In giro per il Veneto con il treno, ecco le 3 città imperdibili
Tutto ha inizio un mesetto prima, quando io e una mia storica amica, da anni mia compagna di avventure e viaggetti low cost, decidiamo di fare un ennesimo viaggio di pochi giorni, economico e in treno. Scegliere di viaggiare in treno comporta in primis un risparmio economico notevole, ma fa anche tanto bene all’ambiente. Così l’idea prende forma, e dopo varie ricerche e alcuni dubbi sulle mete finali prenotiamo gli alloggi su Booking e compriamo un biglietto di 3 giorni sul sito di Trenitalia al prezzo di 29 euro, così da poter girare comodamente con i treni regionali tra le città prescelte.
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Partendo da Milano, Verona risulta estremamente comoda perchè dista davvero poco, e si rivela dunque efficace e conveniente lasciarla per ultima meta così da poterla sfruttare pienamente anche l’ultimo giorno senza “perdere” troppo tempo sul treno del rientro. Le tappe da unire a Verona possono essere molte: passiamo in rassegna Mantova, che non abbiamo mai visto, oppure Vicenza, o ancora Padova, e anche Venezia, anche se quest’ultima indubbiamente richiede più giorni. Vicenza e Padova sono così vicine: andata, affare fatto. Scegliamo queste due città, così da poter davvero fare un piccolo tour solo del Veneto, una vera e propria triade veneta che di certo non ci stupirà per bellezze architettoniche ed enogastronomiche. E così è stato.
Giorno 1 – Vicenza
Il primo giorno comincia proprio dalla stazione di Milano Centrale, dove ci aspettava un regionale (ma ci sono anche treni ad alta velocità, che però ci costavano di più) diretto per Verona. Una volta arrivate nella stazione di Verona Porta Nuova, abbiamo preso un secondo treno, anch’esso regionale (altrimenti non avremmo potuto utilizzare il biglietto che avevamo acquistato della promozione dei 3 giorni) che ci ha portate in poco tempo a Vicenza. La stazione si trova a pochi passi dal centro cittadino. Dopo aver fatto check in nel nostro ostello in Viale Giuriolo, che consiglio in quanto in posizione centralissima, super vivibile, piacevole e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, siamo subito andate alla scoperta della città.
Il cuore pulsante di Vicenza è senza dubbio la Basilica Palladiana, edificio maestoso che si trova nell’altrettanto maestosa Piazza dei Signori. Come riporta il suo nome, l’architetto di quest’opera incredibile fu Andrea Palladio, personaggio celebre e fondamentale della storia di questa regione. L’edificio in questione è bene protetto dall’Unesco ed è possibile salire sulla terrazza, dalla quale è possibile apprezzare una vista meravigliosa e indimenticabile.
Oltre a ciò, molte sono le attrazioni che questa città può offrire ai suoi visitatori: dal Teatro Olimpico sempre del genio Palladio (a letteralmente un minuto dal nostro Ostello) al Palazzo Chiericati, distante appena 100 metri, entrambe con accesso a pagamento. Esiste la Vicenza Card, un biglietto cumulativo che permette l’accesso in praticamente tutte le attrazioni cittadine. Altro must da visitare della città è indubbiamente il Duomo o Cattedrale di Santa Maria Annunciata. Indovinate da chi è stata progettata? Sempre Palladio.
Anche i Giardini Salvi sono davvero splendidi per passare del tempo nel verde e magari fare un bel picnic o una merenda, osservando la Loggia Valmarana qui presente. Fondamentale è anche percorrere e perché no, fare dello shopping tra un aperitivo e un altro, Corso Palladio, ricca di negozi (tipici e non) e locali dove stuzzicare qualcosa. Il mio consiglio resta sempre quello di girare e perdersi tra i vicoli incantevoli, che raccontano storie lontane e passati sconosciuti.
Noi per la cena abbiamo optato per Osteria Monelli, ristorante dai prezzi più che coerenti con la qualità offerta. Bigoli con ragù d’anatra deliziosi.
Giorno 2 – Padova
Il secondo giorno è arrivato, e così anche il momento di lasciare Vicenza. Personalmente l’ho trovata friendly, ospitale, allegra e piacevole, non molto turistica, senza quel turismo di massa che spesso stona in città così belle e antiche, dove si respira nell’aria un’atmosfera di autenticità ed eleganza d’altri tempi, mi spiace tanto salutarla ma ci rivedremo presto sicuramente.
Ora è il momento di scoprire ed esplorare in poche ore Padova, quindi zaino in spalla e si va a prendere il treno. Una volta arrivate nella (enorme e piena di gente) stazione di Padova, lasciamo i nostri zaini nel deposito bagagli presente (5 euro a zaino) e andiamo a esplorare questa nuova frenetica città. Fin da subito l’ho trovata più trafficata e caotica, con molta più gente e meno tranquilla rispetto a Vicenza. Anche Padova però ha potuto regalarci attimi di relax nel suo centro storico, soprattutto nelle viuzze strette che si ramificano in particolare nella zona dell’antico ghetto ebraico.
Dalla stazione si arriva dopo pochi minuti a piedi alla Cappella degli Scrovegni, che ospita il ciclo di affreschi più importante al mondo, ed è essenziale fermarsi, visitarla e rimanerne stupiti. Insieme alla visita di questa incredibile e monumentale opera di Giotto, il biglietto comprende anche l’accesso al palazzo Zuckermann e ai musei civici, da non perdere assolutamente.
Padova è celebre in tutto il mondo anche per la Basilica di Sant’Antonio, meta di pellegrinaggi e nota per il turismo religioso in generale. Davvero immensa e maestosa.
Anche a Padova sono presenti piazze capace di stupire e impressionare il visitatore come quella dei Signori di Vicenza: sto parlando di Piazza delle Erbe e il Palazzo della Ragione, dove è presente il mercato, e Piazza della Frutta, anch’essa adibita al commercio. Mi ha ricordato personalmente Cracovia con la sua piazza del mercato.
La vastità e la grandezza del Prato della Valle mi ha lasciata a bocca aperta: si tratta di un immenso spazio, una piazza gigantesca attraversata da un canale con attorno tantissime statue raffiguranti personaggi del passato. Davvero da non perdere, secondo me la sera dona ancora più magia. Purtroppo non abbiamo avuto tempo per l’Orto Botanico e Villa Pisani, distante 10 minuti di auto, sarà per la prossima volta. In piazza dei Signori infine è presente uno dei simboli della città, l’Orologio Astronomico del 1437, davvero incredibile.
Giorno 2, pomeriggio – Verona
Dopo aver mangiato dei deliziosi tramezzini tipici, abbiamo preso dopo pranzo un altro treno per l’ultima tappa del nostro viaggetto, ovvero Verona, una delle città italiane più famose all’estero. Ero molto curiosa in quanto temevo fosse iper-turistica e troppo affollata, in realtà era vivibilissima anche se in piena estate. Per la notte la sistemazione scelta è stata di Italianflat e non avremmo potuto scegliere alloggio migliore: centrale, economico, pulito e lo staff estremamente cordiale. Anche in questo caso la scelta è stata azzeccata e la consiglio. La stazione di Verona Porta Nuova non è in pieno centro in questo caso ma è tutto ben collegato con i mezzi cittadini.
Oltre all’iconica Arena in piazza Bra, magnifica a mio avviso, e al Balconcino di Giulietta (che ammetto non aver per niente apprezzato, piena zeppa di gente e di scritte che rovinano del tutto la magia insita del luogo), c’è molto altro e sicuramente due giorni non bastano.
Consiglio di salire sulla Torre dei Lamberti, alta 84 metri e vicinissima alla stupenda Piazza delle Erbe: costa pochissimo e permette di usare l’ascensore, quindi non serve fare mille scalini per avere una visuale sconfinata sulla città dell’amore, un vero panorama mozzafiato. Lì vicino vi sono le arche Scaligere, dalla bellezza gotica. Altri elementi fondamentali da inserire in un giro della città sono Porta Borsari, il Duomo, Castelvecchio (anche e soprattutto la sera!! Magia pura), la Basilica di San Zeno e, attraversando il Ponte Pietra sull’Adige, il teatro Romano e infine Colle San Pietro, dove poter apprezzare un’altra visuale della città; è presente una funicolare molto economica che permette di raggiungere senza sforzi il punto panoramico.
Noi per fare aperitivo e degustare prodotti tipici del territorio abbiamo scelto La Tradision, un’enoteca-osteria caratteristica e vivace, davvero buona e con ottimi prezzi, a due passi dall’Arena. Verona è sicuramente molto turistica, ma è semplice anche trovare l’autenticità veneta e la tipicità che ricerco sempre nei luoghi dove mi reco.
Questo viaggio lo consiglio a tutti, sicuramente non ci si riposa molto e bisogna essere in forma perché abbiamo fatto davvero tanti chilometri a piedi, ma ne vale la pena al 100 per cento, perché una volta tornate a casa e rivedendo le foto fatte, vorremmo rifare tutto da capo. Si può anche modificare il programma, estendendolo fino ad arrivare a Venezia, oppure attaccandoci Mantova da Verona, dipende anche da quale sia il vostro punto di partenza.