In giro per Torino

Alla scoperta del capoluogo piemontese
Scritto da: Limo
in giro per torino
Partenza il: 01/11/2012
Ritorno il: 03/11/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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“Lisa, non ci crederai, ma mi hanno dato ferie per il ponte del 2 novembre!”.

Non è possibile, non possiamo lasciarci sfuggire un’occasione del genere!

Quindi mettiamoci subito all’opera… dove si va?

Perché non sentiamo anche la Vale e Marco? Alla fine con loro si sta sempre bene.

“Ehi Vale, avete impegni per il ponte?”

Risposta: “Non lo so, ci sta che mi debba riposare”

Perfetto… attendiamo…

Qualche giorno dopo… “Lisa, ma dove vorreste andare? Su Napoli danno brutto tempo, anche a Torino… però, aspetta sembrerebbe…”

Vale… deciditi!

Si parte! Destinazione: Torino

Una nostra conoscente ci ha dato delle dritte per girarla meglio in questi pochi giorni.

1 Novembre 2012

Partenza ore 8.30 da Firenze, arrivo stimato ore 13.00… più o meno rispettato.

Il B&B scelto si trova fuori Torino, in un piccolo paese della campagna, Sangano, che come ci hanno raccontato, era il mare dei Torinesi. Il paese infatti si trova sul fiume Sangone, dove d’estate si andava a fare il bagno.

Vabbeh, al di là di qs divagazione… il tempo di posare le valige e siamo di nuovo in auto per tornare a Torino. Visto che dobbiamo ancora mangiare, che sono le 14.00 ed è un giorno di festa optiamo per il centro… troveremo di sicuro qlc di aperto!

In effetti questa era l’idea, ma ci ritroviamo invece in zona quadrilatero che in effetti è praticamente centro. Un quadrato di stradine del vecchio impianto romano, noi abbiamo evitato via Garibaldi, strada dello shopping natalizio ma ci siamo persi nelle altre, via Barbaroux (strada degli ex bordelli) per prima. Se si cerca qualcosa di originale per il pranzo, noi abbiamo trovato per caso “Soup & Go”, un angolo verde dove comporsi insalatone, mangiare torte salate e ottime e stravaganti zuppe. Il proprietario è un ragazzo giovane e l’ambiente è molto accogliente, molto bio, molto new age!

Con la pancia piena riparte il nostro tour verso la piazza centrale, il punto di riferimento di ogni nostro spostamento in città: il nostro punto zero è piazza Castello, nella zona centrale.

Questa piazza è il vero e proprio fulcro di Torino: è qui che si è sempre sviluppata la vita della città, fin dall’epoca romana. La piazza è attorniata da portici su tre lati, tutti e tre costruiti in periodi diversi, e al centro sorge Palazzo Madama, ossia il castello che dà il nome alla piazza. E’ da qui che partono le quattro grandi strade di Torino: via Roma, via Pietro Micca, via Po e via Garibaldi. Quest’ultima è una via pedonale dal 1998 ed è tra le più lunghe d’Europa. Sulla piazza si affacciano importanti palazzi civili di Torino: il Teatro Regio, risalente al 1700; il Palazzo della Giunta Regionale; il Palazzo del Governo, oggi sede della Prefettura; l’ Armeria e la Biblioteca Reale, quest’ultima contenente opere di Leonardo da Vinci.

Il meraviglioso Palazzo Madama si trova al centro di Piazza Castello ed è attualmente la sede del Museo di Arte Antica (che noi non abbiamo visitato). Merita buttare l’occhio nell’atrio dove si trova lo scalone progettato dallo Juvarra e sempre da lì, al piano terra un’istallazione con la spiegazione dell’evoluzione urbana di Torino e la Reggia Savoia.

Entriamo nei giardini reali e passeggiando… cos’è quella cupola? Andiamo a vedere… bella! Eccoci quindi di fronte al duomo dedicato a San Giovanni Battista, che è il Santo Patrono della città. E’ risalente al 1500 ed è l’unico edificio rinascimentale della città. Il Duomo fu edificato in seguito all’abbattimento di tre chiese medievali dedicate a San Giovanni Battista, al Salvatore e a Santa Maria. Nel XVII secolo la struttura fu ristrutturata per aggiungere la Cappella della Sacra Sindone, ad opera di Guarino Guarini. La cappella ha accolto a lungo la famosa reliquia che pare fosse il lenzuolo che coprì il corpo di Cristo quando fu deposto nel santo sepolcro e sul quale è rimasta impressa l’immagine del volto di Gesù Cristo. Nel 1997, a causa di un incendio l’opera del Guarini è stata gravemente danneggiata ed è tuttora in ristrutturazione. La sindone è stata portata in salvo ed attualmente è esposta in una nuova teca e tenuta in atmosfera controllata.

Di fronte al Duomo le Porte Palatine, principale testimonianza archeologica dell’epoca romana della città.

Da qui, passando per Via Roma (altra via dello shopping) siamo arrivati a Piazza San Carlo, maestosa e già piazza d’armi e del mercato al cui centro si erge la statua equestre di Emanuele Filiberto. Il lato corto della piazza a sud-ovest è delimitato dalle facciate quasi gemelle delle chiese di Santa Cristina e di San Carlo. Oltrepassiamo per entrare in Via Lagrange (ma ahimè ci sono i lavori e molti edifici sono coperti da impalcature) e che ci conduce a Piazza Carlo Felice, che si trova proprio di fronte alla Stazione di porta Nuova (ma noi, distratti dalle ns chiacchiere, lo abbiamo capito solo il giorno dopo!)

Ma adesso la nostra meta è la Galleria Subalpina che la Vale sta decantando e vuole vedere a tutti i costi… Eccola… ah no, questa non è… allora… no, nemmeno qui… “Ehi perché non andiamo a vedere là dietro che sento una signorina cantare come un usignolo?!” Siamo in piazza Carignano, piazza storica della città che ci trova tutti concordi nell’ammirarla. Forse per le dimensioni raccolte, per la monumentalità del palazzo Carignano (uno dei simboli del Ns Risorgimento) o per le architetture barocche che la circondano la rendono una degli angoli più suggestivi del centro storico. Una piccola pausa foto quando mi accorgo che siamo tornati in Piazza Carlo Alberto… Ecco la galleria! Devo dire che merita un passaggio, sia per la struttura, l’arredo e il molto verde che vi si trova all’interno (oltre ai numerosi esercizi commerciali).

Oltrepassandola, sull’altro lato si affacciano gli edifici di Piazza Castello, ma proprio accanto ad alcuni caffè storici, ecco il più famoso “Baratti e Milano”, ovviamente per la cioccolata calda al gianduja (se voleste fare merenda-cena! Noi ci siamo accomodati nella sala in perfetto stile ottocentesco: dagli arredi in legno ai cristalli e alle stoviglie, dalle vetrine all’illuminazione).

Dopo un apporto calorico non indifferente e un altrettanto importante taglio alle nostre finanze il sole è sceso, e comincia a fare freddino… io e Valentina dobbiamo decisamente fare shopping prima di andare a cena! Ma si è fatto tardi è ora di andare a cena, quindi di corsa alla macchina (lasciata in uno dei tanti parcheggi a pagamento) e via alla Trattoria Valenza in zona Balon.

Oltrepassate le Porte Palatine, infatti, si arriva al quartiere del Balon, quartiere di immigrazione dove il sabato mattina c’è uno dei più grandi mercati delle pulci d’Europa (che però noi non abbiamo visto). La Trattoria è molto tipica, un po’ “bettola”, cucina casalinga…ci lavora tutta la famiglia ed i proprietari cenano al loro tavolo nella sala con gli ospiti. Noi ci abbiamo cenato bene, anche se la scelta dei piatti non è vastissima.

2 Novembre 2012

A colazione Davide e Marco hanno dato il meglio di sè, pronti per partire alla volta…della metropolitana! Maurizio, del B&B, ci ha detto che è molto comoda quindi, biglietti alla mano eccoci sulla supertecnologica metropolitana… automatica! Meglio non pensarci! Il sole splende alto e oggi è proprio la giornata buona per visitare il Parco del Valentino. Un po’ fuori mano rispetto al centro, si scende alla stazione Porta Nuova e si passeggia lungo il Corso Vittorio Emanuele (per circa 1 Km) che ci porta proprio all’inizio del Parco, credo uno dei pochissimi cuori verdi di Torino. Il parco si estende lungo la sponda del Po, dove si incontrano bar e ristoranti, società sportive (canottaggio) e piste ciclabili… è decisamente un punto d’incontro e di svago. Il Parco contiene importanti luoghi storici e naturalistici: il Castello, il Borgo medioevale, l’Orto Botanico, il Giardino Roccioso, la Fontana delle Quattro Stagioni, per citarne alcuni. L’origine del nome è incerta, forse di epoca romana, oppure legata all’esistenza nella località di una cappella votiva dedicata a San Valentino. Il nucleo iniziale del Parco trae le sue origini dalla splendida dimora reale del Castello del Valentino, oggi sede della facoltà d’architettura. Il Palazzo è davvero molto bello, imponente e suggestivo. Le attuali fattezze del castello si devono a Maria Cristina di Francia che nel 1620 volle un castello in uno stile che ricordasse quello dei Castelli della Loira. La leggenda vuole che la duchessa avesse voluto questo edificio per i suoi incontri amorosi e che usasse sbarazzarsi dei suoi amanti gettandoli in fondo ad un pozzo. L’edificio ha una forma a ferro di cavallo con quattro torri ed una corte con un pavimento in marmo. Poco più avanti si trova il Borgo Medievale, a mio avviso un’antiestetica riproduzione di un piccolo borgo. Non so perché i torinese se ne facciano vanto, a noi non è proprio piaciuto.

E ora diamo inizio al tour gastronomico o meglio… alla scelta! Dopo essere entrati ed usciti da almeno 3 esercizi commerciali eccoci a mangiare una piadina (tipicamente torinese, vero Vale!?) in Corso Cairoli. Con la pancia quasi piena arriviamo ai Murazzi; zona sul lungoPo torinese, ex rimesse delle barche che la sera diventano animati locali (ma non di giorno! L). Appena risaliti al livello della strada ci troviamo in Piazza Vittorio Veneto e… che maestosità! Con i suoi quasi 40.000 m² di superficie è una tra le più grandi piazze d’Europa, la più grande tra quelle interamente porticate. È, inoltre, la più grande piazza d’Europa priva di monumenti. Qui andiamo alla ricerca di un caffè ma quale opera ardua attraversare la piazza? Il traffico che l’attraversa (auto, taxi, bus, tram…) è davvero devastante e ne sciupa la visione, inoltre non esistono semafori che agevolino il pedone nel suo attraversamento… un vero peccato! Gira che ti gira ci ritroviamo proprio davanti alla Mole Antonelliana e… quanta gente in attesa! Ci mettiamo anche noi in fila ma non si cammina, Davide ovviamente sclera e va a chiedere info… meno male, ci vogliono almeno 2 ore prima di salire… via, via, via… che c’è il sole e si gira bene Torino!

La Mole è il simbolo della città di Torino, una specie di Torre Eiffel all’italiana, anche se nata con obiettivi decisamente diversi. La Mole Antonelliana doveva essere la sede del tempio israelitico quando fu iniziata nel 1863, su progetto di Alessandro Antonelli. A seguito di calamità naturali è poi diventata una struttura metallica rivestita in pietra. Alta 163.35 mt ospita al suo interno il famoso museo del cinema.

Non contenti di non esser riusciti a vedere Torino dall’alto, decidiamo di prendere il bus che ci porta al Monte dei Cappuccini dove stanno allestendo le famose Luci d’artista e da cui, con una giornata così splendente si ammira tutta Torino con le Alpi che le fanno da cornice.

Spippolando su internet ho letto che, come Lisbona, anche Torino ha il suo Tram storico! E perché lasciarsi sfuggire un’occasione del genere? Torniamo a piedi a Piazza Vittorio Veneto ed attendiamo il famigerato 7, di colore verde con interni in legno… fantastico, un tram degli anni 30! Al suo interno una guida (probabilmente un volontario) che spiega i monumenti della città. Si può prenderlo con un semplice biglietto di corsa urbana. È ora dello shopping! Ragazzi alla prossima fermata si scende, qui c’è via Roma… forza! Con la scusa i boys iniziano a reclamare un posto per la cena… dopo tanto vagare (e chiedere) e dopo altrettante porte in faccia (ma qnta gente c’è a Torino e soprattutto, tutti a cena fuori?) torniamo nella zona Balon e prenotiamo in un Ristorantino che ci sembra carino. Ma ormai è tardi per tornare al B&B e troppo presto per la cena… Marco, un vinellino? Davide chiede a due tipi alcuni suggerimenti per l’aperitivo, ma sono locali troppo lontani e non ho voglia di tornare indietro di nuovo e poi non siamo proprio del giusto abbigliamento per locali troppo fashion… Facciamo un po’ in su e giù per Borgo Doria, ma ci stoppano dicendo che “laggiù è poco raccomandabile”. E quindi? Dopo un’ennesima indecisione con tanto di “Buonasera” al proprietario di un bar decidiamo che non ci piace e ce ne usciamo per entrare in quello accanto… solo noi! Bene: uno spritz (alla Vale, ovviamente!), un dolcetto d’Asti per me, un Nebbiolo per Marco e poi? La signorina ci consiglia il Ruchè che ordina Davide ma che alla fine bevo io… stupendo, ottimo… mi è piaciuto da pazzi! Insieme una bella baguette ripiena… E siccome in vino veritas, ci sbottoniamo un po’ di più tutti e la serata si fa davvero molto divertente. I boys fanno il bis mentre noi girls parlottiamo fitto fitto. Ore 19.45, come i vecchi siamo i primi a entrare nel Ristorante. Io e Marco vogliamo assaggiare la rivisitazione della bagna cauda… buona! E non sa nemmeno troppo di aglio! Alla fine si è fatta una certa e siamo in metropolitana, sarà meglio avviarsi alla fermata.

Passeggiando per la Torino by night da Piazza della Repubblica, via Milano… avvistiamo una piazza dalla quale non eravamo ancora passati di giorno e che ci sembra molto carina illuminata. È la Piazza del Palazzo di Città nota anche come Piazza delle Erbe e sede dell’amministrazione locale. Proseguiamo fino a riprendere Via della Cernaia (che ormai conosciamo bene con i suoi portici) che ci porterà alla stazione della metro in Piazza XXIII Dicembre (Stazione porta Susa).

3 Novembre 2012

Dopo una lauta colazione salutiamo Maurizio e sua moglie e ci dirigiamo alla Sacra di San Michele, un luogo di fede molto suggestivo. Eretta sul Monte Pirchiriano si trova un po’ fuori Torino, alle porta della Val di Susa. È il monumento simbolo della regione Piemonte. Ristrutturato, è affidato alla cura dei padri Rosminiani. Ovviamente per entrare si paga un biglietto…ma ne vale la pena! Prossima destinazione: Lingotto! E questo solo perché Davide non ha ben capito cosa l’aspetta: un enorme gigantesco e terribile centro commerciale! Così dopo un’ora per trovare la via e il parcheggio e 5 minuti di visita ce ne andiamo verso il centro città, non prima però di esserci gustati finalmente un buon kebab (storia lunga)! Una curiosità: sempre in zona lingotto è stato aperto Eataly, il più grande centro enogastronomico che propone alimenti di qualità a prezzi non proprio da supermercato. Al suo interno ci sono molti punti ristoro suddivisi per prodotto e con menù a tema regionale. C’è molta confusione all’interno infatti noi non siamo riusciti a mangiarci, solo che non potevo andarmene senza prima aver comprato una bottiglia di Ruchè e una crema spalmabile alla gianduia! Caffè, caffè, caffè… i need a coffee!

Perché non andiamo al Bicerin? Aggiudicato! A parte che alla fine ci arriviamo per merenda ma poi… quale delusione! Una coda incredibile fuori dalla porta! E noi che volevamo fare gli intellettuali e sederci ai tavoli in cui ai tempi si erano seduti Cavour, Puccini, Gozzano, Calvino, Nietzsche, Dumas…

Tristemente ci sediamo al bar accanto che di storico non ha niente visto che il maxischermo trasmette programmi di musica contemporaneo-futurista e gli interni sono illuminati da luci psichedeliche…

È tardi e ci aspettano 5 ore di viaggio, torniamo verso la macchina.

Sulla strada del ritorno penso a Torino e mi viene in mente questa canzone che la riassume tutta: “Questo luogo del cielo è chiamato Torino lunghi e grandi viali, splendidi monti di neve sul cristallo verde del Valentino illuminate tutte le sponde del Po.” (L. Dalla)



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