In Lettonia per uno scambio culturale
Indice dei contenuti
Mai avrei immaginato di vivere un’esperienza così coinvolgente ed arricchente. Oltre alla nostra delegazione che portava tre giovani suonatori di arpa celtica, membri della Celtic Harp Orchestra, c’erano pure delegazioni provenienti dalla Lituania, Estonia e Bielorussia che portavano danzatori e cantanti.
GIOVEDì 11 GIUGNO
Accolti all’aeroporto di Riga veniamo accompagnati con lo scuola-bus di Rundale al nostro albergo, Hotel Berzkalni. Durante il tragitto parte un fuoco di fila di domande. Nessuno di noi è mai stato nei Paesi Baltici e la curiosità è tanta. Appena lasciata Riga iniziamo a percorrere strade quasi deserte costeggiate da betulle e da campagna intervallata solo ogni tanto da qualche fattoria o da qualche sparuto casermone, retaggio del vecchio regime. Subito traspare l’anima agricola di questo Paese. Scopriremo poco dopo che la densità abitativa di Rundale è di 17 persone/kmq contro gli oltre 800 di Uggiate Trevano.
Breve sosta in albergo e poi via per una visita veloce ad una scuola. Aule spaziose e luminose, pista di atletica, campo da tennis, campo sportivo e attrezzi all’esterno.
Sosta pranzo al Pils krogs con insalata mista, zuppa di salmone e dolce.
Veniamo quindi accompagnati al Municipio di Rundale dove veniamo accolti dal sindaco e dai suoi collaboratori che da questo momento in poi si prenderanno cura di noi. Breve presentazione di Rundale, coffee break a poi ci portano a visitare i giardini del Palazzo di Rundale.
Il Palazzo di Rundale venne terminato nel 1740 su disegno dell’archietto italiano Bartolomeo Rastelli come residenza estiva del duca di Curlandia. Le decorazioni interne rococò sono opera dello stesso Rastelli che è noto per aver progettato anche il Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo. Visitiamo i giardini a bordo di un trenino elettrico e con una guida che ci spiega i vari settori. Molto bello!
Breve sosta in albergo per cambio abito e poi tutti a cena al Balta Maja dove iniziamo a far conoscenza con la delegazione estone. Anche durante la cena non si risparmiano domande reciproche per scoprire il più possibile gli uni degli altri. La cena inizia con l’immancabile zuppa, questa volta ai funghi, un piatto di carne con contorno e dolce. Terminata la cena assistiamo ad una breve esibizione dei nostri arpisti e ad un saggio di danza di alcuni giovani del luogo.
VENERDì 12 GIUGNO
Sveglia, abbondante colazione e tutti eleganti siamo pronti per l’incontro ufficiale con le altre delegazioni che si terrà in una sala del Palazzo di Rundale. Prima della proiezione delle slide che riassumono le caratteristiche principali dei vari paesi, viene firmato il gemellaggio fra Rundale (Lettonia) e Pakruois (Lituania) e fra Rundale e Halinga (Estonia). A metà presentazione ci attende un ghiotto coffee break con specialità locali molto gustose. La nostra president, Proff.ssa Lorella Bencasto è l’ultima ad esporre una presentazione sul proprio paese che viene accolta da una simpatica ovazione quando vengono proiettate immagini di Como. Nel frattempo, nella sala splendida sala bianca del Palazzo i nostri arpisti stanno incantando i visitatori seminando emozioni grazie ad un’esibizione di alto livello.
Pranzo veloce, zuppa alle olive e dolce, velocissimo cambio abito in albergo e partiamo per Jurmala, una località sul Mar Baltico a circa 10 km. da Riga. Questa località è famosa per la sua lunghissima spiaggia e per le caratteristiche case in legno. E’ da sempre una cittadina rinomata per le terme e meta anche nel passato di benestanti bagnanti. Passeggiamo sul bagnasciuga, ci rinfreschiamo con una birra lettone, due passi in centro e torniamo a Rundale in tempo per una cena all’aperto insieme a tutte le delegazioni e ai loro danzatori. Musica e balli allietano la cena a base dell’onnipresente zuppa di pollo, porridge, verdure ed insalata. Si rinnovano i saluti alle varie delegazioni a cui si è aggiunta la Bielorussia, scambio di regali fra i vari sindaci e in nostro onore viene suonata “Anima e core”. Proviamo ad unirci a loro in balli di gruppo poco vicini alle nostre tradizioni ma che aiutano a socializzare. Termina così un’intensa giornata.
SABATO 13 GIUGNO
Oggi è il gran giorno! Il giorno del Festival! Si palesa all’orizzonte un piccolo problema. Il nostro arpista lamenta male ad un dito dovuto ad un trauma subito il giorno prima e mentre le due ragazze vengono portate alle prove, lui viene accompagnato in una clinica per un controllo. Frattura! Dito steccato e via… A provare a Palazzo. A tarda mattinata veniamo raggiunti dal resto della nostra delegazione e veniamo accompagnati da una guida in costume attraverso le meravigliose sale interne del Palazzo. La visita è molto piacevole ed interessante e ci vengono anche spiegati i primi passi del Minuetto che abbiamo così modo di ballare nella Sala Bianca. Pranzo all’aperto, stavolta la zuppa è fredda ed è fucsia! Non facciamo domande e pranziamo allegramente in compagnia. Segue un po’ di shopping a delle bancarelle vicino al Palazzo che vendono dei bellissimi bijoux in ambra e poi un piacevole giro in barca nello stagno accanto. Poi veniamo portati al Municipio da dove partiremo in corteo con le altre delegazioni e i danzatori tutti nei loro rispettivi abiti tradizionali per una sfilata a piedi che ci ricondurrà al Palazzo. Lungo il percorso veniamo salutati festosamente da bambini e da dolci signore del posto che per l’occasione indossano corone di fiori di campo sul capo e agitano fiori. Arriviamo a Palazzo e su un palco allestito al centro dei giardini iniziano le esibizioni di canto e danze popolari. Ancora una volta i nostri arpisti incantano il pubblico con la loro esibizione nonostante il dito steccato di Davide e trascorre così uno splendido ed indimenticabile pomeriggio. I danzatori sono bravissimi e volteggiano leggeri nei loro abiti colorati. Si respira un’atmosfera difficile da descrivere. Ma le emozioni non sono ancora finite! Un ricco buffet ci attende a Palazzo dove ceniamo gustando invitanti stuzzichini. A questo punto ormai le delegazioni si amalgamano senza problemi e complice l’inglese parlato quasi da tutti ci si conosce, ci si racconta, si scambiano inviti e promesse di ritrovarsi nei rispettivi Paesi.
Terminata la cena ennesimo colpo di scena! Veniamo portati tutti in un luogo all’aperto dove troviamo ad attenderci i vari gruppi di danzatori, gli organizzatori e le autorità. Lunghi tavoli imbanditi fanno da cornice ad un’enorme pista da ballo e quando la musica giusta attacca, ci lanciamo in un internazionale trenino “all’italiana”. A mezzanotte fuochi d’artificio, musica dal vivo e tanta, tanta voglia di divertirsi. All’1.30 circa chiediamo di poter tornare in albergo. Baci, abbracci, risate e tante promesse di rivederci presto.
Cosa mi ha lasciato questa esperienza? Tanti volti sorridenti che rivedo attorno a me. Caraffe di acqua decorate con spiedini di frutta per renderne più fresco il sapore. Aver conosciuto ragazzi con una voglia di scoprire il mondo imbarazzante per tanti di noi che vivono chini sui cellulari e non riescono più ad ammirare quello che ci “vive” attorno. L’apertura mentale di persone che già parlano 3 o 4 lingue e che dopo così pochi giorni insieme arriva a capire l’ italiano. Danzatori eccezionali che dopo tre giorni di vero tour de force ballano felici come se non ci fosse un domani.
Credo che questa “giovane” Europa abbia tanto da insegnare alla “vecchia” Europa così come noi avremmo tanto da offrire loro se riuscissimo a ritrovare l’essenziale delle cose. Uno scambio culturale è un valore aggiunto ad un viaggio. Grazie ai nostri arpisti Irene, Erica e Davide e grazie all’Associazione Gemellaggi e Relazioni Internazionali di Uggiate Trevano che ha reso possibile tutto questo.