In lungo e in largo per cuba in auto
Volevamo vedere Cuba prima che la venuta meno di Fidel, portasse cambiamenti sostanziali a questo paese fermo agli anni ‘50 e messo a dura prova dall’embargo. Molte informazioni le abbiamo trovate su www.Cubatravel.Cu e www.Cubapoint.It.
Prima della partenza ci hanno consigliato le seguenti vaccinazioni, dato che non andavamo in strutture, tipo villaggi: antitifica, antitetano, antiepatite A.
Premettiamo, il viaggio ha coperto circa 3500 km con un auto prenotata presso il Cubapoint di Milano. Scegliendo un “medio y jeep”, per viaggiare comode e poter nascondere le 4 valigie nel bagagliaio, ci hanno dato una Kia Rìo nuova, con soli 45 km! Costo: 625 euro per 13 giorni, da pagare tramite bonifico entro 24 h dalla conferma disponibilità auto, esclusa assicurazione e la quota di 3 euro al giorno per il secondo (o terza e quarta! ) pilota da pagare in loco (Serve una carta di credito come garanzia, di cui fanno una copia).
A parte un “piccolo” disguido con l’agenzia, risolto alla grande da Cubapoint, per cui il volo ci è stato spostato da Varadero ad Havana due giorni prima della partenza, con l’auto che ci aspettava quindi a 140 km di distanza, nel complesso è stata una bellissima vacanza, che consigliamo a tutti i TURISTI PER CASO.
Ok! Allora partiamo! Partenza domenica 09.11.2008 da Milano Malpensa, con volo diretto Blue Panorama su Havana prenotato in agenzia viaggio (659 euro tasse e assicurazione comprese + visto 25 euro).
09.11 > Arriviamo a Havana, elettrizzate e con le gambe intorpidite dal lungo viaggio. Ma siamo a Cuba! Donde està la movida? Pensiamo prima a capire se l’auto ci aspetterà a Varadero o a Havana il giorno seguente… purtroppo sabato pomeriggio Cubapoint era chiuso e non avevamo ancora la conferma, data anche la differenza oraria tra Cuba e l’Italia. Se avete un’auto noleggiata non fermatevi al baracchino all’interno dell’aeroporto… non sanno assolutamente nulla!!! Uscite ed attraversate la strada, dove troverete i vari uffici delle varie compagnie di noleggio.
Prendiamo quindi un taxi che ci porta al quartiere Vedano (20 CUC: un CUC equivale a circa 0,80 euro), calle 6 no 406 tra la 17 e la 19, dove abbiamo prenotato due camere nella casa particular Jorge Ramirez tel 8305450, quartiere comodo per raggiungere sia Habana Vieja, il centro storico, sia Plaza de la Revoluciòn (il Che!) Le camere sono proprio carine e pulite (35 CUC la camera), ma la cosa più bella è la casa in sé, di tipo coloniale con un patio attrezzato con sedie a dondolo e gabbie di pappagalli.
Vogliamo subito uscire e andare alla conquista di Cuba… così ci facciamo spiegare come raggiungere il malecòn, il lungomare.
Purtroppo a pochi minuti dalla casa particular una di noi viene scippata… bell’inizio! Ovviamente ci siamo spaventate e siamo tornate subito da Jorge, ma per fortuna nella borsetta non c’era niente di importante, che potesse pregiudicare il viaggio. Da questo momento abbiamo viaggiato con tutto in tasca, se non era strettamente necessario.
Jorge ci consiglia un ristorantino attraversata la strada, che offre tipiche cene Cubane… riso, pollo, maiale, pesce… e un mojito che ci siamo sognate per tutta l’isola!!! Niente passeggiatina digestiva, dato lo choc del pomeriggio! 10.11 > Al risveglio troviamo l’sms di Cubapoint che ci conferma che l’auto la troveremo all’aeroporto di Havana alle 14.00, meno male! Ci godiamo la colazione da Jorge, ma ne troveremo di migliori in altre case particular (le colazioni nelle case particular possono costare dai 3 ai 7 CUC a persona ) Approfittiamo della mattinata per visitare Plaza de la Revoluciòn, dato che è l’unico posto al di fuori di Habana Vieja, che visiteremo al ritorno, che non vogliamo perderci. La raggiungiamo a piedi: il mausoleo a Josè Martì si vede già in lontananza, arrivate nella piazza ci accoglie il noto mural in ceramica che raffigura Che Guevara.
Sempre a piedi torniamo verso il Vedado, facendo tappa da Coppelia, la miglior gelateria di Cuba, in un edificio futuristico… il gelato, per gli stranieri che non vogliono fare coda e possono pagare in CUC, viene servito in un baretto a parte.
Torniamo a recuperare i bagagli da Jorge e ci dirigiamo in taxi all’aeroporto, dove ritiriamo la nostra “bambina”, bianca candida… così non la rivedremo mai più! Ci forniscono una cartina abbastanza dettagliata, con autogrill e benzinai, e la documentazione dell’assicurazione e dell’auto. Il contratto lasciatelo in auto, serve per entrare in alcune zone turistiche. Ci mettiamo in viaggio per Pinar del Rìo (180 km). Ci fermiamo per strada in un autogrill, qui compriamo tre copie di cd di salsa, reggeton e bachata rigorosamente cubani, che ci accompagneranno per tutto il viaggio, dato che la radio locale non è un granchè! Arriviamo a Viñales e ci dirigiamo verso Aguas Claras, per passare la notte in nel complesso omonimo (20 CUC a testa con colazione), in una posizione verdeggiante, decisamente suggestiva, con piscina, dove accaldate per il viaggio pensiamo bene di tuffarci subito! E rilassarci al sole dove ci servono mojito e Cuba libre. Le camere sono in casette singole carine e pulite, con balconi che danno sulla piscina.
Ceniamo all’interno del complesso, in un ristorantino pulito e in compagnia di gatti che cercano i nostri resti… nessuno! Siamo troppo affamate! 11.11 > La mattina salpiamo dirette al Centro de Visitantes Parque Nacional de Viñales. Vogliamo visitare a cavallo i mogotes, le formazioni a “panettone” tipiche di questa zona. Ci danno indicazioni su dove trovare il nostro gaucho-guida. La casetta è molto misera rispetto agli standards europei, ma i bambini che ci vengono a salutare ci accolgono con un gran sorriso.
Ricordate di portare penne biro per i bambini e saponette per gli adulti, sono regali molto graditi. Anche vestiti e scarpe vecchi sono ben accetti.
Attraversiamo piantagioni di tabacco, bananeti, vediamo case “stortate” dall’uragano Hyke e animali da soma attaccati all’aratro come nelle cartoline d’epoca. Durante il tragitto ci fermiamo alla casa più antica di questa zona, dove ci mostrano come si arrotola un sigaro.
Consiglio? Non perdete questa zona, è bellissima! Tornate su due zampe, salutiamo i nostri pazienti cavalli e ci dirigiamo a Pinar del Rio (58 km), dove visitiamo la Fabbrica de Tabaco e dove vediamo i torceador di sigari all’opera.
Ripartiamo alla volta di Havana (147 km) e torniamo a dormire da Jorge, senza scippi questa volta! 12.11 > Partiamo per Santa Clara (280 km) dove passeremo la mattinata.
Arrivate a Santa Clara, un ragazzino in bicicletta ci offre di farci da guida per la città. Iniziamo dal mausoleo dedicato al Che e visitiamo il museo a lui dedicato… il tanto famoso berretto è lì conservato! Seconda tappa al tren blindado, che riporta ancora i segni delle pallottole sparate nel periodo della guerrilla contro Battista. Quindi i ragazzini (si sono moltiplicati nel frattempo!) ci portano alla statua del Che con bambino sudamericano… guardate nelle pieghe della divisa, sono rappresentate le tappe del “Viaggio della motocicletta” Biciclettata in salita… noi in auto… fino al mirador, per ammirare dall’alto Santa Clara e gli altopiani circostanti.
Partenza per Cienfuegos (60 km), cittadina che ci è rimasta nel cuore.
Troviamo alloggio in due case particular diverse… lontane 10 m! Una non ve la consigliamo, ma l’altra, grazie anche ad una vista spettacolare sulla baia, è rimasta nei nostri ricordi per la cena e la colazione da favola. A Cienfuegos la visita è stata incentrata alla piazza centrale, che è incantevole, con il Parque Martì, il Teatro Tomàs Terry, Collegio San Lorenzo, la cattedrale e il palazzo Ferrer, tutto rimesso a nuovo. Una strada pedonale porta al Paseo del Prado che termina sulla baia. Il lungomare è luogo di incontro per i cubani, anche perché diversi locali si trovano su questa strada.
Fatevi coinvolgere! Vi porteranno in giro con loro e Vi mostreranno come ci si diverte veramente! Improvvisando discoteche all’aperto con la musica dei risciò. 13.11 > Partenza per Trinidad (60 km).
La zona dove ci sono le case particular è chiusa al traffico, ma possono circolare le auto dei locali o dei turisti. La guardia si ricorderà di voi all’entrata e all’uscita, non dubitate! La scalinata, la Plaza Mayor… Trinidad è da visitare, è molto particolare con le sue vie ancora di ciottoli, i suoi mercatini tipici (trattate!). Il pomeriggio lo passiamo a Playa Ancòn, non particolarmente attrezzata, solo ombrelloni e un tizio che porta bibite fresche. Acqua cristallina e sabbia bianca: peccato le jen jen, che hanno massacrato di punture due di noi all’imbrunire (le altre due erano state in acqua quasi tutto il tempo). Che tramonto! Non ci sentiamo di consigliarvi le due case particular dove abbiamo passato la notte, ma di passare la serata alla discoteca Cueva sì, come dice il nome si trova in una grotta, dove i colori si riflettono sulle stalattiti. Sconsigliata ai claustrofobici! 14.11 > Partenza per Camagüey (250 km) La città è costellata da chiese e le vie sono caratterizzate da case colorate a tinta pastello. Purtroppo le punture del giorno prima hanno dato infiammazione, così visitiamo anche una clinica e una farmacia locale. Casa particular Puchy Arrendador calle San Antonio nr 70. Camarones e banane fritte… Ci viene ancora l’acquolina! 15.11 > Partenza per Santiago de Cuba (330 km) La città è organizzata in lunghezza su una via principale che attraversa Plaza de Marte, Plaza de Dolores (poco distante il Museo Bacardi), Parque Céspedes, fino al Balcòn de Velàsquez da dove si ha un’ottima vista sul porto. La casa particular era un po’ scomoda per il centro città, ma ci è rimasta impressa perché a custodire l’auto (pagate 1/2 CUC sempre, se volete ritrovarla intera… i pneumatici non sono assicurati, perché particolarmente “richiesti”), c’era un vecchiettino senza mascella e lingua con una carica vitale impressionante, che faceva umorismo sulla sua disgrazia. 16.11 > Partenza per Holguìn (130 km) L’intenzione era di passare la giornata in spiaggia a Gurdalavaca, ma purtroppo piove.
Così per disfrutar, visitiamo anche il Mirador de Mayabe, famoso per la vista sull’intera valle costellata di laghetti, ma soprattutto per l’asino che beve birra.
La città non è un granché, ma le zone pedonali sono animate, in quanto punto di incontro per i cubani.
Anche in questa città alloggiamo in due case differenti, distanti pochi metri. Una delle due è gestita dalla cugina di uno dei Van Van, gruppo cubano noto anche in Europa.
Per la cena decidiamo di provare un ristorante cubano per cubani. Pollo ahumado: pensavamo fosse in umido e invece era affumicato! Una di noi per sciacquarsi le mani va in bagno e non c’è il lavandino, così si fa accompagnare in cucina… non l’avesse mai fatto, l’acqua nelle brocche ha dentro mosche morte e mozziconi… Per fortuna abbiamo fatto l’antitifica! 17.11 > Finalmente una giornata di relax al mare. Guardalavaca ha una spiaggia bianca, lunghissima e libera. Se non siete in uno dei complessi, la spiaggia non è attrezzata con ombrelloni e sdraio, ma nel baretto sulla spiaggia si può bere qualcosa di fresco e mangiare.
La zona è abbastanza ventilata, quindi si praticano vela e windsurf.
18.11 > Dopo tutti questi km, non abbaiamo detto nulla sulle strade. Ovviamente ci sono buche dappertutto, ma nel complesso quelle principali ce le aspettavamo ben peggiori. In autostrada non ci sono le righe e spesso neanche il guardrail che separi le direzioni; in compenso in autostrada si trova di tutto: venditori di formaggio e cipolle che si buttano quasi sotto le macchine, bestiame, galline, semi stesi ad asciugare. Rallentate sempre prima dei punto de control e soprattutto frenate agli incroci ferroviari, anche se è evidente che non ci sono treni in arrivo, può costare una multa, come nel nostro caso (vengono segnate sui documenti dell’auto e si pagano direttamente dove si è affittata l’auto).
Partiamo per Moron, per un pomeriggio di mare sui Cayos (320 km) Purtroppo per entrarci è obbligatorio il passaporto, quindi avendolo lasciato alla casa particular, decidiamo di disfrutar e visitare nelle vicinanze il lago de Leche, la cui superficie, per i minerali contenuti nelle sue acque, sembra color del latte… ma a noi sembrava grigia! Nella casa particular finalmente veniamo alloggiate tutte insieme, in una bella casa con patio sul retro, dove ci fermeremo tre notti.
La cuoca è una cannonata, la prima sera mangiamo quasi tutte aragosta e le altre sere pesce e pollo. Si meritava proprio una bella mancia… ma non fatevi vedere dalla padrona di casa, è una schiavista! Usciamo alla sera, la cittadina sembra tranquilla, troppo! E torniamo a casa… solo l’ultima sera scopriremo che la movida inizia tardi… peccato! 19.11 > Mare! Arriviamo con i nostri passaporti! Attraversiamo la Bahia de Perros su una strada di 52 km che collega i Cayos alla terra ferma.
Proviamo Cayo Coco (playa Esmeralda), ma non è attrezzata e il vento ci fa scappare dopo poche ore. Proviamo allora Cayo Guillermo (playa Pilar), sperando sia più riparata, sulla strada che congiunge i due cayos l’acqua è color smeraldo. La spiaggia è organizzata con sdraio e un baretto dove si può bere e mangiare. Il vento però è persistente, così ci ripromettiamo di arrivare presto il mattino dopo e metterci in un posto più riparato, purtroppo già occupato.
Su questa spiaggia siamo riuscite anche a spendere i pesos cubani, con cui non riuscivamo a pagare da nessuna parte, eccetto al ristorante “tifico”, comprando souvenirs. 20.11 > Siamo pronte per una giornata intera di sole, senza jen jen, senza pioggia, abbiamo conquistato il posto al riparo dal vento e quattro comode sdraio. Ci godiamo la giornata di relax.
21.11 > Partenza per Varadero (400 km). Sulla strada troviamo operai al lavoro che asfaltano. Guidiamo tranquille sull’asfalto fresco, dato che non ci sono cartelli di divieto. Scese dall’auto ci rendiamo conto che l’auto è fino a metà portiera completamente incatramata e pensare che a Moron, chi ce la custodiva, per gentilezza, ce l’avevano anche lavata! La notte l’abbiamo prenotata all’Hotel Pullman. Due camere comunicanti con un solo bagno (30-35 CUC a testa colazione compresa).
Abbiamo organizzato il viaggio pensando di stancarci la prima settimana facendo le turiste e macinare km e passare la seconda settimana di spiaggia in spiaggia per rilassarci riavvicinandoci ad Havana, dove sig! sig! saremmo ripartite.
La seconda settimana, che volevamo dedicare ad abbronzatura e bagni, purtroppo il tempo non è stato dalla nostra parte, e anche a Varadero abbiamo trovato nuvolo.
Quindi, a disfrutar, abbiamo dedicato il pomeriggio ad una bella passeggiata in spiaggia e all’acquisto dei souvenir. 22.11 > Partenza per Havana (140 km) Dopo aver visto una casa particular dove pioveva dal tetto, abbiamo deciso di tornare da Jorge, che ci ha accolte a braccia aperte: “Volvieron, que bieeeeeeen!” Rendiamo l’auto in aeroporto, con l’addetto che disperato guarda il bicolore delle portiere! Purtoppo non hanno i nostri detergenti che aiutino nel lavoro di rimozione! Dedichiamo la giornata alla visita di Havana: la cattedrale, la Bodeguita del Medio (se E. Hemingway beveva qui il suo mojito un motivo ci doveva essere, così alle 10 del mattino seguiamo le sue orme!), castello de la Real Fuerza, Plaza San Francisco e Plaza Vieja… non abbiamo visitato musei, neanche quello del Ron Havana, ma gli edifici anche da fuori sono degni di nota.
La serata la passiamo alla Casa de la Musica, dopo che un cameriere ci aveva consigliato un locale, che abbiamo scoperto essere esclusivo per cubani ricchi, e ci immergiamo nella musica dal vivo e nella cultura locale. 23.11 > Passiamo la mattinata a passeggio sul malecòn, quello che non eravamo riuscite a raggiungere il primo giorno, dopo lo scippo, e torniamo a Plaza Vieja e alcune di noi provano una bibita la malto analcolica, decisamente troppo dolce.
Quindi torniamo a casa di Jorge, recuperiamo i bagagli e purtroppo prendiamo il taxi, che ci porterà all’aeroporto per il viaggio di ritorno :((( (con volo diretto Blue Panorama su Milano Malpensa).
Purtroppo sull’aereo del ritorno nessuna di noi ha il posto vicino all’altra, dato che l’aereo proveniva dall’Honduras con tutta la troupe dell’Isola dei Famosi!