In giro per la Spagna del nord… partendo da Madrid

Un giro un po' fuori dalle classiche rotte turistiche… dalla capitale alla costa della Galizia, passando per Saragozza Toledo, Bilbao…
Scritto da: nerleti
in giro per la spagna del nord… partendo da madrid
Partenza il: 24/07/2012
Ritorno il: 07/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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In giro per la Spagna del nord…partendo da Madrid (15 giorni, 1000 euro a testa all inclusive).

Quest’anno abbiamo deciso di esplorare una parte della Spagna che ci mancava… dopo aver passeggiato per le ramblas di Barcellona, visitato la città della scienza a Valencia e scoperto le meraviglie dell’Andalusia (nonché il vicino Algarve in Portogallo), per completare il tour della penisola iberica siamo stati in giro per la costa nord della Spagna e il suo (più o meno vicino) entroterra, con una fermata obbligatoria nella capitale!

Partenza: metà luglio 2012 con volo ryanair pisa-madrid, costo 175 € in 2 (compreso il sovrapprezzo di 18€ dell’ultimo minuto per aumento tasse aereoportuali spagnole causa crisi!)

Guida: Routard, una per Paesi baschi+Galizia, l’altra per Castiglia e Madrid. Di solito mi affido alla lonely planet, ma su questo itinerario la routard era più aggiornata, economica e meglio divisa per zone: alla fine promossa con un bel 7+!

Auto: una panda 1.2 benzina prenotata su e-noleggio al costo di 244€ per 11 giorni (peccato che poi all’aeroporto ci hanno fatto pagare ben 88 € per il primo pieno…un ladrocinio considerando che in spagna la benzina si trova sotto 1,40€/lt e per il pieno abbiamo pagato al massimo 45€!)

Itinerario: Madrid-Toledo-Salamanca-Burgos-Leon-Lugo-Santiago-Costa della Galizia-Oviedo-Costa Asturie-Bilbao-San Sebastian-Pamplona-Saragozza-Madrid per totali 3000 km in auto in 11 giorni! La viabilità spagnola è molto buona; le autovie corrispondono alle nostre superstrade (gratuite) ma molto più ampie e ben tenute, con limite di 120km/h. Le autopiste invece sono autostrade , con analoghe caratteristiche (e limiti) ma a pagamento… a voi la scelta!?

Hotel: prenotati quasi tutti su booking da inizio luglio (tranne una notte centrale e l’ultima per avere un pò di elasticità nell’itinerario) con prezzi tra 30 e 55 € per camera doppia. Secondo me conviene, sia a livello di prezzi che di risparmio di tempo nel non dover girare alla ricerca di un alloggio quando si arriva in un posto magari a sera.

Giorno 1

Il nostro viaggio inizia con l’arrivo puntuale a Madrid, dopo 2 ore nette di volo Ryanair… un’aeroporto moderno e grande dove c’è da perdersi… ma per fortuna non lo facciamo e dopo qualche giro a vuoto troviamo l’entrata della metro al T2, dove iniziamo a fare i conti con la crisi spagnola: per partenze dall’aeroporto da giugno 2012 supplemento su prezzo biglietto 3 € (pensare che la ns. guida di un anno fa indicava ingenuamente 1€)! Resta comunque il modo più economico e veloce di raggiungere il centro città, dove abbiamo prenotato un alberghetto proprio accanto a Plaza del sol (Esmeralda, 2**, carino e prezzi ragionevoli, 48€ la doppia). Il caldo di Madrid ci soffoca fin da subito… ce lo aspettavamo, ma così è troppo! Prendiamo possesso della camera e ci rifugiamo al museo del jamon che si trova proprio sotto l’Esmeralda: panino al prosciutto minimalista ma buono a 1 €!! Decidiamo poi di fare un riposino pomeridiano in camera sperando che il caldo si plachi almeno un po’… speranza vana! Verso le 5 usciamo comunque: destinazione Prado! La guida ci suggerisce che da martedì a sabato il museo è gratuito dalle 18 a chiusura, occasione ghiotta per chi come noi è attento al budget ma non vuole rinunciare alle bellezze della città! Arriviamo giusto in tempo, la coda è lunga ma scorre veloce. Il museo è molto interessante, anche se non si è esperti in materia. Collezione permanente con importanti artisti spagnoli (Goya, El Bosco, El Greco,..) e non (anche tanti italiani: Tintoretto, Caravaggio,..). Usciamo verso le 8, il sole è ancora alto e di andare a cena non se ne parla! Facciamo un giro per le vie del centro per individuare tra gli infiniti localini qualcosa per cenare, magari di non troppo turistico… ci fermiamo vicino a plaza S. Anna (molto carina): io assaggio le mie prime croquettas de jamon (prime di una lunga serie!), Fede non resiste al richiamo della paella de marisco, il tutto accompagnato da 2 canas (birre alla spina)! Prima cena soddisfacente, anche se non esaltante. Arriviamo a plaza del sol che anche dopo cena è piena di gente e movimento…le strade pedonali che vanno verso il quartiere di Chueca sono strapiene (anche di prostitute a dire il vero!)! A nanna prima di mezzanotte dopo un’altra canas a 1€!

Giorno 2

Sveglia alle 8 per girare la città senza il caldo soffocante di ieri… ma al giornata non inizia la meglio: nella fretta di trovare un posto per colazione finiamo in un locale della catena “the e caffè”…2 paste e 2 cafè con leche 10 €! Quando mi riprendo dallo shock decidiamo di dedicare la mattina al palacio reale e al convento descalzas, che sono gratuiti il mercoledì per i cittadini UE… peccato che il primo lo sia solo dalle 5 p.m. e il secondo faccia esclusivamente visite guidate (non abbiamo capito se comunque a pagamento) con un numero irrisorio di persone… quindi niente di fatto! Non ci perdiamo certo d’animo e proseguiamo per la maestosa plaza Mayor: sarà che è la prima che vediamo (ne seguiranno molte altre… in Spagna ogni paesino, anche piccolo, ha la sua plaza Mayor!?), ma ci piace davvero tanto e facciamo foto da ogni angolatura (sigh)! Poi ci dirigiamo a plaza de Espana, il Debod (tempio egizio donato alla città per gli aiuti spagnoli al salvataggio di Abu Simbel… commento di Fede “e a noi italiani nulla?”!), la Gran Via piena di negozi e teatri dove rimaniamo colpiti dalla cupola nera dorata del Metropolis proprio all’angolo con calle di Alcalà.

Rientriamo verso l’1 in zona hotel per pranzo al solito museo: pic-nic (1panino+bibita+frutto) a 2€!

Dopo la consueta pausa in camera eccoci pronti per visitare il palazzo reale; qui la coda c’è e si vede: oltre 45 minuti per entrare, in parte sotto il sole! Nel frattempo fotografiamo il palazzo Reale da fuori, il giardino e la cattedrale di fronte. Il palacio è molto ben tenuto, bello il piazzale di fronte e con infinite sale di stili diversi (barocco, rinascimentale, ispirate all’oriente); in teoria le foto sono vietate… un paio però le abbiamo rubate! Visitiamo anche la farmacia e poi io desisto stremata dall’afa, mentre Fede prosegue fino all’armeria. Ci trasciniamo di nuovo vs. Plaza del Sol passando per calle Arenal, dove negozietti e acquirenti di oro non mancano (ecco da cosa si vede la crisi..). Nel tragitto ci fermiamo al mercato di San Miguel, proprio accanto a plaza mayor..una vera boutique di frutta, tapas e frutti di mare! Merita una visita, qualche foto (noi ci lasciamo prendere la mano!)…e magari uno o più assaggi!

La sera cerchiamo inutilmente un locale che la guida consiglia, aperto da uno dei maggiori chef spagnoli specializzato in hamburger (fast good)… ma all’indirizzo segnalato non c’è un bel niente! Vaghiamo per le vie vicine chiedendo informazioni a chiunque… alla fine 2 ragazzi ci consigliano un altro posto sulla gran via (mercado della reina)… lo troviamo nonostante le indicazioni forniteci in spagnolo e rimaniamo molto soddisfatti: tapas di ogni tipo da scegliere tra quelle in bella vista o sul menù, con canas d’ordinanza (27€ in 2)!

Dopo cena giro per gli infiniti locali di Chueca con bevute annesse (i bar sono uno accanto all’altro, con offerte al ribasso di canas..l’ultima la prendiamo a 0,60€!); ci ritorneremo domani per vedere i negozi aperti.

Giorno 3

Iniziamo con una bella colazione a base di churros e cioccolata calda in un posto vicino all’hotel che si autodefinisce “maestro churraio”! In effetti sono buoni e croccanti… alla faccia della dieta!

Oggi il programma prevede un giro per Chueca, il quartiere più giovane e modaiolo di Madrid intravisto la notte prima, peccato che le vie dello shopping sono semi deserte prima delle 12 del mattino! Quindi ripieghiamo sul museo navale, che sarebbe gratuito ma chiedono un contributo volontario obbligatorio di 3€! Niente di che… ma ogni tanto bisogna cedere anche alle richieste del compagno di viaggio, che si è scoperto appassionato di navi!? All’uscita ci dirigiamo verso il parco del buen retiro, il vero polmone verde della città, immenso e pieno di prati e aiuole tenuti alla perfezione… e una pennichella sotto l’albero non ce la toglie nessuno!

Il pomeriggio lo dedichiamo alla stazione di Atocha e all’arte moderna. La prima è una stazione di treni/metro davvero particolare (oltre che diventata tristemente famosa per il recente attentato): all’interno è stato creato un vero e proprio giardino tropicale, con alberi di decine di metri e un laghetto con centinaia di tartarughe! Alle 19 ci aspetta l’ingresso gratuito al museo Reina Sofia! Non c’è nemmeno coda e la visita è assolutamente da fare, con grandi nomi della pittura come Picasso (su tutti il forte impatto visivo di “Guernica”), Dalì e tanti altri spagnoli e internazionali.

La sera decidiamo di dare ancora fiducia alla routard nonostante la dritta sbagliata di ieri, e mangiamo tapas alla cervezeria La Abuela, non male ma neanche il massimo! Trascorriamo l’ultima sera a Madrid in plaza mayor, per fissare bene il ricordo del simbolo di questa città che forse entrambi ci aspettavamo ancora più “capitale”, ma che comunque ha molto da offrire… magari quando la temperatura è più umana! Anche di notte la piazza è piena di artisti di strada che animano ogni angolo: finte teste di mostri, un “bimbo” che piange in passeggino, immancabili vestiti da corrida e tango…e anche un uomo ragno in calzamaglia decisamente fuori forma!

Giorno 4: Madrid – Toledo (70 km)

Eccoci pronti ad iniziare il viaggio on the road! Andiamo in metro all’aeroporto, dove ritiriamo puntuali la nostra. Panda… unico neo, come già detto, la mazzata per il primo pieno! Cartine alla mano riusciamo ad uscire da Madrid abbastanza facilmente, direzione Toledo! Abbiamo grandi aspettative per questa cittadina arroccata su una collina a 70 km a sud della capitale spagnola… e in effetti il suo centro storico acciottolato sembra uscire direttamente dal medioevo! Scarichiamo le valige vicino all’hotel (las conchas, pieno centro, 40€ la doppia) ed usciamo dalle mura per cercare un parcheggio gratuito…con relativa scarpinata al ritorno! Bella invenzione però le scale mobili che almeno risparmiano il tratto iniziale di scalata e sono anche fatte bene perché non deturpano il paesaggio, essendo coperte da pensiline di cemento su cui cresce il prato! Passiamo per il famoso quartiere ebraico, dove tra tante sinagoghe domina il monastero di S.juan de los Reyes, in stile gotico. Ma la principale attrazione di Toledo è la sua cattedrale e decidiamo di entrarci appena dopo pranzo: davvero immensa e grandiosa! L’autoguida in italiano compresa negli 8€ ci aiuta a scoprirne ogni angolo… al di là del valore religioso della chiesa è arte!

A metà pomeriggio decidiamo di salire sulla torre de los Jesuitas, che la guida ci indica come miglior punto panoramico della città. In effetti c’è proprio una bella vista a 360°, cattedrale e alcazar compresi! Quassù però si consuma la tragedia…nel tentativo di cancellare 2 foto venute male seleziono inavvertitamente tutta la memoria della digitale e premo ok… in un attimo la sd si svuota e perdiamo tutte le foto fatte fino ad ora! Un attimo per riprenderci dallo shock (meno male l’ho fatto io, se no chi mi sentiva?!) e poi via a fare più foto possibile da quassù per recuperare almeno il recuperabile!

Cena sul presto (alle 8!) in un bel posticino non lontano dalla cattedrale, nemmeno troppo turistico (la Abadia).

Uscendo vediamo la cattedrale illuminata di rosa, blu, bianco… scopriamo essere le prove per uno spettacolo in 3D che si tiene in queste sere sulle facciate di alcuni monumenti di Toledo. Nell’attesa Fede prova un’orchata (orzata, che a lui è piaciuta ma secondo me sa di mandorle andate a male, provare per credere!), poi ci spostiamo in un’altra piazza dove lo spettacolo inizia prima…gente già appostata ovunque, troviamo un posticino e aspettiamo l’inizio…si rivela una cosa molto particolare, con immagini in sequenza proiettate sul palazzo tipo video in cui si susseguono opere d’arte, edifici, effetti di sfumatura…insomma non ci capiamo molto ma ci piace!

Giorno 5: Toledo – Salamanca (240 km)

Lasciamo Toledo direzione Salamanca, 240 km non stop e arriviamo all’hostal Goya, situato proprio ai margini del centro storico (40€/notte in 2). Qualche isolato a piedi e lasciamo la macchina gratuitamente. Ormai sono le 2 passate e siamo affamati! Scegliamo il bar Bambù per il pranzo (ovviamente consigliato) e ci troviamo in un bar affollato appena sotto il livello della strada, dove con 6 € a testa mangiamo tapas varie e davvero buone (anche carne alla brace)… possiamo quindi iniziare la visita vera e propria di Salamanca! Plaza mayor è caratteristica quasi quanto quella di Madrid, con i soliti archi laterali e in più targhe dedicate ai più importanti personaggi della storia spagnola, e soprattutto molto viva, con gente a sedere in mezzo a qualunque ora del giorno e della notte. Proseguiamo per l’università, sulla cui facciata iper-decorata si dice essere nascosta una piccola rana portafortuna: se gli studenti la trovano prima dell’esame avranno un bel voto! Sinceramente ho avuto problemi a vederla anche quando mi hanno spiegato dove è… per fortuna non ho studiato a Salamanca! La città comunque è piena di questi “giochini” per turisti… la cattedrale nuova, costruita proprio accanto a quella vecchia, nasconde alcuni oggetti bizzarri tra le decorazioni di santi e madonne della porta laterale: in particolare un astronauta (!) e un drago con un cono gelato, ovviamente aggiunti in tempi recenti! Proprio dietro le cattedrali si apre un piccolo giardino tenuto benissimo con fiori e aiuole da cui si ha una bella vista sulla cattedrale vecchia.

La cena decidiamo di farla un po’ fuori dal centro, in calle van dick, che pare essere il posto migliore per tapas e vita notturna…ma a noi non pare proprio! Sconsolati torniamo a piedi verso il centro e ci accontentiamo di un locale turistico, con piatti combinati a ca. 10 €. Dopo cena ci concediamo allora una cioccolata calda e densa da Valon, pasticceria molto diffusa in Spagna (a Saragozza infatti facciamo il bis!) , poi dritti a nanna.

Giorno 6 Salamanca – Burgos – Leon (430 km)

Oggi abbiamo il primo vero “tappone” del viaggio: 430 km da Salamanca a Leon passando per Burgos.

Burgos è una cittadina molto caratteristica, incentrata sull’imponente cattedrale (strano!?) ma anche con un bel lungo fiume e stradine interne piacevoli. Entriamo per il famoso arco di Santa Maria, ingresso (parziale) nella cattedrale, plaza Mayor (stavolta niente di che), percorso lungo il fiume fino alla statua del Cid (che le cronache dell’epoca dicono essere tutt’altro che un eroe!) e poi in giro per stradine del cammino di santiago fino ad un bel punto panoramico sotto il castello. Nel frattempo ci fermiamo per un pranzo veloce al Gaona jardin, locale tipico con piante all’interno ma caruccio per le tapas che offre (molto pesce, buone ma scarsine come porzioni).

Verso le 15 partiamo destinazione Leon… l’albergo prenotato stavolta non ci piace molto (Don Suero, 40€ ma al pari di un ostello per pellegrini!); male di poco visto che come sempre ci fermiamo solo una notte! Siamo a 10 minuti a piedi dal centro e non perdiamo tempo per raggiungerlo; purtroppo è domenica e la Cattedrale, famosa per le sue splendide vetrate, chiude alle 7 in punto quindi riusciamo a dare solo una sbirciatina perché il guardiano (tutt’altro che amichevole) caccia letteralmente noi e gli altri turisti! Vediamo anche il palazzo di Gaudì (casa Botines), in stile più tirolese che spagnolo, la chiesa di S. Isidoro, le strade pedonali (la principale è Calle Ancha) piene di negozi e ristoranti. Ci fermiamo per cena in un locale che espone menù per pellegrini a 9 €…in fondo siamo motorizzati, ma pur sempre pellegrini nel nord della spagna! Nel giretto post cena scopriamo l’ennesima plaza mayor, molto carina! Ci fermiamo su una panchina aspettando il fresco, che qui quasi arriva verso le 10!

Giorno 7: Leon – Lugo – Santiago De Compostela (360 km)

Santiago de Compostela è la destinazione finale di oggi (a oltre 350 km da Leon), ma prima ci fermiamo a Lugo. Cittadina fortificata le cui mura romane sono (a nostro parere senza motivo?!) patrimonio mondiale dell’unesco e che non offe attrattive particolari… forse anche perché cattedrali e stradine acciottolate iniziano ad avere per noi il sapore del già visto. Pranziamo al volo e poi di nuovo in marcia! Arrivati a Santiago il caldo si rifà pesante ma usciamo comunque verso le 6, subito dopo una bella doccia alla pensione residencia blanco (47 euro, hostal piccolo ma non male a 5 minuti dalla Cattedrale). La vera protagonista è proprio la Cattedrale che domina piazza di Obradoiro, dove i pellegrini si radunano per festeggiare la fine del cammino! Anche il dentro è molto suggestivo, ancora di più penso per chi è credente. Ma Santiago è anche una città molto giovane e viva, piena di locali, concerti ed eventi, soprattutto nel periodo della festa di S. Giacomo (25/7), quando i fuochi di artificio illuminano la cattedrale…insomma, ci è piaciuta!

Giorno 8: Costa galiziana (Capo Finisterre – Costa della morte – Viveiro) 300 km

Partiamo sul presto per un’altra tappa lunga e memorabile… oggi ci aspetta la costa della Galizia! Da Santiago puntiamo diretti su capo Finisterre, la punta più occidentale della Spagna, senza avere una destinazione precisa per la sera… dove si arriva si arriva! Nel raggiungere Finisterre si susseguono cambi repentini di clima: sole, nuvole, nebbia, di nuovo sole per almeno 10 volte! Arrivati al capo il panorama è meno suggestivo di quanto ci aspettassimo, complice anche la nebbiolina che lascia intravedere ben poco… peccato! Ripartiamo in direzione costa della morte, che da Finisterre porta ad A Coruna, molto frastagliata ma ricca di insenature bellissime. Da capo Villan parte una strada sterrata (fattibile, a 30km/h!) che collega Camarinas a Camelle, poco segnalata ma davvero imperdibile (chiedete info all’ufficio del faro, danno anche una cartina; 10 punti in meno alla routard che non la segnala!). In questo tratto di ca. 15 km si susseguono spiagge e baie da togliere il fiato… non resistiamo al richiamo del mare e scendiamo in una delle prime spiagge, dove Fede si addentra anche nel primo bagno di questo viaggio nell’oceano! Ottima scelta perché andando avanti in direzione nord il panorama è altrettanto bello ma ci sono meno calette e la strada si allontana un po’ dalla costa. Da considerare che ci abbiamo messo mezza giornata per fare 150 km, viste le varie soste, le strade che non sono certo autovie… e qualche inevitabile giro a vuoto! Pranzo a base di pesce a Camelle e poi di nuovo in marcia! Decidiamo di non entrare ad A Coruna, che ci viene descritta come una grande città portuale con poche attrattive, ma ci fermiamo in un barreto in periferia per un caffè… la barista è un personaggio! Ci fa vedere tutta orgogliosa una sardina gigante… quando le dico che non mangio pesce si gira verso Fede e dice “la cicha es strana”! E’ l’ora di decidere dove vogliamo passare la notte… sulla cartina individuiamo Viveiro, costa nord della Galizia, che ci sembra abbastanza grande per non avere problemi a trovare una sistemazione! Arriviamo quasi alle 8, il sole è alto ma l’ufficio del turismo è in chiusura, prendiamo al volo l’elenco degli hotel e ne giriamo un paio (quelli più economici, ovviamente pieni!) prima di finire all’hostal La Vila (1 stella, 43 euro/notte, la vecchia proprietaria non fa sconti a nessuno!) ma con odore di pulito nei corridoi…aggiudicato! Il centro storico è davvero piccolo e si gira in 10 minuti, ma la cena ci riserva una bella sorpresa in uno degli unici 2 tapas bar di Viveiro: O Recuncho! Polpo alla galiziana per Fede e immancabili croquettas abbondanti per me! Dormiamo con il sottofondo di gabbiani tutta la notte, abbastanza fastidioso ma ci fa sentire vicini al mare!

Giorno 9: Vibeiro – Cudillero – Oviedo (180 km)

La mattina seguente, dopo aver mangiato due paste grandi come quattro ad un prezzo irrisorio decidiamo di andare alla vicina spiaggia dell’Area, una grande insenatura riparata dove alle 9 e poco più siamo praticamente soli! Un vero senso di pace, un paio di persone che fanno yoga in riva al mare e solo le nostre orme sulla spiaggia davanti ad un oceano che sembra più mare da quanto è trasparente, calmo e nemmeno troppo freddo…e allora via al bagno mattutino e alla raccolta di conchiglie!

Lasciamo questa oasi di pace per riprendere il percorso, destinazione Oviedo. Sulla strada ci fermiamo alla famosa Playa as Cathedral…suggestiva con i faraglioni nell’acqua e i segni della marea (dislivello di oltre 4 metri tra alta e bassa!), ma decisamente troppo turistica! Camminiamo lungo la scogliera ma non ci viene tanta voglia di scendere in spiaggia… rimpiangiamo il nostro angolo di paradiso di un paio d’ore prima! Altra sosta a Playa del Silencio, un’insenatura scavata tra le scogliere vicino a Luarca; anche qui però ci limitiamo a qualche foto dall’alto, anche perché la scarpinata per arrivare fino in fondo non è indifferente! Attenzione: la strada è a senso unico, quindi si esce in direzione opposta da dove si arriva!

Proseguiamo per Cudillero, porticciolo turistico arroccato su una collina (stile 5 terre, ma non altrettanto bello), ma ci impuntiamo (ok, io!) a non prendere l’autovia per fare strade più panoramiche… così finiamo per allungare di troppo tra boschi tutti uguali! Sosta in un bar in piazza il cui gestore è decisamente fan di Julio Iglesias… trasmette solo sue canzoni! Giriamo con la testa all’insù per le stradine in cerca della peculiarità del posto: gli abitanti usano appendere pelli di squaletti ad essiccare proprio accanto ai panni stesi!

Oviedo è a meno di un’ora (con l’autovia!) e al nostro arrivo troviamo l’hotel Nasarco grazie all’immancabile ufficio del turismo! Doccia, cambio veloce e via verso la cattedrale! Ce la facciamo a vederla come anche il museo della storia delle asturie (gratuito) prima di cena…poi ci sorprende un acquazzone in piazza Porlier! Entriamo quindi nel localino in angolo della piazza…piatto di jamon per 5 €, ci si può anche stare! Data però la scarsità delle porzione (e la pioggia incessante) ordiniamo anche un tagliere di formaggi asturiani, molto buoni, ma alla fine risulta la cena più cara di sempre: 32€! Decidiamo di rifarci con un giro nella via delle sidrerie (calle Gascona) dove i locali sono uno attaccato all’altro! Il sidro non è male se bevuto tutto d’un fiato, ma la cosa caratteristica è soprattutto il modo in cui i camerieri lo versano: tengono il bicchiere con una mano in basso, e con l’altra lo fanno cadere dalla bottiglia sopra la testa! Risultato: il sidro che cade per terra è più di quello che finisce nel bicchiere! La pioggia continua e la nostra serata finisce qui.

Giorno 10: Oviedo – Comillas – Santillana De Mar – Bilbao (290 km)

Il tempo si è un po’ rimesso e allora facciamo un giro per Oviedo di giorno… di nuovo la piazza della cattedrale, le vie intorno al parco San Francisco dove sono esposte le opere di Botero e la statua di Woody Allen, cittadino onorario dopo che ha ambientato qui alcune scene di Vicky Cristiana Barcelona…forse è proprio per quel film che credevo Oviedo fosse una città più affascinante (“magica” come dice Javier Bardem alle 2 turiste americane che vuole sedurre..), invece devo dire che un pò ci ha deluso.

Usciamo da Oviedo per raggiungere Playa de Toros, una spiaggia cittadina poco dopo llanes, caratterizzata dagli speroni di roccia che escono dalla sabbia e nel mare, ma non all’altezza delle precedenti.

Fermata successiva Comillas, famosa soprattutto per il Capricho di Gaudì, un palazzo progettato dal grande artista che rispecchia in pieno il suo stile eccentrico e colorato. Noi abbiamo visto solo il fuori, che la guida stessa dice essere la parte più interessante. Pranzo in un ristorantino proprio davanti all’ingresso del palazzo, solito menù del dia a 10€. Molto bello ma decisamente più austero il palazzo di sobrellano, adiacente al capriccio. Prima di lasciare Comillas ci fermiamo all’ufficio del turismo, dove ci danno un sacco di depliant sulla Cantarbia, da cui capiamo che anche in questa regione l’orgoglio nazionalista non scherza!?

Raggiungiamo in breve Santillana de mar: eccoci alla città delle tre bugie poiché al contrario del nome non è santa, non è piana e non è sul mare! E’ una chicca… ma più che altro sembra un paesino medievale riprodotto a favore dei turisti! Si visita in meno di mezz’ora considerando che ci sono solo due vie (piene di ristoranti, alberghi a 4/5 stelle e negozi di souvenir) e la solita plaza mayor, con balconi fioriti curati alla perfezione. In fondo alla via principale una chiesa romanica (S.Juliana).

A circa 3 km da Santillana si trova il famoso sito archeologico di Altamira (patrimonio mondiale unesco). Si tratta di una grotta paleolitica scoperta a fine 1800 in cui sono stati trovati graffiti rupestri di oltre 15.000 anni fa rappresentanti bisonti, figure umane, scene di vita dell’epoca…peccato che da oltre 10 anni il sito è chiuso al pubblico per conservare i reperti ed è possibile visitare solo un museo e la riproduzione in cartone/plastica delle grotte originali… che delusione!

Prima di raggiungere Bilbao facciamo un’altra sosta nella vicina località balneare di Suances, che credevamo sconosciuta e dove invece c’è il mondo su playa las conchas! La bassa marea lascia scoperta una spiaggia immensa e un odore non proprio ottimo di pesce, ma facciamo comunque un bagno con risposino a seguire! Smuovere Fede da lì non è facile, ma verso le 6.30 partiamo

In serata arriviamo a Bilbao, dove abbiamo fissato per due notti l’Hostal Mendez II che si rivela essere in pieno centro ma proprio per questo un incubo per il parcheggio (tra l’altro 55 € la doppia, con pagamento anticipato, non li vale proprio!). Nel momento in cui usciamo per la cena inizia a piovere (e due!) ma per fortuna la nostra stradina è piena di tapas bar (anzi qui si chiamano pintxos!) consigliati anche dalla routard e ne scegliamo uno più che soddisfacente proprio di fronte all’hotel! Le strade sono piene di gente nonostante il tempaccio… per noi rinforzino di canas in un altro locale vicino e poi a nanna!

Giorno 11: Bilbao

Vogliamo gustarci a pieno il famosissimo Guggenheim museum, simbolo di Bilbo e gioiello dell’arte moderna sia dentro che fuori, quindi alle 9 siamo già colazionati e pronti! Dobbiamo però risolvere la questione parcheggio: giriamo oltre 1 ora in lungo e largo senza successo (parcheggi carissimi e con sosta max 2 ore)… dobbiamo allontanarci di quasi 2 km dal centro per lasciare la macchina gratuitamente. Ci dirigiamo al museo costeggiando il fiume, con una piacevole passeggiata, finalmente rilassati! Iniziamo a fotografare l’imponente Guggenheim sulla riva opposta all’altezza del modernissimo ponte Zubizuri, poi ci avviciniamo e ne apprezziamo la sinuosità dell’acciaio satinato che risplende ai raggi del sole. Lo stesso architetto californiano che l’ha progettato dice di essersi ispirato alla flessuosità e alle scaglie delle carpe che da piccolo vedeva ne fiume…e nella sua vasca da bagno (bella cosa l’autoguida in italiano!)! Un po’ inquietante il ragno gigante di fronte al museo, mentre di tutt’altro genere il gattone floreale sul lato dell’entrata: il Puppy! Dentro il museo (biglietto 13€) la magnificenza della struttura continua, con opere decisamente moderne e non sempre comprensibili ma apprezzabili anche da chi come noi non è un esperto del genere…merita di sicuro la visita!

Pausa pranzo nei dintorni e poi ci dirigiamo a piedi di nuovo verso il centro: cattedrale, plaza nueva (portici e bar a ogni lato), vie dello shopping, mercato coperto della ribeira lungo il fiume.

Per la cena andiamo prima in un localino in plaza nueva (lo Zuga, caruccio!) e poi in un pintxos bar che ci aveva colpito la sera prima vicino all’hotel…anche se ormai di tortilla, croquettas, crostini e spiedini di ogni tipo ne abbiamo abbastanza e da bravi italiani all’estero ci manca un bel piatto di pasta!

Giorno 12: Bilbao – San Sebastian – Pamplona (180 km)

Piove! Questi Paesi baschi ci fanno quasi rimpiangere l’afa di Madrid!? Oggi doveva essere una giornata dedicata alla costa e alle spiagge basche ma dovremo riveder in parte il programma! Prima tappa quindi il ponte trasbordatore di Vazcaya, vicino Getxo. E’ patrimonio dell’Unesco ma la cosa assurda è che chiedendo indicazioni a nemmeno 5 km dal ponte incontriamo gente del posto che ci guarda come per dire “Ponte? Quale ponte? Qui non abbiamo ponti?!”. Ci arriviamo comunque, passando per quartieri che ricordano più i paesi Bassi, per le case con tetti a punta e il clima, che quelli Baschi! Tutt’altro che imperdibile, ma ormai che ci siamo guardiamo un paio di viaggi della navetta appesa ai cavi del ponte che trasporta macchine e persone da una parte all’altra del fiume (a Portugalete): ufficio complicazioni cose semplici!

Puntiamo poi su San Sebastian, che viene descritta come un località balneare chic, che risente dell’influenza del vicino confine francese e della vicina Biarritz. Complice il tempo nuvoloso e la tanta gente che affolla le stradine del centro di sabato a inizio agosto non apprezziamo molto Donastia (nome basco della città). Da ricordare il buon pranzo a base di calamari fritti e patatas bravas (con salsa piccante) in uno dei pochi locali onesti del centro, passeggiata lungo la baia con risposino sul porto turistico…ma anche il notevole sudicio nel mare forse a causa del cattivo tempo.

Dopo pranzo decidiamo di avvantaggiarci e di raggiungere Pamplona, guadagnando quasi una giornata sul percorso. Entriamo così in Navarra! Iruna (nome basco) di sabato pomeriggio è una cittadina pigra che gode della tranquillità estiva dopo la follia collettiva dell’Encierro, la tradizionale corsa dei tori per le strade del centro fino a plaza de toros, che si è concluso da poco (quest’anno 7/14 luglio). Il nostro albergo è a 2 passi dal centro, pulito e comodo anche se non il più economico del viaggio (hostal navarra, 2**,54€… ma durante la festa di S. Firmino la doppia arriva anche a 300€!). Visitiamo plaza de la costitution, infiniti negozi con le magliette dell’encierro (Fede non resiste e ne prende 4 per sé e amici!), la cattedrale (aperta solo negli orari in cui non ci sono funzioni religiose), la statua dell’encierro con relative foto, plaza de toros. La sera entriamo in un locale in via S. Nicolas (vai delle tapas) tanto caratteristico (prosciutti appesi ovunque) quanto affollato date le buone e abbondanti tapas esposte sul bancone.

Giorno 13: Pamplona – Saragozza (180 Km)

L’ultima città del nostro viaggio ci aspetta e noi, dopo un’abbondante colazione , partiamo alla scoperta di Saragozza. Appena arrivati ci fermiamo al palazzo dell’Aljafeira, appena fuori dal centro, in stile mudejar, che ricorda l’Alhambra di Granada anche se non ne uguaglia certo lo splendore (anche perché in parte è stato ricostruito di recente). Ha comunque un bel cortile, mura imponenti, stanze reali con pavimenti e arazzi d’epoca. Proprio lì vicino la guida ci consiglia Casa Emilio, ristorante con un buon menù del dia a 11 €!

Ci dirigiamo poi verso il centro e l’hotel Husa Via Romana che abbiamo prenotato ad un prezzo scontatissimo su booking (30€!), che si affaccia proprio sulla bellissima piazza del pilar. La piazza è uno spazio immenso dove si trovano i principali monumenti di Saragozza: la Cattedrale (patrimonio unesco, con facciate decorate in stile moresco e un interno molto suggestivo), la chiesa della madonna del pilar (ancora più imponente con le sue cupole colorate) e il palazzo della borsa (Lonja). Ma vi si trovano anche delle belle e rinfrescanti fontane in stile moderno, dove bambini e adulti si lasciano andare anche a qualche tuffo visti i 40 gradi! Arriviamo anche al ponte di pietra, su cui dominano i 4 leoni simbolo della città, e passeggiamo per le vie pedonali del centro. La sera ci regala un altro bello scorcio della piazza, ancora più suggestiva quando è illuminata, ma non prima di una cena a base di formaggi alla storica taverna Los Etudios, dove i proprietari ci consigliano tra infinite varietà.

Giorno 14: Saragozza – Madrid (325 Km)

A causa del tempo non buono di sabato abbiamo guadagnato quasi un giorno sul nostro itinerario… quindi c’è il tempo di tornare a Madrid! Il viaggio dura circa 3 ore e verso le 2 siamo in centro… l’ora ideale per girare sotto il sole!? Facciamo una pausa pranzo al solito “museo” e poi via al tour di Madrid by car alla ricerca delle foto perdute! Ripercorriamo i luoghi visitati 10 giorni prima ormai con grande padronanza della capitale… stazione Atocha, palazzo Reale, plaza de Espana, Gran Via, plaza del Sol… non ci facciamo mancare niente! Dopo una sosta in hotel (hostal salamanca, nel cuore dell’omonimo quartiere residenziale, non il massimo ma low cost!) e una cena al mercato di s.miguel (per Fede ostriche!), come l’ultima volta finiamo la serata in plaza Mayor… un vero deja-vù!

Giorno 15: Madrid – Pisa – Casa!

Tempo di fare l’ultima colazione con churros e chiudere le valige… poi lasciamo Madrid e torniamo, con un pizzico di malinconia, in Italia… stanchi ma soddisfatti del nostro viaggio! E stasera… un bel piatto di spaghetti!



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