In giro per la Norvegia
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8 AGOSTO: Oslo
La prima tappa del nostro viaggio (siamo in 4) è Oslo, la capitale. Molte persone me ne avevano parlato male. A me è piaciuta (certo poi Bergen vince su Oslo). Complice una prima giornata di sole, si è rivelata subito una città molto curata, con tantissimo verde e aiuole piene di splendidi fiori. Due giorni interi bastano e avanzano per visitarla.
Arriviamo a Oslo nel primo pomeriggio. Voliamo con la norwegian e all’aeroporto prendiamo un treno pulito e silenzioso che ci porta in città. Per arrivare all’albergo dobbiamo superare lo Slottsparken, il parco reale. Il verde è veramente rigoglioso, splendido( ovvio con tutta la pioggia che scende giù). Il nostro albergo è il Cochs Pensjonat (Parkveien 25): la camera è molto essenziale però il palazzo è molto bello. Sotto c’è un bar piccolo ma grazioso, Kaffebrenneriet (avd Parkveien) dove per la sola e unica volta in Norvegia abbiamo bevuto un ottimo caffè. Altrove meglio astenersi dal berlo tanto è pessimo, inoltre non conoscono il concetto di caffè macchiato. Abbiamo provato a descriverlo in tutti i modi in inglese ma inutilmente.
La città si sviluppa lungo una via principale, la Karl Johans Gate che va dallo slottsparken alla stazione. Poco prima della stazione il duomo, con un cortile interno circondato da ristoranti. In prossimità del tramonto ci rechiamo al porto al teatro dell’Opera (Operahuset) con il suo tetto inclinato che è possibile percorrere fino in cima per ammirare il panorama. Continuiamo la passeggiata e spinte dalla fame incominciamo a cercare un posto dove cenare. Ci fermiamo all’Engebret Cafe dove provo la prima delle tante zuppe di pesce (fisckesuppe) di questo viaggio. Pur essendo ad agosto fa feddrino e una bella zuppa bollente ci sta tutta. Rispetto alle zuppe italiane è più pesante perché c’è la panna però è buona. Già si sa, i prezzi in norvegia sono altissimi, purtroppo si spende tanto anche per un toast. Tuttavia nei supermercati i prezzi li ho trovati in linea con roma (alcune cose costano anche meno, tipo i mirtilli di cui abbiamo fatto incetta) quindi a pranzo ci si può arrangiare e magari cenare la sera al ristorante.
9 AGOSTO: Oslo
Oggi giornata dedicata ai musei, tutti collocati nella penisola di Bygdøy. Il modo più veloce per arrivarci è tramite battello. Dato che più tardi è prevista pioggia decidiamo di visitare subito il Norsk Folkemuseum, un grande museo all’aperto dove è possibile visitare case private, negozi, la chiesa, la fattoria e altre strutture provenienti da diverse regioni norvegesi di diverse epoche. A volte le case sono popolate da persone in costume intente nelle attività dell’ epoca.. .alcune ballano e suonano strumenti. Per ogni abitazione è spiegata l’ epoca e chi ci ha vissuto (per quelle più recenti). Merita tanto e le casette in legno col tetto ricoperto di erba sono bellissime. Riusciamo appena a finire che inizierà a piovere: purtroppo la pioggia sarà una costante del viaggio tanto da arrivare a sfiancarci. Quando si decide di andare in Norvegia bisogna essere psicologicamente pronti ad affrontare freddo e acqua,anche ad agosto. E’ veramente sfidate. Mangiamo qualcosa al bar del museo scaldandoci al fuoco del camino e ci rifugiamo quindi nel museo delle navi vichinghe. In pratica è costituito unicamente da 3 navi vichinghe: molto suggestivo è il filmato proiettato su tutte le pareti che ne spiega la storia. Riprendiamo il battello sotto la pioggia a dirotto e cerchiamo un posto al coperto: la scelta cade sulla galleria nazionale dove spicca la sala dedicata a munch e al suo famoso urlo. Una volta uscite,bagnate dalla testa ai piedi torniamo in albergo per asciugarci e per cena scegliamo il ristorante di fronte: Lorry (Parkveien 12). Un locale particolare: gli artisti che hanno mangiato qui pagavano con le loro opere o con ciò che avevano e quindi è un guazzabuglio di dipinte, statuette, animali impagliati (addirittura una giraffa). Consigliato.
10 AGOSTO: Oslo-Bergen
Ci rechiamo alla stazione per prendere il treno delle 8.30 per Bergen. Il biglietto lo abbiamo comprato dal sito NSB con largo anticipo per risparmiare un pò e il viaggio dura ben 7 ore. Ne vale la pena perché i paesaggi sono meravigliosi. Anche se il treno è confortevole, ho sofferto molto il mal di treno (forse per le curve e l’andamento lento) quindi chi come me ne soffre deve valutare bene se prenderlo. Arrivate a Bergen ci rechiamo all’hotel Scandic byparken, stanza normale ma colazione super. La posizione è molto comoda e in poco tempo arriviamo al porto e alla strada più importante, la Bryggen con la sua fila di case in legno colorate. Al porto c’è costantemente un mercato del pesce dove è possibile cenare( a prezzi abbastanza alti). Le case colorate contengono per lo più negozi di souvenir dove a causa delle pioggia ci rifugiamo. Bergen si rivela una città piena di vita e vivace.La sera ceniamo da dr. Wiesener dove provo la carne di balena (insomma…) e bevo ottima birra.
11 AGOSTO: Bergen – Hurtigren
Dopo un’abbondante colazione (salmome a non finire) prendiamo la funicolare (floibanen) per il monte Floyen dalla cui cima si gode una bella vista della città. Decidiamo di riscendere a piedi, scelta azzeccata perchè bella passeggiata in mezzo a un verde rigoglioso. Dopo un altro giretto per la città prendiamo la macchina che abbiamo affittato e ci rechiamo al porto per imbarcarci sull’Hurtigren, il battello che ci porterà all’interno del Geirangerfjord, uno dei più bei fiordi della Norvegia. Conviene prenotare con anticipo sul sito ufficiale (www.hurtrigen.com) per trovare prezzi migliori, noi abbiamo pagato comunque 200 euro a persona per 24 ore di navigazione con prima colazione inclusa e posto macchina. Personalmente non sono tipo da crociera complice il fatto di soffrire il mal di mare( e infatti ho passato la serata in camera agonizzante sul letto). Direi che se si vuole vedere un fiordo dall’interno può essere una scelta ma se si trova noioso stare 24 ore su una nave( per me lo è stato) si può pensare a una delle tante mini crociere organizzate da Bergen o da altri paesi.
12 AGOSTO: Geirangerfjord – Alesund
Fortunatamente la parte peggiore del viaggio è passata e il mal di mare è un ricordo. Entriamo dentro il Geirangerfjord (in pratica il battello entra fino alla fine del canale e poi torna indietro), il fiordo è veramente bellissimo e le foto si sprecano… peccato che per il freddo sia un po’ difficile uscire sul ponte. A un certo punto il miracolo: esce il sole! Dopo un’altra oretta arriviamo ad Alesund dove abbiamo prenotato l’hotel, lo Scandic Parken. Ci attende una bella sorpresa, abbiamo avuto un upgrade e siamo in una suite enorme. Facciamo una passeggiata per la città: anche se deserta la parte del porto è molto carina e si può salire su una collina dove c’è una bella vista della città.
13 AGOSTO: Atlanterhavsveien-Eidsvåg
Dopo la solita abbondante colazione partiamo dirette alla Strada dell’Atlantico (Atlanterhavsveien). La strada che attraversa l’oceano è veramente suggestiva. Ovviamente piove come non ci fosse un domani per cui ci fermiamo solo a uno dei punti di osservazione vicino gli scogli. Proseguiamo alla volta di Eidsvag, imbattendoci anche in un paio di cervi oltre alle onnipresenti pecore, che amano dormire placidamente in mezzo alla strada bloccandoti il passaggio. In Norvegia per coprire alcune tratte bisogna prendere il battello. Il sistema è molto efficiente: le macchine aspettano in fila davanti ad un passaggio a livello dove è segnato l’ orario di partenza. Si entra con la macchina e si paga a bordo. In genere si ha il tempo di uscire per una quindicina di minuti( c’è anche un bar). L’ arrivo all’Eidsvåg Fjordhotell, un albergo collocato proprio su un fiordo, non è dei migliori perché il proprietario ci accoglie in modo burbero (sembra quasi sorpreso di vederci!)…prima impressione sbagliatissima perchè poi si rivelerà un signore molto simpatico, tifosissimo del calcio( vicino alla sala colazione c’è una stanza dedicata alla visione delle partite adornata con tutte le maglie e sciarpe delle squadre del mondo). Anche se la stanza non è niente di che(bruttina forte) la posizione è meravigliosa, a mezzanotte quando il sole sta ancora tramontando il fiordo è illuminato da una luce meravigliosa. Il proprietario ci prepara anche la cena e la vista dalle porte finestre è incantevole. Dovessi ritornare in Norvegia l’ unico hotel dove ritornerei.
14 AGOSTO: Eikesdalen-Mardalsfossen-Trollstigen
Grazie ai suggerimenti del gestore e al ritrovato sole cambiamo programma e ci rechiamo alla Eikesdalen, una vallata occupata da uno splendido lago e da una famosa cascata: Mardalsfossen. Il lago è uno dei posti più belli visti in questo viaggio, l’azzurro del cielo e il verde delle montagne sono così vividi che le foto sembrano in 3D. Parcheggiamo la macchina e ci rechiamo a vedere la cascata. Troviamo l’indicazione e iniziamo il percorso che si fa sempre più accidentato fino a diventare veramente pericoloso. A un certo punto decidiamo di tornare indietro, prendiamo la macchina… e dopo 1 minuto troviamo un grande parcheggio con bar con indicazione ‘Nuovo percorso per la cascata’. In pratica, ora, con una comoda passeggiata di 15 minuti ci si arriva. Peccato non abbiano rimosso il cartello di quella vecchia! A parte questo la cascata merita. Prossima tratta la Trollstigen, la strada dei Troll. La salita è da brividi però arrivati al punti panoramici la vista della vallata è notevole. Arriviamo infine all’appartamento vicino stranda (Utsikten- Strandafjellet): si tratta di un complesso turistico costruito in mezzo alle montagne. L’appartamento ha un salone bellissimo, essendo tardi facciamo la spesa e ceniamo lì.
15 AGOSTO: Briksdalsbreen
La meta di oggi è il Briksdalsbreen, un ghiacciaio perenne. Il percorso per arrivarci è in mezzo al verde e a piccole cascate. Ci sono anche dei trenini che ti portano su, ma decidiamo di farlo a piedi. Ci vuole un po’ per arrivarci (la pioggia come al solito ci rallenta), però merita. La sera dormiamo ai Lem’s Bungalows a Songdal (la cittadina secondo me è interessante, ma non abbiamo avuto tempo per visitarla).
16 AGOSTO Hopperstad- Bergen
Sulla strada per il ritorno a Bergen ci fermiamo alla Hopperstad stavkirke, una delle chiese in legno medievali della norvegia. Da vederne almeno una. Consegnamo la macchina e dormiamo stavolta al Grand Hotel Terminus, bel hotel d’epoca. La sera decidiamo di cenare alle bancarelle al porto, ovviamente ci spennano ma volevamo festeggiare la fine del viaggio. Il giorno dopo, di mattima ripartiamo per l’italia.
In conclusione, visitare la Norvegia va fatto almeno una volta nella vita, però l’ho trovato molto impegnativo. Sarò stata particolarmente sfortunata, ma a parte due giorni non ha mai smesso di piovere e alla fine tutta quella pioggia e quel freddo mi avevano decisamente stufato. Visto che le strade sono tortuose e i limiti di velocità bassi, bisogna calcolare con la macchina pochi chilometri al giorno. Questo limita molto le cose da vedere ogni giorno. Quindi bisogna calcolare bene i tempi. A parte questo, ovviamente, a livello paesaggistico rimane imbattibile, che laghi e montagne meravigliosi. Una vera immersione nella natura.