In Indonesia tra Bali, Lombok e Gili Air

Un viaggio tra cultura, verdi risaie, incantevoli spiagge di sabbia bianca, acque turchesi e l'immancabile profumo dei fiori di frangipane
Scritto da: coppiafelice
in indonesia tra bali, lombok e gili air
Partenza il: 08/09/2016
Ritorno il: 29/09/2016
Viaggiatori: DUE
Spesa: 2000 €
Partiamo dalla Malpensa con Thai Airwais delle ore 14.05 (1.400 euro in due) acquistato solo un mese prima e per questo più caro del previsto! Ottimo volo, l’aereo è vuoto, quindi occupiamo due file di posti e dormiamo comodamente fino a Bangkok, dove arriviamo alle 05.40. Nell’attesa di circa tre ore per la coincidenza per Bali, bighelloniamo nel mega aeroporto, che ormai conosciamo bene visto che è una tappa spesso obbligata per molte destinazioni dell’Asia. Saliti sul secondo volo, arriviamo alla destinazione finale in perfetto orario. Dopo aver recuperato i bagagli cambiamo necessariamente del denaro in aeroporto a un tasso non molto conveniente, usciamo in strada dove inizia la solita lotta con i taxisti abusivi. Cerchiamo i taxi consigliati dalla LP, quelli della compagnia Blue Bird ma senza successo! La compagnia presente all’uscita dell’aeroporto offre il servizio ad un prezzo piuttosto alto (300.000 idr). Anche per renderci conto subito del nuovo ambiente e quanto si può contrattare, iniziamo una lunga trattativa con dei taxisti “non ufficiali” e ci accordiamo con uno di essi per 180.000 idr; il tipo ci accompagna alla vettura dove ci raggiunge un ragazzo, il drive ufficiale, il quale durante il viaggio ci tempesta domande. Il traffico è congestionato e nervoso, arriviamo all’hotel Matahari Terbit Bali a Tanjung Benoa di Nusa Dua (107 euro per tre notti con colazione) in circa mezzora. La camera dell’hotel è grande, arredata in modo semplice e con mobili un po’ datati, il bagno è discreto come la pulizia in generale ma il complesso è bello, immerso nel verde con una bella piscina, il tutto in riva al mare! La delusione sarà proprio il mare, che non ha dei bei colori… ma lo sapevamo già! La spiaggia davanti all’hotel è tenuta bene ma basta allontanarsi di qualche metro e si trovano mucchi di spazzatura e alghe morte. La nostra prima tappa in Indonesia è Nusa Dua dove parteciperemo al matrimonio di mio fratello che si terrà il giorno dopo, in riva al mare. Siamo troppo stanchi anche per dormire e quindi decidiamo di andare a salutare i futuri sposi, Marco e Janet, che sono in un hotel distante 100 metri dal nostro!

Ci svegliamo troppo presto, verso le 4, temporeggiamo fino le 6 e poi in spiaggia ad assistere allo spettacolo del sorgere del sole! Sugli scogli incappiamo in un grosso serpente di quasi due metri che si trastulla, forse anche lui in attesa dell’alba, noi rimaniamo ovviamente a distanza di sicurezza. Verso le 10.30, dopo una buona colazione raggiungiamo gli sposi che sono indaffaratissimi per i preparativi, la cerimonia sarà alle 17. Il matrimonio sarà bellissimo, tutto molto romantico, scenico e ben organizzato, ottima cena in spiaggia a lume di candela, gli sposi ovviamente sono stupendi. Giornata interessante e multiculturale… erano presenti al matrimonio invitati di tutti i continenti!

Il giorno seguente trascorrerà in completo relax tra spiaggia e piscina. Per pranzo ci fermiamo al ristorante del nostro hotel e nel tardo pomeriggio facciamo una passeggiata lungo la spiaggia in direzione del villaggio di pescatori di Benoa. Cena con gli sposi, famiglia e amici, dopo di che’ salutiamo tutti e ce ne andiamo a dormire perché domani noi partiamo per Lombok (volo con Garuda Indonesia airline) mentre gli altri proseguono la vacanza a Bali.

Sveglia alle 7 e taxi per l’aeroporto (150.000 idr). Il terminal dei voli domestici di Dempasar è molto bello e ben organizzato, nei 30 minuti di volo, l’aereo non raggiunge grandi altezze e quindi ammiriamo l’intera isola di Bali godendo di una splendida vista. Arrivati a Praya di Lombok cerchiamo un taxi ma la famosa compagnia Blue Bird ha tariffe alte (220.000 idr) quindi decidiamo di prendere il taxi della compagnia Barù al costo di 90.000 idr, un buon servizio. Percorrendo per 30 minuti la strada che porta a Kuta ci rendiamo subito conto che Lombok è un altro mondo, diverso da Bali, molte case in paglia e poco traffico, soprattutto motorini. L’Hotel Melati Resort (80 euro per tre notti con colazione) è carino, la stanza non è ancora disponibile quindi andiamo a pranzo nel vicino ristorante, ottima scelta e ottimo prezzo (135.000 idr). L’hotel ha anche una piccola piscina e la nostra stanza è grande con arredamento semplice ma completo. Usciamo e andiamo a vedere la spiaggia che è molto ampia e il mare è di un blu intenso, pulito e invitante, ci sono tanti abitanti del posto, tanti bambini e alcuni turisti, tutti insieme a formare un bel quadro, una bella situazione! Nonostante sia una spiaggia praticamente davanti al villaggio, non ci sono ombrelloni o lettini solo sabbia e mare. Facciamo una lunga passeggiata ammirando il posto e i tanti ristorantini lungo la strada e scegliamo il Warung Sea Food che espone il pesce fresco da cucinare sulla griglia. Mangiamo bene: calamari, due grossi pesci e il dolce per 350.000 idr. Rientriamo in hotel per bere una birra a bordo piscina.

La mattina seguente dormiamo fino a tardi poi di corsa a fare colazione e alla ricerca di un motorino da affittare, perché in hotel hanno terminato la disponibilità. Lo troviamo a 50.000 idr per l’intera giornata, attenzione che la guida è a sinistra. Raggiungiamo la spiaggia di Miawon, un posto meraviglioso, un mare stupendo, ci sono diversi turisti ma la spiaggia è così grande e lunga che si riesce comunque a stare isolati. Sole, mare, relax e bambini di Lombok che ti vendono ananas fresco sbucciato al momento con un coltello più grande di loro, al costo di 23.000 idr più una penna che tenevo in borsa! Verso le 14 decidiamo di andare a visitare un’altra spiaggia, la Selong Balanac, un altro paradiso. Anche qui per il parcheggio del motorino, paghiamo 10.000 idr. Pranziamo in uno dei ristorantini sulla spiaggia, attesa lunga e piatti discreti ma poca spesa (110.000 idr). Verso sera rientriamo in hotel dove prenotiamo il taxi che ci porterà a Senggigi tra due giorni (400.000 idr), è disponibile anche un minivan da 6 posti per 300.000 idr ma gli orari non sono adatti alle nostre esigenze!

Il giorno seguente il tempo non promette bene, la nostra intenzione è quella di andare alla scoperta delle spiagge sul versante est di Kuta. Dopo colazione il tempo migliora, noleggiamo per tutta la giornata un motorino dell’hotel, spendendo di più (70.000 idr) e dopo aver messo una bottiglia di benzina partiamo. Qua la benzina viene venduta a bottiglie, in piccole baracche a lato strada. Prima tappa, visitiamo un villaggio tipico Sasak, qualche chilometro fuori Kuta, il Villaggio Sade è costruito apposta per i turisti, praticamente un agglomerato di bancarelle di souvenir. L’ingresso è ad offerta libera, gironzoliamo tra le vie comprando qualcosa, contrattiamo ma i prezzi rimangono comunque alti (ovviamente per lo standard del posto). Seconda tappa la spiaggia di Tanjung Aan, un posto bellissimo, acqua turchese, sabbia bianca e fine e un panorama mozzafiato. Ci stendiamo all’ombra di una palma e all’ora di pranzo mangiamo nell’unico Warung della spiaggia (110.000 idr), molto carino. Nel pomeriggio facciamo una bella camminata sopra un’altura li vicino dove si gode di una vista fantastica di tutta la baia. Più tardi riprendiamo il motorino e prima di fare rientro a Kuta andiamo a vedere un ultima spiaggia, ormai vuota, vista l’ora! Rientro in hotel per aperitivo e tuffo in piscina. Cena a base di carne al Warung Lodis (205.000 idr) poi in camera per organizzare lo spostamento dell’indomani a Senggigi, mandiamo anche una e-mail al tour operator già contattato dall’Italia per la conferma del trekking al vulcano Rinjani!

Sveglia alle 7.30, colazione, cambio valuta e attendiamo le 10.30 l’arrivo del drive, dopo circa un’ora di auto arriviamo a Senggigi, all’hotel Jo Je Bungalow (81 euro per due notti con colazione). Ci rendiamo conto che questa zona non è per nulla simile a quella appena lasciata. Più caotica, mare poco pulito e spiagge piccole di sabbia scura, ma è il mare la delusione più grande. L’hotel ha solo 4 bungalow, il nostro è molto grande ha addirittura due letti matrimoniali, la nostra camera si chiama “Mawar” e si trova davanti alla piccola piscina, bella con ogni confort. Pranziamo in spiaggia con i piedi nella sabbia, prezzi leggermente più alti di Kuta ma mangiamo bene (180.000 idr). Tra mare e piscina passa la giornata, verso le 17 decidiamo di fare una passeggiata e andiamo a visitare un tempio indù che pare sia il più bello di Lombok ma di fatto non è gran ché, sembra abbandonato, poi andiamo a Senggigi centro, passeggiando lungo la spiaggia, dove ci sono diversi locali, in uno in particolare c’è musica e cantano canzoni in Italiano. Ormai si è fatto buio e per fare rientro in hotel decidiamo di utilizzare un calesse sgangherato trainato da un cavallino. La nostra decisione non si dimostrerà felice, il tragitto non è lungo ma c’è molta salita e discesa e il cavallino arranca a fatica in salita e in discesa è ancora peggio, il conducente deve scendere per evitare che il calesse travolga il povero cavallo, una situazione da panico, vorremmo scendere ma l’uomo teme di perdere il denaro pattuito, non vediamo l’ora di arrivare. Arrivati all’hotel lasciamo una buona mancia più per il cavallo che per il drive e facciamo una doverosa foto ricordo. Ceniamo sulla spiaggia in un ristorante a 100 metri dal nostro hotel, il New Furama dove scegliamo il pesce esposto nelle vasche e paghiamo un conto salato (550.000 idr). Terminiamo la serata sulla spiaggia dell’hotel, dove si sono radunati diversi giovani del posto, sorseggiando un drink.

Il giorno seguente, dopo colazione, facciamo una passeggiata verso una spiaggia vicina e più grande, dove ci rilassiamo con un massaggio in riva al mare. Pranziamo in un ristorante in questa spiaggia, il Sunshine, buono e a buon mercato (122.000 idr). Dopo pranzo raggiungiamo la spiaggia di Senggigi, dove ci troviamo un posto all’ombra per assistere ad una festa che inizia oggi e durerà per tre giorni. Verso le 17 la gente, principalmente persone del posto, si assiepa sulla spiaggia, davanti al porto dove da lì a poco inizierà una gara con barche a vela e a motore che dal largo si fionderanno sulla battigia, arenandosi, da dove ne scenderanno ragazzi con vestiti tradizionali e grossi tamburi. Seguirà una parata in costume con balli musiche e rappresentazioni varie per terminare con il discorso delle autorità del posto, veramente molto suggestivo. Rientriamo in hotel in taxi dove ci aspetta il solito drink in spiaggia, in attesa dello spettacolo naturale del tramonto. Per cena andiamo in taxi al Warung Amalia, consigliato da tripadvisor, il titolare “Nuvola” è molto simpatico e parla bene l’italiano, facciamo quattro chiacchiere e ci da anche consigli e idee per proseguire il nostro viaggio. Mangiamo molto bene con barracuda alla griglia e melanzane fritte buonissime il tutto con ottima bittang beer (300.000 idr).

Giornata di spostamento, alle 10 abbiamo appuntamento in hotel con l’incaricato dell’agenzia con il quale abbiamo organizzato il trekking al vulcano Rinjani. Arriverà un po’ in ritardo, quando ormai avevamo già fatto chiamare l’agenzia dall’hotel per accertarci che non ci fossero problemi. Viaggio molto piacevole a bordo in una grande auto, per circa due ore abbiamo modo di vedere tutta la costa nord-ovest dell’isola. Arriviamo alla nostra meta, la sistemazione per la prima notte è prevista a Senaru al Padok Senaru hotel. Paghiamo all’autista i 350 dollari stabiliti per il pacchetto che comprende: Trasporto da qualsiasi luogo ci si trovi a Lombok e rientro, soggiorno di 1 notte in hotel più due giorni di trekking con guida e portatori e una notte in tenda con attrezzatura completa e tutti i pasti durante il trekking. La camera a noi assegnata è base, piuttosto piccola poco arredata e con ventilatore, pranziamo al ristorante dell’hotel, cibo discreto e più caro di altri (160.000 idr). Dopo pranzo facciamo una passeggiata e andiamo a visitare delle cascate poco distanti, 10.000 idr a testa per l’ingresso. La prima cascata è bella ma non spettacolare, ci sono molte guide che si offrono di accompagnarti a pagamento alla seconda cascata che dista circa 1,5 km ma si può fare tranquillamente in autonomia seguendo un sentiero, ovviamente non segnalato ma ugualmente visibile. La seconda cascata è più bella e si può fare anche il bagno. La sera, al nostro rientro in camera, prenotiamo via Internet un hotel per la tappa all’isola di Gili Air. L’agenzia con la quale abbiamo organizzato il trekking è la “Senaru Trekking”, riferimento “Jul “contattato via e-mail già da casa.

La mattina sveglia alle 5.30, colazione in hotel, scarsa e pessima! Alle 7 ci vengono a prendere in auto e ci portano all’entrata del parco nazionale, nell’ufficio dei Ranger, dove ci viene presentata la nostra guida dal nome difficilissimo che purtroppo non ricordiamo! Partiamo alle 7.15 ed è subito salita… Inizia il nostro trekking indonesiano al vulcano Rinjani! Le prime perplessità e dubbi sulla difficoltà dell’ascesa, ci vengono al momento della registrazione dai Ranger… nel registro una lunga lista di persone tra i 20 e i 30 anni dove spiccano due cinquantenni… NOI! Siamo anche gli unici italiani, partiamo allegri facendo anche due chiacchere con la guida… poco dopo… silenzio, il fiato serve tutto, inizia la salita con la esse maiuscola, forse sarebbe più corretto chiamarla scalata. Una dura e impegnativa salita che durerà per oltre 8 ore, lunga più di 10 km, senza darci respiro, che ci porterà da 500 metri slm ad oltre 2600 metri slm.

Lungo il percorso incontriamo altri portatori con grossi pesi posizionati su bilancieri, che salgono e scendono per il sentiero, superandoci con facilità e agilità, incontriamo anche molti escursionisti per almeno ¾ del percorso. Lungo il cammino facciamo varie tappe, tra le quali anche quella per il pranzo a base di noodols con pollo, verdure, frutta e caffè, tutto ottimo e preparato dai portatori che ci hanno preceduti, preparando la tavola con tanto di sedie da campeggio. A circa due km dalla vetta vado in crisi… molto in crisi! Più volte penso di rinunciare ma riesco a dominare la stanchezza mentale che è la più pericolosa e così le gambe, che ormai sono due tronchi, rispondono. Proseguo facendo a fatica 50 passi e subito ferma a prendere fiato, poi aumenta il coraggio e i passi diventano 100 e così sempre avanti. L’ultimo km diventa ancora più difficile, un sentiero terroso scivoloso e assolato che ci costringe a percorrerlo con foulard sulla bocca e naso a causa del polverone ed è a questo punto che solo grazie all’incoraggiamento di Ernesto e della guida, nonché l’alleggerimento del mio zaino riesco a fare gli ultimi metri fino alla cima. E’ stata veramente dura e non lo rifarei ma lo spettacolo che si presenta alla fine della scalata è meraviglioso, tanto che si dimentica subito la fatica fatta e non smetti di fotografare, pensando che sei in Indonesia e sulla cima di un vulcano!

I portatori ci hanno anticipato, per montare la tenda con tutti i confort possibili in un posto del genere, compresa la tenda gabinetto. Una cena incredibilmente completa, vista la situazione e dopo lo spettacolo del tramonto si dorme… domani saranno 10 km di dura discesa… ma questa è un’altra storia!

La notte in tenda passa bene e il risveglio alle 5.30 con i colori dell’alba è magnifico, altrettanto buona è la colazione servita in tenda, si riparte sullo stesso sentiero ora di ripida discesa anzi drammatica discesa ma con l’aiuto dei bastoni arriviamo alla tappa pranzo, verso le 11. Verso le 12 riprendiamo la marcia per l’ultimo tratto e subito inizia a piovere a dirotto, come spesso accade a queste latitudini e nonostante gli impermeabili il cappello per la pioggia e la gigantesca foglia di banano fornita dalla guida per ripararci ci inzuppiamo ben bene. All’uscita del Parco Nazionale salutiamo la guida e i magnifici portatori ai quali lasciamo la doverosa mancia, ci verrà a prendere il drive dell’Agenzia. Nota molto negativa di questa esperienza è che tutto il percorso è disseminato di immondizia nonostante l’avvertimento delle varie agenzie di riportare a casa i propri rifiuti! Passiamo dall’hotel a prendere gli zaini e in un’ora di auto raggiungiamo la zona costiera di Tanjung dove abbiamo prenotato una camera al Niina Tanjung Hotel (533.000 idr), un hotel nel nulla ma molto bello in riva al mare, con una grande piscina e un’ottima camera. Ci gustiamo il tramonto in spiaggia in completo relax, le gambe fanno malissimo, il trekking si fa sentire, a fatica riusciamo a fare due scalini. Ceniamo al ristorante dell’hotel, niente di ché, anche perché il personale è impegnato con una grande tavolata e fanno un po’ di confusione con le ordinazioni. Andiamo a dormire con la speranza che il riposo darà sollievo alle gambe ma non sarà così… al risveglio il dolore c’è ancora.

Rifacciamo i bagagli e dopo un tuffo in piscina si riparte. Alle 10.30 con un auto dell’hotel raggiungiamo il porto di Bangsai (100.000 idr) dove con pochi soldi (33.000 idr) prendiamo il traghetto pubblico per Gili Air che parte solo quando raggiunge un certo numero di passeggeri, noi aspettiamo circa 20 minuti. Il viaggio dura circa 15 minuti, all’arrivo al porto prendiamo un calesse per 100.000 idr, unico mezzo di trasporto oltre ai motorini, e ci facciamo portare al Segar Village (549.000 idr per notte), il prezzo che ci chiedo è un po’ alto ma non abbiamo voglia di contrattare o cercarne un altro e quindi accettiamo. Il bungalow è carino ma spartano con il bagno stile indonesiano “open space” senza A/C e riusciamo a prenotare solo una notte perché è pieno! Quindi dobbiamo trovarci un’altra sistemazione per l’indomani, nel frattempo ci godiamo il bel mare pulito e calmo. Per cena scegliamo un ristorante nelle vicinanze che propone pesce fresco al barbecue. Mangiamo un ottimo barracuda con verdure per 200.000 idr. La notte non trascorre tranquilla tra mal di gambe, caldo eccessivo che il ventilatore non attenua e una discoteca nelle vicinanze che martella fino alle 2.

Dopo colazione ci incamminiamo verso nord lungo la stradina sterrata che fiancheggia gli hotel, scegliamo tra i pochi ancora disponibili il Lombok Indah Village che offre bungalow spartani con A/C per 35$. Il posto è tranquillo e il mare davanti molto bello, unico neo la disorganizzazione del personale dell’hotel, tutti ragazzi molto giovani In camera mancano alcune cose essenziali ma ci vorranno varie richieste per ottenerle, ti dicono… si si… ma poi si dimenticano, anche il servizio in spiaggia è molto lento però il tratto di mare è tra i più belli dell’isola e la zona è la meno trafficata di calessi e motorini perché è più sabbiosa. La sera facciamo una passeggiata e raggiungiamo il nostro precedente hotel perché ha un bel ristorante con pesce fresco, dove mangiamo molto bene (280.000 idr).

La mattina dopo, nonostante il dolore alle gambe, decidiamo di fare il giro dell’isola a piedi passando anche dal porto per comprare i biglietti per Sanur, nell’isola di Bali (700.000 idr), la prossima tappa! Pranziamo stesi in riva al mare, sulle caratteristiche capanne in bamboo, sarà una giornata di spiaggia, mare, sole e tramonto. Dopo cena, nel rientrare in hotel ci fermiamo in un locale a bere due drink e ad ascoltare il mare… che pace! Domani si riparte per Bali!

Lasciamo il Lombok Indah senza dispiaceri perché nonostante si trovi nella zona più bella dell’isola è gestito male, tutto è affidato al caso e all’insistenza dei clienti, sono comunque sempre gentili, ma lo sconsigliamo, deludente anche la colazione sia in qualità che servizio. Nota: l’hotel citato è il Lombok Indah Hotel da non confondere con il Lombok Indah Cottage. Decidiamo di raggiungere il porto, che dista 1,3 km, a piedi perché il calesse che “casualmente” si trova fuori dal nostro hotel al momento della nostra uscita, ci chiede una cifra esagerata e non accetta nessuna contrattazione, è un furto e visto che a noi piace camminare e conosciamo la scorciatoia che taglia nel mezzo dell’isola arriviamo al porto in 20 minuti di tranquilla passeggiata. Alle 10.30 arriva il traghetto, si sale prendendo posto in coperta e i bagagli vengono lasciati agli addetti che li sistemano fuori, un po’ di preoccupazione perché il traghetto fa una tappa a Gili Travalgan per far scendere e salire i turisti con movimenti di bagagli! Arriviamo al porto di Padangbay dopo 1 ora e mezza, in un caos incredibile, tra la folla riusciamo a trovare il minivan, compreso nel prezzo del biglietto del traghetto, che ci porterà a Sanur direttamente all’hotel Peneeda prenotato su Booking, ottima struttura con tutti i confort e anche di più (92 euro per due notti). La spiaggia e il mare non sono molto belli perché c’è una bassa marea importante che rende difficile la balneazione ma compensano le tre piscine con un bel giardino dell’hotel. Ottima camera, ben illuminata con tanti mobili, A/C e frigobar. Nel pomeriggio facciamo una passeggiata nei dintorni, tanti ristoranti e zone dove la spiaggia è più ampia. Pranziamo al ristorante dell’hotel, buono e servito bene (200.000 idr). Cena in un ristorante giapponese “Kokoya”, buono e spesa giusta (350.000 idr). Durante l’ottima e abbondante colazione non compresa (100.000 idr) prenotiamo su booking un hotel a Ubud, la prossima tappa, per tre notti al Jati 3 Bungalow and Spa (97 euro), pioverà tutta la notte.

Al mattino c’è il sole e la trascorriamo tra mare e piscina, pranziamo in un Warung in spiaggia vicino all’hotel (210.000 idr). Nel pomeriggio passeggiata lungo mare poi piscina e organizzazione della prossima tappa a Ubud. Prendiamo contatto con un drive, “casualmente” di passaggio dalla reception dell’hotel e ci accordiamo per il viaggio a Ubud dell’indomani con la sua auto, per 250.000 idr. Nota: quando si prendono accordi per i giorni seguenti, per spostamenti in auto, è sempre meglio chiarire subito quale sarà l’autovettura utilizzata.

Facciamo una pausa per bere te nell’angolo dedicato dell’hotel, completo di divani, tavoli e tutto il necessario per la preparazione, tutto a disposizione gratuitamente. Verso le 19 usciamo per cambiare i soldi, inizia a piovere e prendiamo l’ombrello ma dopo poco piove a dirotto e decidiamo di andare a cena nel ristorante giapponese della sera prima perché poco distante, il tempo di sedersi a tavola e si scatena un nubifragio monsonico, il rumore della pioggia è così forte che è difficile persino parlare, in un attimo le strade si allagano. Al termine della cena piove ancora forte e per attraversare la strada ci troviamo con l’acqua fino al ginocchio, la strada è diventata un fiume, anche questo è l’Indonesia!

Sveglia alle 7, colazione in hotel, il cielo è coperto ma il mare è bello, tanti pescatori stanno prendendo il largo. Alle 10.30 arriva il nostro drive che come da accordi ci porterà ad Ubud, l’hotel scelto è in centro e si raggiunge percorrendo un vicolo molto stretto che si apre sul giardino e una piccola piscina. La camera, nonostante abbiamo scelto una deluxe (30 euro a notte con colazione), non è un gran ché, piccola e al piano terra all’altezza del fiume che passa sotto, il balcone in comune con un’altra camera, pulizia scarsa e mobili vecchi, ha la tv, l’A/C, frigobar e un bagno grande ma spoglio. Abbiamo troppa fame per perdere tempo a discutere e quindi lasciamo gli zaini e andiamo a pranzo in un ristorante che ci avevano segnalato, il “Ibu Oka” dove fanno il famoso maialino “baby guling”, molto buono, da non perdere.

Nel pomeriggio visitiamo il Sacred Monkey Forest, un luogo tra la vegetazione della jungla con tre santuari e tante tante scimmie che aspettano solo banane dai turisti… penoso! Giro tra i negozi della via principale, un drink e poi in camera per preparaci per lo spettacolo di danze e musica locale, ticket per due 150.000 idr. Come già detto, la camera è molto umida e si sta pensando di cambiarla. Verso le 18.30 inizia a piovere forte e ci rende difficile raggiungere il teatro a piedi, per fortuna alle 19 c’è una tregua, quindi via di buon passo per essere a teatro alle 19.30 quando iniziano le danze. Abbiamo due posti in seconda fila, nel pomeriggio quando compri i biglietti ti fanno scegliere il posto e prima compri prima scegli, lo spettacolo dura circa 1 ora e 30, gli attori sono molto bravi, bello lo spettacolo e belli i costumi tradizionali, la musica è un po’ ripetitiva. Dopo lo spettacolo andiamo al ristorante “Cinti”, che risulta essere caro e con porzioni scarse, una scelta sbagliata (340.000 idr).

Sveglia alle 7, abbiamo dormito male per la grande umidità nonostante il deumidificatore, la camera è decisamente poco salutare, così decidiamo di farcela cambiare Dopo una discreta colazione in hotel, cambiamo con una camera al secondo piano. Alle 9 abbiamo appuntamento con il drive prenotato tramite il banco tour dell’hotel che ci porterà, come da accordi presi il giorno precedente, a visitare quattro attrazioni principali (templi e risaie).

La prima sarà una risaia a terrazza che però in base al nostro gps non risulta essere quella scelta da noi, al ritorno dal terzo tempio il drive pianta una grana, nonostante gli accordi presi con il servizio tour dell’hotel, dice che per la cifra pattuita non può portarci all’ultimo tempio perché troppo lontano, vuole altri soldi. Una breve discussione nel corso della quale gli facciamo capire chiaramente ciò che pensiamo della sua disonestà e ci facciamo subito riportare in hotel, pagando 400.000 idr invece delle 500.000 idr concordate; comunque lui ha ottenuto più di quanto meritasse ma la tensione era troppo alta per pensare di restare insieme per altre due ore. E’ ora di pranzo e siamo già a Ubud, quindi torniamo a mangiare il maialino anche perché il ristorante è aperto solo a pranzo. In hotel andiamo nella nuova camera, decisamente migliore! Un po’ di svago in piscina e così facciamo sera, poi usciamo per cercare un ristorante per mangiare l’anatra, un altro piatto tipico della zona. Nel locale che scegliamo bisogna prenotarla il giorno prima perché la preparazione e la cottura sono molto lunghe, lasciando una caparra, questa sera invece ceniamo al “Batan Warung” dove la specialità è la carne, mangiamo bene. Prima di tornare in hotel ci fermiamo a bere un drink in un locale dove un gruppo di giovani suonano rock davanti ad una platea di turisti, molto bravi!

Oggi secondo tour di Bali, ieri rientrando in hotel abbiamo contattato un drive per strada di nome “Dewa”, un giovane con la faccia simpatica, ci siamo accordati per 500.000 idr per un tour personalizzato, ci fa subito una ricevuta con scritto anche le nostre richieste… questa è serietà! Partiamo in perfetto orario con Dewa e la sua Toyota, prima tappa le risaie di Jadilowih, bellissime, facciamo una lunga passeggiata, all’interno pochissimi turisti, una tranquillità assoluta accentuata dal verde intenso che ci circonda. Seconda tappa il tempio di “Duna Bratan” sul lago Beratan, molto bello ed è anche una splendida giornata di sole, tante foto e poi a pranzo a buffet con vista sulle risaie, mangiamo bene ma troppo (340.000 idr). Il rientro è lungo, arriviamo verso le 16, salutiamo Dewa e lo ingaggiamo per il giorno dopo per portarci all’aeroporto. Tappa in hotel per un massaggio balinese (100.000 idr) e poi in giro per i negozi della via principale di Ubud. La sera andiamo al ristorante “Bamboo” dove abbiamo prenotato con tanto di caparra una cena a base di anatra. Il servizio è un po’ lento ma finalmente dopo 45 minuti arriva la nostra cena… anatra con riso, verdure e altra carne, c’è anche il gruppo rock sentito la sera precedente che questa sera si esibisce qui. E’ tutto un po’ piccante e l’anatra non offre molto da mangiare ma è comunque tutto buono da sapori particolari e sarà un bella serata (350.000 idr).

Il problema grosso di questa ultima mattina sarà quello di spendere i soldi indonesiani rimasti, quindi colazione e via a caccia di souvenir. Verso le 12 rientro in hotel per check out, le valige sono già pronte. Alle 13 arriva Dewa che ci porterà in aeroporto per 280.000 idr, più la mancia!

Potendo riorganizzare il viaggio, con il senno di poi, saremmo rimasti più giorni nel sud di Lombok, dove il mare e le spiagge sono veramente splendide, la vita è meno cara e più tranquilla. Avremmo probabilmente saltato Senggigi e forse anche Gili Air, quest’ultima ha sicuramente un bel mare ma le spiagge sono strette e influenzate dalle maree, la vita è caotica e c’è troppo turismo. Il trekking sul vulcano ha lasciato un segno indimenticabile, una tappa fondamentale!

Antonella Ernesto

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