7 giorni in Giordania ad aprile: il mese giusto per vivere la “porta antica” del Medio Oriente

Meglio partire adesso! Tra poco farà troppo caldo...
Scritto da: paolca
7 giorni in giordania ad aprile: il mese giusto per vivere la porta antica del medio oriente
Partenza il: 13/04/2010
Ritorno il: 22/04/2010
Viaggiatori: 2
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Oggi è il 13 aprile e finalmente è arrivato il giorno della partenza, è da un paio di mesi che aspettiamo questo momento. Per la prima volta si va in Medio Oriente, con partenza alle ore 15.20 da Bologna. Abbiamo deciso di visitare la Giordania ad aprile, un periodo non di alta stagione ma sicuramente interessante. Siamo arrivati in treno con netto anticipo, abbiamo pranzato ed alle 13.15 abbiamo preso lo shuttle che in 20’ ci ha portati all’aeroporto. Nonostante dei problemi tecnici che hanno rallentato la partenza, il volo è andato molto bene, ci hanno consegnato anche le cuffie per la radio e per il film. Dopo essere atterrati ad Aqaba alle 21.30 locali (+ 1 ora rispetto all’Italia), ci hanno portato all’hotel Days inn. È un quattro stelle ma lascia un po’ a desiderare, sia per quanto riguarda la pulizia sia per le stanze che sono abbastanza vecchie. La cena è a buffet, decisamente troppo speziata per i nostri gusti ma tutto buono, purtroppo non molto varia nei giorni e seguire. Facciamo il cambio dei soldi in albergo, un po’ di dinari servono sempre, anche se lo fanno alla “giordana”. Domani la sveglia è alle 6.30, si va a Petra e non vediamo l’ora.

Giordania in aprile. Diario di viaggio

Giorno 1, 14 aprile

Partenza ore 7.30, la nostra guida si chiama Tareq, si rivelerà molto preparata e precisa. Totale chilometri di oggi 260 circa. Scesi dal bus ci aspetta una bella camminata (dal bus per tutto il sito sono circa 5 km), più 800 gradini tutti sconnessi per arrivare al monastero, per un totale tra andata e ritorno di circa 15 km ma lo sforzo è più che ripagato dalle meraviglie viste. Il pranzo è all’interno del sito archeologico nell’unico ristorante. Siamo rimasti a Petra dalle 10.00 alle 17.30. Il sentiero si snoda attraverso il Siq lungo 1,2 chilometri che è una spaccatura prodotta dalle forze tettoniche. Ad un certo punto, vi è una splendida tomba squadrata situata vicino a un fico selvatico. Al termine del Siq si apre il tesoro, incanta tutti, e ci si innamora di Petra quando lo ammiri per la prima volta ti toglie il respiro. Tutto il sito è incantevole, tombe, case, un anfiteatro, mosaici e tanto altro, poi per finire il monastero che è spettacolare, conosciuto con il nome di Al-Deir, è simile al tesoro ma è assai più grande, è stato costruito dai Nabatei nel III secolo come tomba per il re Obodas I. Per arrivarvi occorre fare 800 gradini però il sentiero scavato nella roccia è spettacolare ed in alcuni tratti è piuttosto ripido e sale tra rocce meravigliose dalle forme insolite. Ritornati in albergo dopo cena abbiamo fatto un giro per Aqaba, carina, molto turistica anche se non ha un centro ben definito. Domani ci aspetta il Wadi rum, deserto rosso. Sveglia ore 7.50.

Giorno 2, 15 aprile

Partenza ore 8.50. Chilometri di oggi 150 circa più la jeep nel deserto (escursione facoltativa 33€ a persona). Il Wadi rum ha un paesaggio desertico e montuoso con delle spettacolari vallate. La nostra guida è veramente brava, sa tante cose e le spiega benissimo, con passione. Abbiamo visto una grotta con nicchie scavate nella roccia, dei graffiti e delle rocce che, a causa del vento e della sabbia, hanno preso delle forme stranissime come quella di un fungo. Non poteva mancare la passeggiata sulle dune che hanno un colore rosso ocra. Il pranzo è stato meraviglioso, in un campo tendato beduino e per la prima volta in vita mia ho mangiato gli spiedini di agnello, dovevano essere decisamente buoni visto che io odio l’agnello. Faceva un caldo bestiale, il termometro del pullman, dopo pranzo, segnava 42 °C. Ritornati in hotel, ci siamo rilassati in piscina sul tetto dell’hotel, faceva molto caldo ma, l’acqua era ghiacciata. Anche questa sera classico giro per Aqaba, dove si può fare molto tardi, è una città tranquilla, non c’è nessun pericolo anche perché ci sono militari armati in ogni via. Domani la sveglia è alle 6.00 direzione Amman, con tappe intermedie.

Giorno 3, 16 aprile

Partenza ore 7.00. Oggi ci aspetta la giornata più lunga di tutte soprattutto per i chilometri in pullman circa 350. La prima visita la facciamo alla fortezza di Karak, una roccaforte crociata che sorge in posizione dominante all’interno delle mura dell’antica città. In questa fortezza si svolsero le battaglie tra i crociati e le armate mussulmane del Saladino. Per visitare l’interno occorre una pila, alcuni ambienti sono bui ed occorre fare attenzione alla testa perchè alcune porte sono basse. Al mio avviso, il paesaggio più bello di oggi è stato il Wadi Mujib, il “Gran Canyon della Giordania” lungo circa 70 km. Importante perché segnava il confine tra il regno degli Amoriti ed i Moabiti. La gola è profonda un km e larga quattro, l’ultima cittadina che incontrerete prima d’iniziare la discesa è Dhiban. Successivamente ci siamo diretti nella piacevole cittadina di Madaba famosa per la sua cartina-mosaico della Palestina rappresentata sul pavimento della Chiesa di san Giorgio è una città molto raccolta quindi facile da girare a piedi. Giunti al Monte Nebo (è il luogo in cui Mosè contemplò per la prima volta la Terra Promessa) si gode una interessante vista paesaggistica sulle terre palestinesi oltre il Giordano. Arrivati ad Amman, la guida ci ha portato in un negozio per acquistare i prodotti del Mar Morto e poi all’albergo il Bellevue anche questo un 4 stelle veramente bello ed anche la cena è stata gustosa, ottimo il dolce cioccolato e noci. Giro per la tranquilla cittadina, anche qui non c’è un centro ben definito. Militari ovunque anche fuori dal nostro albergo 24 ore su 24 ed il metal detector da passare sia all’uscita che all’entrata. Domani sveglia alle sette per il giro facoltativo di Amman vecchia (€ 22 a persona) ed i castelli nel deserto.

Giorno 4, 17 aprile

Questa mattina siamo partiti verso le 8 alla volta della Cittadella di Amman e dell’anfiteatro romano. È una città prevalentemente moderna, la parte ovest è costituita da quartieri residenziali immersi nel verde. La cittadella sorge sulla sommità della collina più alta di Amman. La parte più suggestiva del sito è il palazzo degli Omayyadi che si trova dietro il museo archeologico nazionale. Era la dimora del governatore e quando nel 749 d.c. Fu distrutto dal terremoto non venne più completamente ricostruito. Si vedono anche le colonne del Tempio di Ercole, costruito sotto il regno di Marco Aurelio. Subito dopo siamo entrati al museo archeologico nazionale, vi è una bella collezione che attraversa tutte le epoche della storia giordana. Successivamente con il pullman ci siamo diretti all’anfiteatro romano, con un’acustica perfetta. Sulla destra abbiamo visitato il museo del folklore che illustra la vita tradizionale dei giordani attraverso una piccola collezione, da non perdere le foto in bianco e nero della vecchia Amman esposte all’ingresso. Invece nella parte a sinistra c’è il museo delle tradizioni popolari che espone una collezione di costumi, gioielli, maschere e dei mosaici che provengono da Jerash.

Amman vecchia vista questa mattina è da non perdere il bus è poi partito alla volta dei castelli nel deserto ma prima abbiamo pranzato con dell’ottimo riso e pollo con aggiunta di yogurt che ci è stato consigliato dalla nostra guida Tareq. Il primo forte è stato quello di Azraq dove Lawrence d’Arabia e Sharif Hussein Bin Ali stabilirono il loro quartier generale ed anche se ora è un rudere, l’atmosfera è magica e nel tardo pomeriggio l’interno è illuminato dal sole che tramonta. Il secondo castello visitato è quello di Amra, è il meglio conservato infatti è protetto dall’Unesco ed è il più famoso per gli edonistici e un po’ piccanti affreschi che raffigurano donne, vino e sfrenata baldoria, sembra spuntare dal nulla vista la desolazione del paesaggio che lo circonda. L’ultimo palazzo è il caravanserraglio di Kharana, situato in una vasta pianura senza alberi, è formato da due piani e da torri difensive con strette finestre che sembrano feritoie. È restaurato in modo impeccabile infatti tra tutti è il più fotogenico, qui addirittura abbiamo beccato un temporale di circa 15’. Ritornati ad Amman alle 17.30 splendeva il sole, dopo la doccia abbiamo preferito cercare un ristorante da soli senza aderire alla cena facoltativa giordana con spettacolo perchè leggendo alcune recensioni non ci sembrava un gran che e costava € 33 a persona. Abbiamo scelto un ristorante giordano che si è rivelato ottimo nella qualità del servizio, del cibo e del prezzo finale. Domani la sveglia è alle sette.

Giorno 5, 18 aprile

Partenza ore 8.00 per la visita della città romana di Jerash (Gerasa), è fra le gemme più preziose della Giordania ed è anche ben conservata si rivelerà un’esperienza indimenticabile. È dotata di sontuosi monumenti, templi, chiese, terme, fontane, archi trionfali, strade colonnate, anfiteatri e, perfino un ippodromo. Successivamente ci siamo recati ad Ajloun per visitare la fortezza del Saladino che è circondata da un fossato profondo 15 metri e la sua posizione domina sulla valle del Giordano, si è rivelata un’importante anello strategico nella catena difensiva contro i crociati. Oggi il pranzo è stato pessimo scarso di qualità e cibo. Ritornati ad Amman ci siamo fatti lasciare al centro vicino all’anfiteatro romano dove c’è un dedalo di negozi per turisti e di generi alimentari. Abbiamo fatto gli ultimi acquisti, ritorno in albergo in taxi spendendo 5€ a coppia. Doccia e cena. La sveglia domani mattina è alle 6.30.

Giorno 6, 19 aprile

Partenza ore 7.30 per il palazzo di Qasr al-Abd, l’unico in stile ellenistico in Giordania. La sua unicità è determinata dalle dimensioni dei blocchi di pietra, il più grande misura 7 metri per 3, però lo spessore ridotto di questi blocchi rende l’intera struttura estremamente fragile infatti, nel 362 A.C. È stato raso al suolo dal terremoto. Successivamente ci siamo diretti sul Mar Morto, ha una salinità del 31% quindi non vi è nessuna forma di vita vegetale ed animale. Durante la vostra permanenza in acqua scoprirete di avere piccole ferite di cui non sospettavate neppure l’esistenza attenzione a radervi prima di un tuffo in questo mare se non volete passare qualche minuto di vero supplizio e naturalmente cercate di evitare gli schizzi d’acqua negli occhi. Galleggiare è il termine che più si addice, nuotare è impossibile, non si riesce a tenere i piedi sul fondo, è un’esperienza unica. L’escursione facoltativa a Betania (22€ a persona) non l’abbiamo fatta, sentendo i pareri di quelli che ci sono stati abbiamo fatto bene così. Nello stabilimento balneare sul Mar Morto siamo rimasti dalle 10.00 alle 15.00 con pranzo compreso. Durante il ritorno sosta per vedere la statua di Lot di roccia, così narra la leggenda e il livello del Mar Morto che si sta abbassando notevolmente. Dopo parecchie ore di pullman siamo ritornati ad Aqaba, fortunatamente il viaggio non ci ha stancato più di tanto. L’hotel è sempre il Days inn ma, per fortuna la camera è un po’ meglio di quella precedente. Doccia, cena e classico giro con bevuta e narghilè. Domani si ritorna a casa ma non siamo sicuri a causa dell’eruzione vulcanica in Islanda.

Giorno 7, 20 aprile

Sveglia ore 8.30, dopo colazione siamo stati qualche ora in piscina. Come immaginavamo non si parte e la referente dei “Viaggi del Turchese” ogni tanto ci da degli aggiornamenti. Avendo il pranzo libero, ci siamo mangiati un’ottima pizza e un buon caffè espresso in un ristorante vicino al nostro albergo. Dopo aver ripreso le camere, abbiamo optato per un bagno nel Mar Rosso, solo per ragazzi, noi ragazze siamo rimaste sedute in spiaggia, non ci sembrava il caso di metterci in costume visto che le donne giordane erano completamente vestite.

Giorno 8, 21 aprile

Il nostro viaggio continua e noi ci stiamo adattando visto che è tutto spesato dal nostro tour operator. Dopo aver fatto qualche ora in piscina, doccia e pranzo, finalmente la nostra referente ci ha confermato la partenza per questa notte all’ 1.45 per Bologna con volo diretto. Si parte! Possiamo tenere le camere fino alle 20.00, cena e poi in aeroporto.

Giorno 9, 22 aprile

Eccoci a casa, dopo aver fatto la notte in bianco, e considerando che il volo del ritorno è durato 4 ore e mezzo (volava molto basso per colpa della nube). Dopo aver preso il treno a Bologna, verso le 10.00, eravamo a casa sono circa dodici ore che siamo in viaggio. Mica male!

Giordania in aprile. Informazioni e consigli utili

Il popolo giordano è estremamente accogliente e disponibile, mantenendo un alto attaccamento alla loro terra. Il clima durante questi 9 giorni ha mantenuto delle temperature che oscillavano dai 28 °C ai 35 °C con dei picchi oltre i 40 °C nel deserto del Wadi Rum e ad Aqaba. La sera si può uscire tranquillamente fino a tardi senza il minimo timore. Spero che questo mio racconto vi sia d’aiuto e auguro una buona Giordania a tutti.



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