In giro per Amsterdam

Weekend lungo in città tra musei, quartieri e campeggio
Scritto da: CTI75
in giro per amsterdam
Partenza il: 28/08/2011
Ritorno il: 30/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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1°GIORNO

Arriviamo al Camping Zeeburg a tarda sera ma per fortuna riceve fino alle 22 (costo eur 39 x notte). Il campeggio è grande e molto bello, almeno a me piace, pieno zeppo di tende e di ragazzi di tutte le nazionalità… Sono troppo contenta: finalmente sono ad Amsterdam!

Indice dei contenuti

2° GIORNO

Tiriamo fuori le bici pronti a partire ma cosa accade: piove. Quindi a malincuore decidiamo di muoverci con i mezzi pubblici. Il ticket giornaliero (euro 7) è davvero comodo e lo si acquista anche alla reception del campeggio. Facciamo colazione al market con delle brioches buonissime e scopriamo che hanno davvero un po’ di tutto. Usciamo dal campeggio e attraversiamo tutto il ponte per arrivare alla fermata del tram (il 26), sembra lunga anzi no, lo è veramente, ma poco m’importa perché sono ad Amsterdam ed bello anche passeggiare sul ponte e ammirare da basso le case mobili davvero fatiscenti, ma ci vivono per davvero! Il tram fa capolinea davanti alla stazione Centrale. E’ bella anche con la pioggia! Perdiamo un sacco di tempo all’ufficio informazioni, c’è tantissima gente e dopo un po’ andiamo via scoraggiati (cerchiamo un parking giornaliero per la sosta del nostro camper per l’indomani). Piove non accenna a smettere e fa anche freddo, decidiamo cosi di andare al museo di Van Gogh, prendendo il tram 2.

Prima tappa agli stabilimenti Gassan Diamond, una grande perdita di tempo. Innanzitutto non fanno la guida in lingua italiana, sanno benissimo che nessuno comprerebbe e che saremmo solo curiosi di vedere la lavorazione di una pietra grezza che diventa una gemma sfolgorante. In compenso ne fanno a rotazione in lingua giapponese e russa (chissà poi perché?).

Al Van Gogh Museum entriamo solo io e Mariella, Gianni e Roberto l’hanno già visto, in realtà anche Mariella ma dice di volermi fare compagnia (secondo me è perché le piace troppo per rinunciare anche se il costo del biglietto è assai alto (euro 14 + euro 5 di audio guida).

Il palazzo è di una semplicità che salta subito all’occhio ma dentro conserva veri capolavori. La coda per entrare non è poi cosi eccessiva ed entriamo in poco tempo.

Il museo si divide in piani: quello intermedio è ‘riservato’ esclusivamente a Van Gogh e sono esposti tutte le sue opere in sequenza ai suoi periodi. L’audio guida racconta molto bene la sua vita tormentata. Al terzo piano invece ci sono opere che l’ispirarono o di amici che hanno lavorato con lui, qui abbiamo ammirato anche Renoir, Gaugin, Cezanne e Monet.

Usciti c’è la piazza con la grande I Amsterdam, piena di ragazzi che fanno foto e come farsela mancare?

Dal museo abbiamo preso il tram 5 fino al mercato galleggiante dei fiori. Abbiamo visto tanti negozietti strani, da pareti ricoperte di zoccoli colorati a giocattoli di latta, ai bigliettini di auguri. Prima di arrivare al Bloemenmarkt, passiamo sotto la torre della zecca, cosi chiamata ovviamente perché in passato ospitava la zecca ora la parte alta è un grazioso carillon che suona una melodia ogni quarto d’ora (pensate ai residenti)!

Il mercato dei fiori ti fa restare a bocca aperta. Innanzitutto manco vi accorgerete che i negozi dei fiorai si trovano su chiatte galleggianti. La vista di una tale cornucopia multicolore di fiori, piante è veramente incantevole.

Pranziamo poco prima del Museo Storico, in una steak house uruguayana (abbiamo preso il menu turistico e la carne era davvero molto buona).

Proseguiamo fino al Dam, davanti al palazzo reale e alla Chiesa Nuova, da lì torniamo su zig zagando tra Niuwendijk e il DamRak (l’arteria principale della città).

Ritorniamo nuovamente all’ufficio informazionie… Gianni non molla e io spazientita, allora decidiamo di separarci:

Io e Robi prendiamo il 9 fino al WaterlooPlein, passeggiamo per i canali fino a Nemo (museo della scienza e della tecnica) ma lo troviamo chiuso (ecco un buono motivo per tornare in questa città che mi sta incantando, vicolo dopo vicolo canale dopo canale). Da lì percorriamo la strada fino alla Stazione e decidiamo cosi di dare una sbirciatina al quartiere rosso.

C’è tantissima gente, si sente odore di fumo ovunque, nei negozi vendono di tutto, incuriositi entriamo dentro un paio e scopriamo chupa chups, tavolette di cioccolato, bustine di thè tutto alla marijuana. Passiamo in una via strettissima e vedo in penombra in una vetrina una ragazza che si spazzola i capelli, torno indietro, guardo curiosa, ma Robi mi rimprovera, dice che non si fa… se stanno in vetrina di certo stan lì per farsi guardare, mi domando io.

Entriamo in un coffe shop, il mitico “Il Bulldog”. Dentro l’odore è fortissimo e l’ambientazione è un grande fungo allucinogeno (sembra di essere nella casa dei puffi), i ragazzi già bevono e fumano. Alle 19 c’incontriamo con Mariella e Gianni e ci raccontano di essere stati all’Hermitage.

Torniamo al campeggio. Che emozione, ogni volta che entro qui dentro mi sembra di vivere un’altra dimensione, sono cosi triste che domani dobbiamo già andarcene, io ci starei almeno una settimana! Tutto mi piace, la città, la gente, l’atmosfera… in confronto a Berlino sembra che io si voluta scappare ma non mi ha colpito, non mi ha trasmesso niente in confronto a quello che Amsterdam mi sta dando senza fare assolutamente niente! Che bellissima sensazione!

Mangiamo velocemente e poi trascino tutti ancora in città. Nel pomeriggio è uscito il sole e la serata è piacevole, quindi riprendiamo il tram e ci facciamo un giro nel quartiere rosso. E’ davvero come lo raccontano, tantissima gente, tutte queste ragazze bellissime in vetrina (e rimango sorpresa, non sono volgari, sono ragazze belle, fresche giovani, veramente potrebbe essere la tua compagna di banco). Notiamo anche gente che entra e esce, contrattazioni sul prezzo, ma le ragazze non scendono, questa e’ la tariffa! Rimango a bocca aperta, il flusso che mi circonda mi coinvolge e mi rapisce, continuerei a passeggiare per queste strada all’infinito, in ogni angolo accade qualcosa. Vediamo in un portone, che poi sembra essere un night, dei ragazzi incappucciati, completamente bevuti, non so, credo sia un gioco ma ricorda una setta satanica, ma così in strada, e poi li vediamo uscire. Ricordando il giro del pomeriggio, rammento dei movimenti strani proprio li davanti! Chissà magari era un semplice addio al celibato! Gianni mi sollecita una sosta in un bar, scegliamo un pub semplice, non abbiamo interesse al fumo , quindi a poco senso farci venire il mal di testa e riempirci di odore. Mariella ci fa morire dal ridere continua a dire che lei sente solo odore di arrosto…chiamalo arrosto!

3° GIORNO

Questa mattina dobbiamo lasciare il campeggio ma per fortuna ci fanno lasciare il camper nel parking fino alle 19. Facciamo le varie operazione di carico e scarico (oramai Roberto è diventato praticissimo) e con le bici partiamo. Distiamo circa 4 km dal centro e siamo un po’ preoccupati perché ovviamente il cielo non è dei migliori. Facciamo appena in tempo ad arrivare in stazione e inizia a piovere! Per fortuna dura poco e mi accompagnano davanti alla casa di Anna Franck che di certo non posso farmi mancare. Nel frattempo loro vanno a fare un giro per il mercato vicino all’Hermitage per comprare i mitici campanelli per le nostre bici e fanno un giro allo zoo (ma non entrano Roberto lo vieta a tutti, è contro queste cose, gli animali devono vivere liberi nel loro habitat, tanto torto non ha… che ci fanno i fenicotteri in Olanda? Cmq loro ne vedono moltissimi, poi vi racconto come). Io nel frattempo mi faccio un’ora di coda e penso a dove mi hanno legato la bici, qui bisogna stare molto attenti e legarle a degli oggetti fissi, in quando ne rubano moltissime. Scopro poi che hanno legato quella di Gianni e portato via con loro la mia, è nuova e avevano paura di trovare sorprese, infatti al mercato tutti l’hanno guardata con molto interesse (loro sono abituati a bici semplici le olandesine e le nostre mountain bike saltano subito all’occhio).

Esco dalla casa di Anna Frank non soddisfattissima (ticket eur 8.5), pensavo di vedere molto di più, invece tutti i mobili sono stati tolti, a parte il bagno, il lavandino e la stufa. È stato proprio per il volere del padre che dopo esser tornato dal campo di prigionia ha deciso che tutto doveva essere lasciato cosi come era stato trovato dopo l’invasione delle guardie che li hanno portati via. C’è ancora la famosa libreria che celava il piano superiore e ci sono ancora le pareti con i suoi poster, le finestre oscurate. Dentro si partecipa a tante manifestazioni di affetto delle persone che li proteggevano, vengono mostrati video con i loro racconti. Troviamo anche l’originale del diario di Anna e pezzi di racconti e se ti soffermi e ti avvicini alla finestra puoi immaginare esattamente quello che lei vedeva e soprattutto sentire, come ad esempio i rintocchi della chiesa vecchia che sorge proprio a due passi e che le hanno fatto compagnia per i due anni di “reclusione”. E’ una storia come altre, chissà quante persone hanno vissuto questa sofferenza, ma Anna, è un po’ l’amichetta di tutte noi ragazze perché chi non ha letto il suo diario a 12 anni, quindi anche se la casa delude un po’ non si può omettere e bisogna fare una sosta. Per l’ora di pranzo sono fuori e ritrovo i miei compagni di viaggio pronti per andare a pranzo e per fortuna è uscito il sole, fa quasi caldo!

Decidiamo cosi di tornare in stazione e di fare un giro con il battello. Da qui ne partono tantissimi ma scopriamo a malincuore che nessuno ha la guida in italiano, alle votazione si decide di non prenderlo, secondo me meritava comunque. Giriamo cosi ancora in bici su e giù per la città e arriviamo fino al mercato Albert Cuypstraat. E’ il mercato più grande d’Europa, è lungo più di un km e ha un sacco di cose bellissime e introvabili. Io e Mariella siamo elettrizzate ma Gianni e Roberto ci tagliano i ponti subito e dopo 10 minuti ci obbligano a venir via (sti’ uomini).

Però sono riuscita a comprare due paia di collant arancioni cosa che qui da noi non si trovano più, almeno fino allo scorso inverno! C’erano tutti ma dico di tutti i colori, mille tonalità diverse, una carrellata infinita di fantasia per i miei occhi ed invece, Roberto stressava! Giuro che ci ritorno senza maschietti!

Da lì ritorniamo al mercato dei fiori e Mariella compra bulbi di tulipani e narcisi. Prima però facciamo il giro davanti allo zoo (quasi per caso) volevo vedere anch’io i fenicotteri ed invece vediamo antilopi, zebre, giraffe tutto questo dal ponte che costeggia la recinzione (si vede praticamente tutto).

Stiamo per tornare al camper e vediamo un vecchio mulino, grido “un mulino” e inchiodo e Mariella che è esattamente dietro di me, voila mi tampona e cade… ahh quando ridere per fortuna non si è fatta niente.

Pedaliamo fino al camper, entriamo nel campeggio, facciamo la doccia e malincuore abbandono questa citta’ di cui sono follemente innamorata.



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