamattina il traffico è scarso, è venerdì e i musulmani fanno festa! Il responsabile Hertz è molto disponibile, non inserisce costi aggiuntivi anche se ho riconsegnato la macchina il giorno dopo. Rientro in albergo e partiamo con la nostra guida per il giro della città. Marrakech non è Fez, è molto più semplice anche se meno interessante. La Medersa comunque è fantastica, secondo me più bella di quella di Fez. Belli anche il Museo e la Qoubba, divertente anche il souk. La guida non tira a vendere, è in gamba e ci permette di entrare anche nella cultura del luogo. Domenica fanno la festa del montone ed ognuno ha un montone in casa da sacrificare. Attraversando le strade si sentono infatti i belati che escono dalle case, pazzesco! La guida ci spiega che questa festa serve a riunire le famiglie e a fare beneficenza, donando buona parte della carne del montone ai poveri, persone che spesso in un anno mangiano la carne solo in questa occasione. Il giro è abbastanza veloce, meno di 4 ore, la guida accetta un compenso di 200 Dhr in luogo dei 300 concordati. Nel pomeriggio visitiamo da soli il Palais de Bahia e il Dar Si Said, due bellissimi palazzi di ricchi sultani pieni di opere d’arte. Ricomincia a piovere, ceniamo in un ristorante in piazza Dienas el Fna, una piazza gigantesca e piena di colori. La guida ci ha sconsigliato di mangiare nei ristoranti improvvisati sulla piazza che cuociono il montone facendo scegliere al cliente il pezzo che desidera, troppo incerta la provenienza della merce, visto che Marta ci è già passata una volta … sul water!!
5 Novembre 2011
Si rientra a casa! Il proprietario francese dell’albergo ci ha organizzato la colazione alle 7.00, anche se di solito non cominciano prima delle 8.30. Un taxi ci porta all’aeroporto, il volo stavolta è meno pieno e soprattutto con pochi indigeni marocchini, quindi molto più ordinato. Passiamo sotto il metal detector strettamente separati uomini e donne! Non controllano i liquidi, Marta passa con una bottiglia piena d’acqua! Arrivati all’aeroporto di Pisa è d’obbligo un bel caffè! Il treno ci riporta a Firenze, alle 16.30 siamo a casa. Che dire… è stato sicuramente uno dei più bei viaggi della nostra vita! Penso proprio che valga la pena iniziare a programmarne un altro!