In kenya: con i più poveri – 2

Dal 02 al 24 dicembre 05 - Nairobi No, non è la seconda parte del racconto che ho scritto i primi giorni di novembre e non è nemmeno un post-scrittum per aggiungere qualcosa che mi sono dimenticata. E' la mia seconda volta in kenya, in poco meno di cinque mesi. Dal 2 al 24 dicembre 2005. Uno dei miei primi pensieri quando sono tornata la scorsa...
Scritto da: valentina81
in kenya: con i più poveri - 2
Partenza il: 02/12/2005
Ritorno il: 24/12/2005
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Dal 02 al 24 dicembre 05 – Nairobi No, non è la seconda parte del racconto che ho scritto i primi giorni di novembre e non è nemmeno un post-scrittum per aggiungere qualcosa che mi sono dimenticata. E’ la mia seconda volta in kenya, in poco meno di cinque mesi. Dal 2 al 24 dicembre 2005.

Uno dei miei primi pensieri quando sono tornata la scorsa volta è stato “ci devo tornare”..E così è stato. Stessa agenzia viaggi x missionari, stessa compagnia aerea (Brussels Airlines), stessa meta: un orfanotrofio a 15 minuti dal centro di Nairobi che ospita 32 bimbe.

Il viaggio perfetto! No ritardi, no disagi, no problemi. Dovevo tornare da quelle bimbe…E fin dal primo minuto ho capito che, se pur la volta precedente era andato tutto molto bene, questa volta era ancora migliore! Le bimbe si sono dimostrate fin da subito più accoglienti e più affettuose, forse anche perchè per loro vuol dire molto se una persona, per di più un bianco, scelga x due volte di dedicare il proprio tempo libero e le proprie vacanze a loro… L’africa e il Kenya in particolare in questo periodo è davvero fantastica: i colori sono più vivi, i paesaggi più africani, il clima stupendo…Quel bel sole caldo che ti entra nelle ossa, ti scurisce la pelle, non ti fa sudare e ti regala ottimismo e serenità, così come solo l’Africa ti sa donare. E poi finalmente il mio primo tramonto e la mia prima alba africana, uno spettacolo che nemmeno la migliore della fantasia potrebbe immaginare, nemmeno il migliore degli scrittori saprebbe descrivere.

Andare a fare volontariato in una missione come ho fatto io significa semplicemente “stare”: stare con loro, con i poveri, con gli orfani, donargli il proprio sorriso, un abbraccio, un po’ di amore…E condividere con loro il proprio tempo. E ora qualche nota tecnica… A dicembre a Nairobi, il problema delle zanzare non esiste quasi; ho notato che c’erano un po’ più di mosche rispetto ad agosto…Che aumentano man mano che si scende di altitudine. Come la scorsa volta, ho seguito la profilassi antimalarica (lariam) che non mi ha dato alcun problema. Il gran caldo e il colore dalla mia pelle (forse troppe volte associata semplicemente all’idea del turista) mi ha aiutato a girare in canottiera senza alcun problema… La sera era un po’ più fresco e ventilato, ma non mai indossato nulla di più pesante di una maglietta di cotone a maniche lunghe. Ho notato che il tempo cambiava abb velocemente, il cielo si riempiva e si svuotava di nuvole in pochissimo tempo…Ma non ho visto una goccia di pioggia! Il mal d’africa ha colpito…E mi rendo conto di essere molto fortunata ad avere la possibilità di conoscere questo fantastico paese in questo modo così particolare, ma così sincero: mostrandomi i suoi lati positivi e i tanti lati negativi…La gente che soffre, i ragazzi di strada, le bambine mandate in strada a prostituirsi o sfruttate dagli stessi parenti, le mamme che muoiono di parto e i bambini così piccoli e già orfani e per di più malati di aids.

Il kenya che non è solo turismo, safari, sole e mare…Ma soprattutto un paese da aiutare e da conoscere!



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