In Gambia no pasa nada

Il 29 aprile io e Stefania (la mia ragazza), siamo partiti alla volta del Gambia. In realtà la scelta è stata quasi del tutto casuale e al giorno dell'acquisto del pacchetto non avevo assolutamente idea delle attrattive di questo paese. Ho coperto la mia totale ignoranza in materia frequentando vari forum e in particolare forum spagnoli. Gli...
Scritto da: fulviocapo
in gambia no pasa nada
Partenza il: 29/04/2008
Ritorno il: 06/05/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Il 29 aprile io e Stefania (la mia ragazza), siamo partiti alla volta del Gambia.

In realtà la scelta è stata quasi del tutto casuale e al giorno dell’acquisto del pacchetto non avevo assolutamente idea delle attrattive di questo paese.

Ho coperto la mia totale ignoranza in materia frequentando vari forum e in particolare forum spagnoli. Gli spagnoli stanno sostituendo gli inglesi per numero di visite all’anno in questo paese. Noi italiani al momento siamo rarità (c’è chi giurerebbe che questo sia un indubbio vantaggio).

All’arrivo all’aeroporto ci si imbatte in una moltitudine di “Bomsa” (gente che cerca di sbarcare il lunario), non sono pericolosi ma cercano con insistenza di portarvi le valigie al taxi o all’autobus per poi chiedervi esose mance (se non volte avvalervi dei loro servigi rifiutate energicamente senza essere maleducati).

Le strutture alberghiere della costa sono abbastanza buone e io consiglio l’Hotel Kombo Beach (un resort sulla spiaggi).

Una volta fuori l’albergo inizia la vera avventura… La gente del posto cerca di venderti di tutto e soprattutto si offre di accompagnarti ovunque (chiaramente previo pagamento che dovrete che contrattare).

Esistono tre tipologie di trasporti: -il taxi turistico (di colore verde) che ha cifre leggermente più alte degli altri -il taxi locale (di colore giallo) che costa meno -il van che costa 5 dalasi(moneta locale) a tragitto e che è una esperienza nell’esperienza.

Esite inoltre una quarta opzione che è di rivolgersi ad una guida che vi trasporterà con propri mezzi.

Il Gambia non è un paese pericoloso e loro tendono a ricordartelo con un laconico.. En Gambia no pasa nada! (perchè ai loro occhi sarete turisti spagnoli) però e opportuno rivolgersi a guide che abbiano i giusti contatti per muoversi su mezzi con un minimo livello di affidabilità soprattutto se ci si reca all’interno del paese.

Io ho contattato un’ottima guida locale, che era segnalata in moltissimi forum spagnoli, insieme ad altri turisti spagnoli che ho conosciuto nel mio hotel.

La guida locale ci ha proposto 2 tours che abbiamo accettato volentieri di fare.

Il primo tour della durata di 12 ore comprendeva una visita a: -Serekunda (città più popolosa del Gambia) nella quale ci si imbatte in un mercato pieno di colori e di odori a volte troppo forti per i nostri olfatti occidentali ma di indubbio interesse.

-Paradise beach una delle spiagge più belle e anche più turistiche del Gambia -Tanji un villaggio di pescatori nel quale abbiamo visto l’incredibile spettacolo del ritorno dei pescatori.

Il secondo tour è stato ben più lungo e più tortuoso (48 ore) in Jeep costeggiando il fiume Gambia e attraversandolo un paio di volte. Le tappe sono state: -Banjul (la capitale) dove abbiamo preso il “traghetto” per attraversare per una prima volta il fiume (in questa circostanza abbiamo realizzato come in realtà tutto il mondo è paese visto che raggiungere il traghetto può convertirsi in una impresa impossibile, ma se ci si muove bene come la nostra guida che ha chiaramente “amici” in qualsiasi posto si salta ogni tipo di coda).

-Farafenni dove abbiamo mangiato il localissimo pollo o alla salsa Yassa o alla salsa Domoda -Tendaba Camp(ex-accampamento per cacciatori) nel quale abbiamo passato la notte in un’atmosfera magica fatta di danze e stelle nel mezzo della selva. A prima ora abbiamo navigato il fiume Gambia e in particolar modo alcuni affluenti per vedere alcuni volatili e i coccodrilli nel loro habitat.

-Villaggi minori nei quali la guida (sempre grazie alle sue influenti amicizie) ci ha fatto visitare scuole (cattoliche e mussulmane) e case di gente comune che ci accoglieva con il sorriso sulle labbra.

Per visitare Banjul abbiamo semplicemente preso un taxi e siamo entrati nella città e all’arrivoabbiamo conosciuto gente locale che si è offerta di farci visitare il mercato e la propria casa (all’interno dell’area di una moschea). Banjul è una capitale molto povera e lo stile di vita della gente che vive nella capitale non è molto alto, quindi non aspettatevi molto.

Ciò che ci porteremo dietro per sempre in seguito a questo viaggio è la immensa disponibilità e tolleranza dei Gambiani (7 etnie diverse, una moltitudine di religioni, ma 80% mussulmani che non hanno nessun problema ad invitarti nelle moschee, donne al potere) e i sorrisi immensi dei bambini.

Il Gambia è il paese giusto se si vuole visitare l’Africa senza timori potendo abbassare le difese (perché in vacanza ci si va per rilassarsi) e godersi la gente.

In conclusione visitate il Gambia perché …EN GAMBIA NO PASA NADA!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche