In India con gli indiani
10 gennaio Il primo giorno vengo svegliata dalla musica di un venditore di flauti che mi fa entrare subito nel clima di questo continente. Entro nella vera India percorrendo i mercati e i negozi della città e la prima cosa che imparo è che a Bombay si gira prevalentemente in taxi e riscio.
11 gennaio Il mio giro turistico inizia ovviamente con il Gateway of India, la porta dell’India.
A fianco l’incantevole Hotel Taj Mahal, costruito nel 1903 da J.N. Tata, presumibilmente dopo che gli era stato rifiutato l’ingresso in uno degli alberghi europei perché “indigeno”.
Nel pomeriggio partiamo in aereo per Aurangabad., via di accesso per Ajanta ed Ellora, dove si trovano gli antichi templi in roccia, ricchi di dipinti murali e sculture. Vecchi di 2000 anni, questi templi furono scoperti, in ottimo stato di conservazione, solo nel 19° secolo.
Ad Aurangabad alloggiamo in un bellissimo albergo.
12 gennaio Un bel taxi ci aspetta per il nostro giro turistico. L’escursione comincia con le grotte di Ellora, veri e propri templi scavati nella roccia. Dodici delle cave di Ellora sono buddiste, diciassette sono brahma e cinque sono jain.
La visita inizia dal Kailasa, la struttura più imponente, risalente al 750. Gli montano la guardia due giganteschi elefanti di pietra, dietro i quali si apre il santuario del bue che porta al tempio vero e proprio, un parallelepipedo di cinquanta metri per trentacinque che si eleva per 32 metri. La decorazione piu` interessante e` rappresentata dai mostri e dagli elefanti scolpiti sulle pareti esterne del tempio. Il “cortile” che lo circonda e` a sua volta chiuso da una galleria, scavata nella roccia e sorretta da due file di colonne. Lungo l’intera galleria sono disposti bassirilievo di figure mitologiche indu`. Il piano superiore ospita un altro corridoio con diverse sale, alcune delle quali contengono sculture rappresentanti altre leggende religiose.
Ad Ellora riscuoto grande successo e molti vogliono essere fotografati con me… mi godo così il mio giorno di gloria.
Ad Daulatabad visitiamo un bellissimo forte del 12° e la tomba di Aurangzeb.
Il Bibi-ka Muqbara è stato costruito nel 1679 come mausoleo per Rabia-ud-Daurani, la moglie di Auranzeb riproducendo in piccolo il Taj Mahal.
13 gennaio Le Grotte di Ajanta sono 30 fra templi, cappelle e monasteri buddisti, tutti scavati nella roccia e costruiti fra il 2° secolo a.C. E il 7° secolo d.C. Ajanta è famosa per i suoi dipinti murali che, nonostante i loro 2000 anni, hanno mantenuto la freschezza e i colori originali. I dipinti rappresentano la vita e i tempi di Buddha come Dio, semplice cittadino e monaco.
14 gennaio Tornati la sera prima a Bombayi siamo già in partenza per Madras cariche di carne speziata, salsicce e dolci al marzapane per il fratello di Andrea. Ian Peter, Shaun e Shevaun (soprannominata Pepe) ci attendono all’aereoporto. Capisco subito che sono proprio una bella famiglia! 15 gennaio La cosa più importante e affascinante da fare a Madras è lo shopping nei negozi di stoffa e nelle gioiellerie. Lo stupore è grande nel vedere le pareti dei negozi piene di molteplici gradazioni di colore delle stoffe e differenti tipi di sete dai colori intensi e abilmente ricamate.
E dopo aver comprato le stoffe per farmi una camicia e un vestito mi reco in gioielleria a comprare gli orecchini d’oro.
All’ora del tramonto ci rechiamo in cima ad una collina dove, oltre ad una magnifica vista sulla città, vi è il luogo dove è morto San Tommaso Apostolo, giunto a Madras dopo aver vissuto per vent’anni nel Kerala, nel sud dell’India.
16 gennaio Anche questa giornata inizia con lo shopping in un centro commerciale con prodotti assai economici. Sono i giorni del Pongal, la festa del raccolto. All’ingresso delle case ci sono bellissimi disegni per terra e in giro per le strade delle anfore colorate con bastoni di canna da zucchero intrecciati.
17 gennaio Ci rechiamo a Dakshina Chiara, un parco che riproduce gli ambienti e le tradizioni dell’India del sud. Di ritorno a Madras passiamo davanti alla Marina Beach, la seconda spiaggia più grossa al mondo dopo quella di Rio de Janeiro.
18 gennaio Giornata avventurosa. In mattinata visitiamo il Crocodile Bank. Singolare luogo creato per incrementare la popolazione di coccodrilli nelle riserve naturali indiane. Oltre a coccodrilli e alligatori di ogni dimensione è possibile vedere varani, tartarughe e serpenti. Nella Snake Farm si estrae il veleno per produrre l’antidoto o per uso medico.
Nel pomeriggio ammiriamo i Pancha Rathas e il Shore Temple a Mahabalipuram città un tempo importante per l’antica civiltà Pallava.
L’ Arjuna’s Penance è una scultura eseguita su una grande parete di roccia raffigurante animali, divinità e creature semidivine nonchè favole tratte dai libri Panchatantra.
Il pannello misura 30 metri per 12 ed è attraversato da una grande fenditura perpendicolare abilmente incorporata nella scultura. Nei dintorni dell’Arjuna’s Penance, oltre a vari templi minori, c’è la Krishna’s Butter Ball, una grande roccia tondeggiante che sembra in bilico sullo stretto crinale.
19 gennaio Sfidando il traffico di Madras arriviamo appena in tempo per prendere il volo per Goa dove ci attendono i genitori di Andrea.
Questa zona dell’India si presenta subito nella sua bellezza: colline ricoperte di palme, risaie e mare. Arriviamo a Margao, incantevole villaggio con al centro una chiesa bianca che si riflette nel laghetto pieno di fiori di loto. Bellissime le case tipiche di questa zona, con accoglienti verande dove la gente, assai ospitale ed espansiva, si ritrova per lunghe chiacchierate.
20 gennaio Goa è quella zona dell’India che ha subito la colonizzazione dei Portoghesi mantenendo tradizioni e cultura di quel paese mischiata a quella indiana. Il risultato è assai interessante e differente da tutto il resto del paese e non so perché mi sembrava di essere nella Napoli indiana.
Il mio giro comincia dal mare e con un buon pranzo a base di aragosta.
Dopo pranzo ammiro il panorama dal belvedere di “donna Paola”.
21 gennaio Visitiamo un parco che riproduce la vita e le abitazioni di Goa.
Entro per la prima volta in un tempio Indù, il Mhalasa Temple, e la sensazione è di grande ordine e pace. Nelle vicinanze c’è anche il Mangueshi Temple.
Successivamente visitiamo la chiesa con la tomba di San Francesco Saverio, il santo che ha evangelizzato l’Asia e vissuto a lungo a Goa. La chiesa è in vero stile Portoghese e la tomba in marmo realizzata da italiani.
Dopo un pranzo indimenticabile a base di pesce in riva al fiume, visito i terreno dei genitori di Andrea dove posso vedere dal vivo la pianta del pepe e scoprire nuovi frutti: il Cashewnut e l’Arecanut.
22 gennaio Ammiriamo stupiti i bei saloni e gli arredi di una vera e propria villa antica. Dalla finestra della villa osservo i bambini che giocano a piedi nudi nella scuola posta sull’altro lato della strada.
23 gennaio Mattinata dedicata allo shopping giusto per acquistare degli orecchini d’oro per le mie sorelle (qui costa veramente poco l’oro) e nel tardo pomeriggio partiamo in treno per Bombay. Diciamo che la prima classe indiana corrisponde alle nostre cuccette di seconda classe, ma tutto sommato il viaggio è tranquillo e in mattinata giungiamo nella caotica stazione di Bombay. 24 gennaio Dopo una dormita affronto gli ultimi giri a Bombay. In serata andiamo in un istituto dove 5 suore vivono con 33 disabili. Malgrado tutto un posto bellissimo, dove incontro delle persone che veramente hanno fatto della loro vita un dono per gli altri. Intorno all’edificio delle suore ci sono centinaia di baracche.
25 gennaio In giro a zonzo per Bombay, giusto per vedere qualche cosa in più di questa immensa metropoli.
Nel pomeriggio passo a salutare degli amici di mia sorella che ormai da anni vivono in India.
In serata inizia a subentrate la tristezza per la partenza.
26 gennaio Festa nazionale della Repubblica Indiana. La città è piena di bandiere e l’aereoporto illuminato a festa. Salutare Andrea a i suoi genitori e doloroso ma mi consola la speranza di tornare presto a trovarli.